di Fabiola Centorrino *                                        

cent 259x194L’Amministrazione Comunale informa la cittadinanza che intende promuovere una serie di incontri per avviare un confronto sullo strumento dell’Area Marina Protetta quale possibile volano di sviluppo economico, turistico e sostenibile del territorio, con l’obiettivo di instaurare la necessaria sinergia tra i soggetti chiamati in causa e favorire un loro coinvolgimento attivo e partecipativo nelle diverse fasi dell’iter per la sua istituzione.

 

Saranno coinvolte le seguenti categorie:

- Operatori della pesca professionale

- Operatori turistici del traffico locale (trasporto passeggeri e gite in barca)

- Operatori in possesso di concessioni demaniali

- Operatori della nautica da diporto

- Operatori della pesca sportiva/ pesca subacquea

- Operatori di diving center

- Operatori del settore turistico-alberghiero

- Rappresentanti enti/associazioni impegnati in attività di educazione ambientale e divulgazione naturalistica e/o portatori di interesse

Di seguito, le date dei primi tre appuntamenti:

Sabato 15 Ottobre 2016

  • ore 09:00 c/o la sede comunale di Piazza Mazzini – Incontro con gli operatori di diving center
  • ore 10:00 c/o la sede comunale di Piazza Mazzini – Incontro con gli operatori del settore turistico-alberghiero
  • ore 17:00 c/o la sala auditorium del Palazzo dei Congressi di Lipari, in Via Falcone e Borsellino – Incontro con gli operatori turistici del traffico locale (trasporto passeggeri e gite in barca)

Le date dei successivi incontri saranno comunicate per tempo, a mezzo stampa.

* Assessore Comune di Lipari

 

I COMMENTI

 

di Angelo Paino*

pajonoL'Associazione La Voce Eoliana, nel prendere atto che l'Amministrazione comunale di Lipari ha finalmente deciso di calendarizzare alcuni incontri aventi ad oggetto la ventilata istituzione di una AMP alle Eolie, stigmatizza l'errore di metodo seguito, assolutamente non condivisibile.

Sono stati infatti indetti incontri settoriali  che, escludendo di volta in volta le altre categorie - nonchè la cittadinanza - non potranno che incrementare il disagio dovuto ad una non completa informazione su aspetti che, inevitabilmente, sono interconnessi e non consentono pertanto, ove trattati singolarmente, di avere un quadro complessivo della situazione che si verrebbe a creare con l' imposizione di una AMP e dei vincoli e limitazioni che ne conseguono non soltanto ( e non solo) per questa o quella categoria, ma per l'intero sistema economico del nostro territorio.
In sintesi: è giocoforza attendersi l'ennesima disinformazione (o, se vogliamo, una non imparziale informazione).
Tale nostro timore è rafforzato dalla recente intervista rilasciata dal Sindaco di Lipari  (quanto agli altri  Comuni: non pervenuti) il quale, ferme restando le sue personali convinzioni, come tali meritevoli di assoluto rispetto, parla dell'incontro del 09.11 p.v. a Palermo come l'avvio del procedimento di istituzione della AMP.
Se così fosse è di solare evidenza che gli incontri programmati in fretta e furia   (ben tre nella sola giornata di sabato prossimo) siano il tentativo di precostituirsi un consenso sociale in realtà del tutto posticcio da spendere a Palermo.
Informare è concetto del tutto diverso, implica il continuo  (ed effettivo) confronto tra le varie anime della popolazione locale  e tra questa ed i sostenitori dell'una o dell'altra tesi sulla opportunità di istituire una AMP.
Non possiamo invece, ancora una volta,  non rilevare come sia mancato sino ad oggi, e rischi di mancare da quì al 09.11, una tale confronto, così come i fautori del SI perseverino nell'ancorare la propria tesi ad evanescenti proclami senza alcun supporto probatorio circa la bontà e la convenienza di istituire l'ennesima ragnatela di vincoli che rischia di mettere definitivamente in ginocchio l'economia locale.
A fronte di tale assunti questa Associazione ha invece dimostrato, anche con studi indipendenti, come le popolazioni vessate da parchi e AAMMPP siano oggi allo stremo vista l'involuzione della propria economia.
Si chieda alla gente di Marettimo, che pure aveva fortemente voluto l'istituzione della AMP abbindolata dalla illusoria prospettiva di avviarsi verso un fulgido futuro tutto a loro riservato, cosa ne pensano oggi e quali vantaggi hanno ricevuto. Si pensi solamente che, così come nell'arcipelago toscano, anche alle  Egadi l'AMP ha portato ad un esponenziale incremento della pesca illegale, conseguenza di vincoli e divieti sempre più stringenti  - e spesso irragionevoli - proprio in danno del comparto pesca locale.
Si chieda alla competente autorità marittima di quei luoghi quante unità da pesca e da trasporto sono state poste in disarmo o rottamate in questi anni; ci si informi sul fallimento dell'attività di pescaturismo, presentata come la panacea per i pescatori a fronte delle limitazioni loro ulteriormente imposte. Qualcuno sa ( o gli è stato detto) che per esercitare tale attività le imbarcazioni "riconvertite" sono state gravate di tutta una serie di pesi ed oneri tali da rendere addirittura antieconomica la sola uscita in mare?
Cari esercenti l'attività di noleggio vi è stato spiegato che non avrete più certezza di poter esercitare la vostra attività con continuità visto che l'autorizzazione vi verrà rilasciata annualmente (con scadenza al 31.12)  e solo entro i limiti - di licenze e/o di  numero di imbarcazioni - che l'Ente Gestore riterrà di dover predisporre di anno in anno? E chi, ad esempio, vorrà investire in tale attività esponendosi economicamente come potrà avere certezza del proprio piano di rientro programmato visto un tale clima di incertezza? Ed ancora, siete sicuri, voi che noleggerete generalmente a soggetti non residenti, che i vostri clienti abbiano la voglia  - o solo le competenze nautiche - per evitare di incorrere in una salatissima sanzione per avere inconsapevolmente violato questo o quel divieto che verrà loro immediatamente contestato dalla inflessibile autorità di controllo di turno?
E potremo parlare dei barcaioli (ai quali verrà precluso l'accesso alle arre più belle dell'arcipelago che diventeranno, statene certi, zone A) e financo dei diving che si vedranno limitare il numero di immersioni giornaliere e quello dei partecipanti ad ogni immersione.
Noi vogliamo solo informare di modo che la gente abbia la piena consapevolezza di cosa comporta una scelta come quella di entrare a far parte di una AMP e non si lasci abbindolare dalle sirene di questo o quel rappresentante politico, o da questa o quella associazione ambientalista.
Per noi il metodo da seguire  è chiaro e lo abbiamo già più volte espresso:
PRIMA si chieda alla cittadinanza, dopo averla adeguatamente informata,  SE VUOLE l'AMP e solo in caso affermativo si discuta su perimetrazione  e regolamento; agire all'incontrario prospetta invece una colossale presa in giro e non promette nulla di buono sia per la futura perimetrazione che per il regolamento.
A breve comunicheremo il calendario di incontri informativi in fase di predisposizione da parte di questa Associazione.
* Presidente La Voce Eoliana
 

di Marco Giorgianni*

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Leggo con sorpresa la nota a firma della Voce Eoliana. Mi stupiscono i toni da crociata e i contenuti. Vorrei far notare ai lettori, come questa nota dimostri che l'associazione non intende accettare una discussione serena e perora invece un messaggio di allarmismo volto a creare preoccupazioni ed avversione verso una idea progettuale di sviluppo e salvaguardia del nostro territorio, insinuando nei mei concittadini solo tanta confusione. Nella medesima nota, commettendo un grossolano errore, si mettono sullo stesso piano l'area marina protetta ed il parco, sul quale il sindaco si è invece dichiarato contrario.

Si paventa addirittura come estrema conseguenza dell'istituzione dell'amp il divieto di accesso in alcune aree, come se questi divieti nel nostro territorio non esistessero già. Il fatto che qualche fruitore del mare non rispetti la legge, non vuol dire che la legge non esista! L'associazione parla di colossale presa in giro, asserzione che non ha nessun fondamento. Ribadisco la mia posizione: l'appuntamento che si prospetta per l'amministrazione e la decisione di attivare o meno il percorso per l'istituzione o meno dell'amp, di cui, vorrei ricordare, nelle Eolie si parla da 30 anni. A tal fine l'amministrazione si sta apprestando a sentire tutte le categorie per conoscerne le opinioni.

Questo approccio è stato determinato dalla necessità di evitare una inutile quanto pregiudizievole bagarre, affinchè nessuno interpreti quella sede come un palcoscenico su cui esibirsi o un palco per comizi elettorali. L'associazione dovrà suo malgrado riconoscere che il metodo scelto dall'amministrazione per sentire le categorie lo sceglie il sindaco, in quanto rappresentante e portatore delle istanze di tutti i cittadini e non le singole associazioni, che il governo locale sentierà se le stesse lo riterranno utile.

La discussione è l'analisi sulla perimetrazione e sul regolamento si faranno a tempo debito, vale a dire solo se e quando ci sarà una proposta seria in tal senso, che non può non essere conseguente a un avvio della procedura, con la redazione degli studi e delle ricerche necessrie perchè questa proposta sia realistica e credibile. Tentare di spaventare la gente ad ogni costo, per trovare surppoto ad un proprio punto di vista, è sinonimo di scarsa fiducia nelle capacità di analisi e confronto di una comunità ed io sono invece convinto che le nostre comunità siano capaci di un dibattito sereno anche su argomenti delicati come questo. Lo ribasdisco ancora una volta, tutte le categorie interessate verranno legittimamente sentite prima che questa amministrazione dia inizio ad un iter amministrativo per la realizzazione dell'amp.

*Sindaco

di Luca Chiofalo

luca chiofalo notiziario eolie

Ecco, per evitare che prevalgano i no preconcetti e strumentali all'istituzione dell' AMP delle Isole Eolie, un esempio che funziona, con le giuste limitazioni (guardare l'estensione delle zone, la A, la più limitante, è una parte minima) e che potrebbe valere anche per noi... se ci si informa correttamente, passa la "paura"...

di Angelo Pajno*

Finalmente signor sindaco|
Prendiamo atto con soddisfazione che il Sig. Sindaco ha trovato il tempo e la voglia di dare in qualche maniera riscontro alla richiesta di un incontro avanzatagli da questa associazione a mezzo PEC già diversi giorni addietro.
Certo, ancora una volta il metodo ed il merito appaiono censurabili; il primo cittadino si sente in qualche maniera in diritto di tacciare una libera associazione di comuni cittadini, che non hanno né interessi di natura elettorale né velleità da palcoscenico, di “allarmismo” teso a – non si sa bene per qual fine - delegittimare una proposta che egli ritiene ( legittimamente, per carità) di primario interesse per la collettività.
Abbiamo sempre affermato, concetto evidentemente sfuggito al Dott. Giorgianni, di non avere la pretesa di essere depositari del verbo ma di voler semplicemente, e nel pieno rispetto dei canoni che una democratica convivenza impone, informare i cittadini eoliani di cosa vuol dire per il loro territorio l’istituzione di una AMP.
 
Tacciare tale legittima iniziativa quale portatrice del male assoluto sol perché la prova di quanto affermato da questa associazione collide con l’altrettanto libero pensiero del primo cittadino francamente ci lascia sgomenti. Questa associazione non intende impartire lezioni a nessuno e gradirebbe che altri facciano altrettanto accettando serenamente un confronto fino ad ora negato. Nel merito vogliamo ricordare a chi legge che “i divieti” di cui si parla come attualmente esistenti riguardo la fruizione del nostro mare sono dettati, principalmente, ed in misura prevalente, da contingenti necessità di salvaguardia della pubblica incolumità e, come tali, essi possono essere revocati in ogni momento qualora vengano a cessare i relativi presupposti che , per come è noto all’amministrazione liparese, risiedono nella messa in sicurezza di alcune aree del contorno isolano interessate negli ultimi anni da fenomeni franosi. Ben altre limitazioni nascerebbero invece dalla regolamentazione conseguente all’istituzione di una AMP che soggiacciono a precisi dettami legislativi (la legge quadro sulle AMP del 1991 ) dai quali non è possibile derogare se non in misura assolutamente marginale.
 
Al riguardo, e fedeli alla nostra missione divulgativa, invitiamo chi ne ha interesse a prendere conoscenza, a titolo di mero esempio, del regolamento dell’AMP di Tavolara e Capo Coda Cavallo o anche di quello dell’AMP di Capo Caccia- Isola Plana o, se ne hanno ancor voglia, del Paco Nazionale del Gargano, che ricomprende il territorio delle isole Tremiti.
E poi si facciano un’idea sui pro e sui contro. Diversamente da chi sostiene senza se e senza ma l’istituzione di una AMP, noi continuiamo a informare invitando la gente a non fermarsi alle sempre più labili parole, ma ad affidarsi allo scritto che , nel nostro caso, si concretizza nei vari regolamenti delle AMP italiane.
 
Non abbiamo confuso mai alcunché e tanto meno tra parchi e AMP; forse l’amministrazione liparese sconosce che diverse aree di tutela del mare costituiscono propaggine di parchi terrestri; esempi ne sono il Parco Nazionale della Maddalena, quello dell’Arcipelago toscano, quello poc’anzi citato del Gargano ed altri ancora che non citiamo per non annoiare oltre  misura il lettore.
Ci preoccupa invece l’affermazione del primo cittadino laddove egli conferma ...“che la discussione e l’analisi sulla perimetrazione e sul regolamento si faranno a tempo debito, vale a dire solo se e quando ci sarà una proposta seria in tal senso, che non può non essere conseguente ad un avvio della procedura, con la redazione degli studi e delle ricerche necessarie perché questa proposta sia realistica e credibile”.
Tradotto: intanto si avvia l’iter per l’istituzione della AMP senza alcun preventivo confronto con la popolazione, si acquisiscono gli studi e le ricerche necessarie per supportare tale istituzione e quindi “a lettu misu e tavula consuta” si coinvolgono gli isolani per proporre insieme un regolamento del quale si è ben consapevoli non potrà discostarsi dalle ferree linee guida della legge istitutiva. Traete voi le conclusioni!
*Presidente La Voce Eoliana
 
di Aldo Natoli
 
aldo natoliUna pubblicità televisiva sui mobili di Aiazzone  concludeva con l'affermazione: "Provare per credere"! Quando i pescatori inveivano contro il Comune per la mancanza di uno scalo di alaggio ho preso la decisione, come assessore dell'Ente, di visitare alcuni scali d'alaggio realizzati nella Riviera Ligure e nella Costa Azzurra assieme ai Presidenti delle varie Cooperative, ed agli Assessori D'Albora e Grasso. Dopo aver verificato il tipo di scalo che poteva soddisfare le esigenze locali ed approntato il progetto per la sua realizzazione  in Canneto-Unci la richiesta dei pescatori si è gradualmente affievolita. Sulla istituzione dell'Aria Marina Protetta, se vogliamo essere onesti, dobbiamo  affermare che esistono benefici ma anche  pericolose restrizioni.
Mi permetto quindi  suggerire a coloro che hanno il potere decisionale,  che sarebbe opportuno  formare  una delegazione che possa visitare le isole che già hanno adottato l'AMP in modo  da verificarne direttamente la gestione.
 
 

La pesca artigianale e le Aree Marine Protette

di Michele Giacomantonio

giacomantonioIn un precedente intervento ho già detto che invece di parlare in astratto di Aree Marine Protette sarebbe bene che si cominciasse a discutere quale AMP vogliamo e innanzitutto con quale Comitato di Gestione, Regolamento, con quali obiettivi, con quale zonizzazione e perimetrazione. E bene ha fatto il Sindaco ad aprire tavoli specifici di consultazione in questa prospettiva evitando grande ammucchiate dove si da fiato alle trombe e non si conclude mai nulla.

Si faccia un esempio a proposito della pesca. Non è di poco conto se l’obiettivo dell’AMP delle Eolie sarà solo quello di garantire la biodiversità salvaguardando la fauna e flora marina dal rischio dell’impoverimento fino alla scomparsa, oppure anche quello di promuovere il ripopolamento del nostro mare e di tutelare la piccola pesca artigianale dei residenti nei confronti della pesca industriale ed anche di quella sportiva e da diporto.

Qualche anno fa si tenne a Porto Cesareo (30-31 ottobre 2008) un interessante Workshop su “Pesca e gestione delle Aree Marine Protette” promosso dall’Area Marina Protetta di Porto Cesare e dal Laboratorio di Zoologia e Biologia Marina (DiSTeBA) dell’Università del Salento con la socializzazione di importanti esperienze.

Così a proposito della collaborazione dei pescatori ricchi della loro esperienza nelle   attività di presidio e monitoraggio ambientale oltre che di sorveglianza collaborando alla conservazione ed al miglioramento della qualità ambientale. Ecco alcune di queste esperienze:

  • Pulizia dei fondali in 20 fra AMP ed aree costiere dei Parchi
  • Caratterizzazione batimorfologica, fisico-chimica e biologica delle AMP di Capo Rizzuto e Capo Gallo
  • Realizzazione di corsi di formazione per il pescaturismo in 10 AMP
  • Sperimentazione di attrezzi tradizionali e più selettivi e miglioramento della qualità dei prodotti nelle Isole Egadi
  • Ripopolamento di crostacei nell’AMP di Capo Gallo
  • Interventi finalizzati all’ottenimento del consenso dei pescatori e coinvolgimento nella pulizia dei fondali nell’AMP del Plemmirio
  • Diffusione internazionale e valorizzazione locale delle esperienze di pescaturismo nell’AMP di Capo Carbona e nel P.N. dell’Asinara.

Una delle verità che sono venute in luce in questi lavori è che la piccola pesca produce più della metà del catturato annuale mondiale dei prodotto ittico di mare stimato in oltre 100 milioni di tonnellate, fornendo la maggior parte del prodotto consumato nei paesi emergenti.

Però molti degli ecosistemi da cui la pesca artigianale dipende stanno mostrando evidenti segni di sofferenza come conseguenza della sfruttamento eccessivo delle industrie della pesca e della degradazione degli habitat.

In molti paesi la pesca industriale è stata sistematicamente favorita spesso a detrimento sia dei pescatori artigianali sia delle risorse ittiche da cui dipendono, creando conflitti importanti tra i due Settori. E questo malgrado sia generalmente riconosciuto che la pesca artigianale ha un ruolo determinante presso le comunità locali, per le sue implicazioni di carattere sociale, economico, biologico ed ambientale. Anche la FAO, che definisce il mestiere del pescatore artigianale come quello più pericoloso al mondo, nel suo Codice di Condotta per una Pesca Responsabile conferma la grande importanza di questo settore sull’occupazione, sulla sicurezza alimentare, sulla cultura delle comunità litoranee. Diversamente da altri mestieri del settore, la piccola pesca è meno documentata e studiata, questo a causa di una relativa difficoltà di monitoraggio per i numerosi punti di sbarco, per la sua attività spesso irregolare e stagionale e per la commercializzazione del prodotto spesso orientata verso mercati locali. A questo si associa la mancanza di elementi per una valutazione del reale sforzo di pesca e dell’impatto del prelievo sulle risorse biologiche di habitat sensibili come quello costiero.

La piccola pesca può essere invece ritenuta un’attività all’avanguardia sia sul criterio della sostenibilità, che su quello ecologico ed economico; basti pensare che un attrezzo da pesca artigianale ha un costo medio mille volte inferiore a quello di un attrezzo della pesca industriale e per quest’ultima le catture accessorie sono sino a 20 volte superiori a quelle della piccola pesca; inoltre i consumi di carburante della grande pesca sono circa 15 volte superiori e la cattura per unità di combustibile in piccola pesca risulta notevolmente più abbondante. La pesca artigianale è caratterizzata anche dall’alta selettività specie-specifica che consente ai pescatori di gestire con oculatezza e responsabilità le risorse; inoltre si aggiunge un buon indice di redditività dovuto alla bassa capitalizzazione e quindi alla relativa incidenza degli ammortamenti ed a un consumo relativamente limitato di carburante.

La piccola pesca è una delle grandi ricchezze del Mediterraneo, una realtà di tradizioni strettamente legate al territorio da proteggere e valorizzare.

Eppure proprio la piccola pesca è oggi a rischio di estinzione. Una indagine su tre comunità di pescatori presso le AMP di Porto Cesareo (Puglia), Portofino (Liguria) e Tavolara-Punta Coda Cavallo (Sardegna) hanno rivelato un’età piuttosto elevata degli addetti (classi di età più frequenti tra i 50 e 70 anni). Percentuali comprese tra il 50 e l’80% dei pescatori in attività provengono da famiglie di pescatori. Per contro, la propensione dei figli a continuare il mestiere dei padri è bassa, compresa tra il 10 ed il 40%.

Contro il rischio di estinzione di queste categorie proprio le AMP possono rappresentare un’occasione straordinaria per invertire questo trend .Come?

1) adottando misure per la conservazione della diversità culturale delle comunità locali (incluse quelle dei pescatori) e

2) stabilendo incentivi per promuovere attività ecologicamente ed economicamente sostenibili (e.g. pesca-turismo, commercializzazione del pesce povero e di prodotti alimentari tradizionali conservati) ed integrare così il reddito derivante dalla pesca, attività dura ed imprevedibile per definizione (quantità e qualità delle catture non programmabile, giornate di mal tempo).

 

Comunicato Stampa:

Il club Forza Silvio ( Forza Italia), in occasione degli incontri indetti a supporto della ventilata istituzione AMP delle Eolie,   dall'attuale Capo dell'Amministrazione, comunica che tali incontri ancora una volta risultano carenti di informazione e pieni di palese disorganizzazione.

Il Consigliere Lauria Bartolo rappresentante di Forza Italia evidenzia che sull'argomento i Consiglieri Comunali non sono stati informati ne invitati, sia ufficialmente sia ufficiosamente. E' una disattenzione Amministrativa che pesa e non poco sulla vita politica degli ultimi tempi dell'Amministrazione Giorgianni.

Come non si può essere d'accordo con chi afferma che le categorie devono essere convocate tutte insieme per evitare incomprensioni tra chi è per l'AMP e chi invece è per il conoscere approfonditamente tutti gli aspetti politico-economici e gestionali della stessa, si creano conflitti di categoria e corporazioni pericolose per una stabilità interna alle Eolie, visto che in molti casi chi ha potere normativo all'interno di questa area spesso, troppo spesso, adotta in corso d'opera metodi restrittivi non previsti ne concordati con   la popolazione locale che ci vive e ci lavora. Le accelerazioni che si vogliono imprimere a tutti i costi per dire dopo abbiamo messo mano a anche a questo, onestamente sono strumentali.

“ La gattina frettolosa fa gattini ciechi”

Club Forza Italia

 

Amp: Fatti o chiacchiere?

di Angelo Paino*

Leggiamo con piacere che il dibattito sulle AAMMPP ha preso a coinvolgere un’ ampia schiera di cittadini. In particolare apprezziamo l’intervento del geom. Aldo Natoli il quale, da soggetto pragmatico quale è, ha suggerito alle parti interessate di toccare con mano le realtà delle AAMMPP attualmente istituite e farsi quindi una idea compiuta circa la loro valenza o meno.
Leggiamo anche di interventi dettati da disarmante (ancora una volta) superficialità. Pubblicare la mappatura della AMP  delle Cinque Terre limitando il commento alla estensione delle sole zone A pecca di disinformazione laddove non si spiega, pubblicando il relativo regolamento, cosa viene disposto in ambito zone B e C. E’ infatti notorio che la regolamentazione incide principalmente su tali aree atteso che quelle perimetrare in A sono necessariamente le più ridotte visto che lì i divieti sono pressochè assoluti.
Sempre fedeli alla nostra opera di divulgazione invitiamo pertanto i lettori a riflettere su quanto appresso:
1) Comune di Castellabate, la Giunta impugna il regolamento dell’area marina protetta. La giunta, nella seduta del 18.06.2015,  ha deliberato di proporre impugnazione al Tar contro il decreto del Ministro dell’ambiente dello scorso 09.04 con cui è stato approvato il regolamento di esecuzione e organizzazione dell’AMP di Santa Maria di Castellabate in quanto esso, fin dalla stesura, non è stato mai condiviso nè con il Comune nè con le categorie interessate – spiega il Sindaco Costabile Spinella - inoltre, in sede di commissione di riserva non sono state recepite per nulla le osservazioni formulate dall’amministrazione comunale...L’eventuale attuazione di un siffatto regolamento produrrà gravi danni alla nostra economia in quanto le principali e vitali attività lavorative sono esercitate proprio nella pesca e nel campo turistico. Non si può passare così sulla testa dei territori e delle persone che producono economia all’interno di esse”.
2) San Benedetto del Tronto, Parco Marino del Piceno: “ quella dell’AMP del Piceno è, per usare un neologismo ed un paradosso, una situazione Kafkiana un’area protetta spacciata come parco, che nessuno ha voluto e che la gente non ama e non vuole, ma che quattro testardissimi politici ignari della diversa volontà locale, denotando il distacco della politica dalla gente, e della volontà di chi vive solo con il suo lavoro e non sui contributi pubblici, ha prepotentemente deciso di attuare” ( ImpresaPesca, aderente a Coldiretti).
3) Area Marina Protetta del Cerrano: “la flotta di vongolari di Giulianova e  Roseto degli Abbruzzi ha manifestato il disagio del comparto fermo da mesi per l’impossibilità di accesso alla pesca delle vongole nell’area dell’AMP. I vongolari schiumano rabbia per lo stop alla pesca delle vongole e per l’interdizione dello specchio d’acqua dell’AMP”.
4) Sempre sull’AMP Torre del Cerrano: “ mentre nasce un importante progetto di valorizzazione e conservazione  del patrimonio ambientale, costiero e marino abruzzese, sorgono leciti dubbi  sulle ripercussioni  che l’istituzione  di tale area marina  può avere  su una parte dell’imprenditoria turistica locale. Sulla base delle affermazioni di Pina Manente (Provincia di Teramo, Direzione  Generale, Ufficio Stampa) il rischio è notevole  e l’istituzione della AMP potrebbe assestare  un durissimo colpo a tutte le strutture ricettive a balneari direttamente interessate”
5) Area Marina Protetta Tavolara: “ nuovo regolamento e pescatori sul piede di guerra....a dispetto della concertazione sbandierata dall’ente gestore dell’AMP, i residenti lamentano di non essere stati minimamente interpellati riguardo l’estensione dei divieti alla pesca sportiva, e non solo, recentemente introdotti”.
6) Pesca: “rivolta ad Agropoli contro il decreto del Ministero dell’Ambiente relativo all’istituzione dell’AMP di Santa Maria di Castellabate”.
Vi basta?
Leggiamo, ancora, sempre con piacere i “ punto e virgola” dell’arguto Bartolino Leone (che ringraziamo, insieme ai suoi colleghi che operano nel giornalismo eoliano, per l’ospitalità che concede a tutte le “voci” del nostro comprensorio) ma ci permettiamo osservare che la posizione di questa Associazione non va personalizzata  esprimendo essa, con il  suo presidente, esclusivamente il punto di vista degli associati su una questione che investe  tutta la cittadinanza senza colori politici e/o partitici. Da qui discende che nessuno scontro da “mezzogiorno di fuoco” si prospetta tra il nostro presidente ed il sindaco Giorgianni  nel caso ci si confronti democraticamente nell’ambito degli incontri programmati dalla amministrazione comunale. Se posta nelle condizioni di esporre le proprie tesi questa Associazione farà semplicemente ciò che sa fare: informare. Avremmo però preferito farlo prima ma lo faremo comunque anche dopo e di nostra iniziativa, come preannunciato. Le decisioni sul da farsi circa l’AMP spettano comunque agli organi di governo locale che, ci si augura, vogliano far tesoro delle indicazioni che loro perverranno dai loro amministrati, in un senso  o nell’altro. Le sorelle e congiunti vari, ci consenta il Direttore Leone, nulla c’entrano.
*Presidente Associazione La Voce Eoliana

 
 
 
punto e virgolaIl Punto e virgola
 
Nel momento dell’attesa per l’incontro anche civilmente fisico fra Marco Giorgianni (Sindaco di Lipari) e Angelo Paino (Presidente Associazione La Voce Eoliana), gli isolani non si aspettano solo una giornata politica da un lato e una tecnica dall’altro. Gli isolani desiderano un concetto fondamentale di democrazia dove si gioca un nuovo modo di vita o una vita migliore sulle basi attuali.
 
Il territorio eoliano é ancora più fragile perché oltre ai danni del passato stanno per arrivare finanziamenti a pioggia che per quantità, con le forze tecniche a disposizione, non sono controllabili. Neanche in natura. A viso aperto, Sindaco e Presidente avranno un contorno di amici credenti con le idee già chiare di cosa dire e cosa rimproverarsi. Nel mezzo c’é un assessore che é anche una sorella. Essendo l’AMP un sentimento che appartiene al cuore dell’arcipelago, si capirà a chi resterà in mano la manica della “cammisedda”. 

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