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Egregio direttore,
dopo i pervenuti disagi avvenuti nell’Istituto Isa Conti Eller Vainicher volevamo mettere in evidenza ciò che è accaduto durante la giornata di martedì 21/03 c.m.
I ragazzi alla luce della mancanza di acqua nell’Istituto Isa Conti Eller Vainicher hanno protestato pacificamente al termine della ricreazione (concessa soltanto a fine novembre, dopo varie lamentele dal corpo studenti e dal corpo genitori) rimanendo nel cortile in silenzio.
I ragazzi, attraverso questa azione, hanno fatto comprendere il loro disagio della mancanza d’acqua in quanto sono a conoscenza del fatto che “un istituto scolastico privo, anche se temporaneamente, di acqua pulita e conseguentemente di servizi igienici sicuri, è dichiarato inagibile per il tempo necessario al loro ripristino”.

La dirigente ha esordito davanti ai ragazzi presenti alla protesta che, come punizione, avrebbe eliminato la ricreazione, un momento di socializzazione e stacco per i ragazzi. Successivamente, a causa del silenzio dei ragazzi e la non risposta, la dirigente scolastica si è prodigata a firmare una circolare che emanasse l’uscita degli studenti nell’istituto ove l’assenza di acqua permaneva.
Nella giornata odierna i ragazzi, senza preavviso e in assenza di comunicazioni ufficiali, non hanno svolto la ricreazione.
Il disagio dell’assenza di ricreazione crea un malcontento all’interno del corpo studenti che hanno ben pensato di rendere pubblico il disagio di una componente studentesca di quasi 400 studenti.

Codesta segnalazione non vuole attaccare nessuno, anzi, solo far trapelare un disagio che passa inosservato e che continua a pervenire come minaccia tutte le volte che i ragazzi manifestano le loro necessità.
Tutte le necessità dovrebbero essere in prima linea per il nostro personale ATA e dirigente,e dovrebbero venir ascoltate.
Chiediamo alla comunità eoliana se codesto disagio crea malcontento solo nell’istituto o anche nelle famiglie.
Chiediamo, inoltre, se per voi la pausa scolastica di 10 minuti, su sei ore scolastiche, sia un diritto oppure una concessione emanata dal proprio dirigente scolastico.

Cordiali Saluti

Christian Profilio Francesca Saltalamacchia  Saverio Merlino J.
 

L'INTERVENTO

 
La goccia che ha fatto traboccare il vaso 
di Maurizio Turcarelli

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Spetta. Le Dirigente Prof. Ssa Tommaso Basile, Spett. Le Avv. To Antonella Longo garante dei diritti dell'infanzia, Spett. Le Assessore Dott. Ssa Roccella, Spett. Le Sindaco Dott. Riccardo Gullo

Fino a che punto siamo disposti a continuare e VEDERE LESI i diritti dei nostri bambini?

Spett. Le Dirigente Basile,
Sono il Nonno di un bambino che frequenta il plesso scolastico di Pianoconte, la distraggo per avere (bontà sua se vorrà) alcuni chiarimenti visto che non mi è stato possibile ne attraverso la Ns rappresentante, ne attraverso le insegnanti che ci hanno rimandato a Lei.

1) Modalità di svolgimento della ricreazione. 2) Attività motoria (educazione fisica) 3) Attività di partecipazione sociale

L'intervallo è una questione riservata all'autonomia scolastica, questo significa che deve essere il regolamento di ogni scuola a disciplinarlo, il regolamento trovato sul Vs sito scolastico all'art. 6 è al punto13
Parla di fruizione, ma non di svolgimento.
Lo svolgimento di tale importante strumento di socialità tra gli infanti è assegnata a una sorta di contrattazione che viene demandata ai rappresentanti d'istituto.
Cercando sempre sul Vs "amministrazione trasparente" non vi è traccia di alcuna assemblea d'istituto che indichino le modalità di svolgimento dell'attività ricreativa.

Ad oggi gli alunni del plesso di Pianoconte svolgono tale attività ricreativa seduti nei propri banchi, potendosi spostare solo se il posto vicino al compagno con cui vorrebbero socializzare di più è libero.
Questa modalità di svolgimento a Ns parere è molto restrittiva e va quasi a ledere oltre il diritto di socializzazione che è un valore cardine e fondante della scuola.
Le chiediamo per tanto se Lei può chiarire perché la ricreazione deve svolgersi con così tanta rigidità.

Il secondo punto l'attività motoria, vorremmo capire perché al momento su cinque classi soltanto la quinta classe ha possibilità/diritto di svolgere questa attività nel cortile interno alla scuola continuando a reprimere le libertà degli altri bambini.

Il terzo punto attività di partecipazione sociale.

Dott. Ssa Basile Lei si è infiltrata perfettamente nel Ns territorio, io sono un Nonno 53enne, trent'anni fa tra noi oggi coetanei si usava dire quando qualcosa non veniva subito intuito "ma chi ssi du chianiconti"
Lei ha fatto suo questo detto ancora una volta in occasione del carnevale, impedendo ancora una volta agli alunni di Pianoconte di poter socializzare con quelli di Lipari.
Lei Dott. Ssa ha disposto che i bambini non sarebbero dovuti andare in costumi carnescaleschi a scuola ma al massimo indossando una semplice mascherina, coriandoli o mio Dio assolutamente no
a Lipari invece non c'è bisogno che le dica avrà visto da sola.

Ringraziandola se riterrà opportuno rispondermi a questo indirizzo turcamauri@postecert.it

Maurizio Turcarelli 

Lipari, ci lascia un’altra giovane vita: Nicoletta Colosi

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Vita sempre piu’ crudele…
 
La ricordiamo con uno dei suoi ultimi post scritto nella pagina di Facebook
 
Alla fine del secondo intervento i dolori erano fortissimi.
Mi chiesero quanto da 1 a 10. Non riuscivo a fare alcun movimento ne’ ad aprire gli occhi ma un mio filo di voce rispose: ”otto”.
Mi fu iniettata della morfina che mi diede una beatitudine indescrivibile.
Venni portata in terapia intensiva.
Avevo tubi dappertutto e accanto uno schermo di monitoraggio h24.
Era una grande sala con alle pareti tanti letti divisi da tende rosa tutto a giro per ognuno da farti sentire in camera singola.
Sapevo tutto quello che avveniva ai miei compagni di viaggio senza conoscere i loro volti.
La prima notte ricordo il vociferare di una radio dove veniva trasmesso un derby Inter-Milan.
Questo mi fece sentire in vita.
 
A mezzanotte, quando tutto avrebbe dovuto tacere, Tony iniziava a sclerare.
Pronunciava la erre alla francese ma era di Bari. La sua voce era quella di Renzo Arbore e forse per questo lo immaginavo un omone calvo, con lentiggini, scuro di carnagione.
Tutte le notti si strappava i tubi fino a farsi legare dagli infermieri. Questo lo rendeva ancora più furibondo. Chiamava la moglie: “Angela, Angela, amore mio (con la sua erre) vieni a salvarmi. Mi hanno rapito, legato e adesso vogliono uccidermi”.
Angela naturalmente non rispondeva. Tony insisteva ingiuriandola: “Angela, perché non vuoi salvarmi? Buttana, sei stata tu ad organizzare il mio sequestro”.
Quando la moglie continuava a non intervenire, iniziava a cercare il figlio: ”Pierluigi, figlio mio, aiutami tu. Quella stronza di tua madre non vuol più saperne di me e questi bastardi mi stanno uccidendo. Portami via da questo inferno”.
Tra noi c’era Paolo, anche lui legato e sotto psicofarmaci per aver tentato il suicidio. All’infermiere di turno chiedeva gentilmente di slegarlo o, per evitargli responsabilità, di passargli qualcosa di pungente: ”infermiere, per favore sarebbe così gentile da passarmi delle forbici?”
Era Paolo a rispondere a Tony: “non posso liberarti”.
 
Tony convinto che fosse il figlio a rispondere obiettava: “Pierluigi ti prego. Che cazzo dici che non puoi liberarmi? Salvami”.
Questo dialogo durava un paio di ore sino a quando una donna gridava di voler dormire…e tutto taceva.
La mattina Tony era cosciente del presente ma inconsapevole di ciò che accadeva la notte e durante le visite della moglie, informata dei fatti, subiva i rimproveri di Angela senza capire il motivo.
Questo avvenne tutti i giorni sino a quando mi portarono via da lì.
Quel giorno, negli attimi in cui gli infermieri mi prelevarono, con le mie poche forze cercai di incrociare Tony ma di lui non seppi che la sua voce.
Pensavo fosse la fine di questo triste percorso e invece era solo l’inizio…
 
Ai familiari le condoglianze di Gennaro, Salvatore, Bartolino Leone e famiglie
 

di Benito Merlino 
Atahualpa Yupanqui eBenito Merlino album" Gibilimanna é salva" di Benito Merlino (1977)

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