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Il CODACONS, a seguito di numerose segnalazioni in relazione alla probabile diversità del materiale delle tubazioni dell'impianto di depurazione dell'Isola di Vulcano, ha deciso di intervenire sull'argomento e presenterà un esposto alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti ed alla procura della Repubblica di Barcellona P.G. per far piena luce sulla vicenda.
"Sia nel progetto definitivo che nel progetto esecutivo approvato il 25 ottobre 2013 è previsto che la condotta fognaria di Vulcano debba essere realizzata in gres alla luce del calore e dell'aggressività del terreno così come deve essere realizzata in acciaio la condotta premente" spiega l'avv. Antonio Cardile (Presidente provinciale del CODACONS).
Il Sindaco di Lipari, come riportato dalla stampa, ha affermato che i tubi sono stati volutamente cambiati perché nel sottosuolo di Vulcano c'è zolfo.
"Riteniamo doveroso, trattandosi di un appalto pubblico, che le Procure competenti accendano i riflettori sulla questione al fine di fugare ogni eventuale dubbio di danno erariale. La presenza di zolfo sull'isola di Vulcano, del resto, non costituisce certamente una scoperta successiva all'approvazione del progetto avvenuta il 25 ottobre 2013!
In questo periodo di grave crisi economica – continua l'avv. Cardile – in cui i cittadini sono costretti a stringere la cinghia ed a fare enormi sacrifici e rinunzie, occorre essere certi che i soldi pubblici siano spesi correttamente e che sia accertato e sanzionato ogni eventuale spreco, da chiunque effettuato."
Il CODACONS, infine, evidenzia che - a seguito del recente arresto del Commissario Straordinario Luigi Pelaggi e della cessazione dello stato di emergenza idrico nel Comune di Lipari - non risulta essere stato ancora indicato quale sia l'Amministrazione pubblica che è subentrata nella gestione dell'appalto alla struttura commissariale, riservandosi ogni ulteriore iniziativa a tutela sia della trasparenza dell'attività amministrativa, sia del rispetto dell'ambiente.
Le Isole Eolie – evidenzia il CODACONS - oltre ad essere inserite tra i siti di importanza comunitaria, sono anche Patrimonio dell'Unesco e necessitano quindi di efficaci controlli.
Ciò anche al fine di consentire le Isole possano conservarsi integre, garantendo - in tal modo – anche l'economia turistica, che si basa proprio su bellezze naturali note ed apprezzate in tutto il mondo.
"Anche a seguito delle segnalazioni ricevute e di quanto apparso su organi di stampa locali, ci è quindi apparso doveroso – ha concluso Cardile - richiedere l'intervento dell'autorità giudiziaria per far chiarezza sulla questione".

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 -di Christine Berart

All' attenzione della Stazione dei Carabinieri di Vulcano, del Comandante del Comando dei Vigili Urbani di Lipari Stefano Blasco, del Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, del Sindaco di Lipari Marco Giorgianni, dell 'Assessore Gaetano Orto, dei tecnici degli uffici del Comune di Lipari

Con questa lettera tengo a fare presente a tutti responsabili sopra nominati, alle forze dell'Ordine presenti sull'isola di Lipari e di Vulcano, ai responsabili amministrativi e politici che leggendo la Relazione Descrittiva relativa ai depuratori di Lipari e Vulcano che metto in allegato ho trovato in pagina 17 questa descrizione di quello che dovrebbero essere i tubi dei nuovi collettori per il depuratore di Vulcano:

« I nuovi collettori, previsti di grès ceramico del diametro nominale di 300 mm, intercetteranno i collettori fognari esistenti. La configurazione prevista consentirà l'eliminazione di alcuni degli impianti di sollevamento in serie esistenti. Anche in questo caso, ciò sarà possibile per effetto della quota assegnata alle vasche di raccolta dei nuovi impianti di sollevamento. Nella scelta del materiale da adottare per i collettori, hanno influito considerazioni attinenti all'aggressività dei terreni lungo i tracciati e l'elevata temperatura che si riscontra in alcune fasce del territorio interessato dalle opere.

Dagli impianti di sollevamento, mediante condotte prementi di acciaio3 (elaborati C.7.3 e C.8.3), le portate reflue saranno convogliate sino al nuovo depuratore Lentia Sotto, com'è stato denominato per via della contrada in cui è ubicato. »

In allegato vi invio la foto fatta da me in questi giorni sui luoghi del cantiere del pantano di Vulcano, cioè i tubi che dovrebbero essere
istallati . Come ben si vede credo che non corrispondano per niente alla descrizione del progetto stabilito nella relazione descrittiva essendo
che i tubi non sono ne di grès ceramico ne di acciao. Credo che siano tubi di plastica.... e Vi chiedo di verificarlo.

Dunque con la presente chiedo alle Forze dell'Ordine di effettuare gli necessari accertamenti per verificare la disparità tra il progetto e
quello che si sta realizzando sull'isola di Vulcano, chiedo ai responsabiliti amministrativi e politici dell'isola e del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio di intervenire subito affinche siano verificati tutti dati presentati nel progetto della Relazione generale e della relazione Descrittiva sul depuratore di Vulcano.

Viviamo in Italia, uno Stato di DIRITTO e dove i progetti finanziati con soldi pubblici devono rispettare la legge ..... e riprendo la frasa di un'amica....Cosa dobbiamo aspettare che succeda ancora, prima di passare all'azione, sia dal punto di vista giuridico che personale?

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