VECCHIE LOGICHE PROTEZIONISTICHE CHE PREGIUDICANO LA CRESCITA DEL TURISMO AMBIENTALE A STROMBOLI
Recinti protezionistici contro ogni logica, il comune di Lipari ha emesso un’ordinanza sindacale dove stabilisce l’obbligo di accompagnamento da parte di Guide Vulcanologiche a Stromboli, escludendo di fatto le altre figure professionali del settore.
Come AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) ci siamo sempre spesi per un’organizzazione efficiente volta a valorizzare il grande potenziale di quei luoghi meravigliosi, superando vecchie concezioni di protezionismo dannose e controproducenti, oltre che anacronistiche.
È stata riservata alle Guide Vulcanologiche una quota che fino ad un anno fa era aperta a tutti (da quota 290 m a quota 400 m sul versante di Stromboli e da 130 a 400 sul versante di Ginostra), ci chiediamo come questo possa migliorare il mercato dell’escursionismo sull’isola, ci chiediamo ancora quale sia la “ratio” dietro questa delibera. Purtroppo ci troviamo ancora una volta a dover constatare che a muovere queste iniziative sia la paura del “nuovo”.
“Aggressività commerciale delle Guide Ambientali Escursionistiche”, questa è la motivazione che viene espressa “velatamente” nel comunicato delle Guide Vulcanologiche, un appello che evidentemente è stato accolto dal Comune di Lipari. Se per aggressività commerciale si intende avere un buon riscontro dall’utenza e portare una nuova tipologia di turismo di cui beneficiano i piccoli esercenti e l’economia di Stromboli allora sì, siamo colpevoli. Al contrario noi pensiamo che possiamo e dovremmo lavorare insieme alle altre figure professionali per migliorare e facilitare la fruibilità di quei luoghi, in totale sicurezza. Portando la nostra differente modalità in quanto professione turistica rispetto alle professioni tecnico-sportive, che è basata sulla divulgazione e mettendo sempre al centro la sicurezza degli accompagnati.
Dichiara il Presidente AIGAE Davide Galli: “Nonostante le nostre richieste di confronto con il Comune e con tutte le parti interessate, richieste volte a lavorare per la costituzione di un tavolo comune con coloro che dovrebbero teoricamente essere interessati a migliorare la fruizione di questo luogo, nessuno ci ha risposto. Questa delibera è illegale nei termini delle normative europee sulla libera concorrenza e sulla libertà dei professionisti di muoversi e di attivare e rendere dinamico il mercato, come stanno facendo i nostri 3000 soci da diversi anni, con grande successo ma, come si evince dal caso Stromboli, anche con grande fastidio di alcuni.” Conclude il Presidente Galli: “Questo tipo di leggi sono mortificanti per tutto il mercato dell’escursionismo e dell’accompagnamento in natura e per tutti coloro che si impegnano per animare e attivare il mercato dell’escursionismo di Stromboli durante tutto l’arco dell’anno.”
“Fino al 2019, la salita era consentita fino alla sommità.” Dichiara Pietro Lo Cascio, Guida Ambientale Escursionistica di Stromboli. “La situazione odierna, oltre a costituire un insulto all'intelligenza, rasenta il grottesco, dato che il distinguo tra Guide Ambientali Escursionistiche e Guide Vulcanologiche dovrebbe basarsi su un'ipotetica preparazione delle ultime ad affrontare un rischio vulcanico praticamente identico, sia che ci si trovi a 290 m, sia a 400m. Un’ulteriore dimostrazione di come questa delibera utilizzi il pretesto della sicurezza per costruire un recinto protezionistico di cui gioveranno le Guide Vulcanologiche e non certo Stromboli”.
LA REPLICA DEL SINDACO GIORGIANNI
di Marco Giorgianni*
In riferimento al comunicato stampa di AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) del 21 settembre sono costretto a chiarire, per l’ennesima volta, la posizione dell’Amministrazione Comunale rispetto alla regolamentazione dell’accesso al vulcano Stromboli e, in particolare, all’Ordinanza Sindacale n.125 del 15.09.2020
Necessaria premessa è che la riapertura dell’attività escursionistica sullo Stromboli non è una deliberazione univoca di questo Sindaco ma avviene – così come è avvenuta – sentiti i pareri della Protezione Civile Regionale, al fine di adottare tutte le cautele necessarie rispetto ai rischi connessi alla fruizione del vulcano: come ovvio, a monte delle importantissime esigenze turistiche, vi è la necessità sostanziale di adottare tutte le misure volte a incrementare la prevenzione, l’informazione e la sicurezza dei visitatori, considerata la non prevedibilità degli eventi vulcanici.
Le affermazioni del Presidente AIGAE Davide Galli, che pare non rammentare che lo scorso anno si sono verificate due esplosioni parossistiche in poco più di due mesi, circa la presunta illegalità nei termini delle normative europee sulla libera concorrenza e le successive note di scandalo e assurde accuse di protezionismo trovano la più efficace e reale risposta in alcune delle motivazioni della sentenza n.02058/2020 del 13 agosto del Tar Sicilia – Sez. Catania, in merito al ricorso avverso precedenti ordinanze sulle medesime tematiche proposto da Pietro Lo Cascio e altri, e rigettato in quanto
la “costante potenziale” pericolosità del vulcano (non monte) Stromboli, come chiarito dalla nota del Dipartimento della Protezione civile prot. n. SIV/0035093 dell’11.7.2016, deriva dalle . Ricondotto nei giusti termini la questione in fatto, va, in diritto, chiarito, che, come accennato, nel caso di
*Sindaco
LE REAZIONI
di Rosa Oliva*
Nell'ordinamento italiano, il fondamento della tutela della salute e della sicurezza si rinviene in senso generale nella Costituzione: nell'art. 32, co. 1, per il quale «la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività...», e nell'art. 41, che riconosce la libertà di iniziativa economica privata (co. 1) purché non si svolga «in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana» (co. 2).
L'art 9 stabilisce che deve essere tutelato il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tra le materie assegnate a titolo esclusivo dal legislatore alla competenza dello Stato, nell’elenco di cui al comma 2 dell' art ,117 vengono specificate: «la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali»; mentre a titolo concorrente alle Regioni vengono assegnate: «valorizzazione dei beni ambientali e culturali».
È da questo presupposto che bisogna partire quando si parla di turismo e di attività ad esso collegate per l'isola di Stromboli.
L'esigenza di tutela del patrimonio e la sicurezza dovranno essere alla base di ogni decisione/provvedimento dell'amministrazione comunale. Non è "anacronistico" ,al contrario di come sostiene l"AIGAE , tutelare un territorio Patrimonio dell'Umanità. Nessuna ragione "costituzionale" di parte può reggere di fronte al valore ed all'obbligo della tutela della sicurezza dell'utenza ,dei cittadini, dell'isola,. Pregevole l'interesse delle guide ambientali per li sviluppo del turismo a Stromboli ,sicuramente contribuiranno ad incrementare le offerte di percorsi alternativi alla scalata del vulcano C'è un mondo da scoprire ed interessanti itinerari da sviluppare.. Il turismo sostenibile e responsabile è la via da percorrere.
*Responsabile assoazione "Amo Stromboli"
Stromboli: ora sul vulcano si sale a quota 400 metri, con le Guide Alpine e Vulcanologiche
Un “Centro Coordinamento Escursioni” per favorire immediate attività di soccorso in caso di rischio e il via alle escursioni fino a quota 400 metri. Con una nuova ordinanza, il sindaco di Lipari autorizza le Guide Alpine e Vulcanologiche siciliane ad accompagnare i visitatori alla scoperta di uno dei vulcani più affascinanti del mondo e a gestire temporaneamente il flusso degli escursionisti.
Oltre i 290 metri, infatti, sarà tassativamente vietato muoversi in libertà, lungo sentieri non privi di pericolo che solo chi è qualificato è in grado di percorrere in sicurezza. I professionisti della montagna ai quali l’affascinante compito è affidato saranno proprio questi esperti di settore, inquadrati in un Ordine professionale di cui il Collegio Regionale Guide Alpine e Vulcanologiche della Trinacria è l’organo di autogoverno e disciplina. Sono stati mesi difficili quelli appena trascorsi, prima a causa dell’eruzione dell’estate 2019 e poi per via della pandemia da Covid-19, ma ora è tempo di guardare al futuro con fiducia come afferma il presidente, Cesare Bianchi:
“Sono molto soddisfatto per la riapertura, seppure parziale, delle escursioni sul vulcano Stromboli. Per le nostre guide alpine e vulcanologiche è una boccata d’ossigeno dopo due stagioni estive in cui non abbiamo potuto lavorare a causa della chiusura conseguente agli eventi vulcanici del luglio e dell’agosto 2019. Il Collegio Regionale Guide Alpine e Vulcanologiche della Sicilia si schiera al fianco del Sindaco di Lipari facendosi garante del pieno rispetto delle indicazioni contenute nell’Ordinanza e conferma tutti gli impegni già presi nella “Regolamentazione per l’accompagnamento nell’area sommitale e nelle aree attive del vulcano Stromboli” con particolare riferimento alla gestione del Centro Coordinamento Escursioni, alla realizzazione della rete di comunicazione radio con copertura totale di Stromboli e alla collaborazione al fine di realizzare la rete di soccorso.”
Sul vulcano solo con le Guide Alpine e Vulcanologiche: perché è importante
La scelta esclusiva di questa categoria professionale è legata a una più completa conoscenza delle attività vulcaniche, raggiunta al termine di uno specifico e peculiare percorso di studi, che garantisce loro di mitigare e valutare il rischio vulcanico.
Questo è indispensabile per via dell’attività persistente dello Stromboli, con una pericolosità connessa al verificarsi di esplosioni maggiori e di esplosioni parossistiche che sono sempre possibili e non prevedibili. Nonostante, dunque, l’ascesa non sia mai priva di rischi, le Guide Alpine e Vulcanologiche sono le più indicate ad adottare tutte le precauzioni possibili e a intervenire laddove necessario.
I visitatori escursionisti, dunque, potranno al momento superare la quota di 290 metri solo se da loro accompagnati sul tratto dei sentieri di “Punta Labronzo” e nel versante di Ginostra sul sentiero di Punta Corvi a partire da quota 130 e sino a quota 400 metri s.l.m, con un massimo di 20 persone, dalle ore 11 alle ore 24.
La decisione del sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, non è stata priva di polemiche in particolare da parte dell’AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche). La risposta del primo cittadino dell’isola eoliana non si è fatta attendere, confermando che non si tratta di “semplici montagne, ma di un vulcano costantemente e potenzialmente pericoloso” ed è pertanto obbligatorio l’ausilio delle Guide Alpine e/o Vulcanologiche.
Dopo l’ordinanza, servono informazioni adeguate e una corretta segnaletica
“L’ordinanza è sicuramente un buon punto di partenza soprattutto per la programmazione del 2021, ma servono immediati interventi per risistemare i sentieri, per creare piazzole per l’osservazione dell’attività e, soprattutto, è urgente una corretta informazione per i visitatori. – ribadisce Mario Pruiti, Delegato delle Guide Alpine e Vulcanologiche a Stromboli – Noi lavoriamo con il 90 per cento di turismo straniero, se manca una segnaletica chiara e precisa, rischiamo di vedere escursionisti sulla zona sommitale ignari del pericolo. La pandemia non ha aiutato e ha di fatto fermato i lavori della Forestale; adesso, dobbiamo fare tesoro degli insegnamenti passati e ricordarci che siamo di fronte a un vulcano esplosivo e il pericolo maggiore, in questi casi, sono gli incendi che si generano. Occorre, dunque, ripristinare le linee tagliafuoco o vie di fuga del sentiero natura (per abbassare il rischio anche dei singoli escursionisti), così come i vecchi sentieri dei contadini e, non ultimo, bisogna bonificare il territorio dalla presenza di diverse stazioni di monitoraggio che a varie quote sono state irrimediabilmente danneggiate dopo l’esplosione. Rappresentano ad oggi un vero scempio a livello ambientale ed estetico. Solo con una pianificazione completa, noi potremo sopravvivere come attività e i turisti si sentiranno liberi di muoversi e passeggiare in tutta sicurezza”.
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Mentre continuiamo a chiedere educatamente di partecipare agli incontri su una possibile ripresa delle “scalate” a Stromboli sotto quota 400 metri, in un momento di grave crisi che finora ha investito soprattutto il mercato del turismo escursionistico e ha cancellato di fatto quattro mesi di lavoro per le guide ambientali-escursionistiche che risiedono e operano nel territorio eoliano, il sindaco di Lipari continua a ignorare le nostre richieste e stamattina convoca i soli rappresentanti delle guide vulcanologiche – la maggior parte delle quali, come è noto, provengono dal territorio dell’Etna o da regioni del Nord Italia.
Forse l’intera isola di Stromboli è esclusiva proprietà di questa categoria?
Piuttosto che tutelare il diritto al lavoro dei residenti e le professionalità locali, ignorando le nostre richieste il sindaco di Lipari garantisce una sorta di “protezionismo” a favore di poche guide strombolane, che poi assolderanno – come hanno sempre fatto – stagionali giunti dalla Val Brembana o dalle Dolomiti per pochi mesi sull’isola. Se questa situazione poteva trovare qualche appiglio giuridico quando si parlava di escursioni sulla sommità del vulcano, oggi che invece si parla di 400 metri – quota alla quale potevano accedere tutti, accompagnati o non, almeno fino allo scorso luglio – non trova più alcuna giustificazione.
Noi continueremo a chiedere di essere ascoltati e pienamente coinvolti nelle scelte strategiche che riguardano la ripresa dell’escursionismo a Stromboli, in un contesto dove abbiamo sempre operato e sul quale possiamo vantare approfondite competenze professionali.
Coordinatore e guide AIGAE
LE REAZIONI
di Marco Giorgianni*
In riferimento alla lettera inviata dall’AIGAE-Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche e al relativo comunicato trasmesso agli organi di stampa, si è costretti a rilevare immediatamente - con poca sorpresa a dire il vero - come le espressioni e i toni scelti per chiedere il proprio coinvolgimento nelle scelte di Sindaco e Amministrazione siano quelli di recriminazione e di accusa, assolutamente pretestuose, prive di qualsiasi fondamento valido.
Ciò premesso, confermo che certamente ho espresso pubblicamente e anche in più occasioni la volontà di riattivare l’accesso al vulcano Stromboli; volontà che - come dovrebbe essere noto - non corrisponde a una esclusiva competenza del Sindaco: l’ipotesi di riapertura infatti deve essere verificata e concordata con la Protezione Civile che ne fissa requisiti, criteri, regole e limitazioni perché siano favorite certamente le opportunità lavorative in chiave turistica ma soprattutto siano assicurate le giuste misure di sicurezza e precauzione per visitatori, escursionisti e guide; non serve che rammenti, infatti, che l’accesso al vulcano è stato vietato a causa di due eruzioni parossistiche a luglio e agosto scorso. Inoltre, condizione necessaria e vincolante per riprendere le scalate dello Stromboli a quota 400 m, è l’apertura della nuova sentieristica da parte dell’Azienda forestale e sempre in raccordo con la Protezione civile regionale e nazionale.
Ciò premesso, non appena avremo maggiori certezze in merito, sarà assicurato il giusto confronto tra l’Amministrazione e l’AIGAE così come anche con l’Associazione Guide Turistiche che parimenti ne ha fatto richiesta.
L’incontro tenutosi oggi al Comune è stato ricercato dalle Guide Alpine e Vulcanologiche da diverso tempo ormai, prima ancora dell’emergenza Coronavirus, allo scopo di presentare al Sindaco un proprio progetto, motivo per cui si è ritenuta non appropriata né necessaria la partecipazione di altre Associazioni; ovviamente– nessuno qui intende farne mistero - si è discusso anche della ripresa dell’attività escursionistica e le stesse guide hanno manifestato la propria disponibilità per le attività che saranno da intraprendere, ma – come sopra – l’argomento sarà approfonditamente trattato con tutte le parti interessate quando l’Amministrazione avrà risposte definitive dagli Enti preposti che ci permetteranno di poter programmare, organizzare e coordinare al meglio la ripresa delle escursioni.
*Sindaco
di Pietro Lo Cascio*
“Assolutamente pretestuose” e “prive di fondamento” sono due definizioni curiosamente frequenti nelle comunicazioni con cui il sindaco risponde abitualmente alle critiche. Ma questa volta, spiace constatarlo, risultano fuori luogo, perché AIGAE ha inviato una lettera a firma del coordinatore regionale, regolarmente protocollata il 22 gennaio 2020 e dunque ben prima dell’emergenza Coronavirus, chiedendo un incontro al capo dell’amministrazione comunale.
Anche le guide AIGAE, come quelle vulcanologiche oggi convocate in Municipio, hanno un loro progetto e proposte strategiche in merito alla ripresa dell’escursionismo a Stromboli; tuttavia, il sindaco non ha tenuto conto della loro richiesta e non ha nemmeno risposto. Questa è la sola, amara verità.
Di “pretestuosa”, semmai, ci sarebbe la risposta, fornita solo a seguito di un comunicato stampa, che evidentemente rappresenta ormai l’unico mezzo per ottenere riscontri da parte del sindaco.
Per il resto, sappiamo perfettamente che le decisioni su un’eventuale ripresa dell’escursionismo dipendono dalla Protezione Civile, alla quale spetta garantire la sicurezza di visitatori, escursionisti e guide; così come sappiamo perfettamente che ciò potrà avvenire a seguito della realizzazione di un nuovo sentiero, opera che spetta invece al gestore della Riserva Naturale Orientata “Isola di Stromboli” – con l’occasione, mi permetto di aggiornare il primo cittadino sul fatto che l’“Azienda Forestale” attualmente si chiami “Dipartimento dello Sviluppo rurale e del territorio”. Queste cose le sappiamo bene, è il nostro mestiere.
L’unica nota positiva rilevata nella risposta del sindaco è l’impegno, assunto pubblicamente, di una nostra convocazione. Meglio tardi che mai.
*Primo firmatario della lettera delle guide AIGAE residenti alle Eolie