Simone Scandale e Roberto Laudini coordinatori regionali Si Cobas Calabria annunciano manifestazione pubblica per rivendicare il diritto al lavoro e rivendicare il diritto ad avere una sanità pubblica libera da giochi di potere, giorno 28 luglio 2023 dalle ore 10:00 saremo davanti la Cittadella Regionale a Catanzaro e invitiamo tutta la popolazione a unirsi alla nostra lotta, perché i cittadini sono i primi a riscontrare difficoltà quando si approcciano a utilizzare la nostra sanità pubblica.
Stiamo seguendo da vicino lo scorrimento della graduatoria Oss dell’Annunziata di Cosenza con le ultime assunzioni su Asp Reggio Calabria, Asp Cosenza e Asp Catanzaro, si andrà avanti fino a trovare il numero completo di assunzioni. Siamo stati ad Asp Crotone e Asp Cosenza per verificare le assunzioni di OSS ma in entrambi i casi abbiamo ricevuto mezze risposte, Asp Crotone con il nuovo
Direttore Amministrativo Antonio Mantella che sta verificando tutte le procedure di assunzione, perché un azienda che dichiara fabbisogno ZERO di OSS e poi ha un avviso a tempo determinato di 1700 unità fa capire che qualcosa non quadra, in Asp Cosenza il tutto fare Remigio Magnelli si ostina a fare ostruzionismo sui 10 posti del piano assunzioni 2022 ma noi non molliamo e ribadiremo al dipartimento tutela della salute le criticità che stiamo riscontrando nelle aziende, prossima tappa in Asp Vibo Valentia per verificare il nuovo corso del commissario Battistini che ha trovato una situazione davvero assurda.
E' stato discusso e votato dalla maggioranza regionale il disegno di legge che proroga le graduatorie di Oss e Infermieri e ci auguriamo che tutto vada bene perché avere delle risorse umane disponibili è molto vantaggioso invece di spendere soldi con nuove procedure, vista anche la situazione disastrosa della nostra sanità pubblica.
Ricordiamo la nostra denuncia ai Nas per il rispetto dei LEA che potrà dare nuova speranza per le future assunzioni perché manca davvero tanto personale e la formazione della nuova rete ospedaliera ci sembra solo uno strumento per rallentare e mascherare le problematiche di questa sanità pubblica calabrese distrutta, devastata da 13 anni di commissariamento e di sprechi clamorosi.
Tutti in Cittadella regionale a manifestare al fianco del Si Cobas Calabria per rivendicare una sanità pubblica libera da giochi di potere e giochi politici e per rivendicare il diritto al lavoro sicuro.
Il Si Cobas Calabria non colleziona tessere ma lotta ogni giorno per aiutare i lavoratori affinché possano lavorare bene senza essere schiavi del padrone.
“A TESTA ALTA E SENZA PAURA PERCHÉ LA PAURA NON CI APPARTIENE” (cit. S.S.)
Il Si Cobas Calabria ha denunciato ai Nas chiedendo un sopralluogo ispettivo per verificare il rispetto dei LEA visto che la Calabria sanitaria è ultima per i livelli essenziali di assistenza.
Tale denuncia sarà per tutte le aziende ospedaliere e le asp provinciali e anche la neonata Azienda universitaria ospedaliera Renato DULBECCO verrà attenzionata da Nas con la denuncia presentata.
Stiamo denunciando da tempo la carenza di personale nel ex Pugliese-ciaccio dove abbiamo chiesto a più ripresa una RICOGNIZIONE SERIA del personale del comparto perché troppe criticità sono presenti, e ora con la nascita della nuova azienda e con la denuncia fatta ai Nas da parte del Si Cobas Calabria, una ricognizione del personale deve essere fatta e distribuire al meglio tutto il personale COMPARTO SANITARIO.
*Coordinatore Regionale SI COBAS Sicilia e Calabria
Lipari, "il nuovo sport..."
di Francesco Coscione
Volevo chiedere se a Lipari le biciclette normali o con pedalata servoassistita (delle quali alcune funzionano dando gas come gli scooter senza pedalare....), I monopattini e altri mezzi di questo tipo hanno una autorizzazione speciale per poter derogare da qualunque regola del codice della strada tipo marcia contromano, limiti di velocità, serpentine in mezzo ai pedoni dell'isola pedonale e altri divertimenti di questo tipo.
Vorrei chiedere anche se posso viaggiare in contromano con lo scooter per evitare di fare il giro, per esempio, di Marina Lunga, della prima parte del Corso lato ex Esso, ecc. Più di una volta ho rischiato di essere investito come pedone e ho dovuto fare frenate e sterzate improvvise per evitare di investire io loro.
"Vorrei Canneto così..."
Ho completato il rinnovo della fioriera nel mio vicolo in Via Mazzini, nella frazione di Canneto. È stata cambiata la terra, sono state comprate delle nuove piante e sono stati installati dei piccoli faretti a energia solare, acquistati grazie alla raccolta fondi del gruppo Giovani Eoliani (sciolto qualche settimana fa).
Ho deciso di lasciare il segno nel vicolo dove sono cresciuto, per abbellire un luogo dove residenti e turisti passano spesso. Ho sempre pensato che la cura e il decoro del territorio sia molto importante per queste isole. Desidero ringraziare il mastro Mario Turcarelli sempre disponibile per la comunità, Christian Lampo per la piantina donata e mio fratello Andrea per l’aiuto.
Spero che questo piccolo segno possa durare nel tempo, perché se teniamo un posto pulito e accogliente lo facciamo prima per noi e poi per i tanti visitatori che vengono ad ammirare il posto in cui viviamo.
Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, vengono definiti e distinti in tre settori i LEA, livelli essenziali di assistenza sanitaria ai cittadini, quindi, prestazioni e servizi offerti dal SSN.
Spesso, i LEA, riferiti all’assistenza ospedaliera e territoriale non vengono garantiti e dietro la non garanzia dei LEA, si cela quasi sempre l’incapacità gestionale dei sistemi sanitari, che è in capo ai Dirigenti.
I Dirigenti rivestono in molti casi il ruolo di datori di lavoro in sicurezza in relazione alle deleghe conferite o ai poteri svolti di fatto ai sensi dell’art. 299 del D.lgs. 81/08 (Tutela della Salute e della Sicurezza nei Luoghi di Lavoro).
Nel corso della nostra attività sindacale, è stato possibile appurare che il non rispetto dei LEA, è il campanello d’allarme di situazioni che riguardano nella gran parte dei casi, l’organizzazione del lavoro, di conseguenza la carenza di personale che provoca sovraccarico lavorativo, quindi Stress da Lavoro Correlato e Bornout degli operatori sanitari.
Una serie di cause e concause che merita un approfondimento ispettivo, visti anche gli infortuni in servizio ed in itinere per cui l’INAL dovrebbe maggiormente approfondire con i suoi UPG; si rammenta che la valutazione da Stress da Lavoro Correlato è un obbligo dei datori di lavoro ai sensi dell’art. 28 del D.lgs. 81/08 e sulla scorta degli infortuni comunicati all’INAIL dalle Aziende Sanitarie Provinciali, Ospedaliere ed Universitarie del settore sanità, bisognerebbe chiedere il DVR per verificare che le misure di prevenzione e protezione siano state adottate.
Oggi la valutazione Stress da Lavoro Correlato va effettuata con i sistemi telematici dell’INAIL e sarebbe facile per l’istituto verificare chi ha comunicato la valutazione e chi no e sulla base di questo fare i controlli.
Il Sindacato chiede alle Istituzioni in indirizzo, ognuno per la competenza di settore, di programmare nel più breve tempo possibile una serie di sopralluoghi ispettivi presso le strutture più a rischio delle Aziende Sanitarie Provinciali e Aziende Ospedaliere della Calabria, affinché il sistema di gestione della sicurezza venga messo sotto esame per verificare se esiste correlazione per il mancato rispetto dei LEA.
La presente richiesta non tiene in considerazione gli SPISAL, in quanto nella loro azione programmatica dei controlli, non ha mai incluso le aziende citate, probabilmente il conflitto di interesse che è sotto gli occhi di tutti visto che il Direttore dell’ASP paga i loro stipendi, impedisce a questi servizi di sanzionare il loro datore di lavoro se non su input della procura, ma questa è una responsabilità non solo morale ma anche penale.
Vorremmo chiedere ai NAS della Calabria quante violazioni hanno contestato a queste aziende nel corso del 2022/23 e quante di queste sono state trasformate dagli SPISAL in sanzioni per il datore di lavoro.
La procura che legge per conoscenza dovrebbe approfondire l’eventuale omissione di atti d’ufficio da parte degli SPISAL, in quanto non riscontrare i sopralluoghi dei NAS che non possono applicare l’apparato sanzionatorio previsto dal D.lgs. 758/94, è non solo un danno erariale ma un reato penale perpetrato a danno della salute dei cittadini.
In chiusura si evidenzia che l’incompletezza del DVR, equivale all’assenza di valutazione del rischio lavorativo e questo può determinare infortuni e malattie professionali.
Ci poniamo delle domande: a quante richieste dell’INAIL le aziende hanno risposto relativamente all’invio dei DVR?
L’INAL ha approfondito relativamente alla non soddisfazione delle richieste da parte delle aziende che comunicano gli infortuni?
Gli SPISAL hanno verificato le indagini e le segnalazioni dei NAS?
Noi tutti abbiamo l’obbligo morale di intervenire, in quanto nel 2022 sono stati denunciati in Italia 697.773 infortuni sui luoghi di lavoro, in aumento del 25,7% rispetto al 2021 e non si può più tollerare l’insolenza dei datori di lavoro.
Tutto quanto sopra è una diretta causa del mancato rispetto dei LEA; non di certo la causa principale, ma una delle cause che non consente agli operatori in servizio con età media di 50 anni, di affrontare la loro giornata lavorativa in un contesto di lavoro tutelato che è anche la causa del mancato rispetto dei LEA.
Basta con i proclami e le sfilate in TV sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, basta commuoversi fintamente quando un lavoratore perde la vita in servizio o come accade in ospedale si ammala per rischio biologico e non arriva a 60 anni perché perde la vita per una malattia professionale, è arrivato il momento di passare ai fatti e tutti devono dare un contributo fattivo a cominciare dagli organi di vigilanza. Con ossequio.