Filicudi - Il comandante di porto Paolo Margadonna ha emesso una ordinanza per permettere alla ditta di posizionare il pontile galleggiante nell'area autorizzata. E' vietata la navigazione e il transito nell'area in questione.
---di Graziella Bonica*
Al Presidente del Consiglio Comune di Lipari, Ai Consiglieri del Comune di lipari p.c Al Sig. Sindaco Comune di Lipari
OGGETTO: Richiesta interrogazione pontile galleggiante isola di Filicudi
Gentilissimi interlocutori, A ridosso della stagione estiva che tutti gli operatori turistici attendono con ansia, a Filicudi torna ad aleggiare lo spettro dell'avversato pontile galleggiante. Sembra che gli Enti che hanno dato le autorizzazioni per il posizionamento, tardino a rispondere ai cittadini che si sono costituiti in associazione e non, e che hanno proposto ricorsi e quant'altro. Al contrario, sembrano essere più che solerti nel "garantire" un'opera che non poteva essere autorizzata.
Chiediamo al Presidente e a Voi Consiglieri di interpellare il Sig. Sindaco e gli Enti interessati, per comprendere in quale ottica e con quale criterio, siano stati adottati tutti i pareri, le autorizzazioni e/o concessioni che consentono in un'area in cui sarebbe quantomeno inopportuno, se non vietato, il posizionamento di tale "manufatto". Ci domandiamo come si possa "superare" il parere del Direttore Aurelio Angelini, che solo lo scorso Ottobre ha categoricamente espresso il NO dell'UNESCO a quest'opera. Si legge nella sua intervista: "la realizzazione in una delle più belle baie delle isole Eolie di un lungo pontile galleggiante, in un contesto isolano, in cui esiste un molo di cemento per approdo delle navi, compresa quella per il trasporto dell'acqua, oltre ad avere un
impatto paesaggistico inaccettabile, è in rotta di collisione con la previsione UNESCO di riduzione dell'impatto antropico e ambientale. Il pontile che si intende realizzare ha tutte le caratteristiche di accrescere le criticità ambientali, naturalistiche, archeologiche e paesaggistiche stigmatizzate dal Piano di gestione UNESCO, per la tipologia dell'opera in sé, che produce inoltre un'ulteriore estensione dell'impatto, con la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi collegati, oltre al conseguente aumento della presenza e della pressione antropica, in un'isola che è già al limite della capacità di carico." Il nostro intento è quello di mantenere la memoria di questo luogo ancora misterioso e affascinante. Ci siamo già espressi in maniera negativa nei confronti di quest'opera, l'abbiamo avversata noi e chi ci ha preceduto in questo Consiglio di Circoscrizione.
Chiediamo dunque al Sindaco, massimo rappresentante anche della comunità di Filicudi, di aiutarci nel nostro intento ancora di più dopo il convegno tenutosi a Lipari in questi giorni dove si è parlato del ruolo dell'UNESCO nella valorizzazione e protezione del patrimonio culturale e naturale delle nostre isole. Perché non possiamo permetterci di disattendere le indicazioni del Piano UNESCO se vogliamo rimanere iscritti alla World Heritage List. Né Egli può ignorare che è stata avallata un'opera che in zona SIC e ZPS non poteva essere autorizzata.
*Presidente di Circoscrizione Filicudi/Alicudi
IL CONSIGLIERE BARTOLO LAURIA PRESENTA ESPOSTO ANCHE ALLA PROCURA.
di Bartolo Lauria*
AL SIG. SINDACO COMUNE DI LIPARI E P.C. ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA BARCELLONA POZZO DI GOTTO
OGGETTO: INTERROGAZIONE URGENTE CON RISPOSTA SCRITTA PONTILE GALLEGGIANTE FILICUDI.
Ricevo dall'Avvocato Maria Grazia Bonica, Presidente della Circoscrizione Filicudi – Alicudi, una lettera –denuncia, che faccio completamente mia, dalla quale si evince un fatto gravissimo: " il posizionamento di un pontile galleggiante in una delle più belle baie delle Eolie" a dispetto dei ricorsi presentati dai cittadini e del categorico NO DELL'UNESCO e DELLA CIRCOSCRIZIONE FILICUDI-ALICUDI alla realizzazione di tale opera;
LA INTERROGO PER SAPERE SE PER LA REALIZZAZIONE DI UN PONTILE GALLEGGIANTE NELL'ISOLA DI FILICUDI:
1) ESISTONO TUTTE LE AUTORIZZAZIONI DI LEGGE E DA CHI SONO STATE RILASCIATE;
2) QUAL'E' STATO IL PARERE DEL COMUNE DI LIPARI;
3) QUALE INIZIATIVE INTENDE METTERE IN ATTO LA S.S. PER IMPEDIRE TALE SCEMPIO;
4) SE TALE OPERA INSISTENDO IN ZONA SIC e ZPS PUO' ESSERE AUTORIZZATA
Si allega lettera dell'Avvocato Maria Grazia Bonica.
Si richiede risposta scritta .
*Consigliere Comunale di Forza Italia
LE INIZIATIVE DEL SINDACO MARCO GIORGIANNI.
DOMENICA RIUNIONE A FILICUDI.
Al Sindaco Comune di Lipari Rag. Marco Giorgianni, Ai Consiglieri Comunali di Lipari Ai Consiglieri di Circoscrizione Filicudi/Alicudi
Domenica 5 Luglio 2015 alle ore 18.30 è convocata una riunione pubblica presso Villa la Rosa a Filicudi in merito all’imminente posizionamento del pontile galleggiante a Filicudi Porto. Si invitano a partecipare tutte le persone in indirizzo e la popolazione.
Il Presidente di Circoscrizione Maria Grazia Bonica Il Vicepresidente Daniela Tagliasacchi
LA NOTA DELLA GIUNTA GIORGIANNI.
Riunione pubblica su pontile galleggiante a Filicudi Porto.
Si apprende solo in serata, attraverso i siti di stampa locale, che il Sindaco è stato invitato a partecipare ad una riunione pubblica sull'isola di Filicudi in merito al posizionamento del pontile galleggiante a Filicudi Porto. Volendo sorvolare sull'inopportunità delle modalità dell'invito rivolto al primo cittadino su un argomento di rilevante importanza quale è quello in oggetto, considerato che nessuna comunicazione è giunta per le vie ordinarie né si può pensare che se questa fosse stata inviata di sabato sull'indirizzo e-mail del Sindaco possa essere stata letta per tempo da chi di competenza. In ogni caso, dispiace che il Sindaco non possa essere presente in quanto lunedì mattina dovrà recarsi a Palermo per affrontare la questione del "problema idrico" e, tra l'altro, della conclusione dell'iter per la ripresa dei lavori del porto di Filicudi, il che rende fisicamente impossibile la sua presenza a detta riunione dal momento che la stessa è stata programmata per la giornata di domani – domenica 5 luglio – alle ore 18.30. L'Amministrazione ha già espresso chiaramente la propria posizione in merito alla questione che verrà trattata e si rende disponibile a chiarirla anche in sede di pubblica riunione, se preventivamente concordata.
L'Amministrazione Comunale
di Marco Giorgianni*
In risposta alla nota della Signora Bonica. Leggo con neanche tanto stupore la nota del Presidente Bonica sulla questione "Pontile di Filicudi" dove per l'ennesima volta la scrivente dimostra la partigianeria della quale è sempre capace. Cosa c'entra Pippo Santamaria "uomo fidato del Sindaco"? E sopratutto cosa c'entra scomodare Nino Santamaria? che la signora Bonica farebbe bene a non coinvolgere nelle questioni dei vivi. Cosa c'entra la maggiorana e la minoranza sopratutto se si ricorda, cosa omessa dalla Signora Bonica, che se questa iniziativa e' possibile si deve ad un parere espresso positivamente, non da questa maggioranza ma da una Amministrazione guidata in passato da un componente della stessa minoranza, che oggi partecipa con tanta soddisfazione del Presidente della Circoscrizione ad una riunione convocata all'ultimo minuto con inviti quantomeno fuori tempo. La signora Bonica e' capace di favorire divisioni dove pure sono state espresse condivisioni. Ho dichiarato la mia posizione non per fare contenta o soddisfare la Presidente. Lo ho fatto perché ne sono convinto ed io sto operando, come fatto lo scorso anno per affermare le convinzioni dell'Amministrazione, ma lo faccio facendo il Sindaco nel rispetto della Legge non cercando "appigli legali" come in altra nota mi si chiede. Si sono espressi su questo tema Associazioni, Depurati, Ministri e Presidenti di Regione per una concessione che non è Comunale senza alcun esito risolutivo, ma alla signora Bonica non resta che dichiararsi insoddisfatta dell'operato del Sindaco. Io nonostante questo continuerò con le azioni che sono nel mio ruolo per ricercare la soluzione nella quale credo.
*Sindaco di Lipari
di Alessandra Falanga, Alessandro la Cava e Bartolo Pavone*
Ci sentiamo di prendere le difese della dott.ssa Bonica e degli abitanti di Filicudi perché riteniamo che i Toni usati dal primo cittadino rasentino il disprezzo verso chi ama la sua terra ed immagina di consegnarla ai propri figli così come l'ha avuta ereditata.
Sosteniamo già da tempo che una amministrazione formata da politici dilettanti in nessun modo avrebbe potuto impedire che tale scempio si consumasse. Evidenziamo che il problema era nato già un anno fa e nulla si è fatto per trovare un sito alternativo così come lo stesso primo cittadino dichiarava quando a luglio del 2014 venne chiesto il suo intervento e se è vero che il sindaco ha ragione nel sostenere che nulla può fare davanti ad una pratica che ha tutte le autorizzazioni, è anche vero che se avesse avviato le pratiche per la costituzione dell'ente gestore del sito Unesco probabilmente qualche iniziativa in autotutela avrebbe potuto farla.
Ci sentiamo di prendere le difese della Bonica e dei filicudari perché se è vero che il primo cittadino è stato avvisato tardivamente per la manifestazione di domenica e non ha potuto presenziare per impegni pregressi presi,è anche vero che,per il principio da lui richiamato della condivisione e non della divisione,poteva certamente mandare qualche rappresentante dell'amministrazione e non crediamo che un presidente del consiglio,4 assessori e 17 consiglieri di maggioranza fossero tutti così impegnati da non sentire l'esigenza di stare vicino a chi oggi sta subendo un vero e proprio scippo.
Ancora una volta si antepone l'arroganza politica di un primo cittadino alla volontà popolare.
*Art.1
Appello del prof. Aurelio Angelini, direttore regionale fondazione UNESCO.
Nel Piano UNESCO delle "Isole Eolie" che ho avuto l'onore e l'onere di curare, è sottolineata la crescente pressione antropica sull'Isola di Filicudi quale fattore di rischio, per il mantenimento dell'iscrizione nella "World Heritage List" (WHL). L'obiettivo posto dal Piano di gestione è quello di ridurre tale pressione, individuando tutta la superficie dell'isola di Filicudi, quale area di interesse dell'UNESCO, ai fini della tutela del bene.
L'isola è riserva naturale, Sito d'Interessa Comunitario, Zona di Protezione Speciale e area di Parco Archeologico, in cui ricadono, tra gli altri, proprio nel luogo in cui si vuole realizzare il pontile, i relitti con: anfore corinzie; anfore greco-italiche; e relitti di: età augustea; di età imperiale; età tardo imperiale.
L'area interessata dai lavori, riguarda il primo insediamento costiero dell'isola dell'età del Bronzo Antico che collega al resto dell'isola da una lingua di roccia vulcanica - Capo Graziano – una piccola collina che rappresenta una vera e propria fortezza naturale, in cui è prevista la realizzazione di un visitor centres politematico dell'UNESCO.
Nel 2000 con decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stato stabilito che l'intera Isola di Filicudi è una Zona di Protezione Speciale (ITA030044 ZPS), denominata "Arcipelago delle Eolie – area marina e terrestre".
Alla luce anche dei regimi vincolistici sovraordinati esistenti e consolidati, (sismici, idrogeologici, paesaggistici), che implicano adeguate misure di protezione civile, in un territorio dalla peculiare conformazione geovulcanologica, la totalità del territorio, è stata individuata quale area di interesse dall'UNESCO, ai fini dell'iscrizione alla "World Heritage List" (WHL), come è documentato dalle ortofoto allegate al Piano di Gestione UNESCO.
La realizzazione in una delle baie più belle delle Isole Eolie, di un lungo pontile galleggiante, in un contesto isolano, in cui esiste un molo di cemento per approdo delle navi (comprese quelle per il trasporto dell'acqua), oltre ad avere un impatto paesaggistico inaccettabile, quest'opera è in rotta di collisione con la previsione UNESCO di riduzione dell'impatto antropico e ambientale. Infine, il pontile che si intende realizzare, ha tutte le caratteristiche di accrescere le criticità ambientali stigmatizzate dal Piano di gestione UNESCO, per la tipologia dell'opera in se, che produce un'ulteriore estensione dell'impatto, con la realizzazione delle infrastrutture e dei servizi collegati, oltre al conseguente aumento della presenza e pressione antropica, in un'isola che è già al limite della capacità di carico.
---Eccoli sono arrivati a violentare il mare cristallino di una delle baie più belle del mondo a Filicudi , isola delle Eolie , patrimonio dell'Umanità. C'é un'isola nell'Isola che si chiama Filicudi. Uno scoglio tra un pugno di rocce vulcaniche, sul mare blu profondo: le Isole Eolie, patrimonio dell'Umanità (UNESCO). É un'oasi di mediterraneità opulenta e bellezza selvaggia, quasi intatta, di quelle che il mondo ci invidia, di quelle per cui ci si sente fortunati d'essere italiani. In questa meraviglia, come in mille altre in giro per l'Italia, il massacro si compie in silenzio. L'isola è anche un luogo ricco di risorse naturali e archeologiche. L'amore degli abitanti e dei turisti che vi risiedono ha preservato l'isola nel corso degli anni da speculazioni selvagge, rendendola un posto unic
----Questo patrimonio rischia di disperdersi per la cecità della pubblica amministrazione e per l'interesse di pochi: realizzare un pontile galleggiante lungo 80 metri con basamenti in calcestruzzo proprio in una delle più belle baie del mondo. Oggi ci sono riusciti: il Sindaco Giorgianni ha perso, la sospensione del TAR di Catania avvenuta appena tre giorni dopo la sua ordinanza di bloccare i lavori. Ma ha perso l'Italia della bellezza, hanno perso i siciliani ancora una volta. Sono arrivati di notte e stamani alle 6,30 del mattino con l'autorizzazione del comandante della capitaneria di porto di Lipari caleranno in mare grossi corpi morti di cemento che offenderanno le acque cristalline e violenteranno il mare. Basta iniziare i lavori: vincere. Non importa se nell'ordinanza nell'art. 1 vieta nel raggio di 0,2 miglia di ancorare, navigare e sostare, vuol dire che quasi tutta la baia e' interdetta.
Non importa se in questo spicchio di fine estate rimasta, con i turisti che vogliono godere dell'isola,i residenti attoniti, gli abitanti con la morte nel cuore, viene interdetta la spiaggia.
Non importa se danneggeranno i fondali distruggendo la poseidonia e la perdita anche di un solo metro lineare di prateria porterà alla scomparsa di diversi metri della spiaggia antistante.
Non importa se il continuo movimento dei natanti e delle imbarcazioni ormeggiate al pontile metterà a rischio reperti archeologici di Capo Graziano.
Non importa se il pontile impedirà la libera fruizione della spiaggia del Porto, l'unica baia dell'isola agevolmente fruibile per i turisti, le famiglie isolane, i bambini e gli anziani. Non importa , arrivano , spostano i frangiflutti , il mare e' loro proprietà . Il progresso e' un pontile in più a mare ? A chi serve? A che serve in quella baia dove i turisti e gli abitanti vogliono continuare a fare i loro bagni e a prendere il sole in silenzio. Ecco: finalmente hanno calato un grosso blocco di cemento, un tassello per il rinnovo della loro autorizzazione.
Patrizia Italino, Comitato spontaneo abitanti e turisti di Filicudi - Leda Vigliardi Paravia Associazione "Filicudia" Graziella Bonica Circoscrizione Filicudi
---Ill.mo Sig. Presidente, con la presente ci rivolgiamo a Lei perché voglia revocare la Concessione Demaniale n. 72/08 accordata alla Ditta Crisafulli Antonino di Barcellona P. G. e precedentemente alla Ditta Stramandino.
Tale concessione (della quale ad oggi non siamo riusciti ad ottenere gli atti relativi nonostante le numerose richieste) è fortemente lesiva degli interessi paesaggistici, naturalistici ed economici della comunità, residente e non, dell'Isola di Filicudi.
Fin ad ora nessuno degli Enti preposti ha tenuto conto di circa duemila firme raccolte, né di petizioni e denunce in cui sono stati rappresentati i rischi, non solo ambientali, a cui si esporrebbe l'unica spiaggia dell'isola fruibile da bambini e famiglie. E non e' neppure stato tenuto in considerazione il parere negativo a suo tempo espresso dal locale Consiglio di Circoscrizione. Al contrario, sono stati tenuti nella massima e più sospetta considerazione soltanto gli interessi economici di una singola ditta.
Vogliamo confidare pertanto nella Sua sensibilità, e insistiamo affinchè Ella possa prendere a cuore gli interessi generali di una comunità che, già fortemente provata da una crisi economica epocale, dal posizionamento di tale opera vedrebbe irrimediabilmente pregiudicata la propria sorte, poiché i primi a fuggire sarebbero i frequentatori storici dell'isola, che da cinquant'anni tornano a Filicudi e ne alimentano in ogni campo l'economia, oltre a pagare cospicue tasse e tributi locali per le loro proprietà.
Abbiamo già evidenziato il sicuro danno all'ecosistema marino e ai bagnanti, stanziali e avventizi, che da sempre fruiscono di quell' unica spiaggia e di quel mare limpido e cristallino.
Il posto in cui si vuole posizionare il pontile è assolutamente inadeguato a ospitare tale opera per ragioni che chi ha rilasciato la stessa concessione ha, evidentemente e sconsideratamente, ignorato.
La situazione attuale di Filicudi porto e'la seguente: esiste un molo di cemento per approdo delle navi (comprese quelle per il trasporto dell'acqua) e aliscafi di linea, con orario di accesso continuo, dal quale i bagnanti devono mantenersi distanti non meno di 300 mt.;
il sito in questione deve poter essere sgomberato, e con la massima sollecitudine, anche per eventuali emergenze di protezione civile e ordine pubblico, data pure la vicinanza di Filicudi all'isola di Stromboli (nel 2002 l'onda anomala, provocata dalla caduta della massa lavica, arrivò proprio dentro la baia del porto); sul molo e' installato un distributore di carburante a fruizione delle imbarcazioni che rende a maggior ragione impraticabile la balneazione; vi si trovano inoltre un campo boe per l'ormeggio delle barche da diporto e uno scalo d'alaggio.
Proprio a ridosso del luogo in cui dovrebbe essere posizionato il pontile si trova UNO TRA I PIU' IMPORTANTI SITI ARCHEOLOGICI MARINI al Mondo : quello di CAPO GRAZIANO, gia' delimitato dallo scoglio della Sirena e anch'esso interessato dal divieto di ancoraggio, navigazione e pesca.
Appare chiaro che di spiaggia fruibile a Filicudi porto, una volta posizionato il pontile galleggiante, dal quale ovviamente i bagnanti dovranno tenersi distanti, resteranno solo pochi sassi.
Noi Filicudari, residenti e non, vogliamo preservare la nostra spiaggia, il nostro mare, vogliamo potervi fare il bagno come avviene da sempre, e vogliamo poter utilizzare la nostra baia secondo la sua destinazione naturale.
Non vogliamo che gli interessi economici di qualcuno stravolgano quanto di più bello abbiamo. Alle altre Autorità chiediamo di intervenire, ciascuna secondo la sua competenza, nel più breve tempo possibile. Queste sono le uniche nostre risorse e sono beni inestimabili di un'Isola che è ancora PATRIMONIO DELL'UMANITA'.
Per questo Vi invitiamo a fare gli interessi generali di una comunità, che vuole conservare la propria storia e la propria tradizione e non intende trasformarsi in uno di quei porti turistici dove il mare è solo melma senza più colore. Con grande speranza.
La popolazione di Filicudi e comitato spontaneo di turisti e abitanti NO pontile Filicudi Porto.
---Il pontile galleggiante contestato da isolani e turisti è stato "autorizzato" dal tar di Catania. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Francesco Stallone e Carmelo Pietro Russo, per conto del concessionario Antonio Crisafulli di Milazzo. A bloccare la "posa del pontile in mare", nella baia portuale, tra reperti archeologici e bagnanti, era stato il sindaco di Lipari Marco Giorgianni che emanando una ordinanza sanciva che "nel vivo dell'estate era impossibile autorizzare i lavori". Ma la decisione del tar da via libera alla collocazione dell'opera portuale.
LE REAZIONI.
di Pino La Greca*
Al signor Sindaco del Comune di Lipari, Al signor Presidente del consiglio comunale, ai signori consiglieri Comunali.
Oggetto: pontile galleggiante isola di Filicudi.
Le vicende della collocazione in mare di un pontile galleggiante nell'isola di Filicudi, cronaca di questi giorni, sono noti alle .SS.VV. e non intendo riportarle in questa sede; nessuna responsabilità può essere imputata all'amministrazione pro-tempore che ha fatto tutto quanto in suo potere per raccogliere quanto segnalato e richiesto dalla comunità di Filicudi, se responsabilità ci sono per il rilascio di pareri favorevoli vanno ricercate nella precedente gestione amministrativa del nostro comune.
L'attuale situazione, tuttavia, ci impartisce una lezione, quella che la tutela del territorio va attentamente curata, giorno per giorno, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione; in tal senso mi auguro che al più presto il nostro consiglio comunale venga chiamato a discutere per:
a) deliberare la sollecita riattivazione della procedura per l'istituzione dell'area marina protetta. Soltanto attraverso tale strumento di gestione eco-sostenibile del nostro territorio possiamo giungere ad una regolamentazione da parte delle nostre comunità di quello che si può o non si può fare nel nostro mare (dalla collocazione dei campi boe, ai pontili, ai lidi balneari, alla regolamentazione dei barconi che arrivano dalle vicine coste siciliane e calabresi e che impongono una serrata lotta all'evasione dei tributi connessi), e verificare, caso per caso, se le concessione demaniali (che sono a scadenza) vanno rinnovate o meno nell'interessi delle nostre comunità. La stessa lotta va intraprese contro eventuali attività che operano abusivamente, eludendo ed evadendo qualsiasi tributo e "scaricando" sulla intera nostra comunità i loro costi. Valga per tutti la vicenda legata allo sbarco dei rifiuti dai yacht alla fonda nelle nostre baie senza pagamento di alcun tributi specifico, tanto i costi li paghiamo noi;
b) deliberare al più presto, e nelle more della istituzione dell'area marina protetta, il nuovo piano di utilizzazione del Demanio, volgarmente chiamato piano spiagge, per identificare, innanzi tutto, gli ambiti; non è possibile, infatti, collocare pontili o campi boe, nei medesimi ambiti in cui si svolge la balneazione.
Nel primo, e unico, piano spiagge approvato al Comune di Lipari, ormai oltre un decennio fa, si era tenuto conto dei pareti delle circoscrizioni che, espressamente, non avevano previsto lidi balneari e pontili galleggianti nelle altre isole del Comune di Lipari. Nel caso dei pontili questi erano stato assentiti esclusivamente nelle aree portuali di Lipari e Vulcano, dove non era consentita la balneazione.
Comunico, sin d'ora, la disponibilità dal parte del nostro circolo a collaborare in tutte le fasi delle procedure sopra dette nel superiore interesse della tutela del nostro ambiente e invio cordiali saluti.
*Presidente del Circolo di Legambiente Eolie
di Saverio Merlino*
Ho letto, con particolare attenzione, la nota che il Presidente del "Circolo Legambiente Lipari-Eolie" ha inviato ieri al Sindaco del Comune di Lipari, al Presidente del Consiglio Comunale e ai Consiglieri del Comune di Lipari.
Nella sua lettera il Presidente del "Circolo Legambiente Lipari-Eolie"- dopo le vicende di Filicudi su "...pontile galleggiante sì/pontile galleggiante no..."-richiama l'attenzione degli Organi Istituzionali di questo Comune sulla necessità della "tutela del territorio eoliano che va attentamente curato, giorno per giorno, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione" e in tal senso si augura "che al più presto il nostro Consiglio Comunale venga chiamato a discutere per deliberare la sollecita riattivazione della procedura per l'istituzione dell'Area Marina Protetta".
Auguro, di cuore, al Presidente e amico Pino La Greca che questa sua sveglia possa suonare ed essere finalmente sentita, accolta in modo da scuotere dal sonno profondo anche coloro che sino ad ora su quest'argomento non intendono discutere, magari per partito preso, senza valutare quali benefici possa portare tale attuazione, per l'intera comunità che si rappresenta.
Come ho avuto modo di dire in altre circostanze pubbliche e strutturate, organizzate per sensibilizzare la comunità a un confronto più generale sui progetti di tutela ambientale e culturale del nostro patrimonio, un'Area Marina Protetta nelle Isole Eolie può assumere un ruolo centrale sulla protezione dell'ambiente, sulla protezione degli ecosistemi, sull'identificazione degli habitat maggiormente vulnerabili oltre a svolgere un ruolo centrale anche dal punto di vista dello sviluppo di un progetto di tutela più ampio quale un Parco terrestre e marino delle Eolie e quindi uno sviluppo sostenibile del territorio con notevoli opportunità di lavoro e crescita economica a esso collegate.
L'Area Marina Protetta, in un ambiente come il nostro, è una prospettiva fondamentale, da definire come un nuovo start up che la natura e la storia millenaria ci suggeriscono e che non dobbiamo dissipare.
Pertanto, ribadisco, nella qualità di Segretario del Partito Democratico di Lipari - Eolie, di essere pronto a collaborare e aprire un serio confronto per la creazione di un'AMP che si prenda cura delle nostre Eolie.
*Segretario del Partito Democratico di Lipari
di Angelo Pajno*
Area marina "protetta"... da chi?
Leggo in questi ultimi tempi un rinnovato "attivismo" di talune associazioni ambientaliste e partiti politici (nelle loro diramazioni locali) circa l'istituzione di ulteriori vincoli e limitazioni al godimento del nostro territorio nella sua estensione "terracquea": parco terrestre, area marina protetta..... e via cianciando.
Ho letto, con sgomento e aberrazione, la proposta del PD locale di espungere dal nostro patrimonio ambientale fruibile aree come i faraglioni di Lipari, parte della spiaggia di levante di Vulcano oltre che gli isolotti di Panarea (da Dattilo a Lisca bianca e Lisca nera per finire con Basiluzzo) e non mi stupirei che in zona A di tutela assoluta, e quindi di interdizione totale, (salvo che per i "soliti noti" e per motivi - ovviamente - di studio e ricerca, come l'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, noto "studioso" di biodiversità marina, nell'Arcipelago delle isole toscane alcuni anni addietro) ci finissero pure La Canna di Filicudi - con la sua particolare lucertola che certamente subisce un irreversibile pregiudizio alle proprie abitudini di vita quotidiana dallo starnazzare dei bagnanti - o la baia di Pollara, a Salina (di quest'ultima già auspica la recinzione con filo spinato e cavalli di frisia...galleggianti la proposta del PD locale).
Certo, bisognerà poi spiegare al turista dove andare a prendere un bagno, o al diportista per quale motivo si è spinto sino alle Eolie se non può navigare nei suoi mari nè utilizzare approdi turistici degni di questo nome, anche e soprattutto per una reale e non demagogica tutela ambientale, e che hanno fatto invece la fortuna di aree certamente meno appetibili delle nostre isole come, ad esempio, la Tunisia.
Certo, qualche avveduto estimatore del "vietato è bello" potrà sostenere - dimostrando così una profonda ignoranza della materia - che esistono già diverse aree marine protette ma, statene certi, ometterà di aggiungere che diverse amministrazioni locali, in un primo tempo favorevoli alla loro istituzione, stanno oggi adoperandosi per una ampia rivisitazione delle relative zonizzazioni avendo sperimentato sulla pelle dei propri cittadini e del territorio le nefaste conseguenze di tali iniziative.
Certo, qualcuno vi dirà che, volendo, è possibile anche navigare ed ormeggiare all'interno di tali aree ma, statene ancora una volta certi, ometterà di aggiungere che .....basta pagare, con buona pace della tutela della biodiversità marina.
Una prova? Andate ad esempio sul sito dell'area marina protetta delle isole Egadi, tanto per restare in Sicilia (www.ampisoleegadi.it). Potrete acquistare il prodotto che vi interessa (ad es. navigazione ed ancoraggio in zona B o solo navigazione in zona B o altro ancora) con il "modico" esborso di una certa cifra rapportata alla lunghezza del natante (es. sino a mt.6, da mt. 6 a 10 ecc.) ed al periodo di permanenza (es. giornaliero, settimanale, ecc.). Non troverete però una sola parola sulle infrastrutture per la raccolta dei rifiuti delle imbarcazioni, della raccolta degli olii esausti, dello scarico delle acque nere presso la rete fognaria comunale (ammesso che esista) mediante appropriati sistemi di aspirazione e comunque tutto quello che vuol dire una reale tutela del mare ed un effettivo rispetto dell'ambiente.
Se poi ci spostiamo in Sardegna le cose non cambiano, basta dare una occhiata alla regolamentazione del parco dell'Arcipelago de La Maddalena: paghi e vai dove vuoi (o quasi).
E tutto questo si risolve, inevitabilmente, nella progressiva emarginazione dei territori dai circuiti turistici nautici internazionali. Una ulteriore prova? Andate a leggere quanto afferma il sito www.sailingandtravel.it con riguardo agli aspetti negativi di una vacanza in barca a vela alle Egadi (delle quali esalta comunque le bellezze): "i limiti imposti alla navigazione".
Certo, non può costituire deterrente alla sciagurata, auspicata, istituzione dell'area marina protetta delle Eolie la circostanza che a qualche decennio dalla loro istituzione quelle attualmente "operative" non siano riuscite a coordinare, omogeneizzandoli, i rispettivi regolamenti così che ciò che è consentito in zona B o C di tale area è invece vietato in quell'altra o normato in maniera differente disorientando così il diportista che, generalmente, va per mare per rilassarsi e godere della natura e non certo per essere oggetto delle fameliche attenzioni di CP, GdF, Carabinieri, Polizia Municipale (si, ci sono anche i Vigli Urbani che vanno per mare), Corpo Forestale (che ci fa per mare tale istituzione non è dato comprendere) non appena, per mera distrazione, ha "sforato" di un quarto di miglio (per capirci, circa 250 metri) sconfinando ...."colà ove lasciate ogni speranza o voi che entrate" (non me ne voglia il Sommo Poeta per la licenza). Del resto la logorroicità normativa è una caratteristica (non invidiabile) del nostro legislatore; al riguardo consiglio la lettura dell 'ultima fatica letteraria di Gian Antonio Stella "Bolli, sempre Bolli, fortissimamente Bolli, la guerra infinita alla burocrazia" Ed. Feltrinelli.
Certo, mi rendo conto che per le associazioni ambientaliste di ogni colore e simbolo la istituzione di un parco o di un'area marina protetta costituisce una ghiotta occasione per la creazione di ulteriori poltronifici quasi mai a vantaggio di professionisti locali, quantomeno con riguardo ai posti apicali (in alcuni casi la presidenza è stata financo affidata ad ex giornalisti trombati politicamente i quali, per come è noto, hanno le competenze di un biologo).
Certo, a noi eoliani amministrazioni distratte e superficiali hanno presentato come oracoli di Delfi soggetti che poco dopo (esattamente qualche settimana dopo) sono assurti agli onori della cronaca (nera) , insieme al marcio giro di accoliti di cui si circondavano e dei quali pare si servissero, per l'impegno del GIP di La Spezia nel redigere la monumentale ordinanza - ben 881 pagine di presunti misfatti - di applicazione di misure cautelati personali.
Certo, mi pare poi assolutamente democratico non tenere in conto alcuno la volontà popolare espressa con la sottoscrizione, da parte di oltre quattromila cittadini, di una petizione che si esprimeva assolutamente contro la ventilata istituzione di un parco alla Eolie.
Ma forse basterebbe ricordare che l'attuale ministro dell'ambiente si è visto stoppare la istituzione di altre quattro nuove aree marine protette (tra le quali, udite udite, quella di Capo Milazzo) dal collega delle Finanze il quale gli ha brutalmente ricordato che... "non c'è una lira" visto che i vari parchi e riserve, stante la loro pessima gestione, non sono stati in grado, nel complesso, di autofinanziarsi nonostante i ..ticket "paga e vai", a dimostrazione che il turista che non può visitare cambia destinazione.
La regolamentazione di campi boa, barconi turistici ed utilizzo delle spiagge può tranquillamente avvenire senza ricorrere ad alcuna area protetta, basta la volontà delle istituzioni (Comuni, Demanio ecc.), provare per credere.
Certo.......
Per aspera ad astra
*Avvocato
di Saverio Merlino
Non mi meraviglia molto la notizia che quotidiani regionali on line (diPalermo.it di Gery Palazzotto) riportano a proposito di un documento firmato da ottocento tra deputati e dipendenti dell'Assemblea Regionale Siciliana che sfidano ogni logica e buon senso.
Un documento contro l'abolizione del parcheggio riservato in piazza del Parlamento a Palermo.
Come se ogni lavoratore avesse diritto al posto auto a due metri dall'ufficio, dalla fabbrica, dal negozio.
Come se non esistessero al mondo milioni di pendolari, milioni di dipendenti appiedati, che ogni mattina consumano le suole per raggiungere il luogo in cui lavorano.
Come se il disagio dovesse essere sempre un dovere altrui e mai una scocciatura di tutti.
L'abolizione del parcheggio in Piazza del Parlamento a Palermo, infatti, non è il capriccio di un assessore al traffico strampalato né il frutto della pulsione insana di qualche ambientalista pignolo.
No. È una delle condizioni fondamentali dettate dall'Unesco per la candidatura a patrimonio dell'umanità del percorso arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù.
Quindi, siccome l'onorevole Tal dei Tali deve parcheggiare il Suv proprio col muso appoggiato a Palazzo dei Normanni, l'Umanità e le sue bellezze possono andare a farsi friggere, il prestigio di un riconoscimento culturale di respiro mondiale può essere derubricato con un irragionevole colpo di spugna.
Il patrimonio dell'umanità può attendere: alle nostre latitudini è il patrimonio personale quello che conta!
Prendo lo spunto da questa notizia perché mi rendo conto che anche da noi, in queste isole, non si sta meglio in tal senso.
È dura cercare di promuovere il "bene comune" in una realtà come la nostra, in cui i peggiori istinti individualisti rappresentano il tratto antropologico diffuso fra troppe persone.
Continua a non comprendersi o si fa finta di non capire che l'Area Marina Protetta pone a tutela del "bene comune" dei vincoli e delle limitazioni, cioè delle regole, che nulla hanno a che vedere con la balneazione o con la fruizione del mare.
Rovesciamo invece la prospettiva: al fine di preservare al meglio e nel tempo, per sé e per coloro che si recano in un luogo per la bellezza del mare, se ci rendiamo conto che è necessario apporre dei limiti, soprattutto quando la pressione antropica rischia di svalutare e di far deperire il bene che abbiamo, diventa allora doveroso intervenire con la creazione di un'Area Marina Protetta.
Una piazza pedonalizzata non limita la libertà di circolazione, il divieto di fumo in alcune aree non limita la libertà delle persone, come il divieto di non farla al di fuori del vaso non impedisce di espletare i bisogni fisiologici.
Le Area Marine Protette o Parchi Marini sono una risorsa, in cui l'uso corretto e sostenibile dell'ambiente non limita la possibilità di farsi un bagno o di andare in barca, e nello stesso tempo valorizza quel luogo (incluse tutte le attività economiche connesse), lo tutela dalla predazione di chi vuole arrivare con l'auto anche dentro una piazza pedonalizzata, parcheggiando sotto una statua e fumando in faccia alle persone.
di Angelo Pajno
Aree marine protette: diamo le informazioni corrette!
Leggo le brevi note dell'amico Saverio Merlino circa le mirabilie di un territorio "tutelato" da un'area marina protetta all'interno della quale si potrebbe tranquillamente prendere il bagno o andare in barca(sic!).
Conosco da anni Saverio con il quale ho condiviso alcuni percorsi come, parimenti, ho manifestato il mio dissenso rispetto ad altri e sempre nell'ambito del massimo reciproco rispetto e volontà di confronto.
In quest'ottica va pertanto inquadrata questa mia cortese quanto decisa replica.
Per non tediare oltre il lettore mi limito ad allegare il "Disciplinare" (peraltro integrativo di altro precedente) relativo alle attività consentite nel 2014 (tale disciplinare può infatti variare periodicamente gettando nello sgomento il visitatore) all'interno dell'Area marina protetta delle Egadi (ma basta andare su internet alla voce : "regolamento aree marine protette" per aprire una vera e propria finestra sugli orrori).
Faccia attenzione il paziente lettore, in particolare, ai termini: NATANTI - AUTORIZZAZIONE ENTE GESTORE - IMMERSIONI - NAVIGAZIONE - ANCORAGGIO - PERMANENZA PORTI DELLA RISERVA - FONDALI - PROPULSIONE VELICA E/O ELETTRICA.
E mi limito ai termini principali solo per significare che:
a) natante è l'unità non immatricolata (quindi le unità di piccola dimensione);
b) imbarcazione è invece l'unità immatricolata (di maggiori dimensioni e salvo le navi da diporto) e quindi quella a bordo della quale raggiunge alla meta il turismo più qualificato (proprio quello che si vorrebbe, giustamente, alle Eolie;
c) è vietata alcuna possibilità di immersione (anche se in possesso di regolare brevetto) se non con la guida di un Diving il quale, per operare, dovrà ottenere, pagando, una concessione (valevole un solo anno solare) dal famigerato Ente gestore. Tali immersioni potranno poi essere effettuate esclusivamente in aree ben individuate e, salvo un'unica eccezione a particolari condizioni, solo in zone B e C. Se tale criterio venisse adottato alle Eolie non sarebbe possibile alcuna immersione in tutte quelle zone A proposte dall'amico Saverio;
d) in molte delle zone B sarebbe possibile la navigazione e l'ancoraggio solo ai natanti (escluse quindi le imbarcazioni e le navi da diporto) a propulsione velica o elettrica, e laddove tale ancoraggio è consentito al malcapitato diportista è fatto obbligo di ricercare fondali " inerti fangosi o sabbiosi" dopo essersi tenuto bene alla larga da tutte quelle..." aree caratterizzate da fondali di rilevante interesse ambientale" dettagliatamente descritte con latitudine e longitudine. Roba da far fuggire a gambe levate anche il più pignolo dei diportisti!
Naturalmente mi sono limitato al solo "disciplinare" che, tanto per rendere più agevole il compito del visitatore marino, consta di ben 34 pagine, 6 tabelle e 34 cartografie, oltre ad essere redatto in burocratese stretto, con richiami ad altre norme che costringono il malcapitato lettore ad una disamina contemporanea, integrata e coordinata di più testi normativi e regolamentari (aiuto!).
Se, masochisticamente, si vuole poi approfondire l'argomento - anche per quanto riguarda la balneazione - rimando l'oramai esausto lettore al "regolamento" dell'area marina protetta in argomento augurandomi che non sia assalito da un viscerale quanto irrefrenabile istinto suicida.
Caro Saverio, sono sempre aperto al confronto in quanto vado per mare da quando avevo addirittura sei anni (con il mio primo canottino ADAMOLI - quello color carota - regalatomi da mio nonno, tra la scogliera e le palafitte del vecchio "Mistral" sottomonastero) e non puoi immaginare quanto lo ami e quale sia il rispetto che gli porto e mi fa rabbia quando si continua ad alimentare demagogia invece di assumere quelle concrete iniziative che l'esperienza ed il buon senso suggeriscono da anni e che non confluiscono di certo nella creazione di una ulteriore area marina...... protetta.
Memento audere semper.
di Saverio Merlino
Fuori Lipari per qualche giorno, al mio rientro, con mio immenso piacere ho visto che la discussione sull'Area Marina Protetta è proseguita con altri interessanti interventi.
Quando lo scorso 30 maggio, come Partito Democratico, abbiamo organizzato il convegno "Un Parco Marino per le Eolie del Mito" lo scopo principale era proprio quello di aprire un confronto più generale sui progetti di tutela ambientale e culturale del nostro patrimonio e far crescere tra gli Eoliani la consapevolezza dell'importanza dell'ambiente e della necessità della sua protezione.
I miei successivi interventi, anche sui giornali online, hanno lo stesso obiettivo e continuerò su questa strada perché nella nostra realtà si dialoghi serenamente e democraticamente anche con chi ha un'idea diversa di sviluppo.
Ben vengano, quindi, tutte le discussioni pacate e civili se queste, però, non restano fini a se stesse oppure non sortiscono poi un confronto o un "tavolo" che porti a decisioni, il più possibile condivise, per un impegno comune per la difesa e la valorizzazione della straordinaria e inestimabile specificità storica, naturalistica, culturale e biologica delle Eolie.
Ritornando alla bella e appassionante discussione con gli interlocutori per i quali nutro profonda stima, sono eccellenti professionisti che - con sicura volontà di confronto - manifestano dissenso rispetto alla mia posizione.
Così com'è stato fatto altrove, io tuttavia non riporterò stralci decontestualizzati di articoli (o parti di esso) del "Testo unico delle leggi di Pubblica Sicurezza" o del Codice Penale, per far pensare che ci siano solo ed esclusivamente divieti dettati dal regolamento dell'AMP (probabilmente ignorando le prescrizioni già vigenti, da diversi anni, nelle nostre isole che individuano perimetrazioni e regolano balneazione, navigazione e rotte che forse vanno ben oltre un concordato e condiviso disciplinare di AMP).
È abbastanza pretestuoso, estrapolando senso e contesto e magari ignorando una visione politica ed economica, far credere che le Egadi siano diventate un luogo invivibile a causa dell'Area Marina Protetta.
Ho parlato con molti amici di Favignana e mi assicurano che lì è possibile andare in spiaggia e i Favignanesi non pensano per nulla di trovarsi in un "bagno penale", così come si vuol far credere potrebbero diventare le Eolie se si realizza l'AMP.
Voglio segnalare come leggendo le cronache di questi giorni, le Egadi sono annoverate come uno dei luoghi di maggiore attrattività, dove si registra da mesi un'alta affluenza di presenza turistica, grazie anche a una vivace e ricca offerta culturale e naturalistica.
Le AMP costituiscono la risposta necessaria per proteggere gli ecosistemi più delicati e preziosi, ma non solo: rappresentano anche uno strumento formidabile per creare sviluppo e lavoro in settori strategici spesso penalizzati come il turismo, l'agricoltura, l'artigianato e la gestione dei beni culturali.
Rafforzare le politiche economiche verso la sostenibilità è la strada per il futuro: occorre mettere a frutto il valore strategico dei tesori di natura e cultura che custodiscono.
Le AMP non costituiscono una serie di divieti e regole da osservare, ma sono un vero e proprio laboratorio che garantisce continuità di vita all'ecosistema marino e alle comunità che traggono da esso le principali fonti di benessere.
Le Egadi come Ustica e come Lampedusa, insieme con altri venticinque siti, sono oggi in Italia Aree Marine Protette e la loro istituzione ha migliorato la qualità e la stagionalità dell'offerta turistica, senza che gli abitanti di Favignana o di Ustica si siano sentiti privati della "libertà personale".
Magari sarebbe forse opportuno documentarsi anche sulla solidità economica e sulla qualità ambientale di un'AMP per esempio come le Cinque Terre, che è come le Eolie patrimonio dell'Umanità, per fugare ogni dubbio sul vantaggio in termini di Marketing, di sviluppo economico e culturale di un sito AMP/UNESCO come sarebbe il nostro.
di Pino La Greca
Ringrazio l'avvocato Pajno per la condivisione dei concetti di fondo della mia lettera preciso soltanto una cosa, quando parlo di istituzioni locali parlo di popolazione locale in quanto per me, in democrazia, il consiglio comunale ed i consigli circoscrizionali rappresentano le comunità che le ha elette; lo stesso dicasi per le leggi, sono fatte dai nostri rappresentanti e sono modificabili in qualsiasi momento se c'è la volontà politica.
mi auguro al più presto di poter avviare un confronto "dal vivo" su questa fondamentale questione.
-----Oggi a Filicudi si e' sfiorata la tragedia. La motonave era ferma da giorni al porto di Filicudi con i corpi morti di cemento e il pontile da montare sulla spiaggia nella baia dell'isola, in attesa dei permessi da parte della capitaneria di porto. Pontile osteggiato da tutti gli abitanti e i turisti con firme , ricorsi e petizioni il cui iter burocratico si e' fatto avanti a forza di carte bollate, pontile non voluto da nessuno degli amanti dell'isola, ma da pochi e ben individuabili interessi economici. L'area di balneazione dove sarebbero dovuti svolgersi i lavori non era stata delimitata, nessun cartello di inizio lavori o divieto di balneazione era stato affisso. Ciò nonostante , davanti ai carabinieri di Filicudi, e a moltissimi abitanti e turisti attoniti , la motonave e' partita per raggiungere la baia antistante la spiaggia tra turisti, abitanti, bambini e barche a mare e incurante di qualsiasi forma di sicurezza e con il disprezzo e l'arroganza che solo gente senza principi può avere. Per fortuna all'ultimo istante arrivava l'ordinanza di fermare i lavori per il periodo estivo che il Sindaco di Lipari aveva inviato, i carabinieri sono partiti con il gommone per far rispettare l'ordinanza, ma la motonave davanti agli stessi carabinieri, ai bambini e ai turisti attoniti sganciava uno dei pontili a mare rischiando di uccidere qualcuno. Ci chiediamo come sia possibile che una ditta possa liberamente e senza alcuna misura di sicurezza far stazionare per giorni i propri mezzi pesanti sul molo di Filicudi , invadendone buona parte con camion carichi di blocchi di cemento, senza alcuna reazione da parte delle autorità preposte ai controlli, e perfettamente a conoscenza della cosa per essere state più volte allertate, con l'unica conseguenza (forse) di una lieve sanzione amministrativa. Ci chiediamo come sia possibile che una motonave possa girare senza controllo in mare in un'area dove i bagnanti, anche bambini, e le barche devono potersi muovere liberamente durante la stagione estiva (siamo in pieno Agosto!) senza che nessuna autorità pur presente intervenga. In tutta la vicenda un plauso particolare va al sindaco di Lipari, che ha avuto la sensibilità di cogliere i motivi del dissenso isolano ordinando la sospensione temporanea dei lavori.
Patrizia Italiano, Comitato spontaneo di abitanti e turisti di Filicudi.
----E' polemica a Filicudi per il progetto di montaggio di un pontile galleggiante. Alcuni isolani e villeggianti hanno chiesto di bloccare i lavori. In prima linea il presidente della circoscrizione Graziella Bonica: «I cassoni - dice - distruggeranno anche i reperti archeologici che sono posizionati nei fondali». Inviata una petizione agli amministratori pubblici. «La cecità della Regione Siciliana e del Comune - spiega - rischia di mettere in pericolo una delle più belle spiagge delle Eolie e il suo ecosistema. Si tratta di un patrimonio che potrebbe disperdersi a causa della prossima realizzazione di un pontile galleggiante con una decina di grandi corpi in cemento, per consentire la messa in posa di cinque grandi pontili in legno per circa 50 imbarcazioni nella baia del porto di Filicudi. I pilastri in cemento danneggerebbero i fondali sommersi con la distruzione del poseidoneto».
----La cecità della Regione Siciliana e della pubblica amministrazione rischia di mettere in pericolo una delle più belle spiaggie delle Eolie e il suo ecosistema.
L'isola di Filicudi è un luogo incontaminato e ricco di risorse naturali e culturali; Il mare con i suggestivi fondali ricoperti da praterie di Posidonia (specie protetta), i percorsi archeologici, gli straordinari aspetti della flora e della fauna rendono tale isola un patrimonio ambientale ancora intatto nel quale si è sviluppato un turismo rispettoso e responsabile, attratto dalla bellezza e dalla tranquillità dei luoghi.
Si tratta di un patrimonio che rischia di disperdersi a causa della prossima realizzazione di un pontile galleggiante con una decina di grandi corpi morti in cemento, per consentire la messa in posa di cinque grandi pontili in legno per circa 50 imbarcazioni nella Baia del Porto di Filicudi.
I pilastri in cemento danneggerebbero i fondali sommersi con la distruzione del poseidoneto con conseguenze incalcolabili, basti pensare che la perdita di un solo metro lineare di prateria può portare alla scomparsa di diversi metri della spiaggia antistante, a causa dei fenomeni erosivi; la regressione delle praterie comporta, inoltre, una perdità di biodiversità e un deterioramento della qualità delle acque.
La presenza del pontile farebbe aumentare il numero e le dimensioni delle barche attraccate, con la conseguenza di alterare irreversibilmente il modello di turismo che sino ad ora ha garantito il mantenimento delle bellezze dell'isola.
Il continuo movimento delle imbarcazioni metterebbe a rischio gli importantissimi reperti archeologici di Capo Graziano (in parte sommersi).
Per la sua ubicazione, il pontile impedirebbe la libera fruizione della spiaggia del Porto, l'unica baia dell'isola agevolmente fruibile per i turisti, le famiglie isolane e i bambini.
Essendo collocato in prossimità dello scalo d'alaggio, il pontile intralcerebbe il varo e l'approdo delle imbarcazioni tradizionali e dei piccoli pescatori. Se poi dovese verificarsi l'esigenza di una evacuazione immediata dell'isola, il pontile costituirebbe un grave ostacolo alle operazioni, con conseguenze facilmente intuibili.
Tutto ciò significherebbe piegare l'ecosistema, la bellezza naturale di un luogo, la sua fruizione da parte del pubblico di bagnanti e lavoratori del mare, la sicurezza stessa dell'isola, a interessi di stampo meramente economico; di un'economia che però tornerebbe a vantaggio non certo della comunità filicudara, ma solo di un ristretto gruppo di persone.
• Di fatto questa concessione dovrebbe essere bloccata con una ordinanza eccezionale del Presidente della Regione Siciliana o del Sindaco di Lipari, al fine di tutelarne l'ecosistema ambientale e la spiaggia utilizzata dagli abitanti e dai turisti.
Movimento di isolani, villeggianti e turisti di Filicudi