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di Massimo Lo Schiavo*

E' stata una vera e propria scommessa quella iniziata nel 2007, con la mia amministrazione, che ci ha portato in meno di nove anni a realizzare un percorso museale unico nel suo genere. Partendo da un piccolo ma ben allestito museo civico – spiega - legato all'etno-antropologia locale sito nella frazione del nostro comune chiamata Lingua, siamo riusciti ad acquistare , ristrutturare ed inaugurare un immobili di pregio ubicato nelle immediate vicinanze del museo civico destinandolo all'esposizione dei ritrovamenti archeologici avvenuti nel nostro comune, durante le diverse campagne di scavi. Il museo archeologico, un vero e proprio scrigno è oggi molto apprezzato anche e soprattutto grazie alla collaborazione del museo archeologico "Luigi Bernabò Brea" di Lipari".

Dopo l'apertura del museo archeologico avvenuta il 20 settembre 2009, abbiamo posto attenzione ad un altro segmento della nostra storia: la produzione del vino e della malvasia, la quale ha disegnato positivamente la crescita della nostra isola. Ed ecco che dopo poco tempo abbiamo restaurato quello che oggi rappresenta un altro nostro piccolo gioiello e cioè il Museo del Vino, sito in Santa Marina Salina, al piano terra del municipio. Qui i percorsi storici della produzione del vino e della malvasia sono tutti ben visibili anche grazie alla presenza di attrezzi e di un antico palmento...

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Abbiamo voluto fare di più, non rinunciando ad voler evidenziare un'altra fondamentale risorsa :il mare ed il sale. Così messo lo sguardo verso un importante edificio ormai abbandonato da un quarantennio, ormai alla mercè delle mareggiate invernali, quale era il faro di Punta Lingua, siamo riusciti ad averlo in concessione dall'Agenzia del Demanio. Abbiamo progettato la realizzazione di un nuovo museo e ottenuti i finanziamenti necessari, abbiamo completato da pochi mesi i lavori di restauro e di posizionamento delle vetrine, al fine di destinarlo prossimamente proprio al racconto della storia della produzione del Sale, alle operazioni di produzione e di commercializzazione che avvenivano proprio grazie alla presenza a Lingua di una salina in epoca romana, con uno sguardo anche alla risorsa mare, alla quale oggi poca attenzione si sta ponendo.

Per questo possiamo essere orgogliosi insieme a tutti i miei collaboratori dei risultati raggiunti. I quattro musei, sommati ai vari siti di interesse archeologico, in primis il villaggio preistorico di Portella, consentono ai tanti turisti provenienti da ogni parte del mondo che visitano Salina, di percorrere le diverse fasi storiche che hanno disegnato la nostra comunità nel corso dei millenni. Ed è evidente che l'isola ne ha tratto beneficio a livello turistico. La presenza dei vacanzieri in questi anni è notevolmente cresciuta e oggi – tirando le somme – possiamo dire che oltre alla bellezza naturale dell'isola, alla riserva naturale che si può raggiungere fino a quota di circa mille metri, alla buona cucina ed alle strutture turistico alberghiere che sono cresciute, c'è un motivo in piu' per visitare l'isola verde delle Eolie.

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Museo dell'Emigrazione di Malfa. Si tratta di un altro museo di notevole e differente interesse storico. E' nato a Malfa, e precisamente il museo dell'emigrazione eoliana. La particolare dovizia di particolari e di documenti presenti permettono di rivivere e ricostruire una triste pagina vissuta dalll'arcipelago eoliano. Le diverse fasi di emigrazione, dalla seconda metà dell'800 fino al secondo dopo guerra, narrate nelle diverse sale del museo suscitano oggi nei visitatori, molti dei quali figli di quella storia, grande commozione. A questa tematica come amministrazione comunale di Santa Marina Salina già da 6 anni abbiamo voluto dedicare una due giorni. La manifestazione denominata "Eoliani Nel Mondo", oltre che suscitare grandissimo interesse e apprezzamento nelle comunità eoliane presenti del mondo, diventa annualmente un punto di incontro anche per commemorare le diverse personalità eoliane che hanno disegnato, positivamente con la loro opera, le comunità d oltre oceano raggiungendo i massimi livelli in ambiti di diverso genere, da quello della medicina a quello della giustizia e così via. Basti ricordare che l'inventore del bypass coronarico il professore Renè Favaloro, trapiantato in Argentina, a Buenos Aires, dove ancora oggi una importante fondazione che porta il suo nome è gestita dalla sua famiglia (e tanto continua a fare per gli abitanti di quei territori), era proveniente da Salina. Certamente non si può nascondere la difficoltà ad oggi nella gestione di questi spazi a causa dei continui tagli ai trasferimenti comunali da parte dello Stato e dalla regione. Ecco perchè stiamo iniziando a guardare al mondo delle associazioni, al fine di ottenere un aiuto ed una collaborazione ancora piu' positiva.

*Sindaco di Santa Marina Salina

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