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di Monica Blasi

Come sta cambiando il mare Eoliano?
Ci stiamo abituando a nuotare tra i pesci pappagallo e i barracuda e ad osservare sul fondale e tra le fessure della roccia granchi corridori e vermocani che divorano stelle marine e nudibranchi.
Abbiamo parlato spesso di quanto la pesca intensiva abbia contribuito a ridurre drasticamente le risorse ittiche del mare Eoliano ma poi c'è un altro fattore che aggrava la situazione, il cambiamento climatico.
 
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Specie alloctone o fin'ora confinate nelle porzioni più meridionali del nostro Mediterraneo traggono vantaggio dall'aumento della temperatura, dalla carenza di predatori e da una generale condizione di degrado del mare riducendo la nicchia trofica di specie autoctone o anche diventando voraci predatori della fauna marina nostrana.
 
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Il vermocane, Hermodice carunculata, è l'esempio più lampante, una volta tipico solo delle coste Ioniche e dell'Adriatico meridionale ora diffuso ovunque nel Tirreno. Si nutre principalmente di prede morte ma anche di nudibranchi, anemoni, oluturie, ricci, stelle marine ed altri organismi marini presenti sul fondale. Si parla ancora poco di quanto possa diventare pericoloso per il nostro mare questo vorace predatore, tra l'altro molto urticante, che non solo sta aumentando numericamente e in dimensioni ma anche espandendo il suo areale di distribuzione, provocando una drastica riduzione della biodiversità marina nonché danni al settore della pesca artigianale e potenzialmente a quello turistico.
 
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Il granchio corridore atlantico, il Percnon gibbesi, originario delle coste orientali americane e prettamente erbivoro, che con le sue notevoli capacità di schivare i ben pochi residui predatori, come ad esempio i polpi, ha ridotto la nicchia trofica delle specie autoctone come Eriphia verrucosa e Pachygrapsus marmoratus, che condividono lo stesso habitat.
Il pesce pappagallo, Sparisoma cretese, sempre più comune sui nostri fondali e in espansione alle alte latitudini: questa specie è il diretto competitore dell:erbivora salpa, Sarpa salpa, nutrendosi principalmente di alghe e piccoli invertebrati.
 
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Ma poi ci sono osservazioni non ancora ben riportate a livello scientifico che indicano come alcune specie si stiano adattando meglio di altre a questa nuova condizione di cambiamento del mare. Osserviamo sempre più frequentemente il nudibranco Aplisia dactilomelas, un mollusco gasteropode proveniente dai Caraibi e dall'atlantico tropicale, che sta espandendo il suo areale colonizzando i fondali rocciosi e nutrendosi di alghe. Sempre più rara da osservare purtroppo la nostrana Aplisia fasciata.
 
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Salina, rientra dall'Australia e un filicudaro muore a Lingua

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Un eolian-australiano, nativo di Filicudi, è tornato nelle sue isole ma ha trovato la morte.
E’ accaduto a Salina. Silvio B., 70 anni, rientrato da Sydney, stava passeggiando con i familiari nel borgo marinaro di Lingua, nel lungomare, quando improvvisamente si è accasciato al suolo.
Sono statti gli stessi familiari e alcuni isolani intervenuti a cercare di rianimarlo. Richiesto l’intervento del personale del 118 prontamente intervenuto, non ha potuto fare altro che accertare l’avvenuto decesso probabilmente a causa di un infarto.
La morte del filicudaro ha destato profonda commozione alle Eolie e in particolare a Filicudi dove era nato.

-L'Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari ha emesso una ordinanza per il progetto "Isole Minori": posa di un sistema di cavi di trasmissione dati in fibra ottica. Operazioni di posa cavo

Rassegna Stampa GDS.IT

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Incidente su una nave a Salerno, un morto e un ferito grave di Messina
Incidente al porto di Salerno, ufficiale di Messina muore schiacciato. Ferito un altro

Dai pesci pappagallo ai barracuda, così cambia il mare eoliano

«Il debutto» alla soglia dei 70 anni, la parabola di Clara Salvo diventa un film in concorso al SalinaDocFest

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Purtroppo, grazie ad una segnalazione da parte della motovedetta della Guardia di Finanza, usciamo in mare per recuperare una giovane Caretta caretta morta a largo di Lipari.

L'esemplare presentava una lenza di palangaro che fuoriusciva dal becco e l'amo ingerito.

Le condizioni della carcassa non erano tali da permettere un esame necroscopico.

Un brutto rientro in mare dopo il forte maltempo dei giorni scorsi 

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La tartaruga a distanza di alcuni giorni è ancora spiaggiata a Marina Lunga e la zona vicino la Chiesa di Porto Salvo ove nel pomeriggio vi sarà anche il funerale di Pippo Saglimbeni, è invasa dai cattivi odori ed è anche a rischio igienico sanitario.

A chi si aspetta per rimuoverla?(NDD)

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Lipari, la dottoressa Giusi Lorizio ha conseguito un master in “Risk management delle organizzazioni sanitarie e socio sanitarie"

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Lipari - Giuseppina Lorizio, Eoliana, dipendente dell'Asp Messina ha conseguito col massimo dei voti il Master di II livello in “Risk management delle organizzazioni sanitarie e socio sanitarie" presso la facoltà di scienze giuridiche ed economiche di Unitelma Sapienza Università di Roma

Alla dottoressa Giusi Lorizio auguri e complimenti da Notiziario 

In questi giorni siamo in barca con i pescatori Eoliani per sperimentare dissuasori e attrezzi da pesca alternativi finalizzati a mitigare le interazioni negative con i delfini. Uno sforzo che è continuamente minacciato dalle attività di pesca commerciali spesso illegali. Questi tipi di pesca intensiva compromettono non solo la salute del mare ma anche l'economia locale portando molti pescatori Eoliani ad abbandonare i loro mestieri per la carenza di pesce dovuta al sovrasfruttamento del mare senza limiti.
Nel nostro piccolo stiamo cercando di contribuire alla tutela del mare e alla rinascita della tradizione di pesca Eoliana ma se non si prendono provvedimenti seri contro le illegalità di queste grandi barche che vengono da fuori si potrà fare ben poco e tutti i nostri sforzi saranno vani.
 
Assurdo che questi pirati del mare possano agire a loro piacimento distruggendo il nostro mare che potrebbe dare da vivere e da mangiare a tutti gli isolani che da sempre lo hanno vissuto rispettandolo e sostenendosi con esso in modo equilibrato. Chi più del pescatore Eoliano ha il diritto di sostenersi con il suo mare se lo fa con rispetto e consapevolezza? Questi pirati arrivano, prelevano e se ne tornano in porto senza neanche essere visti a terra. Non serve a niente rimuovere i loro attrezzi dal mare perché ne rimettono più di prima, bisogna bloccarli in porto prima che li mettano. Impossibile creare con loro nessun tipo di contatto proprio perché spesso neanche sbarcano nelle isole prima di rientrare in porto lungo la costa Siciliana e Calabra.
 
La rinascita alle Eolie potrà avvenire solo se verrà istituita un'area marina protetta dove solo i pescatori Eoliani che rispettino le regole e un codice di condotta di pesca sostenibile abbiano la possibilità di pescare. Solo se le sanzioni per le illegalità di pesca saranno più frequenti e severe soprattutto per i pescatori che adottano trucchi e cavilli legislativi per compiere le illegalità "legalmente ". Solo se alcune aree fondamentali come le meravigliose praterie di Posidonia oceanica verranno interdette alla pesca per consentire il ripopolamento ittico. Solo se tutti noi adottassimo un comportamento più rispettoso, saggio e "informato " verso il consumo di pesce, cercando di evitare di comprare o favorire il commercio di quello pescato illegalmente (tonno, gamberoni, caponi ecc.).
 
Non possiamo più giustificarci con l'ignoranza di non sapere o l'ipocrisia di non voler vedere se viviamo queste isole tutti i giorni o anche solo nel periodo estivo. E magari potremmo anche per un pò rinunciare al piacere atavico di sentirci cacciatori raccoglitori (assolutamente negativo dove l' habitat è già sfruttato da pesca commerciale e altre minacce). Anche il prelievo di un singolo riproduttore può essere determinante in un habitat fortemente compromesso. "Ne prendo solo uno per mangiare"...così dicono tutti...più o meno 10000 persone in una stagione su un isola di 9 km di perimetro! Proprio in questi giorni non mancano gli sportivi dilettanti che dopo aver sparato ad una cernia in tana, impossibilitati a recuperarla perché troppo profonda fanno uso delle bombole per prelevare il bottino. Non aggiungo altro.
Firmate la nostra petizione per l'area marina protetta. Solo così possiamo salvare il mare Eoliano.
 
 
 
Ambiente: eoliani divisi su istituzione riserva marina

FILICUDI - Dopo i contrasti sul parco geoeminerario e il museo della pomice, gli eoliani si dividono anche sulla riserva marina delle Eolie, molto sostenuta dal sindaco di Malfa, Clara Rametta e dagli albergatori di Salina guidati dal presidente Giuseppe Siracusano. Sulla riserva punta anche Monica Blasi, presidente dell’associazione “Filicudiwildlifeconservation” che su internet ha indetto una petizione che ha già raccolto oltre 5 mila firme.

   Ma anche l’isola di Salina è divisa: i due sindaci di Santa Marina e Leni, Domenico Arabia e Giacomo Montecristo, parlano di “vincolo calato dall’alto”, cosi come anche il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, che governa sei delle sette isole dell'arcipelago. Sulla stessa linea anche Angelo Pajno, presidente dell’associazione Mare Libero: “Già ci bastano tutti i vincoli che abbiamo a terra. A mare c’è la guardia costiera che con i suoi 40 uomini vigila attentamente”.

   Monica Blasi, biologa romana, va avanti: “Con i pescatori Eoliani – dice - stiamo sperimentando dissuasori e attrezzi da pesca alternativi finalizzati a mitigare le interazioni negative con i delfini. Uno sforzo che è continuamente minacciato dalle attività di pesca commerciali, spesso illegali. Questi tipi di pesca intensiva compromettono non solo la salute del mare ma anche l'economia locale, portando molti pescatori eoliani ad abbandonare i loro mestieri per la carenza di pesce dovuta al sovrasfruttamento del mare senza limiti. Nel nostro piccolo stiamo cercando di contribuire alla tutela del mare e alla rinascita della tradizione di pesca eoliana, ma se non si prendono provvedimenti seri contro le illegalità di queste grandi barche che vengono da fuori si potrà fare ben poco. La rinascita alle Eolie – puntualizza - potrà avvenire solo se verrà istituita un'Area marina protetta".

 

Avvistare due tartarughe marine Caretta caretta in accoppiamento in mezzo al mare di Filicudi non è da tutti i giorni!

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Ancora recuperi grazie alla rete di segnalazioni #TartaNetEolie.

Per pochi giorni sarà con noi questa piccolina con un amo di palangaro ingerito prima di essere trasferita al Turtle Point di Portici per l'intervento operatorio. Incrociamo le dita

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Una femmina adulta riproduttiva di 80 cm di carapace potrebbe avere avuto più di 40 anni morta in pochi minuti attaccata ad una lenza.

A Stromboli nuovo tentativo della tartaruga per nidificare

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*Filicudiwildlifeconservation 

 

FILICUDI - Evento eccezionale alle Eolie. Nel mare di Filicudi sono state avvistate due tartarughe in accoppiamento. Durante un tour di monitoraggio in barca di Monica Blasi dell’associazione “Filicudi wild life conservation”. Il gruppetto di isolani e vacanzieri che era a bordo ha notato due tartarughe marine Caretta caretta in accoppiamento in mezzo al mare. La biologa rormana ha commentato “Spettacolo unico: non è da tutti i giorni”.

Altro evento che comunque si sta ripetendo negli ultimi anni: una tartaruga ha tentato di nidificare sia nella spiaggia di Porticello a Lipari che di Stromboli, ma fino ad ora senza fortuna. La direttrice di Pronto Soccorso Tartarughe ha anche iniziato a curare una piccola tartaruga con un amo di palangaro ingerito prima di essere trasferita al “Turtle Point” di Portici per l’intervento operatorio. Era stata segnalata dalla rete di “tartanetEolie”. Una femmina adulta riproduttiva di 80 cm di carapace che potrebbe avere avuto più di 40 anni invece è morta in pochi minuti attaccata ad una lenza.(ANSA)

 

Webinar Life Delfi - Giornata Mondiale Delfini 2021, in programma il 14 aprile alle h 12 sulla pagina Facebook #LifeDelfi e YouTube de La Nuova Ecologia.

Il team del nostro progetto europeo LIFE spiegherà come salvare i nostri amici #delfini e la #pesca professionale nel #Mediterraneo. #lifeproject #lifedelfiinaction #DolphinDay

 

Intanto, "Ugo" dopo essere stato curato ha ripreso il mare...Nel silenzio e nella pace più assoluta di Pecorini Mare dove quest'anno, grazie alle mareggiate invernali, abbiamo anche la sabbia.

Situazione ottimale per rilasciare le tartarughe dalla spiaggia (ovviamente solo in questo periodo che non c'è nessuno). Buona vita!

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(FILICUDI 2° LANCIO) La tartaruga che aveva ingoiato plastica dopo dieci giorni è stata curata ed è tornata in mare accompagnata anche dal cane Packo” della padroncina biologa Monica Blasi. “ Ugo è stato rilasciato – dice la presidente dell’associazione Filicudi wild life conservation  - nel silenzio e nella pace più assoluta di Pecorini Mare dove quest'anno, grazie alle mareggiate invernali, abbiamo anche la sabbia. Situazione ottimale per liberare le tartarughe dalla spiaggia, dove in questo periodo che non c'è nessuno. Buona vita!”. La tartaruga che aveva ingoiato plastica era stata soccorsa a Filucudi, nell'arcipelago delle Eolie. In mare era stata notata in difficoltà dai volontari che stavano effettuando un giro di monitoraggio. “E così – commenta Monica Blasi - nel migliore dei modi abbiamo festeggiato anche alle isole Eolie la “Giornata Mondiale Delfini 2021”.

 

NOTIZIARIOEOLIE.IT

La nostra nuova ospite si chiama Ugo, ed è un maschio adulto di Caretta caretta, recuperato  durante la nostra uscita di monitoraggio per un problema, per fortuna lieve, di occlusione gastrointestinale da ingestione di #plastica.
Grazie ai nostri volontari dei campi di ricerca per il supporto e aiuto con questo salvataggio!

*Filicudiwildlifeconservation 

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(ANSA 1° LANCIO) FILICUDI - Una tartaruga che aveva ingoiato plastica è stata soccorsa a Filucudi, nell'arcipelago delle Eolie. L'intervento è stata operato dai volontari dell’associazione “Filicudi wild life conservation” guidati da Monica Blasi che l’hanno notata in difficoltà.

“L'abbiamo chiamato 'Ugo' - dice la biologa romana in servizio a Filicudi - è un maschio adulto di Caretta caretta, recuperato durante la nostra uscita di monitoraggio per un problema, per fortuna lieve, di occlusione gastrointestinale da ingestione di plastica. E’ stata trasferita nel nostro mini ospedale e curata. Ha anche iniziato a mangiare tre belle ope fresche appena pescate nel mare eoliano e presto sarà rimessa in libertà”.(ANSA)

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