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aziinoavvpiccola1di Alfio Ziino

Di oggi. Il procuratore della Repubblica cui spetta occuparsi dell' uomo che ha ucciso il ragazzo che, a sua volta, aveva a questi ucciso la moglie travolgendola non avendo rispettato il rosso del semaforo e, pare, bellamente parlando al telefono, ha oggi pubblicamente ringhiato " nessuno sconto, omicidio volontario e premeditato". Ma bravo. Mi rammenta il coyote, anche questi forte coi deboli e debole coi forti. Il procuratore, sempre con la p piccola, avrà pure il suo convincimento, ma la sua compulsione all' esternazione donde nasce? Vuol forse educarci? Chi ringhia non educa proprio alcuno. In Stato di m......dicevo che non e' lo Stato, cioe' come dire tutti e nessuno, ma i singoli uomini che dello Stato son dipendenti ad esserlo. Summim jus, summa iniuria, e non son parole mie. La pietà' non e' estranea neanche alla umana giustizia. Lasciam perdere la cristiana pietà', i coyote non ne sanno alcunche'. Ringhiano, non hanno neanche il dovete d'ufficio alla riservatezza.

----Due episodi di oggi. Un ragazzo, alla guida di un' auto, non rispetta il rosso di un semaforo e travolge ed uccide una donna in scooter. Questo a luglio dello scorso anno. Il ragazzo è' indagato per omicidio stradale, reato che prevede una pena sino ad 11 anni di reclusione. Ma è' a piede libero. Il marito della vittima, oggi, alla uscita di un bar, lo uccide. Depone la pistola sulla tomba della moglie e si costituisce. Un signore in auto, viene bloccato da dimostranti per ignoro quale ragione, dimostranti autorizzati dalla PS.,ma vuol passare ugualmente. Con l' auto, travolge ed uccide uno dei dimostranti e ne ferisce altri. Nessuno, ed io tra questi, plaude ai due episodi. Ma chiedo. È' accettabile che l' autore di un gravissimo reato stia piede libero? Il marito sa bene che il processo, tra primo, secondo e terzo grado, durerà decenni. E il ragazzo va al bar, scherza con gli amici, progetta forse il suo futuro. E la moglie, amatissima, è' morta. Il signore alla guida dell' auto vuol forse andare a casa, o in altro luogo di sua scelta. Ma non glielo permettono. Calpestano un suo diritto. E a quale titolo? Non è' violenza privata? Tutto ciò' accade solo per la latitanza, meglio la incapacità' dello Stato che, a dir cosi', fa pensare a tutti e nessuno. No, incapaci sono i singoli uomini che alle dipendenze dello Stato lavorano. Il processo per direttissima è divenuto una sorta di Mosca bianca. Punire dimostranti che violano diritti altrui non esiste. I due signori di cui sopra non sono assolvibili, ma per quel che mi riguarda hanno tutta la mia umana, sentita, comprensione.

geomar

La Francia è paese europeo simile al nostro per molti versi. Più o meno lo stesso numero di abitanti e, per quel che qui rileva, medesimi problemi di malavita organizzata (corsi e marsigliesi hanno poco da invidiare a siciliani, napoletani e calabresi) oltre che comune, un traffico di droga impressionante gestito da "colorati", periferie incandescenti dominate da bande giovanili per solito extracomunitarie, immigrati più o meno regolari in quantità.

La Francia annovera 9.1 magistrati ogni 100.000 abitanti. L' Italia ne schiera un numero superiore, 10.2 per ogni 100.000, ed ha la maggiore spesa annua, in cifra assoluta, tra tutti i paesi dell' Unione Europea: 4.3 miliardi di euro.

Il numero complessivo dei reati annualmente commessi in Francia è, a volte, superiore a quelli commessi in Italia ove però la pletora dei fatti costituenti reato è di gran lunga superiore a quella dei fatti ritenuti reato in Francia. Di più. Il Ministero della Giustizia francese, nell' indicare il numero dei procedimenti penali annualmente pendenti esclude quelli contro ignoti, che in Italia invece son considerati, giusta per aumentare..........il carico.

In definitiva, un minor numero di magistrati, i francesi, affrontano un maggior numero di procedimenti laddove un maggior numero di magistrati, gli italiani, si cimentano con un minor numero di processi.

Bene. In Francia i termini di prescrizione sono in definitiva assai brevi: 1 anno per le contravvenzioni, 3 anni per i delitti, 10 anni per i crimini, 20 anni per l' omicidio. Meno della metà di quelli italiani ove, peraltro, l' omicidio è imprescrittibile. Ed in Francia a nessuno passa per la testa di aumentare i termini di prescrizione ritenendosi - ed è principio di giustizia - che il cittadino abbia diritto ad esser giudicato in un termine ragionevole, non restando appeso per decenni, a volte a vita, ad un processo infinito.

In Italia, e non da oggi, si propone di estendere, esplicitamente o con marchingegni vari, la vita dei termini prescrizionali. Visto che i magistrati non ce la fanno a render giustizia in termini accettabili ecco trovata la soluzione: lasciamo il povero cristo sulla graticola delle aule di giustizia ancora ed ancora ed ancora più a lungo. Chi se ne frega. Bravo Renzi!

Modestissimo consiglio. Perché non si va ad accertare per qual ragione i processi, in Italia, durano tanto invece di farli durare ancor di più in conseguenza della estensione temporale della prescrizione?. A chi "prude" detta ricerca?.

---Quel che accade in Liguria è a conoscenza di tutti noi. Stampa e TV ce ne danno ampia informazione, limitandosi però alla cronaca degli accadimenti. Nessuno parla di responsabilità.

Chi è stato a Genova e dintorni, almeno a far capo da trenta anni addietro non si meraviglia però più di tanto di quel che già è accaduto e continua ad accadere.

La cementificazione della Liguria è impressionante, al pari della devastazione del territorio, sia l' una e l' altra legalmente perpetrate, autorizzate, cioè, dalla pubblica amministrazione. Ove fatti simili a quelli lì accaduti, e ripetutamente accaduti, si fossero verificati in Sicilia, governatori un Cuffaro o un Lombardo o simili, non Crocetta, le varie Procure avrebbero emesso a loro carico chissà qual sorta di provvedimenti. Ma la Liguria è da sempre amministrata dalla sinistra, dal PCI e derivati, e la sinistra, si sa, è brava amministratrice, onesta, capace, lungimirante, attenta al popolo ed all' ambiente. Mah.....L'altra regione colabrodo è la Toscana. Questa invece pure, cioè da sempre è stata amministrata dalla sinistra, alias dal PCI e derivati (vien da dire tossici).

E per restare in tema di sinistra e PCI. Fino agli anni 70, fino a quando il popolo italiano per comune dire stava bene, di sinistra al governo non se ne vide traccia, tranne qualche sporadica apparizione del PSI nel 1963 e nel 1970/1976. Ed è in quest' anno che sorse e si consolidò il c.d. pentapartito (DC e sinistra) che ci ha accompagnato sino alla fine della così detta prima repubblica. Pentapartito cui era organico, nelle commissioni prima e nella aule parlamentari dopo, il PCI.

Checchè se ne dica, i nostri guai sono iniziati con questa gente o gentaglia che dir si voglia. Ed i bravi comunisti, e loro derivati, non hanno mai pagato. Perché loro, appunto, sono bravi, sono onesti, sono colti, sono sostenitori, di più, fiancheggiatori della giustizia (di quella con la "g" piccola. Ma si limitano a questa solo per modestia...).

---Fin dalle origini vi era differenza tra cristiani e musulmani sul modo di concepire la conversione, individuale e volontaria per i cristiani, imposta con le armi già dai tempi di Maometto per i musulmani. E l' islamismo, a differenza del cristianesimo, esprime un progetto globale, al tempo stesso religioso, culturale, sociale e politico. Il Grande Califfato. Non sono parole mie.

I musulmani hanno un unico ostacolo, il cristianesimo in tutte le sue accezioni ed inteso non solo o non tanto quale religione, ma quale forma di civiltà. Per intendersi, un laico europeo o uno nord o sud americano che sia è pur sempre espressione della civiltà cristiana.

I musulmani hanno tentato più e più volte di invadere e conquistare l' Europa. Nel 711 penetrarono in Spagna, che occuparono a lungo, spingendosi poi in Francia sino a Bordeaux ed a Tours. Furono sconfitti, e poi definitivamente ricacciati nella penisola iberica, a Poitiers da Carlo Martello nel 732. Ci riprovarono via mare, con la conquista delle acque del Mediterraneo tese alla occupazione dell'Italia. Furono battuti e distrutti, a Lepanto, nel 1571 dalla Lega Santa costituita dal Re di Spagna, dallo Stato Pontificio, dalle Repubbliche di Venezia, Genova e Lucca, dai Cavalieri di Malta, dai Farnese di Parma, dai Gonzaga di Mantova, dagli Estensi di Ferrara, dai Della Rovere di Urbino, dai Savoia, dal Granducato di Toscana (quanti italiani! e ben 36 galee erano armate da marinai napoletani e siciliani). Dopo il vano assedio di Vienna del 1529, i musulmani ci riprovarono. Nella guerra con gli austriaci, cui parteciparono istriani e veneziani, del 1683 - 1699, giunsero nuovamente sotto Vienna. Furono nuovamente battuti da cattolici, protestanti e luterani giunti da tutta Europa. Militarmente, ieri, ed ancor più oggi, in una guerra convenzionale, i musulmani non hanno alcuna possibilità di sottomettere l' Europa. Ma non demordono.

E' opinione comune tra gli storici che l'Impero Romano d'Occidente cadde per un suo interiore disfacimento. L' inclusione, oggi si direbbe l'accoglienza, al suo interno di galli, germani ed altri barbari, ne cagionò lo sfaldamento del proprio tessuto morale, culturale, sociale e politico. Vis e virtus romana andarono a farsi f............generando un mondo moralmente e socialmente corrotto, incapace, imbelle. La fecero da padroni il terrore, essendo divenuti congiure ed assassinii politici la norma, e la mancanza di costume imperversando quelli dei barbari.

Oggi è così che i musulmani reiterano il loro attacco all' Europa, con il terrore e con il rifiuto dei nostri costumi cui contrappongono, tentando di imporli, i loro. E l' Europa è molle, patisce, accoglie, sbandierando qual fatto di civiltà un asserito multiculturalismo in vero inesistente. Cosa mai, nei principi basilari e nei valori fondanti, i musulmani avrebbero da "scambiare" alla pari con i cristiani? Nulla, assolutamente nulla. Confronto può esservi con il diverso, il cattolico con il protestante, l' ebreo con il cristiano, l' induista con l' uno e gli altri. Con il musulmano no, il musulmano non è diverso, è contro.

I belgi hanno sospeso il rientro forzato degli immigrati clandestini nei loro paesi di origine causa l' emergenza "ebola", e ciò a tutela della salute degli agenti che detti clandestini avrebbero dovuto scortare sino alle loro destinazioni. Ma la notizia, per quel che mi concerne, non è questa. E' che i belgi espellono, rimandano a casa. Noi no. Con assoluta cecità accogliamo, barattando sicurezza e futuro con il giro di denaro che sulla così detta accoglienza scorre unitamente a fortune politiche e non solo di personaggi quali l' attuale Presidente della Camera dei Deputati. Non contesto, e non lo contesto soprattutto da cristiano, il soccorso all' uomo in mare. Contesto la indiscriminata accoglienza. E quando mi si obietta che "poveri disgraziati, fuggono da dittature, da guerre e carestie", rammento e me medesimo che gli europei hanno avuto guerre dittature e carestie a iosa. Non son fuggiti, hanno lottato, e vinto, in casa loro.

---Parlando di demanio in Acquacalda mi è sovvenuto uno studio, breve in verità ed eseguito a titolo grazioso, che mi richiese a suo tempo il Sindaco dottor Tommaso Carnevale. Il tema era: parecchie private abitazioni, in

detta frazione, insistono su suolo demaniale municipale. Di fatto sono illegali, pur trattandosi di fabbriche anche centenarie. Come porvi rimedio?

La soluzione vi era e, trascorso un certo periodo di tempo, chiesi al Sindaco come fosse andata a finire. Mi fece spallucce dicendomi: è un vespaio, e tutti preferiscono star così come stanno.

E' sempre la solita storia. Promotori, contestatori ed affini denunziano ad ogni piè sospinto la pagliuzza nell' occhio altrui, ma della trave nel proprio nulla dicono. Vero signor Saltalamacchia Bartolo, Giovanni o Giuseppe che sia?

---Ho giocato a calcio per parecchi, terzino sinistro titolare e, all' occorrenza, secondo portiere. Negli ultimi tre anni di liceo la mia squadra, mia sol perchè ne facevo parte, vinse ogni anno il campionato regionale C.S.I. Ciò non fa di me un esperto in materia nè tampoco un allenatore di piccola o grande fama, ma mi consente di capire quel che vedo.

La nazionale azzurra ha praticato un gioco stucchevole. Una serie di brevi passaggi finalizzati ad alzare il livello della intera squadra per consentire poi a Balotelli di assestare il colpo finale. Tutto non solo assolutamente prevedibile, ma con insita una elevatissima probabilità di perder palla specie sotto pressing. Il che è puntualmente accaduto, consentendo le ripartite avversarie che ci han mandato a casa.

Mi son disperato vedendo il nostro uomo libero sulla fascia destra, o su quella sinistra, cui alla fine il pallone giungeva, ove mai giungeva, dopo tre o quattro passaggi, a maglie ormai chiuse, laddove sarebbe bastato un sol lancio di quindici o venti metri con la evidente velocizzazione del gioco e davvero la capacità di affondo. Era questo proprio il gioco di Pirlo al quale è stato però impedito praticarlo. Balotelli ne sarebbe rimasto fuori.

Già Balotelli. Un pioppo in un prato verde, estraneo ad una squadra che ha tentato di servirlo controvoglia perchè obbligata dalla scelta di un modulo non condiviso. Ha affermato il centravanti che "i negri non lo avrebbero scaricato". Ad usar il suo linguaggio, "i negri" non lo avrebbero neanche caricato. Guardasse il Camerun. Lavoratori, corridori, altruisti, umili, forti. Ed intelligenti. La macchia di colore, tanto politicamente corretta, non soltanto è servita a nulla, ma ha fatto danno. Chissà poi perchè Prandelli ha raccattato proprio coloro che tutti hanno nel tempo mandato via. Balotelli e, perchè no, Cassano.

Qualcosa di buono? i giovani, i nuovi.

---In aliscafo, sulla tratta Milazzo - Lipari delle 12,15. Per dieci buoni minuti un signore seduto alla mia sinistra non ha fatto altro che ripetere ossessivamente al suo telefonico interlocutore che lui, lui no, non vuole tornare al lavoro, sì' lo so, messo in regola certo, ma mi voglio fare la disoccupazione, devo rilassarmi io. Alle mie spalle due giovani signore, una delle quali teneva sulle gambe un graziosissomo cucciolone. Tema della conversazione, e sì, lo ho portato a Milazzo per tosarlo, 35 euro, e poi ho preso tutta una serie di prodotti per lui, per il cucciolone si intende. Per mia mala sorte, ed il signore, e le due giovani signore, avevano tra loro rapporti di conoscenza, sicchè, a telefonata ultimata, si è accesa, con un numero di decibel idoneo a superare il rombo dei diesel dell' aliscafo, una variegata discussione monotematica: sì siamo in crisi, c' è la crisi, non si può andare avanti. Mah....

Nella fila avanti la mia sedeva una giovane coppia di tedeschi, con zainetti in spalla e tre bambini, anche essi essi con il loro bravo zainetto. Vivaci, composti, han giocato per tutto il tempo parlottando a bassa voce e senza abbandonare il proprio posto.

Mondi diversi. E mi auguro che tali considerazioni non urtino la sensibilità di alcuno.

Mi viene infatti riferito che altro signore, in un commento a margine di un mia nota in tema di aborto, dopo avere affermato che la comunità eoliana vivrebbe benissimo anche senza i miei scritti, cosa sulla quale concordo in pieno, mi avrebbe inondato di contumelie varie sostenendo, tra l' altro, che l' avrei con il mondo intero. Mi spiace contraddire, ma questo mondo mi ha dato molto, nel pubblico e nel privato. E non si ha se non vi è chi dà o, comunque, ti sostenga. Ed a tutti costoro son più che grato.

Mi scuso con il signore in questione per non rammentarne il casato, ma mi accade di non ricordare i nomi di coloro che non conosco, ed è cosa ovvia, ed i nomi dei cretini, cosa altrettanto ovvia. Il signore in questione deve necessariamente appartenere all' una o all' altra delle due categorie. Solo ipoteticamente ad entrambe.

----Rammento uno scritto titolato "Ad un bimbo mai nato". Per aborto. E' toccante, ma il titolo esatto è, dovrebbe essere, "Ad un bimbo assassinato", più esattamente smembrato da vivo dai ferri di un prezzolato novello Jack lo squartatore munito di laurea in medicina. In questi giorni altra ragazza eoliana è andata "a togliersi il pensiero", perchè di questo si tratta. E non venga una qualche illuminata signora a parlarmi del "dramma" della donna che va ad abortire. Vi sarà qualcuna, forse, ma non ne ho mai incontrata alcuna. Che schifo.

Ieri ho fatto un diciamo sopralluogo: un semicantinato alle spalle dl fabbricato ove ho lo studio, con accesso da un vicoletto che dal Corso giunge alla via Filippo Mancuso. Angusto, buio, con pavimento in terra battuta, invaso da preservativi usati, fazzoletti di carta e qualche assorbente. Lì la vostra diletta figliola quattordicenne o sedicenne va non a fare l' amore come poeticamente suol dirsi, ma a f...... con una mezza cartuccia che magari se la fa pure nei pantaloni. E da lì, magari, prende l'avvio un nuovo squartamento, da un letamaio ove neanche cani o gatti pensano di andare ad accoppiarsi. Genitori signori Natoli, Biviano, Quadara, Ziino, etc., ma occhi ne avete? Avete testa?

LE REAZIONI.

ebasiledi Elisabetta Basile*

Scrivo in risposta alla lettera scritta dal Sig. Alfio Ziino, che tratta in parte dell'interruzione volontaria di gravidanza.
Lasciando perdere i problemi vari dell'isola, mi tocca soprattutto la prima parte di questa lettera che non condivido. Come Ostetrica e come Donna sono veramente amareggiata e molto delusa dalla poca delicatezza e poca maturità con cui un argomento tanto delicato possa essere trattato cosi ai giorni nostri.
Le parole con cui si descrive un'interruzione volontaria di gravidanza IVG (cosi si definisce a livello internazionale sotto linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Salute e non con descrizioni agghiaccianti tipiche della saga di Sow lo squartatore ) a parte leggittimata dalla legislazione italiana, ha dietro un grandissimo disagio della ragazza\donna e non solo, perchè riguarda tanti ragazzi\uomini che hanno un ruolo fondamentale nel rapporto sessuale (piccolo appunto per chi non lo sapesse ancora!!!!!). Credo che ogni volta che si parli di una Donna che intraprenda il percorso di interruzione volontaria di gravidanza, bisogna pensare anche a tutti quegli Uomini che scappano a gambe levate lasciandola sola.
Puntare il dito su giovanissime donne o donne mature che hanno dovuto attraversare un lungo e duro cammino (dettato da motivazioni a noi non note e di cui non dovrebbe interessarci, e di cui, so per esperienza lavorativa, essere svariate e tutte degne di "ascolto attivo" ) non è corretto ne dal punto di vista umano, ne tanto meno da un punto di vista educativo.
Comportamenti adolescenziali che non condividiamo derivano da un disagio della generazione precedente che non è riuscita ad affrontare il carico di responsabilità fondamentale nell'educazione dei figli. Ricordando che i figli non sono solo figli dei loro genitori ma di una Società che non è riuscita a fornire modelli validi e esempi di "giusti comportamenti", e per Società intendo uomini e donne, che possono avere o meno generato prole.
Come esempio voglio portare gli ultimi fatti di cronaca che vedono protagonisti giovani squillo di 14 anni: a chi dovremmo dare la colpa? Alle ragazzine o a "grandi" uomini politici e non? A voi la scelta!!!!
Mi è sempre stato insegnato, e ancora oggi metto in pratica, che non bisogna giudicare le scelte altrui, tanto meno quando non conosciamo protagonisti, fatti e contesto in cui si svolgono quest'ultimi. La mia non vuole essere una lettera "accusatoria", ma un momento di riflessione per tutti.
Stiamo attraversando un momento di povertà interiore che ci ha fatto a sua volta perdere quei valori e quegli insegnamenti che da generazioni vengono tramandati nelle nostre famiglie: tendere la mano invece che puntare il dito. Questo ci insegna il Signore in tutte le sue forme, che sia in Chiesa o in una Moschea o in mezzo alla Natura o ovunque ci troviamo.
Colgo l'occasione per ribadire a gran voce l'importanza del dialogo con i giovanissimi e non, sull'educazione sessuale, e invito i genitori a spiegare ai loro figli l'importanza di un momento tanto importante per la vita di ogni essere umano che sta perdendo la sua essenza: l'atto sessuale o meglio "fare l'Amore" è un momento d'unione che deve essere consapevole e sostenuto da informazioni corrette e valide.
Esistono molti modi di prendersi cura dei ragazzi: dagli incontri a scuola o nelle comunità. Non penso che parole crude e povere di insegnamento possano suscitare la voglia dei giovani al cambiamento.
Invito tutti a trovare soluzioni valide per una corretta informazione e formazione dei nostri giovani.
Concludo dicendo che l'Amore si fa in due: Uomo e Donna! Ma non comprendo perché negli ambulatori di interruzione di gravidanza vedo solo Donne!
Cordiali saluti,

*Ostetrica

ocostanzodi Ornella Costanzo

Dalla parte delle bambine, ancora, sempre.

Caro direttore, leggendo un'opinione pubblicata oggi (2 aprile) sul suo giornale on line, non ho potuto fare a meno di scrivere una risposta a quel post, perché l'argomento come donna non può lasciarmi indifferente, perché si tratta di un attacco duro, offensivo, sessista e lesivo della dignità di ogni donna.
A quanto pare dagli anni '70, periodo in cui dopo anni di lotte fu approvata la legge 194, le cose non sono poi tanto cambiate. Ci troviamo ad affrontare ancora un grande tabù in questo paese, il tabù dell'aborto.
Io sono nata nel 1976, avevo appena 2 anni quando fu approvata la legge "Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza".
Una legge che viene da lontano, da drammi della solitudine, da lotte per l'autodeterminazione della donna, per un diritto alla salute e all'assistenza, senza dover rischiare di imboccare la strada della clandestinità e per questo, rischiare di morire.
Io, noi, donne, giovani e meno giovani oggi, grazie a quella legge e a quelle lotte, e non ad un regalo o ad una gentile concessione, possiamo (o dovremmo poter) decidere.
Nel momento in cui io opero, in mia totale autonomia e coscienza, una scelta, si alzano subito i cori e le barricate del patriarcato e del paternalismo. Quasi sempre sono infatti gli uomini, ma sono in buona compagnia anche di donne, che si fanno portavoce di istanze e di presunte immedesimazioni con le nostre vite, ad esprimere giudizi e a stigmatizzare scelte e comportamenti.
Espressioni di questo tipo testimoniano che nessun diritto acquisito è per sempre e che è necessario difenderlo quotidianamente, tanto più che l'applicazione della 194 è di fatto difficile e irta di ostacoli, basti pensare ai numeri degli obiettori di coscienza che popolano i consultori, gli ospedali, e che coinvolgono persino i portantini. Ciclicamente c'è qualcuno in Parlamento cerca di mettere mano alla 194 per stravolgerla, accade con l'ostruzionismo alla RU486, per non parlare della legge sulla procreazione medicalmente assistita, che ci è costata la bocciatura della Corte Europea.

Mi è stato detto che anche l'obiezione di coscienza è sancita per legge. Verissimo. Ma l'obiezione di coscienza nasce in campo militare. Chi obiettava prima degli anni '60 in Italia pagava conseguenze gravissime sulla sua persona, veniva persino tacciato di infermità mentale. Poi arrivarono gli anni '60, i movimenti pacifisti e le prime rivendicazioni a non partecipare al servizio militare.
Sempre nei famigerati anni '70 procedevano di pari passo l'obiezione di coscienza al servizio militare e le battaglie per l'aborto.
Ed è in questo momento cruciale che si crea il corto circuito: ai cittadini maschi veniva riconosciuta la possibilità di obiettare al servizio militare, allo stesso modo veniva riconosciuta agli operatori sanitari la facoltà di obiettare all'aborto. Quindi si ritiene di creare un'analogia tra guerra e aborto!
E ancora, l'obiezione di coscienza contenuta nella 194 riguardava il corpo sanitario che era divenuto tale prima dell'approvazione della legge. Alcuni medici pre-194 richiedevano di poter operare secondo le regole in vigore prima della nuova legge. Il problema è che questa facoltà è stata estesa a tutti i medici, ponendo così gli stessi al di sopra della legge, con uno spazio di discrezionalità vastissimo.
Se ti arruoli liberamente nell'esercito oggi, devi mettere in conto che potrai trovarti davanti alla condizione di dover uccidere una persona identificata come nemica. Se sei un pacifista convinto, non scegli la carriera militare. Così, se sei un medico oggi devi mettere in conto di dover praticare un'interruzione di gravidanza. Se sei uno strenuo difensore della vita sin dalla sua fase embrionale, allora, molto semplicemente non fai il medico, perché non puoi sottrarti al tuo dovere.

Vorrei aggiungere ancora un ultimo pensiero. Bisogna incontrarsi il più possibile tra donne, parlare, condividere esperienze e storie, provare ad uscire dall'isolamento o dal timore di confessare paure e incertezze. E bisogna farlo unendo un ponte tra generazioni, tra chi ci può raccontare ancora gli anni della 194 e chi si trova ad essere una giovane donna oggi. Solo in questo modo potremo poi indagare le motivazioni che hanno condotto ad una scelta dolorosa come l'interruzione di una gravidanza, se siano causate da ignoranza, degrado del contesto sociale, se sia stata una scelta convinta o una necessità.
Ed è necessario ripartire dalle scuole. Sono fondamentali un'educazione sessuale e di genere.
E' un errore pensare che parlare di sessualità possa essere un ostacolo solo per chi professa una confessione religiosa, perché i muri e i silenzi riguardano anche chi conduce una vita da laico.
Sarebbe inoltre un grande passo coinvolgere gli uomini e i padri in questo nuovo confronto.

Le nostre bambine e i nostri bambini sono lo specchio di quello che noi abbiamo insegnato loro, sono la cartina di tornasole della società che abbiamo costruito, dei modelli e dei simboli che utilizziamo quotidianamente, e che sono prevalentemente sessisti e violenti.

E per favore non diamo la colpa ai social network che sono solo un mezzo di comunicazione.
Fanno più danni le parole di odio pronunciate da un "buon padre di famiglia" che cento neknomination.

di Alfio Ziino

Rispondo alle signore Elisabetta Basile ed Ornella Costanzo che lamentano entrambe, innanzi tutto, la crudezza , del mio linguaggio. Guardino il video di un intervento per aborto. Vedranno un ometto, perfettamente formato, che al pimo morso di pinza, incredibilmente tenta la fuga e dove? nel ventre materno, in quel che riteneva il suo nido. Povero... chiede aiuto alla mandante del suo assassinio. Le signore parlano di donne. Io parlo di quell' ometto. Ed il definire novello squartatore il medico che le pinze manovra altro non è che la rappresentazione dell'operato.

Il commento della signora Ornella Costanzo è tutto teso alla facilitazione della pratica di aborto senza una sola parola sul sostegno da dare, invece, ad una giovane o meno giovane donna in una contingenza così seria e delicata e che salvaguardi sia la donna che il bambino. La signora desidera il libero aborto, la pillola del giorno dopo posto che quella del giorno prima può averla dimenticata...........al pari della vita che si porta dentro. L'attacco "duro,offensivo, sessista e lesivo della dignità di ogni donna" è quello che non io, ma la signora Costanzo porta, limitandosi a prendere atto, o voler lei prendere atto, che dai, una scopata e via, tanto c'è l' aborto; e senza responsabilità, in allegria. Ripeto, di drammi interiori ho sentito parlare,ma non ne ho visti.

Quanto alla signora Elisabetta Basile, quel che afferma non mi rattrista. Mi adira. La signora dichiara di svolgere la professione di ostetrica, una professione volta a portare un essere umano alla luce, non alla vita posto che vivo lo è dal concepimento. E chiedo alla consaputa signora: quell' ometto è o non è un essere vivente?

Il sopprimerlo è non è omicidio? Se così ritiene sia, in luogo della professione di ostetrica, più coerentemente avrebbe dovuto intraprendere quella di necroforo.

L' omicidio non è sempre reato. Non lo è in guerra, non lo è quando scaturisce da forza maggiore, quando è commesso per legittima difesa propria o altrui. E nel caso in specie v'è poco da interrogarsi su chi andrebbe difeso.

Infine. Entrambe le signore la smettano di prendersela con la società, con i politici, comunque con qualche altro. Se le irresponsabili, sporche ragazzine frequentatrici del sordido cantinato di cui parlavo sono tali, bene, vadano ad imputarlo ai loro genitori. Quanto meno al novanta per cento. Idem per i maschietti mezze cartuccie.

di Ornella Costanzo

Le semplificazioni affettate con un coltello non mi appartengono.
Si rassegni dunque il sig. Alfio Ziino al fatto che ci sono donne che vogliono decidere liberamente sulla maternità, avere strumenti per vivere la propria sessualità in maniera consapevole, lontano dagli stereotipi che i fondamentalismi di ritorno cercano loro di imporre, alimentati solo da paura, rabbia, povertà materiale e spirituale.

Si adiri pure quanto vuole per il fatto che a un suo post vergognoso ne corrispondano due da parte di donne libere, che portano avanti idee e azioni mettendo in discussione le basi di una società arrivata sino a noi basandosi sul patriarcato e sul potere maschile.

Abbiamo tanto lavoro da fare noi ragazze, che di brutti pensieri e sporche parole in giro ce ne sono troppi. Dobbiamo incontrare altre donne, parlare, lavorare insieme e fare rete. C'è una diga da alzare contro l'oscurantismo, che preme più forte proprio perché sta vacillando.

---La professione di avvocato porta necessariamente a contatto con vicende, individuali e non, per solito sgradevoli, e che danno la misura dello stato di salute della collettività in cui si opera.
Ma non è necessario svolgere detta professione per avere un dettagliato quadro della odierna realtà umana nelle Eolie. Furti anche nelle Chiese, devastazioni di cimiteri, sottrazione di beni non appena un esercizio o stabilimento resti incustodito. La condanna ad un anno di reclusione dell' autore del furto di rame in area Italpomice, a mesi due per furto di energia elettrica in abitazione di Acquacalda, a mesi quattro per il saccheggio delle villette Chelebidachi a Quattrocchi e così via per dir dei casi da me personalmente seguiti negli ultimi mesi. Il taccheggio nei supermercati è sempre più diffuso, il pagherò non onorato è prassi al pari del conto non saldato.
Al di là del delinquente recidivo, incallito, la cagione di tutto ciò è la povertà ormai imperante nelle Eolie. Gli esercizi turistico alberghieri hanno l' acqua alla gola e non si tratta soltanto di conseguenze relative al carico fiscale o alla erroneità degl investimenti operati. Semplicemnte non hanno clienti, non ne hanno nella misura necessaria a reggere i relativi costi. Gli esercizi commerciali, i piccoli in particolare, appaiono piccoli atolli per solito deserti. A livello indivIduale parrebbero salvarsi i pubblici dipendenti o comunque i dipendenti a reddito fisso, che han però da fare i conti con i carichi fiscali e tariffari e che non sono, in ogni caso, in condizione di dare un concreto apporto alla economia dell' arcipelago.
Al degrado umano si aggiunga poi quello materiale. Guardavo stamane quella antica chiesetta in Lipari, sita in vico Sant' Antonio, che il Comune, allora Sindaco Michele Giacomantonio, volle acquistare per farne non so quale struttura "culturale". Osservatela dall' alto. Sul bellissimo tetto a volta si sviluppa una nutrita macchia mediterranea le cui radici hanno già gravemente compromesso il tetto medesimo. Qualcuno se ne cura? no. L'incuria per i beni pubblici, la mancanza totale di un minimo di gusto è imperante, ed è frutto della incultura di chi, amministratore o pubblico funzionario che sia, ci amministra. Di incultura e di miopia.
Si è patita la chiusura della Pumex e della Italpomice che da sole immettevano giornalmente in circolo, sul territorio, trentamila euro, e nulla si è fatto per la riqualificazione delle aree. Anzi, si fa e si è fatto di tutto per bloccare le iniziative proposte in tal senso dalla proprietà all' insegna del "e che, faccio arricchire il dottor D' Ambra?". Piccoli uomini, miserabili direi.
Non so quante volte ho scritto che le Eolie dovrebbero essere, al pari della intera provincia di Messina, il territorio più ricco, economicamente più ricco, del nostro paese potendo contare su una offerta turistica potenzialmente ineguagliabile. Ma occorrerebbero cura maniacale del territorio (non con leggi e leggine, proprio cura materiale), buon gusto, struttute dedicate ad un turismo elitario, porti, aereporto, intrattenimenti, cemento pubblico e privato, ribellione e ripudio dei lacci e lacciuoli imposti da quest' essere "patrimonio RIDICOLO dell' umanità".
Parole al vento.
Il nostro Sindaco ha per solito un' aria grave e corrucciata, voglio sperare per le afflizioni provocategli dalla disperazione dei suoi amministrati. Per buona sorte il di lui vice ha un perenne sorriso, più che un sorriso direi, stampato in volto. Affidiamoci a quet' ultimo.

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