Eventi e Comunicazioni

di Salvatore Leone

La somma delle numerose critiche lette per il progetto del lungomare di Canneto, specialmente nelle porzioni del tratto del marciapiede che si avvalla dolcemente per un comodo accesso alla spiaggia e/o viceversa, merita una tirata di orecchie.  Adesso è in fase di sistemazione la parte alta e finale del muraglione, che viene adagiata sul minuscolo ma inferriato muraglione. Sembra un cappello che alla prima soffiata di vento volerà via. Un'opera senza ferro semplicemente adagiata a distanza di tempo sul (dovrebbe essere) sul possente muraglione a difesa dell'abitato. Purtroppo, seconde le regole del buon costruire doveva essere previsto e realizzato il tutto ,in un unico corpo e non in due fasi. Anche il nuovo tocco finale della tonachina non potrà essere funzionale ed adeguato all'opera a contatto perenne con il mare. Il tempo darà risposta ai cannetari o ad altri. Ma non tutti i mali vengono per nuocere o meglio dire la tonachina non è una tonaca chinata. La nuova opera ha avvicinato i cittadini al diretto contatto con il mare e la spiaggia, quasi quasi come in passato, quando il lungomare era una spiaggia a contatto con le case. Oggi, cerchiamo di allontanare questo contatto, ma il mare arriva e rimane nella parte bassa del marciapiede, come a volersi riprendere i suoi spazi. E...chissà se un giorno il demanio non rivendicherà i suoi diritti spiaggiati. Ed allora, chi si trova a passeggiare nella nuova opera lunga e larga, deve guadare il mare e capisce come il livello di benessere di alcuni si alza e si abbassa con l’acqua blu color oro, seguendo l'andamento del marciapiede.  I benefici del mare che bonifica.