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di Felice D'Ambra

Lipari & 1° Festival dell'Emigrazione. 

Complimenti a Bartolino Leone Direttore del Notiziario Eolie online, per l'Evento in programma il 18 Agosto p.v. che richiama a raccolta gli Emigranti Eoliani al Chitarra Bar di Nicola Merlo. 

"La presente è una conferma della mia partecipazione all'Evento".
La storia dell'emigrazione viene da molto lontano, la nostra Eoliana inizia dalla fine ottocento, sino al dopoguerra e anni sessanta.

La chiesetta del Purgatorio che si erge sul molo roccioso della vecchia banchina, è la memoria storica dell'emigrazione Eoliana di tutti i tempi. L'antica chiesetta posta in posizione strategica, volge lo sguardo al Castello Medievale che la sovrasta, e a Marina Corta, luogo storico di pescatori che sulla grande piazza dedicata a San Barolo, chiamata Ugo di Sant'Onofrio, riparavano le reti e tiravano a secco le barche, nei periodi di magra.

La chiesetta del Purgatorio riveste una grande importanza per il Capoluogo Eoliano, poiché era il luogo di preghiera soprattutto delle donne, quando di notte si recavano in trepida attesa, sulla vecchia banchina ad attendere il ritorno delle barche da pesca dei propri cari, che a causa del mare in tempesta non potevano rientrare. Le donne disperate si recavano in chiesa con le lacrime agli occhi, in rispettoso silenzio, e in preghiera si rivolgevano alla Madonna, per intercedere e far tornare sani e salvi a casa, i propri famigliari che erano andati a pesca per portare il pane alla famiglia.

La storica chiesetta della vecchia banchina di Marina Corta, ai tempi della grande emigrazione che ha spopolato le Eolie e non solo, era anche il molo di approdo e partenza dei piroscafi, che con le barche rollo, transitava i passeggeri e isolani in partenza per l'Australia, Americhe o Argentina e non solo. Chiamata Madonna della neve e Anime del Purgatorio, la chiesetta rivestiva grande importanza, poiché lì, erano custodite anche San Cosma e Damiano.

Molti pescatori raccontano che prima della partenza, gli emigranti si recavano in chiesa e sostavano in preghiera davanti alla Madonna. Uomini forti, orgogliosi, bruciati dal sole e dalla salsedine, duri come i remi della barca, piangevano in silenzio e di nascosto dalla madre o moglie, che riuscivano a controllare il turbamento che li tormentava.

Lo straziante fischio della sirena del piroscafo annunciava la partenza e l'addio degli emigranti, mentre i fazzoletti bianchi sventolavano in segno di saluto, l'eco delle grida di dolore dei famigliari si udivano fino alla chiesa di San Giuseppe e fino al castello. Dal piroscafo la chiesetta delle Anime del Purgatorio, era vista dagli emigranti come l'ultimo baluardo che gli divideva dalla famiglia, mentre per loro, iniziava la lunga sofferenza della nostalgia, la più grande malattia del secolo.

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Materiali edili tradizionali e moderni, idraulici, sanitari, legnami, piastrelle.

edilcisa

 
Via Stradale Pianoconte 23 - 25 - 98055 LIPARI (ME) Tel: 0909811819 - fax: 0909811050 - e-mail: info@edilcisa.it
 

 

Una Gita a Panarea Crocevia del Mediterraneo.
La piccola Isola di Eolo Panarea è considerata l'Isola dei V.I.P.( Very Important Person). La Perla delle Eolie, la più charmant del Mediterraneo, è definita l'Isola di sogno. Nel tempo è diventata una strategica rotta del Mediterraneo dove: Yacht, Panfili e grosse barche di lusso e non solo, dopo aver lasciato Località famose come Portofino, Capri Costa Smeralda, Porto Rotondo, Capri, Taormina e Lipari, solcano verso il Mediterraneo. E' qui che sostano nel meraviglioso specchio di mare fra Basiluzzo e Lisca Bianca, di fronte a Panarea.

L'importante località come tutti sanno, è di grande attrazione turistica di prestigio. E' qui che Pina Cincotta Mandarano, appassionata di Panarea, tanti anni fa, decise assieme al marito Giovanni Mandarano, di aprire un esclusivo locale, per gli amanti della buona cucina di una volta. L'intraprendente Pina Cincotta Mandarano, originaria di Lipari, pioniera del turismo è un'autentica "Self Made Woman". Lei viene dalla gavetta e la sua esperienza nel settore e non solo, è eccezionale. Il suo locale chiamato "Ristorante da Pina" è un'immersione nei profumi e nei sapori della cucina Mediterranea, con l'attenta ricerca dei prodotti selezionati del territorio, della sua vicina campagna, dove giornalmente i prodotti sono portati freschi al locale di Via San Pietro.

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Nel locale di Pina Tempio della ristorazione e della cucina Mediterranea, servita in un ambiente particolare dove, il figlio Antonio, Chef e grande creatore, è pronto con la sua arte, a deliziare rielaborando in maniera originale, l'autentico gusto della cucina tradizionali del territorio, che Pina ha saputo trasmettergli .La magica Pina Cincotta non è imitabile, poiché anche il suo modo molto spontaneo, appassionante, esclusivo, come il suo grande amore per Panarea. Il fiore all'occhiello e punta di diamante di Pina Cincotta Mandarano, è sicuramente il "Ristorante Da Pina": Un locale esclusivo, uno scrigno armonioso, di uno stile sapientemente variegato, con un'aria misteriosa e nello stesso tempo romantica d'altri tempi.

Un locale semplice ma di grande fascino, soprattutto quando incontri il dolce sorriso di Giovanna. Si proprio Lei, Giovanna Mandarano, la stilista di Moda, della Boutique "A Biddikkia", che è di casa a Panarea. Il Ristorante da Pina, non presenta una "Gran Carte" infatti, la lista dei piatti è volutamente limitata , anche con dei menu stabiliti e da varie tariffe, in modo che ognuno sa cosa vuole spendere e senza sorprese. Quello che è, certo, che il sapore di ogni singola pietanza di eccellente qualità, regala alla vista una visione quasi romantica (da fotografare), è presentata in particolari piatti di pregiata porcellana, accompagnati da una professionalità e da un eccellente servizio di qualità.

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Pina Cincotta Mandarano è unica a Panarea, poiché Lei, è semplicemente esclusiva, e lo dimostra ogni giorno, col suo richiamo e con la più romantica dedizione per la sua terra, la più antica isola di Eolo. L'arte è ovunque Arte, e secondo il mio parere,poiché ho personalmente constatato la bontà degli alimenti e del locale, senza ombra di dubbio e senza paura di smentite, ammetto che il Ristorante da Pina, oltre ad essere un Art Restaurant è un vero "Tempio della Ristorazione".Pertanto lo consiglio a tutti i Panfili, Yacht, barche in navigazione, turisti che soggiornano, che visitano la Magica Panarea, e gustarne le prelibatezze.

Lipari Incendi & Riflessioni.
I Cristiani lo chiamavano "Attila" il flagello di Dio. Il Barbaro Unno, colui che seminò terrore, morte e distruzione in tutta Europa, Ma questo avveniva nel 378 quando si ebbe la catastrofica sconfitta romana di Adrianopoli. Nel nuovo millennio avanzano invece un'orda di uomini malvagi, incivili, imitatori di "Nerone" senz'anima e con indole catastrofica. Quanto è successo nel territorio Eoliano di Lipari, dove quell'inferno di fuoco ha bruciato ettari di territorio di macchia Mediterranea, lasciando dietro di se, terrore, panico e danni gravissimi. Certamente un disastro ambientale senza precedenti, che ha incenerito il magnifico territorio e che avrebbe potuto creare la morte di vita umana e animale creando un aspetto spettrale alle bellissime Località di : Quattropani, Pianoconte, Acquacalda, Canneto e non solo.

Anche alle porte di Messina, la città dello stretto, il fuoco ha creato ingenti danni come anche alla Regione Calabria, Campania, Toscana e Sardegna. In molte località la protezione civile ha fatto evacuare una moltitudine di persone dalle proprie abitazioni, alberghi e villaggi turistici sul mare. Anche in alcune parti dell'Europa, il fuoco continua a bruciare chilometrici territori ricchi di vegetazioni, di macchia mediterranea e non solo, come in Portogallo, negli Stati Uniti e Canada. Sembra la fine di un'era drammatica, da far riflettere tutti i politici del mondo, che per correre ai ripari, sarebbe necessario infliggere agli incendiari, una severissima pena, come ha detto il Presidente Sergio Mattarella a Matera, la Città della Cultura Europa 2019.

Per la mancanza di pioggia, e avanzata della grande siccità che ha messo in ginocchio le aride campagne che hanno sete, mentre il fuoco appiccato dal "cielo", ma più facilmente dalla mano dell'uomo ignoto, che con l'aiuto del forte vento, abile cesellatore di rocce, ha divorato ettari di territorio di macchia mediterranea, alberi da frutto, vigneti, piante, fiori e l'erba che fa crescere il grano, che da il pane e la vita. Mentre l'uomo che ha procurato il fuoco, ha distrutto il raccolto ed ha procurato disgrazia ogni dove, fino all'ultimo dei villaggi più isolati e irraggiungibili. Secondo il mio parere, per salvaguardare il territorio boschivo e non solo, come avviene il altre Regioni, soprattutto in Sardegna, è necessario istallare sulle alture, nei punti strategici, "vedette di allarme con uomini dell'ente foreste controllate 24 ore al giorno, nel periodo "giugno settembre". Quell'uomo non sa che il suolo che ha bruciato con grande vigliaccheria, non era coltivato da lui, ma era opera di donne e uomini dallo sguardo intenso e dal profilo deciso, che con passione e fierezza curavano il proprio piccolo orticello. Tu uomo, se solo avessi avuto un cuore, saresti stato grato per tutti i doni che su questa terra hanno una valenza diversa: come l'ombra delle querce che asciuga il sudore e ritempra dalle fatiche instillando nuova energia, come il mare della splendida cornice della nostra storia millenaria.

Ma, tu uomo sei diverso, sei il figlio bastardo di questa terra, sei una pietra senza cuore, senza storia, e senza futuro perché non hai voluto capire, non hai voluto respirare, per un attimo, chiudendo gli occhi e aprendo il cuore. Sei un traditore che usa i doni della terra per distruggere gli uomini, gli animali e la stessa terra dove, tu vivi. Mentre noi figli veri e grati verso, questa terra, ci scrolleremo di dosso la cenere che tu hai creato, volgeremo lo sguardo al cielo ad implorare l'aiuto delle stelle per ricoprire di querce il suolo, di muschio le pietre, mentre tu sarai morto. Lo sai, sei morto dal momento in cui la fiamma si è propagata ed ha inghiottito storia e progetti, fatiche immani e pezzi di pane. Sei morto perché non sei più un essere umano, non sei un animale e non sei neanche il più piccolo ma prezioso granello di sabbia. Sei quello che hai creato. Sei solo cenere e null'altro. Che la terra che hai bruciato abbia pietà di te.

Pensiero per l'amico: Luigi Monaldi "Il Maresciallo"

Il nostro caro amico Luigi Monaldi, dopo tanti mesi di malattia a Milano, è ritornato a casa nella bara. Oggi 13 luglio 2017 nella Chiesa di San Giuseppe di Lipari, i familiari e gli amici si sono riuniti per l'omelia funebre officiata da Don Giuseppe Mirabito. Il feretro ha attraversato Marina Corta, e davanti alla Chiesa della Madonna della Neve e Anime del Purgatorio, dove per anni, egli ha vissuto a stretto contatto con gli amici dell'Associazione, che egli ha visto nascere nel 2009. Luigi ha vissuto ogni giorno e fino a notte inoltrata a collaborare per la costruzione del magnifico "Presepe del Mare", creato dagli artisti amici dell'Associazione Cosma & Damiano. Un'Associazione Onlus, che ha dato tanta soddisfazione a Luigi Monaldi, all'instancabile Padre Don Giuseppe Mirabito, al Presidente Cosimo Lo Re, Mimmo Ziino, Salvatore Basile, Antonio Iacullo, Peppe Costanzo, Bartolo D'Ambra, Enzo Virgona, Enzo il Negro e Consorte Concettina e a tutti gli altri associati.

Appassionante era l'attaccamento che Luigi aveva in cuor suo, incurante del freddo e del tempo che passava inesorabilmente, ma egli sempre con "dedizione", come di tutti gli associati, ha continuato al raggiungimento del restauro della chiesetta del Purgatorio. Luigi Monaldi non meritava di non rivedere più il Paese dove è vissuto una vita, ma , a Dio non si comanda, ed egli ora riposerà in pace per l'eternità al Camposanto di Lipari.. Le mie più sentite condoglianze e un abbraccio di cuore a: Rosa, Luana, Luca, Mario, Antonio, Andrea, un bacio al nipotino che lui tanto amava, a tutti i parenti e amici, che hanno sempre apprezzato la sua lealtà, serietà, e disponibilità.
Ciao Luigi, una cosa è certa, d'ora in poi in quell'angolo riservato del bar Al Gabbiano di Marina Corta, anche se, non ci sarai più, ma in compenso fra noi, si parlerà sempre di te, della tua delicatezza di uomo d'altri tempi, poiché, tu eri e resterai nella memoria di tutti quelli che ti hanno conosciuto, "un uomo di altri tempi". Ciao Luigi Monaldi detto "Il Maresciallo".

Le Donne & Il Meraviglioso Mondo della Mini Gonna.
L'estate e il caldo di Caronte di questi giorni sono i complici ideali per mostrare le gambe e quanto di più si può del corpo, soprattutto femminile, che senza volerlo, indossando una minigonna da capogiro, crea un alto tasso di seduzione.
Nella Gran Bretagna della Brexit che persiste solo, per la convinzione di quegli autentici bigotti e atavici tradizionalisti Inglesi puro sangue della "Old Generation". La vecchia La vecchia Londra sviluppatasi nel corso dei secoli, è un'entità urbana di10 milioni circa di abitanti, sparsi nella City of Westminster, del West End, dove ha il suo fulcro attorno a Leicester Square, a Piccadilly Circus, con le sue pubblicità elettroniche giganti, e a Chinatown dentro nella città di Soho. Il quartiere più famoso che incorpora i grandi centri di Covent Garden, la Royal Opera House, Carnaby Street, Knightsbridge, regno sovrano di "Harrods", il più famoso lussuoso "negozio" del mondo. A pochi passi a Kings Road, nasce il Bazar Boutique di Mary Quant. A lei si attribuisce la creazione della minigonna. Erano gli anni sessanta e l'abito è segno di distinzione delle classi agiate, che si trasformò rapidamente in uno strumento per soddisfare il bisogno di evasione ludica.

La Captale londinese vede trasformare profondamente l'identità bigotta dei suoi quartieri più commerciali; in funzione delle nuove tendenze giovanili. Londra si afferma la città del cambiamento, il luogo privilegiato, della nuova espressività giovanile di una nuova, energia esplosiva. La mini gonna della giovane stilista Inglese Mary Quant, fu la prima modella a indossare il primo mini vestito rivoluzionario della storia dell'abbigliamento mondiale. Un mini indumento creato con pochi centimetri di stoffa; che dopo sessant'anni circa, è ancora oggi all'avanguardia. Indossato, osannato soprattutto dalle giovanissime ma anche da giovani donne, Signore mature che a cinquanta e sessanta anni, anche ancora ha voglia di ostentare le loro perfette gambe, come le mostrò Viola Valentino interpretando la canzone comprami, ospite della trasmissione "I migliori anni", condotta da Carlo Conti.

Dopo la dolorosa parentesi della seconda guerra mondiale, nel pieno della rinascita della moda femminile, la giovane stilista londinese, fu la prima modella a indossare la sua minigonna, sui treni dell'Underground: Piccadilly Line, Circle Line, Charing Cross, Fulham Broadway. Carnaby Street era allora la via dei Beatles; la via più eccentrica e alla moda, luogo privilegiato d'incontro e aggregazione di giovanissime e non solo. Quando Mary Quant col suo semplice simbolo della margherita, aprì la boutique bazar a Kings Road, la strada era costellata di piccoli negozi, dove il suo stile semplice e colorato, contrastava nettamente con quello allora in voga, poiché lei si rivolgeva a un ideale femminile esile e molto giovane.

Uno stile che fu perfettamente incarnato dalla magrissima " Twiggy" la, modella Inglese chiamata anche grissino e gamberetto. Oltre alla minigonna Mary Quant lanciò: calze lavorate, stivali fino alle ginocchia, pantaloni scampanati, cinture, top lavorati all'uncinetto e lucidi impermeabili. La fortuna aprì le porte a Mary Quant quando fu anche ispirata dalla famosa "Mini Minor", e la sua minigonna, richiamò le "Teen Ager" di tutta la Gran Bretagna e non solo; facendola volare nell'Olimpo del mondo degli stilisti come: Coco Chanel e Christian Dior.

Il mostro di Panarea la spazzatura & la ribellione.

E' passato oltre un mese; ma non è cambiato proprio nulla, e il mostro di ferro della spazzatura continua imperterrito a mostrare la sua forza, senza spostarsi neppure di un centimetro.
La piccola Isola dei turisti importanti, come giusto che sia, non sopporta quella spazzatura che ognuno produce, poiché tutti quelli che soggiornano negli alberghi e locali,come B&B, Residente, affittacamere ufficiali, sono giustificati e hanno il diritto di reclamare lo smaltimento dei rifiuti e l'allontanamento di quel mostro di ferro posizionato in bella vista.
Da una settimana che sono rientrato in Sardegna, ho riflettuto a lungo sul caso mostro di ferro da me inizialmente chiamato. Riflettendo mi sono reso conto, che in un certo senso, mi dispiace ammetterlo, però mi rendo conto che purtroppo credo che non ci siano altre possibilità per Panarea. Essendo una piccola Isola, non vi sono altri spazzi, dove, si sarebbe potuto parcheggiare il mostro, da non dare fastidio a nessuno. E' anche ovvio che sia assurdo fare arrivare la nave della spazzatura tutti i giorni a Panarea e le altre Isole allora?

Che cosa dovrebbe dire l'isola di Vulcano che è molto più vicina a Lipari? Se in ogni Isola aumentano i turisti, è ovvio che aumenta, anche il volume della spazzatura, come quella che producano i panfili e non solo, con la pretesa di abbandonarla in ogni porto. Purtroppo la situazione anche se lo spero per gli abitanti e turisti, secondo me, ci sarà ben poco da sperare in un cambiamento positivo, comunque mi auguro che si possa creare qualche alternativa, per accontentare tutti. L'Isola di Panarea, la più piccola dell'Arcipelago Eoliano, è sempre stata considerata la più esclusiva. Circondata da villette di lusso, sparse nel magnifico verde qualcuna con piscina, B&B, Appartamenti e case sparse nel verde. Secondo il mio parere, a Panarea stranamente non esiste nessun albergo di lusso, nessun cinque stelle, ma solo 35 strutture alberghiere, comprensive di B&B, Appartamenti,, case vacanze, 3 hotel a 4 stelle, alcuni 5 o 6 a tre stelle, 1 due stelle, 1 magnifico Residence, per qualche migliaio e più di posti letto.

Secondo me l'esclusivismo di Panarea è costituito soltanto dalla quiete, dal verde spettacolare, dove tutto l'insieme è dipinto di candido bianco e turchese. Bellissimi negozi artistici, tipici, antiquariato particolare, varie boutique e locali pubblici spiccano sul viale del porto come la famosa boutique "A Biddikkia" di Giovanna Mandarano, ormai famosa stilista di fama internazionale. L'interesse per Panarea è anche costituito dai bravi artigiani locali artisti della costruzione dei muretti a secco faccia a vista, dai bravi barcaioli che usano uno stile particole per la costruzione di barche. Desta anche molta curiosità la bravura dei conduttori delle piccole auto elettriche, guidate anche da donne, che sanno bene destreggiarsi per le strette viuzze di Panarea. Spettacolari sono gli scorci, i panorami mozzafiato e le vedute da ogni angolo di Panarea. Anche le varie escursioni a Cala junco, Capo Milazzese, al Villaggio preistorico, ai vari isolotti, sparsi, e Isole vicine, di grande interesse. Ma soprattutto è molto gradita dai vacanzieri, la calorosa accoglienza dei rispettivi proprietari delle strutture alberghiere e non solo. Ma, è anche evidente che a Panarea è impossibile passeggiare lungo le stradine, poiché la circolazione delle auto elettriche e un continuo via vai. Mentre rimane il lungomare e la banchina dove è parcheggiato il mostro.

L'INTERVENTO

di Aldo Natoli

Carissimo Cavaliere D'Ambra , per noi che per promuovere il turismo delle isole in tutto il Mondo di viaggi all'esterno, e non solo, ne abbiamo fatto tanti, assistere a quanto ci viene rappresentato a Panarea , Vulcano e Lipari non può che farci stare male! E' una situazione che, nonostante la buona volontà degli addetti ai lavori, peggiora con l'avanzare della stagione estiva.
Bisogna quindi incidere sulla ditta che organizza il lavoro di raccolta e di trasporto dalle isole alla terraferma. Sono certo che la nuova Amministrazione Comunale , tenuto conto delle pressanti lamentele dei cittadini, saprà intervenire per risolverà il problema.

Lipari & Alte TariffeTrasporti.

La mia non vuole essere una lamentela né una critica ma, soltanto una con stazione e un paragone.
Mi presento nella biglietteria della compagnia di Navigazione Tirrenia, di Via La Plaia a Cagliari di fronte al porto.
Prenoto e acquisto un biglietto per 1 passeggero in cabina 1 classe con auto al seguito Alfa Romeo 147, residente. Presento il documento auto e carta identità e dopo aver ricevuto le dovute informazioni di viaggio, accetto e pago con carta di credito.
La tratta Cagliari Palermo fra auto e cabina doppia a uso esclusivo con bagno privato, tasse varie e auto, l'importo di € 180,00 periodo di bassa stagione (solo l'auto €65,00).
La tratta Palermo Cagliari, poiché era il 1 di luglio (risulta essere alta stagione) è costata 205,00,
l'auto (€75,00).

Tengo a precisare che le navi in questione sono quasi identiche (Bonaria e Amsicora).
Navi quasi da crociera da 8 piani che trasportano 1922 passeggeri, 730 autovetture (divisi in 4 livelli), 190 cabine, 108 tra poltrone standard e di lusso, tre bar. Ovunque gli enormi saloni, dispongono di divani e comode poltrone per tutto il sesto piano, 1 Self - Service. 1 ristorante alla carta, piscina scoperta, Night Club, Boutique, cinema, gioco bambini, WI-FI, TV, Internet Point e ovunque aria condizionata.

A differenza di altri viaggi da me compiuti in precedenza con auto al seguito, la nuova compagnia di navigazione Tirrenia, ha eseguito dei cambiamenti in positivo, veramente encomiabili, anche negli orari di partenza e di arrivo.
Invece (non è un paragone), sull'obsoleta "nave" Filippo Lippi, a parte la burocratica tiritera dei vari passaggi, la compagnia Siremar Caronte & Tourist, Isole Minori S.p.A. non effettua sconti sul trasporto auto ai nativi e pertanto con la nave lumaca Laurana da Lipari a Milazzo, la tariffa di una Alfa Romeo 147 è, di € 67,92 e prima dell'aumento dei costi la tratta con la Filippo Lippi, era di circa € 63 e qualcosa. Se si dovesse fare un paragone fra i costi da Cagliari a Palermo, 12 ore di navigazione e con tutti i servizi e aria condizionata, mentre si ha, una differenza disastrosa se si considera che Lipari Milazzo e viceversa, la navigazione è di solo 2 ore, e nessun servizio bar in funzione e con disastrosi servizi igienici.
Mi domando e domando, a tutti gli Eoliani e a chi di competenza, è proprio questo che gli Eoliani delle isole e Eoliani sparsi nel mondo meritano, e debbano di continuo subire quando rientrano nel paese natio, che è ancora peggio di quando l'hanno lasciato un secolo fa, o quasi. Un affronto che non esiste neppure nel più estremo remoto angolo del Continente nero africano.

 

La calda Notte liparota & L'Amore all'improvviso.

E' proprio arrivata la magica estate di sempre, quella che ti cambia la vita, che trasforma la gente e non si sa il perché. Eppure tutti la amano, l'attendono con ansia di trascorrere le vacanze, soprattutto in riva al mare. L'estate delle amicizie, dell'amore conquistato, caldo come il sole d'agosto di una notte d'estate, che dura una settimana, o forse qualche mese, e poi, tutto finisce.

In ogni paesino, anche nel più lontano villaggio sperduto, tutto si rianima, tutto si risveglia. E ovunque, in riva al mare, in città, in campagna, in discoteca, in visita a un museo, nasce all'improvviso un amore. Anche durante il Festival dei cantanti Eoliani di Lipari, organizzato dal Notiziario Eolie online di Bartolino Leone, al Chitarra Bar di Nicola Merlo, è sbocciato un amore all'improvviso, come un tornado, anche se il cielo era sereno. Un amore appena nato tra una bellissima donna che non sapeva d'aver turbato fortemente un uomo, ch'è rimasto incantato, dalla sua bellezza Mediterranea. Una donna meravigliosa solare con un grande splendido sorriso e da grandi, occhi luccicanti color delle more mature, che brillavano nella notte, tanto da sembrare fatta solo per l'amore. A un tratto quando l'uomo si allontanò per alcuni minuti, per salutare un amico, al ritorno non trovò più la ragazza dagli occhi bellissimi. Egli la cercò nei dintorni, dentro il bar, nella piazza, scalinata, ma di lei nessuna traccia,

La ragazza dalla pelle di luna, era sparita, ingoiata, tra la folla di Via Garibaldi, la via dello Shopping, che al termine della serata al chitarra bar, ha lasciato il locale. Sicuramente anche la ragazza del Mediterraneo, dagli occhi bellissimi e dal sorriso smagliante, forse era accompagnata. Forse, lei resosi conto del forte turbamento avuto, come d'incanto è voluta sparire nel nulla, Chissà da dove veniva e dove è andata. Con molta probabilità, la ragazza dall'accecante bellezza, inebriata da un" Aperol Spritz"; abbia avuto un attimo di smarrimento per quell'incontro così casuale, tanto da sentirsi turbata. Tutto avvenne in un lampo. nella meraviglioso notte stellare, a due passi dal luccicante mare, di fronte alla chiesetta delle Anime del Purgatorio e dalla piccola spiaggia di Marina Corta di Lipari.

Allo sfortunato innamorato, rimane solo una magica serata trascorsa e una foto scattata per caso, alla bellissima ragazza come "souvenir" dell'indimenticabile evento organizzato dal Notiziario Eolie online di Bartolino Leone, al "Chitarra & Cocktail Bar di Nicola Merlo & Company.
Questa è soltanto l'inizio della magica estate Eoliana di Lipari.
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Turismo & "I Grandi Alberghi Di Lusso".

Fu una data storica quella del 1908, quando il giorno 21 luglio, migliaia d'invitati e curiosi, provenienti da tutte le parti del mondo, arrivò al Lido di Venezia. Quella fu una data storica, indimenticabile per la grande Compagnia alberghiera italiana. Quella sera vaporetti, gondole e taxi, sbarcò una miriade di veneziani e migliaia di persone, nell'affascinante cornice del Lido di Venezia, per assistere all'inaugurazione dello splendido Grand Hotel Excelsior. Nonostante Venezia, fosse conosciuta ovunque, quell'inaugurazione di un Grand Hotel così importante, era considerato, il simbolo esclusivo di gran lusso e di autentica attrazione della città lagunare. L'imprenditore di quel magnifico e prestigioso gioiello, si chiamava Nicolò Spada, di lungimirante visione, che in soli diciassette mesi vide trasformarsi il progetto in una realtà incredibile e mai vista scenograficamente. Il Lido di Venezia di allora, abitato prevalentemente da pescatori di arselle e vongole, era già noto per le sue dune naturali di sabbia fine e dorata, che gli valse il nomignolo di "Isola D'Oro".

La affascinante e aristocratica atmosfera del Grand Hotel Excelsior, era quella della "Belle Epoque", che si rivelava come un luogo straordinario di rara bellezza, e, alla pari di altre località turistiche già famose turisticamente nel territorio della nostro "Bel Paese": come Villa D'Este di Cernobbio sul Lago di Como, Portofino, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Viareggio, Napoli, Sorrento Amalfi, Santa Venere di Fiumicello di Maratea, San Domenico e Timeo di Taormina, il Villa Igea e Delle Palme di Palermo. La vicinanza diretta sul mare che univa la laguna alla vicina e unica "Venezia" definita, la Fascinosa Serenissima, lo creava come un gioiello della Natura. In breve tempo quel Lido, divenne un'attrattiva della nuova "life style" seducente e di gran lusso, immerso in un parco di fronte al mare Adriatico, che lo consacrò, ritrovo mondiale dello Jet Set. La Sardegna come la Costa Smeralda, turisticamente non esisteva, in compenso, a quei tempi, in considerazione che l'Isola fosse la più lontana dal Continente, inviava i militari o altri personaggi, per punizione (ti sbatto in Sardegna i superiori usavano rimproverare).

Come avvenne ovunque nelle località di prestigio, anche al Lido di Venezia sorsero: Ville, Alberghi Residence di lusso e stabilimenti balneari, anche per il pubblico. Martellante a quei tempi, è stato il Marketing turistico nel mondo della neonata C.I.G.A. (Compagnia, Italiana, Grandi, Alberghi). A completamento del conforto turistico, la presenza del centro termale, cure marine dedicate al corpo e al benessere, si è rivelato strategico, completo e vincente; come i grandi eventi: La Biennale, Mostra del Cinema, Il Casino, La Fenice, il Canal Grande, L'immensa Piazza e la Basilica di San Marco, I Pioppi, il Ponte di Rialto e dei Sospiri, La Grande Regata, la Colombina e il Carnevale. La Venezia di Marco Polo, dei Dogi, assieme ai famosi"Harrys Bar e il Caffè Florian", fa di Venezia "Un Luogo Esclusivo", che il mondo invidia.
Poiché Venezia, è sempre Venezia, la Grande Signora!

---Airbnb: Il Futuro del Turismo Mondiale?

Book & Wine, Street & Urban Art, Artist & Musik, Art & Design, Home Restaurant, Street Food, Cocktail & Wine Bar e tanti, tanti altri esercizi nati come funghi negli ultimi anni, come il già famoso “Airbnb” che assieme ai B&B, Appartamenti e seconde case, è considerato il più acerrimo nemico dell’industria alberghiera mondiale.

E’ un universo multiforme quello di Airbnb, che opera in un mondo tutto particolare, fuori dalla normativa fiscale, e alle spalle di chi opera con lealtà, e che paga regolarmente le tasse. Le maglie nere in continuo aumento sono in tutte le più grandi città italiane, europee, americane e non solo.

I loro clienti vivono come le persone del mondo e in tutto il mondo! Si trovano ovunque e ovunque si trovano, a loro agio, poiché, fanno quello vogliono, e in piena libertà, senza regole, senza obblighi e senza regole. Potrebbe essere anche una scelta di vita, poiché si viaggia quando si vuole, in qualsiasi stagione e in ogni angolo del pianeta, a costi accessibili e senza orari obbligati.

Il paragone di Airbnb più azzeccato, potrebbe essere quello con Uber contro i tassisti, nel comparto della mobilità urbana. E’,una affiliazione in continua ascesa, quasi come un Club Privato o esclusivo. Ovunque ci sono clienti abituali della natura, della stravaganza, del vivere all’aria aperta, ma anche dell’elitario mondo delle case da sogno. Nel portale nato nella Grande Mela, venuto fuori dalla geniale intuizione di grandi cervelloni americani, in silenzio e senza far rumore, in pochi anni ha raggiunto una cifra pazzesca. della terra, come quella di farli girovagare per il mondo in libertà e con pochi spiccioli. La chiamano Airbnb, nata nel 2008 e attraverso il Web, è un servizio che ormai appartiene al mondo intero. Permette a chiunque di affittare o subaffittare la propria casa per pochi giorni. In pochi anni si è propagato in modo virale, raggiungendo centinaia di Paesi nel mondo.

Parecchi milioni di clienti utilizzano “Airbnb”che rappresenta circa il 10% di milioni di camere prenotate in meno nelle strutture alberghiere. All’inizio gli operatori lo equiparavano a un servizio di terza classe, utile per i viaggiatori al risparmio che non avrebbero mai prenotato un hotel. Oggi con la varia e vasta offerta di case, appartamenti che includono anche ville faraoniche, dimore di lusso, si è finalmente capito che l’attività di Airbnb, coinvolge l’intera filiera del settore turistico. Forse il paragone più azzeccato è quello con Uber contro i tassisti nel comparto della mobilità urbana. Infatti, da qualche tempo Airbnb da un lato, sta incontrando una serie di ostacoli legislativi e fiscali e, dall’altro, alcuni importanti riconoscimenti da parte del mercato turistico. La Regione della Catalogna, in Spagna, ha recentemente multato “Airbnb” e altre società del settore, per non aver rispettato le leggi locali sull’affitto; che prevedano la registrazione degli appartamenti occupati dai turisti.

Le città e Nazioni più richieste, certamente è Barcellona, poi New York ed infine la città di Parigi. Ogni Nazione ha una legislazione a se, in materia di affitti e subaffitti di locali per uso turistico, ma è il tema fiscale quello più dibattuto: Airbnb sul sito invita i proprietari a familiarizzare con le normative fiscali e a rispettarle, tuttavia gli affittuari, pur svolgendo un servizio di soggiorno, non registrano gli ospiti, come gli albergatori e non sono quindi tenuti a rispettare norme sanitarie e di sicurezza. Airbnb per la sua funzione commerciale trattiene una percentuale che va dal 6 al 12% sulla somma pattuita tra locatore e locatario; e secondo il momento della prenotazione e numero di ospiti, ma la transazione fra i due soggetti, non è tassata. E pensare che il comitato della maratona di New York, abbia scelto proprio Airbnb come sponsor, poiché secondo gli organizzatori, Airbnb rappresenta perfettamente il concetto di “collettività” che da decenni contraddistingue la manifestazione.

Se si considera che la maratona di New York, ogni anno generi un volume d’affari di 65 milioni di dollari, quindi si può immaginare come abbiano accolto questa decisioni gli albergatori newyorchesi. Un eccezionale marketing quello di Airbnb che è riuscito a colpire perfettamente nel segno; mentre il loro obiettivo, non è solo quello di offrire ai clienti una sistemazione, ma, condividere anche un’esperienza di libertà. Lo slogan dei tre fondatori americani, e quello di fare meno annunci e dettagli tecnici, poche informazioni immediate, più storie e più esperienze da vivere, Nel loro intento, presto ci sarà anche la segnalazione di locali bar e ristoranti, più vicini alle località di affitto, e notizie su ambiente circostante. Inoltre Airbnb tiene conto delle inclinazioni, età dell’affittuario e delle loro passioni. Sembrerebbe evidente che Airbnb, voglia rappresentare il futuro del Turismo mondiale. “E le stelle stanno a guardare”.

---Taormina L’Etna & Il Fascinoso Teatro Greco.

La città di Siracusa dal 2005 è stata inserita nel Patrimonio Mondiale Unesco. Una città bellissima che si estende sul mare Ionio, lungo la costa orientale. La Città ha dato i natali a Lucia, la Santa Madonna delle lacrime, è anche la patria di Archimede, di Ortigia, dell’orecchio di Dionisio e anche di tanti artisti, filosofi, uomini di scienza. Poco distante dal centro, detiene il più grande Antico Teatro Greco, esistente nella sicula Magna Greca. L’altro esempio di Teatro Greco, di dimensioni più ridotte, è quello di Taormina, costruito su un'altura sospesa tra cielo e terra, che senza dubbio, è il più bell'esemplare che esista in Terra di Sicilia, paragonabile soltanto a una delle tante Meraviglie del Mondo. Anche se Taormina deve le sue favolose bellezze a madre natura, fu però l’opera dei coloni greci, che incantati di quel panorama mozzafiato; che nel III secolo A. Cristo, i forti guerrieri induriti dalla guerra e bruciati dal sole siciliano, innalzarono su quel cocuzzolo, dove si trova ancora oggi, quel magnifico capolavoro chiamato “Teatro Greco”.

Un’emozione unica accoglie chiunque si collochi all’interno dell’Antico Teatro per assistere a quella stupefacente visione del vulcano Etna in primo piano. Stupefacente è l’esclusivo scenario visivo dell’altissima incandescente lava che si alza sino al cielo, lanciando fiamme, fuochi, cenere nera e lapilli, che il favorevole vento di Eolo trascina la cenere nera, sia a Taormina sia sui paesi vicini e persino a Reggio Calabria, Messina e Milazzo. La lunga lingua di fuoco scivola lenta e continua sulla neve verso la valle del Bove, fortunatamente senza conseguenze per gli abitanti dei paesi limitrofi. Un’altra affascinante scena è stata quella dell’Antico Teatro Greco ammantato di neve, diffuse dalle immagini di mamma Rai nel nuovo anno da poco trascorso; che ha fatto il giro del mondo, come se il Teatro innevato, si fosse spostato momentaneamente a Cortina D’Ampezzo, regina dello sport invernale. Lo straordinario spettacolo dell’Antico Teatro, riporta indietro nel tempo fino ai fasti della Magna Grecia: chissà se quelle antiche civiltà, avranno mai potuto apprezzare un simile scenario, qui dove fioriva la cultura del Mediterraneo. Le meravigliose immagini televisive, mi hanno riportato indietro nel tempo a ricordare il periodo più bello della mia vita; quando appena diciassettenne, partito da Marina Corta di Lipari, lasciai l’amara terra mia, e mi ritrovai in quella magnifica medievale città. Con la mia valigia di cartone e il violino, attraverso Porta Messina.Mi ritrovo stordito nel Corso Umberto, l’unica Via principale che taglia in due il paese. Era un pomeriggio di freddo gelido, io non indossavo un cappotto, non c’è l’avevo, ma era tanta la tensione che non lo sentivo, in compenso, però, avevo il cuore bollente che mi batteva forte, forte come una campana. Era quasi al tramonto e il fascinoso appena illuminato Corso Umberto, era affollato. Un via vai di gente elegante, di bellissime donne, che curiosava nei raffinati locali, profumerie, negozi (boutique), antiquariato allestiti persino all’esterno. Lingue straniere bisbigliate ovunque, mentre io mi sentivo come “Alice nel paese delle meraviglie” sbalordito guardavo a destra e a sinistra, fino a quando arrivai al centro del Corso, dove in un vicoletto strettissimo

“Salita de Luna”, c’era ad attendermi ansiosa, la mia adorata, bellissima e solare sorella Giovanna (in seguito, fu lei, il mio portafortuna, che porto sempre nel mio cuore). Era il sabato del 14 gennaio di tantissimi anni fa. L’indomani mattina, al Grand Hotel Miramare, ebbe inizio, la mia carriera nel mondo turistico alberghiero. L'affascinante panorama ammirato dal Teatro Greco, dell’incandescente lava dell’Etna che cade sulla candida neve; la rigogliosa macchia mediterranea, gli agrumi, i mandorli in fiore, il Golfo di Giardini Naxos e il mare turchese che si congiunge con l’azzurro del cielo; crea uno spettacolo unico, che ha il fascino di uno scenario esclusivo, che ha proiettato la magica “Taormina” nell’Olimpo mondiale del turismo e non solo. “Taormina è vero che è soltanto un paesaggio, ma è un paesaggio, in cui si trova tutto ciò che sembra creato apposta sulla terra, per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia”.

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