di Virgilio Fagone*
“Gli dei vi hanno soggiornato, forse negli agosti inesauribili vi soggiornano ancora”. A Lipari anch’io, affascinato dal mito e dal racconto del grande umanista Rosario La Ciura al giornalista Paolo Corbera, ho vissuto il prodigio dell’incontro con la sirena. Immerso nella bellezza e nella dolcezza dell’isola, dove una meravigliosa natura s’intreccia a una storia millenaria, stordito dal profumo di mare e dal sole abbagliante, con l’animo predisposto al sogno e all’avventura, all’ormeggio in uno specchio d’acqua di colore smeraldo davanti a un canneto sovrastato da un costone di roccia - dove le capre si inerpicano come tremila anni fa e ancora oggi regalano latte per farne ricotta che poi verrà condita con miele come nella notte dei tempi - sono stato richiamato dal canto della figlia di Calliope. “Non credere alle favole inventate su di noi: non uccidiamo nessuno, amiamo soltanto”, mi diceva mentre da lei saliva un odore magico di mare.
Alle Eolie l’incantazione è sempre in agguato e la fantasia corre veloce in un susseguirsi di suggestioni alimentate da luoghi e nomi spesso dal suono poetico. Per terra e per mare. Il risveglio all’Eden bar – che nell’insegna richiama al paradiso - con il doppio caffè forte coccolato dalle attenzioni di una gentile padrona di casa francese e da una donna originaria del Marocco in una miscela di civiltà tipica della storia dell’arcipelago mediterraneo, le dolcezze del bar D’Ambra a un metro dal mare, la passeggiata mattutina lungo il corso sino alla baia del porto grande, l’arrivo a Marina corta, tra vicoli stretti, scalinate, piazzette nascoste e antiche chiese, che precede l’imbarco per una lunga giornata alla scoperta di cale e approdi magnifici, l’incontro e le chiacchiere con i marinai temprati dal sole e dalla salsedine, le mille storie delle isole, le amicizie che anno dopo anno si fanno più salde e forti.
Come quella con Pio Basile, tecnico di prima grandezza dal cervello fine e le mani attente, capace di risolvere in un battibaleno noie di ogni tipo, a cominciare da quelle nautiche, o con i numerosi componenti della famiglia Greco, da Antonio a Raul, a Leonardo e Bartolo, uomo dall’eterna allegra cordialità che tutti conoscono con il poetico appellativo di Cantalanotte, un nome che evoca musica e tenerezze. E poi Mariano, Beppe, Agostino, Felice, Mario, Angelino, Gianluca, solo per citare alcuni dei favolosi abitanti di Marina corta. E come dimenticare Liborio, pronto a rifocillarti con delizie e sorrisi nel suo negozio di gastronomia lungo il corso.
Anche la notte di Lipari, con il suo splendido cielo stellato e le non poche occasioni di relax e divertimento, regala sensazioni uniche in un’atmosfera di svago, accompagnati dalla voce e dalle note della chitarra di Nicola.
Anche a voi, durante una visita alle Eolie, al culmine di un magico climax, potrebbe capitare di imbattervi negli dei o in una sirena.
*Giornalista del "Giornale di Sicilia"