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di Marcello Silvestri*

In una notte, intorno alle 4:00 del 19 agosto 2024, l’imponente yacht a vela "Bayesian" di circa 56 metri, un Perini, eccellenza mondiale della cantieristica, di ultimissima generazione, ancorato al largo della costa palermitana nei pressi di Porticello, è colato a picco nel giro di pochi minuti, in circostanze che restano ancora avvolte nel mistero.

A bordo erano presenti 12 passeggeri e 10 membri dell’equipaggio. Di proprietà dell'uomo d'affari inglese Michael Lynch, il "Bayesian" era dotato di uno degli alberi maestri più alti al mondo e di tecnologie all'avanguardia. Tuttavia, l'imbarcazione sembra essere stata sopraffatta da un evento meteorologico estremo, forse un “downburst” o un “tornado marino”, che ne ha compromesso irrimediabilmente la stabilità.

Il bollettino meteo del giorno precedente indicava che era possibile che un evento atmosferico colpisse l'area marittima antistante le coste palermitane. La ZONA A, sotto allerta gialla, includeva il versante tirrenico e le isole Eolie, che si trovano nel mar Tirreno a nord della Sicilia. L'allerta gialla implicava un rischio moderato di fenomeni meteo avversi, quali mareggiate o onde anomale, piogge intense che potevano portare a locali allagamenti o frane lungo le coste, e venti forti che avrebbero potuto causare disagi alle imbarcazioni e alle infrastrutture costiere. Sebbene l’allerta gialla non segnalasse rischi estremi, richiedeva comunque attenzione e monitoraggio continuo.

Un downburst è un fenomeno meteorologico violento e improvviso, caratterizzato da una rapida discesa di aria fredda che, una volta raggiunta la superficie del mare, si espande orizzontalmente con venti che possono superare i 160 km/h, destabilizzando rapidamente una nave, specie se non adeguatamente preparata al momento. Un altro possibile scenario è quello di un tornado marino, noto anche come tromba marina, in cui un vortice di vento e acqua può raggiungere velocità devastanti. In entrambi i casi, le forze in gioco sono tali da poter abbattere strutture anche molto robuste, come un albero maestro di grande altezza, rendendo difficile o impossibile il controllo dell’imbarcazione.

Viene suggerita, a causa della velocità dell’inabissamento, anche la rottura della “scassa”, ovvero la base in cui l'albero maestro è fissato, che potrebbe aver rappresentato un punto critico nella struttura dello yacht. Nonostante i materiali ultraleggeri e tecnologicamente avanzati utilizzati nelle imbarcazioni di ultima generazione, un cedimento della scassa può avere conseguenze catastrofiche. In caso di rottura, l’albero maestro potrebbe cedere rimanendo intero, compromettendo la stabilità della nave. In un contesto di venti estremi, questo tipo di guasto potrebbe innescare una serie di eventi irreversibili, come la perdita dell’albero stesso e danni alla struttura principale, che porterebbero rapidamente all’imbarcamento di acqua e, infine, all’affondamento.

Un altro fattore potrebbe essere stato l’innesto della “deriva mobile”, un’appendice situata sotto lo scafo che, se mal gestita, innestata o danneggiata, potrebbe aver ulteriormente destabilizzato l’imbarcazione in presenza di venti fortissimi, contribuendo al rapido ingresso di acqua e alla perdita di controllo della nave in sbandamento.

Un altro elemento che potrebbe aver giocato un ruolo determinante è l'errore umano. Si ipotizza, infatti, che un portellone o alcuni oblò fossero aperti, magari dimenticati o mal chiusi, permettendo all’acqua di entrare nella nave a una velocità tale da rendere impossibile la gestione dell’emergenza. In aggiunta, si considera la possibilità che, per motivi non ancora definiti, la corrente elettrica a bordo sia saltata, compromettendo ulteriormente le capacità di reazione dell'equipaggio e aggravando la situazione. In una condizione già compromessa da venti fortissimi e forse da un cedimento strutturale, l’ingresso di acqua attraverso un'apertura importante avrebbe accelerato l’affondamento.

L’ipotesi più probabile, in termini meramente tecnici seppur attualmente ipotetici e probabilistici, è che l’affondamento dello yacht "Bayesian" sia stato causato da una combinazione fatale di alcuni fattori: un cedimento strutturale, forse realmente innescato dall’evento meteorologico estremo, aggravato da un errore umano e da un blackout elettrico.

La violenza delle condizioni meteo, unita alla possibile rottura della scassa dell’albero maestro, alla presenza di un’apertura non sigillata, all’eventuale instabilità causata dall’innesto della deriva mobile o alla perdita di corrente, avrebbe portato a un rapido ingresso di acqua, rendendo ingovernabile l’imbarcazione, anche se non tutte le ipotesi convergessero contemporaneamente.

L'affondamento di uno yacht di tali dimensioni e tecnologia avanzata in pochi minuti è un evento estremamente raro, ma non impossibile. Questa tragedia sottolinea l'importanza della preparazione alle emergenze per imbarcazioni di questo tipo, poiché anche la nave più sofisticata può essere vulnerabile di fronte alla combinazione di fattori strutturali, condizioni meteorologiche estreme, blackout ed errori umani.

Al momento, una persone risulta dispersa, mentre tutti gli altri sono sopravvissuti; cinque dei corpi dei dispersi sono già stati recuperati. Le indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese dovranno ora chiarire i dettagli di quanto accaduto, ma ciò che è certo è che la natura, in determinate condizioni, può ancora avere il sopravvento anche sulle migliori tecnologie moderne.

*Fondatore di Retewebitalia.net il primo network italiano dei quotidiani on Line di cui è anche partner Notiziarioeolie.it 

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17 GIUGNO 2024

L’intervista del Notiziario a Marcello Silvestri. Il broker del giornalismo

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