di Salvatore Leone
"La minchiata du mastru"
Oggi bisogna dirlo. Una volta chi aveva voglia di lavorare andava “o mastru”. Chi non aveva voglia di studiare veniva mandato dal “"mastru”. Andando avanti con gli anni i “mastri” sono diventati maestri, anche di vita. Nel giornalismo il maestro é Vittorio Feltri, libero di farsi pagare quanto vuole e scrivere quello che vuole e spesso contro tutti quelli che vuole. “U mastru” può. Ha appena detto e scritto che questo referendum é stato una gran “minchiata” con la “M” maiuscola. Lui, nativo di Bergamo alta, perché ha sostituito pirlata con minchiata? Ha voluto globalizzare l’aggettivo tipicamente siciliano, ma spesso usato come sostantivo. Anche questa volta “u mastru” ha insegnato da maestro. “Minchia chi mastru”. Vale un titolo anche senza articolo. Solo come riconoscimento all’influenza che un direttore di questo spessore può lasciare ai lettori capaci.
Il cicirello eoliano fritto ha fatto scuola
Non c’é solo il fritto De Luca, c’è anche l’aria fritta che tira parecchio. Ciascuno può scegliersi il fritto che vuole e l’olio da usare. L’altro giorno mi ricordavano il lavoro delle friggitrici liparote di “supra u chianu” dove oggi sorge la biglietteria degli aliscafi. Durante la pesca abbondante del cicirello si organizzavano le grandi fritture per la conservazione e la relativa spedizione verso la Liguria nelle botti di legno usate per i capperi in arrivo dalla Jugoslavia. Organizzava questo lavoro un liparoto soprannominato “pira sicca”, ma il riferimento non era quello che si potrebbe facilmente intendere. Era un grande pescatore per diletto. Un giorno con la canna pescò una pera, mentre era sopra una pescosa secca, alla presenza di un suo amico. La pera diventò secca sotto il sole cocente. Così nacque “unciuru”. Con 10 giorni all’anno di questo lavoro, quel signore ci viveva bene ed organizzava gran partite interminabili di tresette. Era un campione. Aprì in tarda età una lavanderia alla sua compagna, trovata casualmente in Liguria, dove inviava il pesce fritto eoliano. A pensarci bene c’è una somiglianza fisica, a parte i baffi che De Luca non ha, fra i due. Il pesce fritto non muore mai. Resta una scuola di vita e di politica da ricordare anche a nome di Giovannino, “pira sicca” per gli amici.
Lipari-Milazzo, grati...s...ali
Nel 1985 quando mister Tony Ryan fondò Ryanair per i voli a basso costo, molti risero ma altri iniziarono a preoccuparsi. Oggi la compagnia aerea dublinese pensa di non far pagare più il biglietto. Dopo il low cost arriva il gratis (tutto compreso). Lasciando il trasporto aereo pensiamo al trasporto marittimo. Perché la stessa politica non può essere applicata almeno per qualche tratta tipo Lipari-Milazzo (non in aereo ma in aliscafo)? Tanto sempre le ali ci sono di mezzo? Basterebbe adoperare la stessa strategia: riempire i porti di viaggiatori che devono bere, mangiare e fare acquisti. Il guadagno verrebbe con gli accordi con bar, ristoranti e negozi. Biglietti gratis e bibite a pagamento. Se chi si avvia a trasportare quest’anno 120 milioni di passeggeri in aereo si crea questi pensieri e questa politica chissà chi trasporta 120 mila passeggeri in aliscafo che politica può pensare?
Eolie, In attesa di un Fico
E' nato il Fico che non é un albero e neanche il fratello “femminilliano”. E’ il nuovo territorio del gusto. Un proseguo di Eataly, la società di Farinetti il cui 49% appartiene alle potenti cooperative rosse. Fico Eataly World nasce a Bologna dove anche un magazzino di fiori ed erbe di proprietà del comune é stato ceduto gratuitamente per essere trasformato in albergo da 200 camere più servizi. La “Disneyland del gusto”, con allevamenti, frutteti, 40 ristoranti e una sentimentale fontana di Nutella. Queste idee vanno premiate con proprietà pubbliche in regalo. Sono 80.000 metri quadrati svincolati dagli obblighi di convenzione. Al comune di Bologna bastò una semplice delibera. L’idea può venire buona per le montagne di pomice di Lipari dove invece del Parco geominerario si può copiare il Pai (Parchi Agroalimentari Italiani). Tutto il resto ci sta e sul mangiare le Eolie non hanno niente da invidiare a nessuno neanche al primo Fico (Fabbrica italiana contadina).
Clonazione
Non é vero che l’Italia é alla fame. Si mangia, si da ospitalità a rifugiati politici (pochi) e clandestini tanti, si continuano a garantire posti di lavoro ai bancari con i banchieri che hanno truffato risparmiatori e Stato. Si aumentano le tasse spremendo il popolo onesto e non abbiamo bisogno di costruire carceri perché i detenuti sono diventati intelligenti e possono stare a casa o al bar. Il giorno che si varerà la legge per i politici tangentisti la democrazia avrà superato ogni barriera e potrà liberamente andare a braccetto con la ricchezza libera e in libertà. Tanto i figli di tutti sono partiti o stanno partendo, l’agricoltura é in mano alle braccia importate in nome della libertà, i fiumi sono pieni d’acqua quando piove ed asciutti quando c’é il sole. Se proprio vogliamo la perfezione cloniamo Renzi&Berlusconi senza mandarli a quel paese ma a questo.
Mi porti un bacione a Firenze
Nel 1996 Elio e le Storie Tese cantavano “Italia si, Italia no, il tormentone della canzone della “Terra dei cachi”. Gli anni passano, visto il debito pubblico si risparmia anche con i cachi ma la musica resta e con essa la dimostrazione che alcuni artisti comici diventano preveggenti&prevedenti. Gli italiani restano preascoltanti. Oggi l’ItaliaSi cerca di trasformare l’italiaNo (abitante dell’Italia) in un mangia promesse indipendentemente dalla provenienza politica. Anche questo referendum ha messo in evidenza come i politici italiani si amano. Basta vedere come davanti al popolo si abbracciano, si stimano e si baciano. Prima c’era il bacio di Giuda oggi c’é il bacio del politico che é una via di mezzo fra quello del traditore e del baciamano che dal 5 dicembre potrebbe chiamarsi baciaSi o baciaNo. L’importante é non tradire la propria coscienza a favore di chi adopera la lingua dell’indebitato italiano che ormai aspetta il parto del padre di tutte le promesse mentre la mamma non vuole figli che nascono con un debito di 36 mila euro a testa. (Debito pubblico complessivo a fine agosto 2016 pari a miliardi 2.225).
ELIO E LE STORIE TESE - La Terra Dei Cachi (Sanremo 1996 - Prima ...
Eolie, patti per parti
Il presidente Crocetta ha promesso alle mamme eoliane 3000 euro per ogni figlio partorito fuori dall’arcipelago eoliano a partire dal 2017. Se arrivano 2 gemelli saranno 6000 euro? La notizia è giunta alle orecchie di Renzi che alle Eolie ha ereditato parecchi amici di Bersani ed allora il presidente del Consiglio, che sta attraversando tutta l’Italia saltellando senza un logistica di viaggiatore, dice che a partire dal primo gennaio 2017 sarà riconosciuto un bonus di 800 euro in un' unica soluzione su domanda della futura mamma, nel momento in cui sarà al settimo mese di gravidanza. In questo caso c’é il dubbio dell’importo per eventuale parto gemellare&oltre. Il cumulo é da chiarire. E’ il caso che i politici eoliani si pongano la domanda e chiedano subito la risposta. Ad averne presidenti così, magari a questi due si può aggiungere anche il presidente Mattarella con qualche 500 euro per arrotondare patti&parti almeno per le Eolie.