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di Mirko Saltalamacchia

Per non dimenticare

Al funerale di De Donno c’erano i cittadini di Mantova, di altre citta’ e di altre regioni italiane, si erano riuniti per dare l'ultimo saluto al medico coraggioso, nel silenzio dei media e della stampa tradizionale.

Un uomo, prima che un medico, che aveva creato un protocollo curativo risolutivo invece di seguire indicazioni poco giustificabili.
Alcuni pazienti curati con delle tecniche utilizzate una decina di anni fa, parlano di un uomo coraggioso e di un medico buono, sempre vicino ai pazienti sotto il profilo umano prima che medico, un professionista italiano che ha sacrificato se stesso per amore della comunità.
Il team medico con cui collaborava il professor De Donno, è stato il primo al mondo ad utilizzare il plasma iperimmune per curare i pazienti gravi affetti dal covid19.

Il plasma dei pazienti guariti ha il grande vantaggio di non sviluppare effetti collaterali e ha pochi limiti, essenzialmente di due tipi: il primo la gravita’ del paziente, perché il paziente grave ha bisogno di piu tempo per guarire, e per questo che il terzo giorno si fa la seconda somministrazione. Il secondo limite è che il plasma puo essere fornito solo dai guariti. Il plasma dei convalescenti è pieno di immunoglobuline di vario tipo, citochine ed altri fattori immunitari, che attaccano il virus su molteplici fronti, diversamente dai vaccini che hanno la spike come unico punto di attacco. Una miscela, prodotta dall'organismo umano, irriproducibile in laboratorio, che annienta il virus una volta entrata nel sangue, in poche ore.

Questa iniziativa era già stata utilizzata durante la grande epidemia di spagnola e per altre epidemie virali in epoca piu recente. Sarebbe stato importante creare grandi banche di plasma iperimmune in ogni grande struttura ospedaliera, ma i medici troppo concentrati sulle novita tecnologiche non ci hanno pensato. Il ministero della salute ha affidato un protocollo sperimentale ad una struttura di Pisa sul plasma iperimmune, scavalcando il protocollo dei medici pionieri di Mantova e Pavia.

Il progetto sperimentale si rivelò un fallimento e fornì cattivi risultati, e venne chiamato addirittura con lo stesso nome che gli diede De Donno, Tsunami.
In ogni caso vennero attivate forti pressioni politiche e ministeriali.
Il plasma da convalescenti può funzionare, la procedura medicale costa solo 80 euro.
La compatibilità per il plasma viene effettuata sul gruppo sanguigno come per le donazioni di sangue, cosa costa fare una sacca ad un paziente ricoverato? Per avere degli ottimi risultati bisogna però agire in tempi brevi, prima di dover arrivare all’intubazione.

Anche negli Stati Uniti avevano pensato di utilizzare il plasma iperimmune come profilassi, assegnando a De Donno uno studio molto impegnativo, al fine di usare la profilassi per tutti gli operatori sanitari evitando così per chi va a lavorare nel covid units di ammalarsi.
E alla fine di tutto il "magico" plasma iperimmune lo usiamo per produrre costosi anticorpi monoclonali, su cui qualcuno lucra migliaia di euro a dose.
In Italia i tagli alla sanità hanno portato ad una mancanza dei protocolli di prevenzione e nessuno ne ha mai parlato. I sanitari si affidano ad un vaccino di nuova generazione che fa effetto solo per alcuni mesi, e che ci mette circa un mese per agire sull’organismo come tutti i vaccini, assicurando una protezione più o meno efficace.

Oggi la terapia di De Donno viene utilizzata in moltissimi stati, ma il primario di pneumologia di Mantova viene costretto a lasciare il suo incarico ospedaliero per via di alcune manovre politicizzate. Il 5 luglio 2021 diventa medico di base e muore qualche settimana dopo all’eta di 54 anni. Ufficialmente si e’ tolto la vita il 27 luglio.

“Ai vivi si devono dei riguardi,
ai morti si deve soltanto la verita’”
(Voltaire)

L'INTERVENTo

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di Gianni Iacolino

É difficile comprendere ( o forse no ) come sia possibile che notizie di cronaca o anche scientifiche vengano sempre più spesso manipolate per cercare di ottenere consensi - oggi si dice like, credo - a discapito di una corretta informazione.
Ma il risultato nefasto che si ottiene con tanta faciloneria, è quello di avvelenare i pozzi, rendendo difficile se non impossibile il confronto.

Chi non prova empatia per un medico preparato ed altruista, il prof. De Donno , spentosi , leggo nelle notizie di oggi, " nel silenzio dei media e della stampa tradizionale" ? In questa stampa , definita tradizionale e silenziosa , che io scorro giornalmente , ho seguito puntualmente le cronache del funerale e , nei mesi precedenti, anche l' impegno professionale del ricercatore nel cercare valide terapie contro il virus SARS-CoV-2. Quindi nessun tentativo di oscurare la figura del defunto , nè tantomeno voglia di nascondere alcunché sulla immunoterapia o sulla sua ricerca. Tutti i giornali ne hanno parlato e tutti si sperava nella sua efficacia. La sperimentazione portata avanti a Mantova con la collaborazione degli ospedali di Padova e Pavia è giunta, alla fine , a risultati che il primario di malattie infettive del San Matteo di Pavia affermò con chiarezza davanti alle tv Tv2000 :" la terapia non è sicuramente la soluzione del problema, ma un ulteriore aiuto nel cercare di combattere questa malattia." Nel corso del 2020 circolava voce ( bufala) che con l' immunoterapia si fossero azzerati i decessi c/o l'ospedale di Mantova, ma la notizia risultò , su precisazione dello stesso ospedale, del tutto falsa.

L'altro collaboratore di De Donno , Massimo Franchini, ematologo e primario del centro trasfusioni dell'ospedale di Mantova, a proposito dell'efficacia della terapia, ne sottolineava i limiti ( donatori compatibili ed arruolabili )ed aggiungeva , inoltre, che la si poteva praticare solo con i pazienti meno gravi.
Tutti noi medici conosciamo bene l'immunoterapia perché si basa su dati scientifici che concettualmente sono alla base di nuove terapie più raffinate e molto più semplici ed efficaci .
È stata provata in collaborazione fra centri di eccellenza pubblici con risultati purtroppo non lusinghieri, come spesso succede. L'errore che tante volte si commette è quello di dipingere o di presentare terapie come cure definitive solo per tifoseria, anche quando l'evidenza scientifica non le sorregge . Giocare poi sempre sugli stessi argomenti dei costi, dei grandi interessi, di complotti è diventato ridicolo.

Sono complottisti , in questo caso, anche i collaboratori del dott . De Donno che hanno evidenziato i limiti del loro stesso lavoro ? La nuova malattia è quella di non valutare l'evidenza scientifica , ma di scovare complotti dappertutto.
A chi serve rivangare argomenti già tanto trattati e superati dalle evidenze? Tutta la stima ad un medico serio e preparato come il dr. De Donno, ma farne un martire dell'invidia o di sporchi interessi , prima che al buon senso, fa un torto allo stesso De Donno. che c

The g.h.p. collaborative, è un’ iniziativa lanciata da id2020 (quelli del chip sotto cutaneo), con l’obbiettivo di creare un modello globale per “l’interoperabilità” dei passaporti digitali della salute. La curva covid si sta appiattendo, dando la possibilità di creare una “nuova realtà post pandemica” che non pregiudichi il futuro. 
 
Dai pass elettronici ai portafogli digitali, dall’ online banking agli account social; Digital ID consente di viaggiare, accedere a documenti finanziari e sanitari. 
Di conseguenza una “realtà” basata sulla sorveglianza biologica, dove il nostro genoma diventa un codice a barre. 
Che strano… in questi giorni mi è venuta in mente l’auto certificazione dell’anno scorso per viaggiare.
A distanza di un anno abbiamo il green pass.
Come dice Monsignor Vigano: “Passo dopo passo”, frase diventata ormai cult tra i miei amici. 
 
“Consentire che i viaggi internazionali riprendano in sicurezza significa che dobbiamo adottare tutte le misure possibili per limitare la diffusione di nuove varianti di COVID-19. Abbiamo urgente bisogno di un sistema di tessere sanitarie riconosciuto a livello internazionale che consenta ai viaggiatori di dimostrare rapidamente e facilmente il proprio stato di salute, in modo sicuro e nel rispetto della privacy. La Good Health Pass Collaborative sta svolgendo un lavoro fondamentale per sviluppare gli standard necessari a tale scopo. I leader politici dovrebbero ora sostenere tutto questo. Il gruppo di nazioni del G20 dovrebbe impegnarsi a stabilire una rete di pass sanitari interoperabili a livello globale e istituire i gruppi di lavoro necessari per consegnarla”. 
 
Tony Blair
 
Ci sono cose che non passano (ved.decalogo sulla comunicazione di Natale) altre invece si. 
Una volta che passano diventano un punto di non ritorno; ”l’organo diventa funzione e la funzione fa l’organo”. È un momento difficile per la storia, dove anche le forze di mezzo dovranno fare i conti con una visione, che riscrive le motivazioni che hanno portato alle scelte degli ultimi decenni. La digitalizzazione migliora la vita ma toglie il pane! in un sistema che pochi hanno pensato per molti, senza considerarne per le perdite. 
 
buona spike e buon 110 a tutti!
che il crispr cas9 sia con voi e con il vostro spirito. 
ni stannu aspittannu o passu….

 

“Non possiedo niente. Non possiedo un’auto. Non possiedo una casa. Non possiedo alcun elettrodomestico o vestiti. Non ho privacy ma tutto sommato è una bella vita”.

Con queste parole Ida Auken, Parlamentare della Danimarca, immagina come sarà la vita nella sua città natale nel 2030.

L’elevato problema ambientale, misto alle divergenze di carattere sociale basate sulle disuguaglianze del piano economico, porteranno i governi e le “istituzioni filantropiche” a riscrivere le regole del gioco.

Mezzi di trasporto, cibo, energia pulita e digitalizzazione sono gratuite in questo scenario idealizzato dalla parlamentare. Se ci dovesse essere un problema, lo stato penserà a tutto; CON L’ABOLIZIONE DEL SUO DEBITO TRAMITE UN PROGRAMMA MIRATO. In cambio dell’accettazione di questo perdono totale del debito, l’individuo perderà per sempre la proprietà di qualsiasi proprietà e bene.

I beni di consumo, come tostapane e forno a microonde, saranno prestati dallo stato sotto forma di servizi. Saranno più resistenti! Abolendo così il concetto di obsolescenza programmata ed il circuito inquinante dell’assistenza tecnica.

Come si evince da “una strana lettera” trapelata dal Canada, inviata da un anonimo membro del Partito Liberale canadese,

In atto c’è un programma che fa riferimento a vari aspetti della vita socio/economica dei paesi occidentali. A parer degli “illuminati”della stazione sciistica e dei loro ospiti, il neo liberismo si è rivelato un fallimento! Trasformando l’endoismo reganiano in un modello privo di valori, che porta “l’individuo” ad essere infelice. Di sicuro, questi signori, non avevano fatto i conti con la parsimoniosa cultura europea del “conservare in procinto delle generazioni future”, quando nel’ 89 hanno sferrato il primo colpo di Mazzotta. Ed ecco che dal basso (quello vero) qualcosa crea problemi agli architetti del ventunesimo secolo, materializzando tutte le visioni di Foucault; “La libertà genera potere, riducendo la portata del vero potere”, che dovrà fare i conti con le formiche del miracolo economico.

Ma in aiuto arriva il libro mastro per la risoluzione di tutti i problemi, il “manifesto” per eccellenza ancora applicabile nel 21esimo secolo dopo l’apertura dei supermercati nel ‘75.

In molti, portati a mutismo&rassegnazione per avere idee impraticabili ai giorni nostri, si sentiranno di nuovo partecipi di qualcosa. quanto basta per togliersi la pietra dalla scarpa facendoci togliere ogni diritto. Quest’ultimo, frutto di sangue e sacrifici di chi ci ha preceduto, è un ricordo lontano, offuscato dalla paura di mettere in discussine la nostra zona di confort. Dare un’altra chiave di lettura al lanternino verde che ha le caratteristiche per somigliare al credito sociale ad occhi a mandorla, è fantasia.

Intanto ieri il Drago, ha incontrato L’architetto…. (motivo per cui alle 2 di notte scrivo quello che rimando da giorni).

Non ci sarà nessuna ripresa senza una presa di coscienza reale di ciò che sta accadendo.

Buona spike e buon 110% a tutti…

 

Il liquido spermale, secondo notevoli analisti, sarebbe il nuovo bitcoin.
Sembra infatti che il prezzo, nelle banche del seme, sia schizzato a livelli esponenziali! Più di altre materie prime.
Questo però non ha niente a che vedere con la questione dei vaccini, ma invece più che altro al fatto che durante la fase pandemica i donatori hanno cominciato a scarseggiare.
Di conseguenza, come in qualunque caso dove la domanda rimane costante ma l’offerta scende, il prezzo sale.

C è da dire che le case farmaceutiche non danno nessuna garanzia sulle eventuali problematiche o danni prodotti da certi trattamenti.
Sulla base delle esperienze raccolte sappiamo che alcune campagne promosse in Africa hanno avuto come effetto collaterale problemi di fertilità.
Unendo questi elementi asociali ad alcune filantropiche dichiarazioni, possiamo dire che il mercato del seme è in forte rialzo, magari spinto dagli eventi che hanno suggestionato l’opinione pubblica.

 

EOLIE&CRISPR cas9 

Le forbici molecolari scoperte dalle ricercatrici Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna., valsa il nobel alle due scienziate, è la tecnica rivoluzionaria che corregge anomalie nel dna tramite un accurato editing genetico.
Alcune applicazioni sono già state fatte su alcuni tipi di zanzare e in natura vegetale.
Abituati a vedere i batteri come agenti patogeni, in realtà, anch’essi possono essere infettati da virus chiamati batteriofagi.

La risposta è la creazione di molecole corte di rna, alcune delle quali contengono una sequenza pari a quella del virus. Tutto ciò in concomitanza ad un’altro evento: la formazione di un complesso con un’altra proteina chiamata appunto crispr cas9.
L’enzima che si ricava da questa fusione può tagliare il dna del virus disattivando la replicazione di quest’ultimo, neutralizzandolo.

Studiando questo fenomeno i ricercatori di sono accorti che questa tecnica non poteva fermarsi al dna di tipo virale, ma estendersi a quello di altri organismi operando in punti molto precisi. La tecnica può essere fatta in vitro, ma anche nel nucleo delle cellule viventi.
Una volta entrato nel nucleo, l’enzima forbice può tagliare la parte difettosa e sostituirla con una buona, permettendo la cura di tante malattie e non solo…

 

Augurando un
Buon 25 aprile a tutti gli amici del notiziario, colgo l’occasione per presentare il riassunto del mio nuovo racconto.
La versione cartacea che uscirà a settembre contiene la storia completa più le riflessioni dell’artista Eoliano Marco Peluso e le illustrazioni di Veronica Parisi.
Buona lettura!

MALIKA in difetto con se stessa.

Malika era una ragazza di 21 anni che viveva a Londra.
Il padre, Victor Lancaster, era un ricco banchiere che conobbe la madre, di origine indiana, durante uno dei suoi frequenti viaggi di lavoro. Quest’ultimo aveva fatto fortuna investendo nelle zone di opportunità.
Le zone di opportunità, sono un meccanismo di protezione fiscale, nato per aiutare i miliardari che vendono le loro azioni ad evitare le plusvalenze;
Se hai venduto, per esempio, 10 miliardi di dollari di azioni e trasferisci i tuoi proventi in investimenti nelle zone di opportunità, puoi evitare le tasse sull’aumento di valore.
Uno strumento di grande importanza per un uomo freddo e opportunista come lui.
Quando era ancora un giovane broker, volle portare con se a tutti i costi Malika in Africa, perché in funzione di killer economico di un grosso gruppo di investimenti inglese, doveva convincere il governo di allora, a cedere parte della loro ricchezza nazionale a degli investitori privati.
Per prassi, dovette fare la profilassi anti malarica, e noncurante degli effetti su una bambina, la fece pure alla figlioletta.

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Malika, che in realtà si chiamava Caterine, aveva ricevuto questo "nome d'arte" dai compagni di scuola, per via di una conseguenza da attribuire a questo vaccino che il padre, ignaro degli effetti devastanti, le fece fare, per portarla in un altro continente.
“Malika come malarica”, così i bulli le affibbiarono questo nomignolo, per poterla schernire con discrezione borghese.
Il vaccino, aveva provocato una reazione allergica alla ragazza, che dopo aver perso l’olfatto e il gusto per 10 settimane, per poi riacquistarlo gradualmente, si ritrovò con una condizione permanete riguardante un problema alle ghiandole salivari: Malika non poteva baciare!
La sua saliva, a contatto con quella degli altri, provocava uno shock che portava al soffocamento.

La madre di Malika, era stata Miss Sri Lanka; Victor Lancaster, in realtà non la conquistò, bensì l’acquistò dopo una manifestazione canora ad un festival in un villaggio del luogo.
Malika somigliava a lei, esteticamente. Dal padre, aveva preso solo l’altezza e alcuni aspetti caratteriali che, misti alla singolare condizione della giovane, fecero sì che maturasse una personalità schiva e impenetrabile, in contraddizione con l'aspetto esteriore che, per bellezza e apparente ingenuità, la rendeva preda degli sguardi dei ragazzi vogliosi di fare conoscenza con lei.

Michael Fichera, era un giovane studente di legge di origini Italiane.
I suoi genitori, i Fichera, erano discendenti di una antica stirpe di calzolai.
L’avvento del "pronto moda" e il basso costo prodotto dalla manodopera asiatica, misti all’embargo generato dalla distruzione delle frontiere, rese l’azienda di famiglia “non essenziale”, e di conseguenza, dovette chiudere.
Il processo di chiusura non fu immediato: i genitori di Michael dovettero continuare a pagare il saldo delle loro carte di credito e il mutuo, senza poter disporre della liquidità necessaria per pagare i debiti prodotti dal quotidiano, a differenza della Federal Reserve, che ha istituito una forma di "quantitative easing" in cui vengono acquistate obbligazioni societarie, e la gente che sta prendendo la quota di mercato può sostanzialmente finanziare allo 0,1%, quando tutti gli altri pagano dal 16% al 17% delle loro carte di credito senza reddito; questi, riescono a portare via la loro quota di mercato, diversamente dal padre di Michael che non riusciva a sbancare il lunario.

Un giorno, Malika e Michael si incontrarono a mensa: lui prese il pollo con patatine e contorno di fagiolini saltati, lei broccoli in pastella.
Per bibita, entrambi optarono per una aranciata, che risultava decisamente "dissonante" in entrambe le pietanze.
Incuriositi reciprocamente, si guardarono al banco del bar é scoppiarono a ridere.
Si presentarono e decisero di pranzare insieme.
Essendo tutti e due di bella presenza e sicuri di se stessi, saltarono i convenevoli di rito e si diedero subito appuntamento.
Malika, sentiva il bisogno di mettersi in gioco; più che dell’affetto di un uomo, sentiva il bisogno di mostrare alle altre di essere capace, nonostante l’invidia che provavano per la sua bellezza, che punivano raccontando a chicchessia, aneddoti sul suo "problema".
Lui, la portò a cena fuori, discussero del più e del meno passeggiando lungo il viale del cemento abitato.
Sfacciatamente, Michael le chiese di salire da lui, perché voleva portarla a letto.
L’ardore di quest'ultimo, peraltro condiviso dalla giovane desiderosa di riscattarsi, la mise nella condizione morale di rivelare il suo segreto a Michael: lo prese per mano, si sedettero su una panchina e lei, con un certo imbarazzo, gli disse che non avrebbe potuto baciarlo. Mai.
Alla fine del racconto, nonostante fosse preoccupata per la reazione di lui, non vide nessuno stupore negli occhi del giovane ragazzo, che la abbracciò dicendole che se non fosse stato un problema per lei, non lo sarebbe stato neanche per lui.
Fecero l'amore per tutta la notte.
Malika, finalmente era felice, si sentiva serena e dai test che effettuava periodicamente, le reazioni provocate dal suo sistema immunitario, risultavano sempre meno aggressive.
Un giorno, passeggiando sul solito viale, videro un manifesto che pubblicizzava un vaccino contro un virus dalle origini ancora poco note.
Lui, le disse che era sua intenzione vaccinarsi, per precauzione contro il virus. Lei, attenta al preconcetto generato dalla sua brutta esperienza, cercò di mostrarsi comprensiva, rispetto alla volontà del suo compagno, ma gli disse chiaramente che lei non avrebbe fatto il vaccino.
Da quel momento in poi, il loro rapporto, nato da una genuina attrazione reciproca, dovette fare i conti con il maschilismo egoistico, che mette l’uomo in una posizione decisionale al di sopra delle parti, quando c’è di mezzo il rapporto con una donna.
Poco tempo dopo l’ avvento di rappresaglie in città, frutto del dissenso per l’elezione del membro di un partito democratico, portò disordini in tutte le periferie, dove c’erano locali di proprietà di ispanici e afroamericani.
In queste zone, il concetto di distruzione creativa, aveva già innescato un conto alla rovescia, processo accelerato dai saccheggi prodotti dai disordini in queste fiorenti zone, definite non essenziali.
Michael, era finito nel mezzo di una rappresaglia, per colpa di un suo amico, Frédéric Finocchiar, soprannominato "farmaco", perché dispensava rimedi naturali contro il mal di testa.
Frédéric, sosteneva che tutte le rivolte si erano sviluppate in 34 zone che avevano in comune una caratteristica: la vicinanza ad una filiale bancaria. Analizzando i palazzi andati in fumo o distrutti, aveva tracciato una mappa di ZONE DI OPPORTUNITÀ.
Questo discorso, accese un pensiero nella mente di Michael, che progressivamente diventò per lui un chiodo fisso.
Sapeva del padre di Malika, del lavoro che svolgeva, su cosa aveva basato il suo impero.
Ripensava a tutto ciò che aveva patito la sua famiglia, attribuendolo al caso, ad una comune sventura.
Ma così non era...
Di colpo il giovane rispolvero' tutta una serie di vicende, come alcune pressioni fatte ad un suo zio medico
che appoggiava un candidato populista e per questo fu sollevato da diversi incarichi.
Per alcuni uomini, l'umiliazione generata da certi eventi, è pari all’annientamento.
I ricordi del padre che si dovette sottomettere agli strozzini, della madre che pur avendo una grave malformazione alla gamba destra, fu costretta a fare due turni di lavoro, per potergli garantire un'istruzione di qualità... Pensare ai suoi poveri genitori spezzati dalla vita e dai lavori, rannicchiati su un divano, a fissare una sua foto sulla parete stringendo una borsa di acqua calda sotto una coperta di lana infeltrita, gli fece andare il sangue alla testa.
Cominciò a trattare male Malika, trovando diverse scuse, ma in particolare, mostrando avversione nei confronti della ritrosia con cui affrontava il tema del vaccino contro il virus dilagante. Arrivò addirittura al punto pure di accusarla di essere complice di una deriva sociale basata sull’apatia e la mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni.
Malika, che sostanzialmente aveva visto Michael come una rivalsa sociale, a cui però si stava abituando, fece subito marcia indietro, avvertendo solo una leggera sensazione alla gola, minimamente paragonabile al magone alla pancia di cui aveva sentito parlare centinaia di volte.
Michael, non sopporto' la superficialità con cui lei trattò il loro rapporto, ormai in fase di conclusione. Credeva di averla in pugno, di essere qualcosa di indispensabile per lei, il suo faro!
Finirono per sdrammatizzare, moderando i toni e sterzando vertiginosamente. Il rapporto sembrava ormai irrimediabilmente compromesso, ma per convenienza reciproca presero tempo generando una ipocrita fase di stasi. Michael, stava escogitando un piano, ma Malika, voleva scrollarselo di dosso, riducendo al minimo "le perdite", perché pensava che le ragazze avrebbero attribuito al suo carattere, la fine del rapporto.
L’amore, a volte si tramuta in odio;
la convenienza, invece, mischiata all’ipocrisia, è come una blatta sotto un pezzo di cartone umido.
Michael era diventato un dirigente dell’USCA, aveva accesso a tutti i database e al cloud principale dove venivano riversate tutte le informazioni personali dei vaccinati; come gli aggiornamenti vaccinali in scadenza o le profilassi alternative per via delle varianti.
Preparò una camera dove nascose scrupolosamente 4 telecamere, una per ogni angolo della stanza. Chiamò Malika per proporle una tregua (nel tentativo di farla sentire a suo agio).
Le propose di uscire a cena fuori, dicendole che era stato promosso al lavoro e che desiderava festeggiare insieme a lei.
Malika, accettò l’invito, ma non si scompose più di tanto, con tono distaccato e flebile, disse “si”: un si proveniente dall’oltretomba di chi è morto da un pezzo.
Michael digrigno' dalla rabbia, nel suo immaginario mentale.
Voleva scoppiare, ma sapeva che avrebbe interrotto l’ultima connessione con la sua bene-odiata scopamica, per la quale aveva in serbo qualcosa di speciale.
“Perché mi tratti così?”, chiese il ragazzo con voce tenera e sensuale al tempo stesso.
“Cosa ti avrei fatto di male, per meritarmi questo?”. Poi esordì con la bassezza per eccellenza: “sai... ho pensato che dovremmo convivere... vorrei avere un figlio da te”. Il cuore di Malika urtò sullo spigolo di un comò in arte povera.
Ci fu un attimo di silenzio, tra il tepore caldo della speranza e il ghigno dall'altra parte del telefono.
“Ok, ne parliamo a cena, a dopo, baci”.
Malika, lo stereotipo della persona fredda e pragmatica, diede una chiave di lettura differente alla comune idea di “donna realizzata”, ripensando alla proposta di Michael.
La vide come una sorta di salva condotto per la sua condizione; "forse, un figlio e una relazione stabile, potrebbero darmi una ragione di vita differente, ed aprirmi a nuovi stimoli".
Michael, la prese per mano nel viale del cemento abitato, salirono in sella e via!... In direzione dell’oscuro disegno che il giovane aveva elaborato.
A cena, parlarono del più e del meno, si tirarono addosso il cibo arrivando al punto di essere richiamati dal personale del
locale. Fecero baldoria per i locali notturni e buttarono giù parecchi drink. Prima di tornare in camera, sulle scale, lui uscì una boccetta di popper, e insieme videro le stelle.
Si buttarono a letto con tutti i vestiti, ormai malconci e sgualciti, paragonabili a degli stracci.
Cominciarono a fare petting senza preoccuparsi di sfiorarsi, visto che avevano una discreta consuetudine e si sentivano a loro agio.
L’ardore e la foga nel togliersi i vestiti sprofondò in un labirinto di passione, al punto che non si accorsero che si stavano baciando da oltre 5 minuti.
MALIKA ERA GUARITA! La sua saliva non procurava più nessun effetto collaterale.
Michael si trovò spiazzato, ed il suo piano stava per andare in fumo.
Il piano consisteva nel baciare Malika di proposito, scatenando la reazione allergica.
A quel punto dovette rivedere i suoi piani, simulando un finto attacco per perpetrare il suo piano, che consisteva nel mandare sul cloud il video intimo dove lui cadeva vittima della donna dal bacio velenoso (era il titolo con cui voleva divulgare il filmato in rete).
Cominciò a emettere strani suoni da soffocamento, si buttò a terra mettendosi le mani alla gola.
Malika, in preda al panico, cercò di chiamare aiuto, ma invano, trovandosi in un villino fuori mano, contornato per chilometri soltanto da alberi.
Pensò di sciacquargli il viso con dell’acqua e pertanto, si precipitò in bagno per prenderla.
Al suo ritorno trovò il ghigno di Michael ad attenderla, con il telefono in mano, intento a verificare la qualità delle immagini girate e messe on-Line.
Malika scoppio in lacrime, non capiva il motivo di questo gesto insano.
Chiese spiegazioni a Michael, che senza il minimo cenno di pentimento, prese un foglio dalla tasca, che riportava la domanda di invalidità rifiutata di sua madre.
Le disse che per colpa di gente come suo padre, la sua famiglia aveva sofferto parecchio, e se per una avessero sofferto gli altri, non c’era niente di male.
Si vestì e andò via, lasciando Malika nel suo dolore.

Malika si tolse la vita il 23 dicembre del 2020.
A Michael fu diagnosticata, poche settimane dopo l'accaduto, una rarissima malattia auto immune, riscontrata ad altre persone a cui, come lui, avevano somministrato un vaccino in via sperimentale.

Motivo per cui, baciando Malika, non era successo niente.

Nota per il direttore: cortesemente, insieme al riassunto del racconto, pubblichi pure la copertina. Grazie

I

 

 

Il presepe di Papa Bergoglio.

Un presepe inedito con figure dotate di caschi che ricordano gli astronauti.

Un guerriero cornuto che richiama i manufatti dell’antica Cina.

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Da gennaio arriverà il vaccino e sarà gratuito.
Il ministro speranza ha opzionato esattamente 202.573.000 dosi, un quantitativo tale da mettere al sicuro l’intera popolazione, raggiugendo l’immunita’ di gregge.
Il vaccino non sarà obbligatorio, almeno per ora, ma si parla di modificare l’articolo 32 della costituzione per predisporre un’azione preventiva a tutela di tutto il territorio nazionale.
I vaccini attualmente in gara sono quelli di Pfizer e Moderna, gli unici dotati di tecnologia mRNA (RNA Messaggero) che spiazzano tutti gli avversari in gioco.

Si tratta di speciali vaccini che trasportano la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, ed essendo che il virus è in continua evoluzione e può mutare in base al tg di turno, questo sistema amplifica le nostre difese immunitarie.
In poche parole: si altera il nostro sistema genetico per far sì che il nostro sistema immunitario possa riconoscerlo come una minaccia.
Prima di novembre 2020 nessun vaccino, farmaco o piattaforma tecnologica a mRNA erano mai stati approvati per l'uso sugli esseri umani, e prima del 2020 l'mRNA era considerato solo un'ipotesi teorica o sperimentale per l'uso umano.

Non essendo ancora ampliamente testato non si conosco gli effetti, tra i più preoccupanti quelli di scompaginare il nostro sistema immunitario, alterando la risposta genetica.
A novembre 2020, sono emersi due nuovi vaccini a mRNA in attesa di Emergency use authorization (autorizzazione all'uso d'emergenza) dalla FDA come vaccini per il COVID-19, che hanno concluso il periodo richiesto di 8 settimane dopo la fine delle sperimentazioni umane: MRNA-1273 di Moderna e BNT162b2 della partnership BioNTech-Pfizer.

 

Eolie&peste nera...

Tra il 1338 e il 1339 la pestilenza raggiunse le comunità nestoriane presso il lago Issyk-Kul, nell'odierno Kirghizistan.
Le prime testimonianze scritte circa l'epidemia sono state rinvenute proprio presso questo lago, che costituiva una tappa obbligata sul cammino della Via della Seta.
gli assedianti gettavano con le catapulte i cadaveri degli appestati entro le mura della città.
Gli abitanti di Caffa avrebbero immediatamente gettato in mare i corpi, ma la peste riuscì comunque a entrare in città in questo modo. Altre fonti, tuttavia, indicano più verosimilmente che la contaminazione dei genovesi fosse in realtà avvenuta per via dei ratti che passavano dalle schiere dei mongoli agli abitanti della città o, secondo una teoria recente, trasmessa attraverso i gerbilli.

Una volta a Caffa, la peste fu introdotta nella vasta rete commerciale dei genovesi, che si estendeva su tutto il Mediterraneo.
A bordo delle navi che partivano dalla città nell'autunno del 1347 la peste giunse a Costantinopoli, prima città europea contagiata, e a Pera, colonia genovese sul Bosforo;dopo aver infettato la popolazione di Cipro e di Alessandria d'Egitto, alla fine del settembre del 1347 il morbo arrivò al porto di Messina.

Covid: Musumeci, allo studio misure per contenere esodo verso Sud 

 
“Il rischio di un nuovo esodo verso il Sud è un fatto reale, che non può non destare preoccupazione. Per questo ho ritenuto di chiedere al nostro Comitato scientifico di valutare alcune misure di contenimento e sorveglianza sanitaria, che vorremo condividere anche con il ministero della Salute".
Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
 
"C’è - prosegue - un sostanziale miglioramento in Sicilia e si inizia finalmente a vedere una progressiva regressione della pressione sulle strutture ospedaliere. Non possiamo, quindi, rischiare di far correre di nuovo il virus per comportamenti individuali che appaiono improntati a superficialità. Lo dobbiamo alle tante vittime che abbiamo avuto e alla straordinaria passione con cui migliaia di operatori hanno adempiuto con professionalità alla loro missione di vita”.

 

Eolie&congelamento economico

Per via della pandemia da covid 19, siamo di fronte al più grande Esperimento socioeconomico in scala globale mai visto prima.
L’aggravarsi della situazione ha costretto i governi a non interrompere solo le attività ritenute di importanza vitale.

Questo aspetto va evidenziato tenendo in considerazione l’effetto che comporterà la congelazione per 6/8 settimane, e come impatterà sull’intero tessuto sociale.
Per alcune regioni a valenza turistica e per alcune tipologie di lavoratori, queste decisioni di vitale importanza, si scaglieranno come un macigno contro le imprese: degli artigiani, dei liberi professionisti e dei commercianti.

Dopo questo cataclisma economico che sarà un inevitabile punto di non ritorno, nonostante gli aiuti di stato saggiamente varati dai decreti che si susseguono, la società non dovrà sottovalutare il clima di instabilità che si verrà a creare.
Motivando così il non ritorno alla status quo, prediligendo regimi totalitari “ritenuti necessari”, sotto vari aspetti della vita economica e di conseguenza sociale.

Eolie&identificazione elettronica

La vaccinazione generalizzata tramite chip sottocutaneo, che rimanda a un database di riferimento delle nascite tutti i dati relativi alle vaccinazioni già effettuate, è stato uno degli argomenti nell’agenda del World Economic Forum di quest’anno.

Fornire i neonati di un id digitale sempre presente installato biometricamente, potrebbe migliorare la qualità della vita organizzando i dati relativi agli utenti in maniera più precisa.
Tralasciando l’aspetto etico della questione, su cui ognuno si riserva la propria opinione,
Segnalo il link del sito dell’organizzazione, per avere più info a riguardo su argomenti che forse tratteremo a breve. http://id2020.org/

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