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lzaiaamantineodi Laura Zaia

Sono la mamma che il 3 ottobre scorso ha partorito in casa e sono anche la portavoce di un gruppo di mamme eoliane. Le scrivo per raccontarle la mia storia e per chiederLe aiuto a nome di tutte noi mamme eoliane. Il mio primo parto avvenne nel 2011, l'anno della chiusura del nostro punto nascita all'ospedale civile di Lipari. Non navighiamo nell'oro come molte famiglie e per via della chiusura dovetti partire due settimane prima del parto. Le spese e i disagi furono molti. Era dicembre e i mezzi non viaggiavano per il mal tempo. Dovetti affrontare quasi tre ore di nave per arrivare sulla terra ferma. Mi trasferì a Milazzo, per due settimane sola, e un altra settimana la passai in ospedale sempre sola. Le lascio immaginare il magone ogni volta la che le altre donne ricevevano visite e io sempre sola per via del maltempo. Nessuno, da Lipari poteva venire a trovarmi. Più che un'esperienza felice, fu un'esperienza traumatica. Cosi' il solo pensiero di riviverla, mi porto' a decidere di partorire a casa per la seconda figlia. Il solo pensiero di lasciare lontana l'altra bambina, chissà per quanto tempo, una - due - tre settimane, mi dava angoscia.

Angoscia che noi tutte abbiamo provato all'avvicinarsi del parto. Magari per chi non vive la realtà isolana è difficile capire i disagi che ci sono per via della chiusura del punto nascita, perchè chi vive sulla terraferma a qualche chilometro può trovare un altro ospedale. Noi no. Per noi c'e il mare di mezzo. Ansie e paure ci accompagnano per tutta la gravidanza. Una di queste è l'elisoccorso, ormai di routine per molti di noi. Elisoccorso che ha dei costi che gravano e hanno gravato in questi 4 anni sulla sanità. A mio avviso troppo. Credo che se effettivamente si voleva fare economia, si sarebbe risparmiato di più tenendo aperto il nostro punto nascita e mettendolo in sicurezza. A conti fatti è così. Inutile negarlo.

Noi come isole siamo una realtà diversa e dovremmo essere valutati anche per questo. Abbiamo un valido ospedale che serve sette isole. Non una soltanto. D'estate - come quest'anno - scoppiamo di turisti. Siamo arrivati anche centomila presenze per terra e per mare. Il presidio ospedaliero è funzionante anche meglio di molti altri, ma piano piano ci state togliendo tutto. Il reparto di pediaria è chiuso da un pò ed i nostri bambini vengono ricoverati in medicina in mezzo a gente con svariate malattie, il punto nascita chiuso, e adesso state valutando di chiuderci anche il pronto soccorso pediatrico. Il tutto a discapito dei nostri figli. Si perché sono sempre loro a pagarne le conseguenze. So che Lei recentemente è divenuta mamma di due gemellini, ma si metta anche nei nostri panni. Spero anche che in questi giorni lieti di vacanza in un'isola delle Eolie per i suoi bimbi non abbia avuto problemi per l'insularità...

Io a nome di tutte le mamme chiedo a Lei e a chi si occupa di questo settore, di passarsi una mano sulla coscienza e capire che i tagli ci possono anche stare, ma con criterio. Non potete sempre accanirVi su posti come il nostro già disagiati per via dell'insularità. Noi siamo una realtà particolare. In inverno col maltempo non possiamo spostarci e in alcune condizioni meteo l'elicottero non potrebbe nemmeno intervenire e Le lascio immaginare se ci fosse una situazione grave, cosa potrebbe succedere. Le nostre vite e quelle dei nostri figli sono sempre a rischio e sovente dobbiamo raccomandarci al nostro protettore San Bartolomeo.

Ci trattate da numeri. I nostri figli non sono numeri e sulla loro salute non si scherza. In una realtà come la nostra non potete decidere di chiuderci i reparti, solo basandoci su calcoli matematici, ma su valutazioni del territorio e dei disagi che comporta decidere di vivere in un'isola. A nome mio di tutte le mamme eoliane e dei nostri figli Le chiedo di rivalutare i vostri tagli, riaprendo il nostro punto nascita, riattivando il nostro reparto di pediatria e di non chiuderci anche il pronto soccorso pediatrico. Noi siamo pronte a lottare per i nostri diritti e per quelli dei nostri figli non ci arrenderemo. Confidando in Lei e se possiamo "rubarle" qualche prezioso minuto del suo momento vacanzieri saremmo anche bel liete di poterla incontrare, speriamo di essere finalmente ascoltate. Un caro saluto e si goda le nostre splendide Eolie.

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