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di Valentina Marino

Le Eolie vinceranno anche quest’anno nonostante i gufi. 

Cerchino di strumentalizzare qualsiasi vicenda, i seri addetti ai lavori non parlano ma continuano a lavorare sodo per veicolare al meglio l’immagine di questo meraviglioso arcipelago.

Le strutture alberghiere sono quasi al completo e le prospettive per agosto e settembre sono più che rosee.

È forse un turismo più composto e pacato. Null’altro.

Per favore, conservate quel minimo di dignità che vi è rimasto: tacete!

---Lipari, approvazione schema di comodato d'uso gratuito di area di parcheggio sita in Canneto località Unci e autorizzazione alla firma alla posizione organizzativa da parte del comandante corpo polizia municipale dottor Franco Cataliotti con il dottor Fabio Merlino proprietario del terreno. Altro accordo anche per l'area di proprietà del sig Alberto Indelicato.

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Eolie, aperitivo al "Raya" a Panarea anche per il noto cantautore Cesare Cremonini...

Gira e rigira passano tutti da qua...

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E a Lipari Vittorio Pavone "paparazzato" anche con Tony Parker, dirigente sportivo ed ex cestista francese con cittadinanza statunitense, di ruolo playmaker e presidente dell'Asvel e aggiunge l'influencer Pavone "quattro volte campione Nba, è stato inserito nell’Hall Of Fame ed è stato ai livelli di Jordan, la buon anima di Kobe Bryant...".

Sarebbe bello poter iniziare questo racconto con un “c’era una volta” oppure con un “accadde un giorno”. Invece no. Quello che scrivo è tutto qui, in questo tempo, in questo presente che pesa come un macigno.

Se dovessi dare un colore a questo momento sceglierei sicuramente il nero e il verde. Il primo per rappresentare quel “buio” che ormai da qualche tempo ammanta la comunità di Lipari e di cui io faccio parte, e il secondo ( il verde) per esprimere l’atteggiamento bilioso dei miei compaesani.

È vero, ai tempi del Coronavirus, tutto è diventato più difficile; siamo divorati dalle preoccupazioni, guardiamo con tenerezza i nostri figli, nipoti e ci chiediamo a quale futuro li stiamo consegnando. Sarebbe logico, tuttavia, sentirci tutti più vicini, uniti nel combattere questo “nemico” comune che non conosce confini. Eppure, quello che è accaduto a me e alla mia famiglia, ha tutto un altro “sapore”.

“Siamo eoliani, precisamente di Lipari”. Questa è la frase che, instancabilmente e fieramente, abbiamo ripetuto di più negli ultimi due anni, nel nostro piccolo ristorante nel centro di Londra. Una parete intera abbiamo dedicato alle Eolie. E a tutti i clienti che rimanevano incantati dalla bellezza di quei luoghi rappresentati in quelle foto, Fabrizio e io, con lo sguardo trasognato, raccontavamo della magia delle isole Eolie, di queste sette sorelle, patrimonio dell’umanità, dove il tempo sembra essersi fermato.

Il precipitare degli eventi ci ha costretto a chiudere l’attività. Abbiamo iniziato a guardare con crescente preoccupazione la nostra permanenza a Londra. Tutte le sere ascoltavamo le angoscianti dichiarazioni dell’eccentrico Primo ministro inglese che, candidamente, ammetteva che il sistema sanitario inglese non avrebbe saputo e potuto curare tutti. Così, una sera di marzo, in preda alla paura, soprattutto per i nostri due bimbi, abbiamo deciso di “tornare a casa”. Sì, perché per noi questa isola è anche casa nostra.

Tramite l’ambasciata abbiamo organizzato il nostro viaggio di rientro, così come previsto dal Ministero degli Esteri. Il 25 marzo, con un volo Alitalia, siamo giunti a Roma, dove in un aeroporto semi deserto e dall’atmosfera rarefatta, abbiamo effettuato i nostri primi controlli. Nonostante il momento, eravamo felici, ci sentivamo più al sicuro, iniziavamo a respirare “ aria di casa”: la nostra lingua ritrovata, lo sguardo compassionevole degli uomini della Polizia di stato che, con grande calore , non hanno esitato a darci il loro Benvenuto.

Ma la sorpresa più amara doveva ancora arrivare. E ce l’ha riservata il pregiatissimo sindaco di Lipari.

Aduso a prendere decisioni di pancia, decide ( misconoscendo quanto prevede il ministero degli Esteri) che Lipari non può accoglierci. A suo dire, mancano i requisiti che consentono di fare rientro sull’isola. Vani sono i tentativi di spiegargli che ne abbiamo tutti i diritti, stante le dovute precauzioni e procedure che sappiamo di dover mettere in atto.

Ma niente. E’ una guerra personale la sua. Quella stessa che fomenta tutti i giorni nella sua “ horribili” diretta dove, invece di infondere sicurezza , serenità, fomenta le paure dei suoi concittadini che ormai, preda anche loro di istinti primordiali, vomitano quotidianamente sui social i peggiori improperi. Ma si sa, il pesce puzza dalla testa, e quella del comune di Lipari è senza speranza.

Così il nostro primo cittadino, dal momento del nostro paventato arrivo a Lipari inizia a snocciolare tutta la sua pochezza: vieta all’agenzia marittima a Milazzo ( servizio regionale e NON comunale) di emettere i biglietti. Decidiamo di chiamare i carabinieri. A quel punto ci fanno partire. Non contento, con orgoglio e sorriso beffardo, durante un’intervista rilasciata ad un giornale locale afferma di averci denunciato all’autorita’ giudiziaria ( ancora non abbiamo capito per cosa!) e minaccia di prendere ulteriori duri provvedimenti in futuro. Poveretto, pensiamo noi, prima o poi se ne farà una ragione.

Verrà il giorno in cui potrà iniziare a prendere lezioni, non di buonsenso per carità! Ma di come si amministra un paese. Forse potrebbe farsi aiutare dal suo collega di Salina che, a differenza sua, con estrema mitezza e umanità, così come previsto per legge (!) ha accolto un suo concittadino che si trovava nelle nostre stesse condizioni.

Non è mai troppo tardi per imparare a stare al mondo.

LA REPLICA DEL SINDACO GIORGIANNI

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di Marco Giorgianni*

La signora Valentina Marino, oggi 31 marzo 2020, su diversi quotidiani online e siti di informazione locale ha, in modo accorato, esposto le ragioni del suo rientro a Lipari.
Dall’umano sfogo della signora si evince che lei, insieme alla sua famiglia, si sia messa in viaggio verso Lipari, luogo che non rappresenta la sua residenza abituale, non perché avesse definitivamente perso il lavoro o la propria casa, né - mi auguro - per ragioni di salute: lei è rientrata perchè “in preda alla paura per le dichiarazioni dell’eccentrico Primo Ministro inglese”(cit.) e questo è comprensibile e umano, ma non certamente uno dei motivi contemplati dall’ordinanza del Ministero degli Esteri. Molti imprenditori e operatori turistici in Italia hanno chiuso le loro attività, in ottemperanza alle disposizioni di legge, ma non per questo é stato consentito loro di andarsene da una parte all’altra dell’Italia.
Pertanto, non credo che ci sia altro da aggiungere se non che queste dichiarazioni, come le altre illazioni offensive e denigratorie riguardo alla condotta e all’operato del Sindaco di Lipari, contenute nello stesso articolo, verranno rimesse agli organi competenti per essere opportunamente vagliate.

*Sindaco

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