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di Martina Costa

GUARDARSI ALLO SPECCHIO PER RI(CONOSCERSI)

Cari amici e lettori del Notiziario Eolie, le notizia di cronaca ultimamente ci lasciano sempre più increduli e sbigottiti di fronte alle notizie del giorno. Odio, guerre, violenze, sfide social dove a perdere la vita sono giovani ragazzi che non avranno più la possibilità di raggiungere i propri sogni, le proprie aspirazioni. Tutto questo è causa di “un’ educazione alla vita” che manca, è flebile, non messa in atto.

Una moda che si persegue, la più grezza e brutta di sempre: quella dell’omologazione. La moda di chi si guarda allo specchio e non si riconosce più: non riconosce gli abiti che indossa, non riconosce più il suo viso. Si osserva e si percepisce estraneo.

In un mondo dove, oramai, abbiamo la possibilità di creare continuamente nuove identità virtuali (basti pensare all’uso dei Social media, l’utilizzo dell'intelligenza artificiale, etc.), abbiamo perso la bussola della nostra vera e propria identità. Ci stiamo allontanando dalla nostra vera essenza. Nei confronti della vita, siamo diffidenti.

Questo, cari amici, è uno dei mali sociali di questo secolo.
Manca una capacità di prendere in mano la propria vita, manca la capacità di problem solving, manca la benevolenza verso se stessi.
Ecco perché ho parlato di “educazione alla vita”: è ciò che serve fin da bambini, per arrivare ad una conoscenza e messa in atto della gratitudine, dell’empatia, della scoperta, dello svezzamento alle emozioni.

Manca tutto questo nel nostro quotidiano: viviamo come automi, corriamo instancabilmente, scriviamo ‘fatto’ alla nostra infinita to-do list. Arriviamo alla sera stanchi, demotivati, frustati.
Non viviamo più nel nostro presente. Non abbiamo più la consapevolezza di noi stessi: chi siamo, cosa vogliamo, cosa ci piace veramente.
La buona notizia è che possiamo sciogliere i nodi di questa matassa.
Il primo passo fondamentale è quello di prendere coscienza della nostra situazione.

Ricordiamoci sempre che si vive una volta sola: è bene farlo in maniera del tutto originale. Non c’è nessun bisogno di omologarsi agli altri.
Anche perché chi ci assicura che la vita degli altri possa essere migliore della nostra?

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