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Dettagli...

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di Diego Celi

Il doppiopesismo dei compagnucci

Singolare il comportamento di Bonelli che passa le giornate a presentare denunce in Procura, non commentabili PD e M5S (basti ricordare la manifestazione in piazza contro Toti) di fronte alla richiesta ungherese di revoca dell'immunità parlamentare alla Salis. Vomitevole la critica nei confronti delle forze di polizia e il compiacimento manifestato per il giudizio di razzismo espresso da parte di un organismo del Consiglio di Stato europeo nei confronti delle nostre forze dell'ordine.

Questi compagnucci sono sempre stati contrari alla immunità parlamentare, hanno sempre sostenuto che bisogna difendersi nel processo non dal processo, ma tutto questo è rivolto a quanti sono ritenuti fascisti o comunque avversari politici non deve riguardare i propri rappresentanti. Ancora una volta viene fuori il concetto di superiorità morale e intellettuale di cui i sovrani sono depositari per lignaggio. Sentirli argomentare crea veramente disgusto e suscita una profonda inquietudine. Pur di raggranellare qualche voto hanno trasformato Hamas in una forza di liberazione, gli Hezbollah in assistenti sociali, Ilaria Salis in una studentessa iscritta ad un corso di buone maniere.

Al contrario Israele e Ucraina sono divenuti Stati-canaglia colpevoli di crimini contro l'umanità. Sono umani i Compagnucci: perchè accoglienti, perchè generosi, perchè sostenitori della cittadinanza per tutti e perchè capaci di trovare risorse e benefit, risolvere le diseguaglianze e abolire per incanto la povertà. Non bisogna, tuttavia, lambire i loro spazi nè i loro privilegi, soprattutto contraddire la loro narrazione: se qualcuno osa manifestare un dubbio o evidenziare contraddizioni, viene subito denigrato e esposto al pubblico ludibrio. Come una falange si oppongono alla riforma della giustizia, di più nominano parlamentari dei magistrati (unicum assoluto in occidente).

La Costituzione, poi, viene interpretata come una clava per colpire gli avversari politici e manipolata come sanno fare solo i Compagnucci! Esempio: la vituperata autonomia differenziata, male assoluto, non è frutto della modifica del Titolo V voluto, votato e attuato dai Compagnucci? Ma se cè qualcosa da imparare da questi falsi rivoluzionari è la menzogna e la capacità di mistificare. Lo dimostra la storia.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

22 MARZO 2024

L’intervista del Notiziario al Prof. Diego Celi autore del libro “Giustizia e sanità”

 

Cani da guardia del potere o manipolatori?

Il giornalismo si è sempre accreditato come il cane da guardia del potere, come il vangelo da leggere e su cui riflettere. Da molto tempo, purtroppo, questa funzione è stata cancellata e sostituita dall'appartenenza a schieramenti. Ne consegue che le notizie sono manipolate, i commenti inquinati e l'analisi dei fatti asservita all'appartenenza politica: più grave l'appecoramento di certi giornalisti alle procure e il relativismo etico con cui la colpa viene giudicata.

Le modalitá con cui stampa e TV hanno trattato i dossieraggi realizzati da esponenti della Procura Nazionale Antimafia, il caso Toti e il feuilleton Sangiuliano-Boccia sono plastica raffigurazione di come il giornalismo sia divenuto una curva da stadio privo di luciditá, equilibrio e obiettiva capacitá di analisi. Inconfutabile (anche da parte di Travaglio, Gruber, Formigli, Floris e tanti altri) è il modo con cui queste vicende sono state esposte: con fanfare e enfasi lirica Toti e Sangiuliano, con assoluta superficialità addirittura con complicità imbarazzante, il dossieraggio perpetrato dell'antimafia.

Stupefacente il silenzio di Corrado Formigli, che pare portare sulle spalle la sofferenza cosmica del male, sulla vicenda del presunto stupro della sua giornalista Sara Giudice e del marito Nello Trocchia indagato insieme a Striano e Laudati. Indisponente l'arrogante Gruber per il modo con cui tratta gli ospiti che non approvano i suoi commenti: soprattutto che Giorgia Meloni è responsabile di ogni nefandezza.

Disgusta in Floris l'assoluta imparzialità analitica e l'indecenza con cui intervista il pontefice emerito della Ditta (Bersani), il cardinale dell'ipocrisia del politicamente corretto (Augias) e personaggetti pagati a gettone come l'ex grillino Di Battista. Non si vuole censurare a questi conduttori o agli editorialisti il pensiero, si vuole arginare la loro partigianeria insopportabile: più chiaramente si vorrebbe che facessero i giornalisti e non i lobbisti. Il lettore e il telespettatore vogliono conoscere i fatti, non vogliono la loro interpretazione confezionata e manipolata. Il tentativo di orientare e indirizzare l'opinione pubblica, da parte di questi apostoli dell'informazione, non pare abbia fino adesso avuto successo (basta leggere i sondaggi).

Eppure l'ostinazione è divenuta fobia e la verità dei fatti sovvertita: conta lo scoop non l'analisi della societá. Fa più notizia la prestazione da cantante-ballerina della segretaria del PD rispetto al disegno politico da lei proposto. In realtà descrivere e spiegare a lettori e telespettatori la politica del PD, del M5S e di AVS, anche per questi insigni giornalisti, sarebbe una fatica improba: più semplice continuare a scrivere di Ruby e Boccia. Ci vuole meno impegno.

La gratitudine sentimento del giorno prima

" La gratitudine è il sentimento del giorno prima", asseriva con sarcasmo Giulio Andreotti. Ma sebbene siano passati molti anni e, l'intelligenza artificiale pare debba sostituire la realtà, l'aforisma coniato dal Divo Giulio è sempre attuale.

Non stupisce, che il deputato regionale di Sud chiama Nord, Ismaele La Verdera, abbia cambiato casacca voltando le spalle a Cateno De Luca, quanto che un personaggio pirotecnico, sicuramente intelligente e capace, si sia circondato di personaggi cosí volubili.

In un recente passato un'altra statista (Dafne Musolino) ha abbandonato la causa del vulcanico sindaco di Taormina insieme ad altri deputati regionali che grazie al De Luca siciliano si sono assisi su poltrone damascate da dove non si schioderanno fino a fine mandato.

È il vincolo di mandato il nodo del problema! I deputati eletti e/o nominati rispondono solo alla loro insindacabile coscienza: non debbono rendere conto nè a chi col proprio carisma (De Luca) li ha scelti e messi in lista nè agli elettori (i cittadini) che li hanno votati. Possono pertanto cambiare casacca impuniti mantenendo il seggio e lo stipendio.

Si tratta di voltagabbana che, adducendo motivazioni etiche frutto di un relativismo cinico e opportunistico, si posizionano per tentare di essere rieletti in schieramenti più forti. Cateno De Luca pare appannato dopo il risultato ottenuto alle elezioni europee, e i suoi colonnelli non vogliono combattere battaglie il cui esito è molto incerto perchè tengono famiglia. L'acclamato e idolatrato condottiero, prima considerato una sorta di CID Campeador viene pertanto abbandonato al suo destino, di più diviene oggetto della sindrome rancorosa di questi beneficati senza arte nè parte che hanno avuto in dono il biglietto vincente della lotteria.

Ma guai a parlare loro di gratitudine, sono convinti di essere stati loro stessi artefici del seggio ottenuto in quanto sacerdoti di valori e visioni. Addirittura ritengono che colui che fino a ieri era il Vate sia un traditore, un incompetente, un satrapo da cui stare alla larga. Cosa dire del leader di Nord chiama Sud? Ha dimenticato gli insegnamenti della storia: Caligola voleva nominare Incitatus (il suo cavallo) Senatore in spregio al Senato romano, ma comprese che non era opportuno. Purtroppo, Cateno De Luca, ha fatto eleggere soggetti meno leggiadri di Incitatus.

Giano bifronte

Come il dio dei due volti l'antimafia sembra avere due facce. Leonardo Sciascia fra i più lucidi conoscitori della società italiana coniò il termine "mafia dell'Antimafia". Nè stupisce che un simile ingegno abbia avuto la capacità di capire il suo tempo e preconizzare il futuro, la cronaca di questi mesi, infatti, sembra un libro inedito dello scrittore di Recalmuto.

Pignatone, Natoli, Scarpinato e de Raho, bandiere dell'Antimafia e vessilli di legalità sono assurti agli onori della cronaca per vicende che gettano ancora una volta un'ombra sinistra sulla magistratura. Questi personaggi, si ribadisce con forza sono innocenti fino a sentenza definitiva, tuttavia pare opportuno sottolineare che Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato (parlamentari M5S) e membri della Commissione parlamentare Antimafia dovrebbero dimettersi da questa Commissione: la loro presenza in questo organismo parlamentare stride con i valori che i due soggetti hanno sempre sbandierato.

Le indiscrezioni che solo alcuni organi di stampa hanno riportato e le indagini in corso impongono un passo indietro (dimissioni dalla Commissione parlamentare antimafia): ciò sarebbe giustificato dall'infinito amore verso la Costituzione che da sempre hanno professato. Parimenti Giuseppe Conte (il nuovo Messia dell'etica) dovrebbe dimettersi dalla commissione-Covid in cui si è intrufolato. Queste dimissioni garantirebbero trasparenza e ridarebbero un pò di credito alla Magistratura percepita dai cittadini come una satrapia la cui indipendenza si fonda solo su privilegi e impunitá.

È doloroso osservare come i cantori dell'uguaglianza siano afoni e ciechi di fronte a queste vicende, disgustoso praticare da parte di certe forze politiche una doppia morale, inconcepibile minimizzare o ignorare fatti che minano il diritto e offendono quanti con coraggio e abnegazione hanno donato la loro vita per ideali.

Dossieraggi e manipolazioni stanno caratterizzando questa legislatura: essi minano la democrazia e feriscono il libero arbitrio (il voto dei cittadini) già miseramente svilito da una legge elettorale scandalosa che impone parlamentari non scelti dagli elettori. Tutto questo purtroppo è sottaciuto per complicità e correità da quasi tutti gli organi di stampa e dalla gran maggioranza di politologi e intellettuali che preferiscono dissertare di fascismo e di romanzi rosa d'appendice.
Sarebbe opportuno che il Presidente della Repubblica facesse sentire la sua voce!

 

L'orgoglio e la fortuna di essere europei

L'impero romano d'Oriente fu sintesi della cultura greca, del diritto romano e del cristianesimo. La cilviltá europea poggia su questi tre pilastri di cui il monachesimo italo-greco è stato apostolo e cultore: di più, se queste tuniche nere, non avessero trasmesso al popolo questi principi culturali, giuridici e religiosi l'Europa sarebbe stata islamizzata e non sarebbe fiorita la civiltà occidentale. Da tanto tempo falsi maestri della cosiddetta sinistra minano le basi della civiltà europea e strizzano l'occhio a Maometto.

È vergognoso il clima antisemita che si respira, nonostante l'aberrazione dell'olocausto, disgustoso osservare la manipolazione dell'eccidio compiuto da Hamas il 7 Ottobre 2023. Terroristi vengono celebrati come dei martiri rivoluzionari e considerati come un corpo politico liberale con cui discutere, argomentare e negoziare. Macellai privi di scrupoli e killer sanguinari pongono come unica condizione l'annientamento dello Stato di Israele, ma nonostante la natura omicida e illiberale appartenga al loro DNA, questi mostri della civiltà vengono vezzeggiati da intellettuali della cosiddetta gauche italiana. Salottieri senza pudore si strappano le vesti per i morti palestinesi scudo dei terroristi, piangono lacrime di coccodrillo e sventolano bandiere palestinesi per deprecare crimini attribuiti al governo di Israele.

Per queste menti raffinatissime Hamas e Hezbollah sono dei francescani mentre l'Iran è un santuario mariano dove svolgere esercizi spirituali e purificare l'anima. Cosa spinge queste anime pure a simili comportamenti? Nonostante la ragione e la storia contraddicano le loro tesi e la veritá dei fatti sconfessi le argomentazioni si ergono a giudici e emettono sentenze contro Israele reo solamente di difendere la propria esistenza.

Per fortuna il popolo ebraico ignora tali atteggiamenti e difende la propria indipendenza con tutte le sue forze, incurante dell'odio antisemita di cui è fatto oggetto. Tale forza ha radici storiche e sicuramente anche spirituali. Questo popolo, anche se i propal italiani non lo capiscono, sta difendendo i valori dell'Occidente rappresentati dalla libertá dell'individuo e dalla tolleranza pietre d'angolo della civiltà giuridica e sociale, fondamento dell'orgoglio e della fortuna di essere europei.

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