di Carlo D'Arrigo*
Smettiamola con l’emergenza climatica
Da oltre vent’anni l’opinione pubblica è allarmata da annunci di una imminente catastrofe climatica indotta dalle emissioni di anidride carbonica, CO2, conseguenti all’uso di combustibili fossili, da immissioni di gas serra e altri pseudo inquinanti. In realtà non esiste alcun allarme e tutto nasce da una serie di considerazioni prive di fondamento scientifico e, spesso, inventate. “Non ci sono più le mezze stagioni”, “Il riscaldamento globale scioglie i ghiacci”, “Questo è l’anno più caldo di sempre”.
Purtroppo tutte fregnacce, come dicono i veri esperti del clima. Si, è vero che ci sono stati e ci sono dei cambiamenti nel clima, ma questi sono assolutamente naturali e nulla hanno a che fare con l’attività antropica e, tanto meno con la quotidianità, con l’uso dell’auto a combustione e…tantomeno con il peto delle vacche (si è detto anche questo). Ma il progetto di cambiamento, enorme e profondo, si porta avanti per motivi geopolitici e interessi di parte legati a valori speculativi senza scrupoli. Intanto va osservato che le conoscenze sui cambiamenti climatici non vanno oltre 150-200 anni addietro per il fatto che, fino a quell’epoca, mancano i supporti storici di memoria delle condizioni ambientali e del vissuto.
Pertanto non possiamo conoscere cosa accadeva cinquecento o mille anni fa perché non sappiamo nulla ma proprio nulla di allora. I cambiamenti cennati avvengono con cadenze temporali molto grandi, anche millenni se non decine di millenni, e osservare solo gli ultimi anni è fuorviante e non può che portare in errore. Errori che sono valorizzati e diffusi come fossero verità incontrovertibili da accettare tout court e, invece, si tratta di spudorato falso. Quella del riscaldamento globale di origine antropica e il timore di eventi meteorologici estremi dovuti alle attività umane è un colossale e delinquenziale falso.
Anzi, con un po' di ironia, quest’anno sta finalmente facendo l’inverno, dopo alcuni anni di tepore e siccità. Ma in questa storia l’Uomo non c’entra proprio nulla, anche se una certa forza pseudopolitica di sinistra insiste nel voler dimostrare il contrario. Naturalmente lascio ai veri esperti del clima chiarire questa realtà, il mio pezzo, qui manoscritto, vuole solo sollevare il problema e richiamare alla verità ciò che, con forza e proclami da teleschermo, si vuole inculcare nella mente di chi, ignaro, ascolta. Due italiani, Nobel per la Fisica molto noti come Antonio Zichichi e Carlo Rubbia, hanno smentito che i cambiamenti climatici siano legati al modo di
vivere sul pianeta, ma l’elenco si fa molto lungo se si pensa che fra i nomi notissimi abbiamo il prof. Alberto Prestininzi della Sapienza di Roma, Franco Battaglia dell’Università di Modena, il prof. Prodi Fisico presso l’Università di Ferrara e fratello del Presidente Romano Prodi politico di lungo corso e, guarda caso, grande esponente della politica ambientalista di sinistra. E l’elenco può estendersi a oltre duecento veri scienziati, solo in Italia.
Peraltro a poche ore dall’insediamento di Trump e dal suo annuncio della cancellazione totale delle normative ambientali negli Stati Uniti, emerge in Europa una vicenda particolarmente grave. Secondo un’inchiesta riportata dal Netherlands news, importante organo di informazione dei Paesi bassi, si scopre che fondi pubblici e comunitari sarebbero stati utilizzati per finanziare attività di lobbying a favore delle politiche verdi dell’UE.
È un’ipotesi che mette a rischio la credibilità delle istituzioni europee, e non è una novità se si ricorda la politica fallimentare e criminale messa in atto per il Covid. Chiaramente sarebbe, questo, uno scandolo che potrebbe minare la credibilità sulla UE e sgomentare chi, fin oggi, ha dato credito a tutte le fregnacce novellate.
Se i sussidi pubblici vengono utilizzati per creare lobby che supportano le stesse politiche promosse dall’UE, siamo davanti a un evidente conflitto di interessi. Ciò mina ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Sarebbe più opportuno smetterla di imbrogliare la gente inventando un degrado della Terra che non esiste e impegnarci ad aiutare chi non è in grado di vivere e mangiare dignitosamente perché manca delle risorse minime.
*Fisico e già docente all'Università di Messina
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