di Michele Sequenzia
Forza Vulcano!
Caro Direttore,
quando Vulcano come Atene? Siate voi " Vulcanari " a deciderlo! . Non fatevi infinocchiare ancora una volta, da odiosi politicanti!.
Mettetevi tutti insieme, operosi e governate con ordine e severità. Non ci sono altre vie.
L'origine della democrazia diretta è applicata , dal 1874 in tutta la Confederazione Elvetica , dove si respira liberamente, si crea sviluppo, benessere, nel rispetto della Legge, nell' uguaglianza dei cittadini.
Si opera per il Bene Comune, si parlano 4 lingue diverse, di altrettante popolazioni, senza fare differenze, discriminazioni. Tutti uguali.
Con una unica finalità: governare tutti insieme pacificamente.
Meraviglioso vivere dove vige la democrazia diretta, lo stesso modello politico applicato da Atene intorno al 600 a.C.
Nella democrazia ateniese, i cittadini non eleggevano i rappresentanti , cui affidare il compito di " amministrare", ma votavano essi stessi su proposte e iniziative. Senza " intermediari".
Diamo sviluppo, forza alla " Fucina di Efesto", fate crescere i giovani, dando loro ampio spazio, ben venga la " Fucina di Efesto" per la promozione del territorio, del mare, dei beni di Dio, che parte dalla volontà di cittadini per far sviluppare l'intera isola di Vulcano,
con tutte le altre isole Eolie. Un nuovo rinnovato territorio di nuove iniziative. In piena libertà.
Sviluppiamo, rafforziamo la " Fucina di Efesto" ovunque, autogestita e basata su decisioni assembleari comuni.
Siano i cittadini tutti ad essere responsabilizzati con la finalità di promuovere iniziative, migliorare la vita , l'economia, la cultura, dando vita alla vera democrazia dell’isola e dei suoi abitanti.
Con i miei migliori auguri.
Dalla libera città di Freiburg in Breisgau -Germania
L'INTERVENTO
Come evoluzione del “Comitato Spontaneo Vulcano”, sorge sull’isola la “Fucina di Efesto ASP”, un’associazione che nel 2022 ha portato avanti numerose iniziative per la difesa e la valorizzazione del territorio, che sta organizzando grandi progetti per il prossimo anno e, in termini più generali, per il futuro dell’isola. Il 2022 è stato un anno particolarmente arduo per la popolazione di Vulcano, a causa delle variazioni vulcanologiche, della problematica gestione delle stesse da parte della Commissione Straordinaria per l’Emergenza Vulcano, e dell’allarmismo mediatico sviluppatosi attorno alla questione. Queste circostanze hanno portato a un decremento del 30% di visitatori sull’isola di Vulcano (a differenza delle altre isole dell’arcipelago che hanno invece riscontrato sviluppi positivi nel settore del turismo), oltre ad aver arrecato danni diretti a diverse attività commerciali, e un danno d’immagine incalcolabile le cui ripercussioni si faranno sentire negli anni a venire.
Da queste difficoltà, è sorto un movimento per la difesa del territorio che si è dedicato principalmente al dialogo con le istituzioni competenti, presentando petizioni popolari di ampio spettro. Gli strumenti della democrazia diretta, così come sottolineato da Michele Sequenzia nella lettera di speranza che ci è pervenuta e per la quale siamo molto grati (https://www.notiziarioeolie.it/opinioni-cultura), hanno trovato terreno fertile in questa congiuntura storica dell’isola, e la sua comunità continuerà ad abbracciarli con etica e responsabilità sociale, con l’obbiettivo di creare “un nuovo e rinnovato territorio di nuove iniziative. In piena libertà”.
Di fronte all’indifferenza della Commissione Straordinaria nei confronti delle difficoltà socioeconomiche vissute dagli abitanti, il primo di settembre, giorno in cui è stato prorogato lo stato d’emergenza per l’isola, la Fucina di Efesto ha inviato una petizione sottoscritta da circa 500 abitanti, a dimostrazione dell’esigenza di aprire un tavolo di negoziazioni che porti alla riapertura in sicurezza della scalata al cratere o comunque all’attuazione tempestiva di misure di contrasto all’emergenza economica e socio-culturale che deriverebbe dal riproporsi di una stagione analoga a quella appena conclusa. Il malcontento sociale, ben lo racconta la storia, non porta a nulla di buono per chi detiene il potere; e di malcontento gli abitanti di Vulcano ne hanno già accumulato anche troppo, grazie a promesse incompiute, cieche proibizioni e la mancanza di iniziative istituzionali che portino ad una gestione attiva dell’emergenza, nel rispetto della pubblica sicurezza e del benessere socioeconomico della popolazione.
Questo periodo di profonda crisi socioeconomica, fortunatamente, ha avuto un effetto opposto all’annichilimento, piantando le basi per lo sviluppo di un vigoroso processo di ricongiungimento sociale e di partecipazione attiva, trasversale ed orizzontale della popolazione locale alla vita dell’isola. La popolazione ha ritrovato un forte interesse verso problemi vecchi e nuovi dell’isola, e si è orientata alla loro risoluzione attraverso iniziative pubbliche e dialogo con le istituzioni. Tanto la necessità di trovare attrattive turistiche alternative agli spazi interdetti e rivalorizzare le meraviglie naturali di Vulcano, quanto la volontà di sviluppare sull’isola una scena sociale, culturale, politica, artistica e tecnico-scientifica che arricchisca materialmente e immaterialmente sia la popolazione locale che il flusso turistico, ci ha portato a rivolgere l’attenzione del movimento non solo alla difesa del territorio, ma anche alla sua promozione in una moltitudine di forme e contesti.
Esempio di questo cambio di rotta si è materializzato nel ciclo di conferenze “Storia, Natura e Cultura di Vulcano”, un appuntamento settimanale realizzato coinvolgendo gli esercizi commerciali del territorio che hanno fornito gratuitamente spazi e strumentazione, che durante due mesi ha portato sull’isola illustri ricercatori che hanno nutrito le menti dei/delle partecipanti con presentazioni attinenti a tematiche vicine all’isola e all’arcipelago eoliano. Inoltre, è stato inaugurato il progetto “Spiagge pulite, bimbi felici”, un appuntamento settimanale a scopo didattico ed ecologico durante il quale bambini e bambine, accompagnati/e e supervisionati/e da adulti/e, hanno ripulito le spiagge dell’isola. Oltre a questi incontri regolari, si sono organizzati eventi una tantum che hanno avuto un ottimo riscontro, consolidando la comunità e attraendo i turisti.
Alcuni esempi sono la festa per la riapertura della Spiaggia di Levante, un evento indimenticabile al quale numerosi abitanti hanno contribuito mediante l’apporto di piatti tipici, bevande, opere d’arte, poesie ed arti performative. Pari successo è stato ottenuto dal “Compleanno di Efesto”, un evento di ARTivismo durante il quale performers circensi siciliani/e e isolani/e hanno rivivificato gli spazi dell’isola deliziando le anime e ampliando gli immaginari. Ci siamo inoltre adoperati in campo digitale, creando pagine Facebook, Instagram e YouTube dove archiviare e divulgare le iniziative realizzate, consolidando un patrimonio culturale di valore. Allo stesso modo, si è creato un sito internet che contiene informazioni utili al turista, sia per quanto riguarda l’isola che le attività in essa presenti, oltre ad un blog dedicato alla vita quotidiana.
A questo sito si collegherà una chat in tempo reale e un numero verde al quale i visitatori potranno fare riferimento per chiedere informazioni di qualunque tipo. Tutte queste attività sono state portate a termine con risorse economiche minime, soltanto grazie al lavoro volontario collaborativo e all’appoggio delle strutture di ricezione turistica. Ad oggi, la Fucina di Efesto conta un direttivo eccellente e più di 150 collaboratori/collaboratrici, che hanno dimostrato la buona volontà di voler trasformare l’isola e riportarla allo splendore. Ricercatori/ricercatrici, artisti/e di vario tipo, project designers e managers, organizzatori/organizzatrici di eventi, illustratori/illustratrici, operatori/operatrici del terzo settore, avvocati/e, contabili, educatori/educatrici di diversi livelli, guide escursionistiche, esperti/e nei settori dello sport, enologico e agroalimentare, oltre ai/alle professionisti/e del turismo che operano sull’isola. Ciò che ci accomuna è l’amore per Vulcano e un fervente desiderio di migliorarla sotto diversi aspetti, per apportare benefici tanto alla popolazione locale (soprattutto alle nuove generazioni), quanto al flusso turistico. Se quest’anno abbiamo fatto tanto, il prossimo faremo molto di più!!!
Associazione La Fucina di Efesto. Il direttivo: Presidrnte, Gaia Thöni, vicepresidente Gianmaria Lenti, segretaria, Mariangela Lopresti, consiglieri, Maurizio Vulcano (nella foto con la moglie Patrizia), Bartolo Favaloro, Erminia Mandarano, Simona Dambrosi tesoriere consigliere
NOTIZIARIOEOLIE.IT
17 MARZO 2022
L’intervista del Notiziario a Michele Sequenzia, l’italiano vero e libero
Caro Direttore,
Mikhail Gorbachev è morto a Mosca all'età di 91 anni. L’ultimo leader sovietico, politico raffinato, indipendente, contro corrente, contribuì, spesso isolato, a porre fine pacificamente alla Guerra Fredda. Mikhail Gorbachev è stato uno statista unico nel suo genere. Il mondo ha perso un leader di altissimo profilo morale, un multilateralista impegnato e un instancabile sostenitore della pace. Dal crollo del Muro di Berlino alla perestrojka, e dal disarmo nucleare al ritiro delle truppe russe dall'Afghanistan.
La morte di Gorbachev – Premio Nobel per la pace nel 1990 “per il suo ruolo nei cambiamenti radicali delle relazioni fra Est e Ovest” – interviene in un momento di fortissimi contrasti tra Mosca e l’Occidente.
I leader mondiali hanno reso omaggio alla memoria dell'ultimo leader sovietico, Mikhail Gorbaciov, e hanno evidenziato il suo contributo alla fine della Guerra Fredda, mentre in Russia la sua morte è stata accolta quasi freddamente, poiché molti nel paese associano la sua figura al crollo dell'Unione Sovietica.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che Gorbaciov era un uomo con "visione straordinaria", un leader non comune, con l'immaginazione di vedere che un futuro diverso era possibile e il coraggio di rischiare tutta la sua carriera per raggiungerlo.
"Non dimenticheremo che la " perestrojka" di Gorbachev, ha reso possibile movimenti libertari mai prima visti in Russia, con il tentativo di stabilire un vero processo democratico in Russia. Senza Gorbachev e la sua politica distensiva, aperta al dialogo, oggi la Germania non sarebbe stata riunificata , grazie alla caduta della cortina di ferro , ha sottolineato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Caro Direttore,
chi rompe, paga. Non ci sono altri tipi di “trattative”. Nessuna “politica” puo’ sanare chi ha perso tutto. Il Sindaco sa cosa succede? Una sua ambigua decisione, rivela una assai scarsa considerazione, una tristissima beffa per chi ha perso tutto.
L’intera Italia ha subito un danno immenso. Un delitto. Una vergognosa aggressione. ll primo cittadino di Lipari sa chi difende?
Cosa vuol dire che “deciderà opo aver sentito l'opinione della popolazione”. Ma i cittadini sono stati informati su tutto? Cosa sanno? I danni sono ingenti.
Ma con chi deve stare , trattare un Sindaco? A chi deve dare retta?
Il primo cittadino ha deciso di ascoltare l’intera popolazione : dei tanti cittadini oggi senza casa, senza mezzi, senza futuro. Delle tante Aziende sul lastrico. Chi paga i tanti coraggiosi che hanno salvato il salvabile?
Vogliamo far tornare sull’Isola chi l’ha “ stuprata”? Contento il Sindaco?
Cosa ha deciso il Magistrato? Esiste una sentenza? Sono note le decisioni del Tribunale ?
Chi ha fatto la stima dei danni? Perché tanti ritardi? Esiste un completo censimento dei debiti, degli oneri ? Chi paga? Chi risarcisce chi ha perso tutto? Prima un incendio, poi un violento nubifragio ha distrutto, annientato un intera isola.
Il primo cittadino chiede: volete voi isolani permettere a coloro che hanno causato tanti danni di ricominciare , pur avendo causato l’incendio, a venire in casa vostra, come se “ nulla fosse accaduto”?
Nessuno ricorda chi ha causato l’incendio che ha aperto le viscere del vulcano, cui la pioggia per il violento nubifragio ha spazzato via migliaia di metri cubi di terra e fango, distruggendo la vita dell’Isola?
Chi ha causato i danni? Chi paga il conto totale? Tutta l’Italia vuole sapere. Chi ha sbagliato? Chi ha colpa? Chi risarcisce?
La Rai o chi per essa deve prima pagare tutti i danni. Nessuna notizia da parte della RAI? Cosa ha stabilito il giudice? Trattative premature non sono ammesse. Oggi bisogna pagare i danni... Non sono proponibili “comode” soluzioni.
La scuola italiana
Caro Direttore,
pericolosamente sta aumentando la quota di abbandoni scolastici. Non si studia e non si trova lavoro. Non so se sia vero , ma sembra che al Sud Italia i livelli di istruzione permangano insufficienti. Lo denunciava sin dal 1956 Danilo Dolci. Nel 2022 solo il 54% possiede un diploma, contro il 65,7% nel Nord. Poco studio = scarso lavoro. Preoccupano i tassi di occupazione che al Sud permangono bassi, solo 1 laureato su quattro, trova posto, spesso emigrando.
Possibile che la popolazione residente nel Mezzogiorno permanga meno istruita rispetto a quella nel Centro-nord? Dal 1861, anno di nascita dell’ Unità d’Italia, dopo 161 anni, nessun governo è riuscito a promuovere un solido “ sistema culturale nazionale italiano", formando una nuova classe di professionisti, studiosi, di moderni imprenditori, attivi, competitivi.
Perché si continua mantenere tanta disparità, che crea tanta miseria e povertà? Perché non si danno a tutti i cittadini, le medesime possibilità, di formazione continua, ottenendo nuovi ottimi livelli di “educazione” ,formando buoni “ cittadini”, migliorando la società? A chi importa una buona scuola? Nessun governo, sembra aver provveduto a fornire nuovi programmi formativi, per un minimo decente futuro.
E ora andiamo a nuove elezioni, senza tener conto di nulla, mantenendo gli stessi programmi, la maggior parte obsoleti. Gli stessi che hanno contribuito a non formare educazione, sviluppo , e tanto meno lavoro.
Caro Direttore,
senza governo, bruciati ed annegati, senza casa, senza tetto, senza energia, a secco, chi ci salva? A Roma i soliti immortali addetti alla politica del “dolce far niente”, intendono ricandidarsi, senza nulla in testa, imbrogliandosi a vicenda, per meglio ingannare gli elettori con i loro ipocriti, fasulli accordi.
Triste è il futuro della popolazione di Stromboli, isola divina, orrendamente straziata, da odioso , malvagio incendio. Una spaventosa alluvione , una potentissima bomba d’acqua , su un terreno senza alberi, incendiato e denudato da una “ troupe” della Rai Tv, guidata da incompetenti e da ignoranti, ha reso invivibile a tutti la vita dell’Isola.
Dopo Stromboli anche Lipari sta bruciando! Chi dovrà ripagare gli abitanti e le imprese per i danni subiti dell’Isola? Chi dovrà pagare il conto? Il Catasto delle varie proprietà immobiliari, religiose civili e militari, dell’ arcipelago, è stato aggiornato?
L’intero territorio, dalla magnifica Marmolada a Pantelleria è a rischio. Stiamo andando verso nuovi terrificanti incendi e nuove pesanti alluvioni.
Ogni Comune ha il compito di governare il territorio, pianificarlo urbanisticamente, ove gli agglomerati urbani sono soggetti ad una aggiornata mappatura catastale delle varie proprietà e verifica accurata dei danni subiti.
”Il catasto degli eventi alluvionali ED30 viene gestito dal 1998 dall'Agenzia per la Protezione Civile e riporta gli eventi di alluvione o recuperati da archivi o altre fonti storiche. Oggi gli “ eventi alluvionali” come gli incendi e le bombe d’acqua, si sono centuplicati. La loro forza distruttrice è spaventosa.
Le nostre abitazioni, le aziende, ponti e strade , ogni cosa è in pericolo. Ogni due anni l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale presenta il Rapporto nazionale sulla situazione del dissesto idrogeologico nel Paese.
Gli ultimi dati disponibili sono quelli presentati alla Camera dei deputati nel luglio del 2018, secondo il quale è a rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità.
Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale ( siamo fermi all’ anno 2018) è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni solo 50 mila km2 . Quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata e più del 9% (oltre 1 milione) in zone alluvionabili.”
Sto leggendo una nuova brutta notizia: anche Panarea , straordinaria, meravigliosa isola di sogno, assai poco tutelata, resa invivibile dalla orrenda mala educazione, assalita da ogni tipo di imbarcazione, deturpata da masse di “turisti”, è in pericolo. Un grosso costone di Cala del Morto si sta distaccando e potrebbe precipitare in mare. Proibita la balneazione su tutta l’area marina, ed il transito delle imbarcazioni.
Caro Direttore,
chi conosce la vera storia della “ Spedizione piemontese in Crimea” del 1853? Ancora oggi chi ricorda l’orribile conflitto tra l’impero russo che mira a nuovi possedimenti, in lotta contro l’Impero Ottomano, sostenuto da Francia e Gran Bretagna?
Il Primo ministro, il Conte di Cavour a Torino, decide di parteciparvi con un corpo di spedizione militare piemontese. Mancano i mezzi finanziari, armare una spedizione ha un costo enorme. Il Piemonte ha le finanze a secco. Cavour intende parteciparvi e spedisce in Crimea contro l’Impero dello Zar Nicola, con 18.058 uomini e 3.496 cavalli.
La verità è che Cavour non ha mezzi. Manca di tutto. Senza denaro non si fanno guerre. Tra il Governo di Cavour e quello di Londra si stipula un contratto , in virtù del quale il governo di Londra concede al Re di Savoia un prestito di un milione di sterline. Una cifra enorme. Un debito pesantissimo. Per partecipare alla guerra in Crimea, il Piemonte accetta il debito che subordina le finanze piemontesi a quelle britanniche, trasformando il governo Piemontese a ” gregario pagatore ” per tutto il “ Risorgimento”. La spedizione piemontese in Crimea, dove colera e tifo imperversano , sarà rapidamente falcidiata , oggi viene ricordata sui libri di storia come un’abile strategica mossa politica del Conte di Cavour per potersi “ sedere” tra le grandi
Potenze europee.
La realtà è assai triste. Migliaia di giovani piemontesi- in gergo militare considerati ” bassa forza”, assai male equipaggiati e addestrati, come tanti schiavi, strappati dalla loro terra, sono stati sacrificati dagli interessi della classe politica-militare piemontese. La storia si ripete. Conflitti, ieri in Crimea, oggi in Ucraina che pagano solo i poveri cittadini, gli inermi, contadini e operai, e i tanti indigenti. Quello che è certo è che i pochi reduci piemontesi, falcidiati dal colera e dal tifo, non ottennero nemmeno una misera pensione di vecchiaia.
Grandiosi monumenti in ogni città e piazza, con tante bandiere al vento, ovunque testimoniano la grandezza politica del Conte di Cavour e di Vittorio Emanuele II , Re d’Italia. Nessuno ricorda il sacrificio di migliaia di umili contadini, operai, braccianti, piemontesi , i cui nomi sono stati tutti dimenticati.
Caro Direttore,
sempre più in forte aumento l’afflusso di turisti , mari e monti, traghetti al completo, una marea di Vip in vacanza di lusso, non si trovano porti. Alberghi, ristoranti e locande che scoppiano, chi ci lavora è costretto, assai mal pagato, a turni pesantissimi.
Si risparmia sempre sulla pelle di quelli che non contano nulla. Esistono decine di leggi che proteggono il lavoratore, in realtà non vengono mai osservate.
Ti riporto la testimonianza di una giovanissima ragazza, lavoratrice nigeriana che, praticamente “ schiavizzata”, si è rivolta alla procura di Palermo:
“L’albergo era di almeno 100 stanze ed eravamo a pulire soltanto 6 persone.
Con tutte le stanze occupate dai turisti, noi dormivamo per terra, mettevamo dei materassi vicino l’ascensore. Ci pagavano pochi euro, al giorno, e ci mandavano via. Delle “ Agenzie” rifornivano chi era “ buttata fuori”.
Altre lavoratrici nigeriane potevano disporre di un contratto di lavoro part-time di 6/20 ore settimanali, mentre erano obbligate , pena il licenziamento, a lavorare fino a 12 ore al giorno, per tutti i 7 giorni : il totale fa 84 ore , senza sonno, con una retribuzione da fame, di scarsi 400,00 euro mensili che veniva corrisposta sempre in ritardo e soltanto a seguito delle loro insistenti richieste”.
Lo sfruttamento delle donne migranti , malgrado le leggi, sembra non aver fine.
Le più sfruttate sono proprio quelle che sono sotto” padrone”, come animali, vendute sul mercato del traffico internazionale, sono emarginate, prive di ogni identità, facile manovalanza, quelle che non hanno “ diritti”, spesso vittime di violenze e pesanti avances sessuali, soffrendo ogni tipo di abuso. Le cronache non le riportano perché il mercato “ non tira”. Sono storie che non piacciono , non hanno “ share”. Meglio evitarle. E tutti noi chiudiamo gli occhi.
Per chi ha bisogno di lavoro in Italia diventa sempre piu’ dura la vita.
Caro Gennaro,
Nicola Gratteri, nato a Gerace il 22 luglio 1958, è un magistrato e saggista , Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro . Da decenni vive sotto scorta a causa delle minacce di morte della ‘ndrangheta per il suo ruolo ai vertici antimafia in Calabria. Esempio di alta responsabiltà, onestà e rettitudine , per tutti i giovani italiani.
Nicola Gratteri ama il suo lavoro: “Io sono innamorato di questo lavoro, sono un tossicodipendente del mio lavoro. Ma se non pensassi che possiamo cambiare, farei un altro lavoro. Sono un agricoltore infiltrato in magistratura, potrei fare quello. O l’intrattenitore».
«Credo che la Calabria, anche insieme a voi, la cambieremo. Facendo le cose per come si devono fare, nel giro di un paio di anni racconteremo una Calabria diversa».
“ Perché se noi aspettiamo ancora che le mafie ne uccidano uno a sera per pensare che quello è il problema e quindi se non c’è un morto a sera il problema non esiste e quindi la mafia non esiste e non c’è motivo d’investire su uomini e mezzi ma soprattutto sul piano normativo, allora siamo a posto, siamo tutti tranquilli perché non c’è problema“ . Ha pubblicato molti interessanti, puntuali saggi , estremamente importanti per i giovani che vogliono essere informati.
Tra i suoi libri, scritti con Antonio Nicaso*:
• La Costituzione attraverso le donne e gli uomini che l’hanno fatta. (2022)
• Oro bianco. Storia e uomini .Traffici e denaro dall’impero alla cocaina.(2022)
• Storia segreta dell’ndrangheta .Una lunga e oscura vicenda di sangue e potere
• ( 1860-2018)
• Padrini e Padroni: come l’ndrangheta è diventata classe dirigente. (2017)
• Fiumi d’oro. Come la mafia investe i soldi nell’economia legale. (2018)
• La malapianta. (2010)
*Antonio Nicaso . Esperto analista a livello internazionale sulla criminalità organizzata. È autore di più di una dozzina di libri, tra cui Bloodlines: The Rise and Fall of the Mafia's Royal Family; Mafia globale; e Deadly Silence. Nicaso è consulente e docente regolare per università, governi e forze dell'ordine negli Stati Uniti, in Canada e in Europa
Caro Direttore,
Sulla Marmolada ,un enorme ghiacciaio di oltre 3.300 mt, ha combattuto mio padre, siciliano, soldato di Sua Maestà il Re d’Italia, contro gli Austro-Ungarici. Arruolato, a 17 anni, non conosceva nulla del ” Il Continente”. Non sapeva nulla del Piemonte e dei Savoia. Era scoppiata la guerra, di cui nessuna sapeva nulla. Mio padre, non aveva mai visto un “ moschetto 91”e una baionetta. Mai visto una montagna. Chi mai era stato informato della guerra?
Arrivato al distretto militare di Siracusa : ritiro di una coperta, di un tascapane e di una gavetta. Imbarcato in un treno merci. Mai visto lo Stretto di Messina. Con mio padre viaggiano altri giovani coscritti siciliani. La maggior parte di Modica. Altri si aggiungono a Catania e Messina. La maggior parte è analfabeta. Molti sono contadini e braccianti. Non sanno nulla della guerra. La maggior parte sono contadini che vanno in guerra malvolentieri e soltanto perché costretti.
Sembrano contenti di essere sul treno. Non sanno che cosa li aspetta. Il viaggio è lungo, si dorme per terra. Senza mangiare arrivano a Roma dove vengono spidocchiati. Lungo i binari c’è la Croce Rossa che offre loro pane e acqua. Molti Regi Carabinieri controllano i nuovi arruolati, nome cognome, distretto matricola. Dopo due giorni sui binari, si riparte alla volta di Milano.
A Milano dopo tre giorni, in piena notte, siamo un centinaio , a piedi raggiungiamo guidati dai Carabinieri la Caserma di Corso Vittoria dei militari ci conducono in una stanza, al buio, abbiamo diritto a tre balle di paglia per dormire
Mio padre racconta: ”Ci distendiamo alla meglio per terra e tentiamo di dormire, ma appena dopo quattro ore una strombettata seguita da un vocio infernale mette la caserma in subbuglio. Forza tutti pronti per il fronte. Pezze da piedi dure come se fossero di carta incatramata, una branda ed un materassino completano il nostro corredo. Alle dieci ci disponiamo in fila davanti alle cucine per ritirare il brodo e la pagnotta, scopriamo le infinite ingiustizie subite da noi soldati. Dopo Verona il treno sale al nord. Siamo subito buttati al fronte. La battaglia per la conquista della Marmolada durerà due anni . Sotto il ghiacciaio di vari chilometri, gli Austro –Ungarici hanno costruito una enorme caserma con mitragliatrici e cannoni, un lungo camminamento che sotto il ghiaccio si snoda per 12 chilometri di una rete di gallerie a 50 metri sotto la superficie, e che unisce le baracche in legno adibite a rifugio, infermeria, magazzini, cucina e dormitori.
Qui, tra il settembre 1916 e il novembre 1917 vi vissero contemporaneamente fino a 200 soldati, quasi un centinaio nella stessa baracca per 2 estati e 1 inverno. La guerra contro l’Austria durerà fino al 4 novembre 1918. Saranno circa 50.000 siciliani, mobilitati tra il 1915 e il 1918, che non torneranno a casa. Con l’enorme debito pubblico del dopo guerra, si aprono le porte alla dittatura di Benito Mussolini. Praticamente dal 1918 ad oggi 2022 siamo soffocati da un continuo dissanguamento, di infiniti debiti, che paralizzano ogni sviluppo.
Caro Direttore,
viviamo solo di brutte notizie. Nulla viene fatto in difesa dell’euro. Assai negativo è il comportamento dei partiti politici italiani, tutti egoisti, attenti a salvare le loro poltrone, incapaci di ogni buona azione, non si curano della politica monetaria. Affoghiamo nei debiti. La recessione è ormai alle porte
Gestione politica assurda, di palazzi pieni di parassiti a Cinque Stelle tutti famelici, mettono ogni giorno in crisi il governo, ottusi, incapaci, inetti, mentre l’Italia va a rotoli. Foraggiati con ricchi stipendi! Beata l 'Italia dei nostri padri. I nostri soldi sono tutti assorbiti per pagare i fannulloni ! Gioco perverso! A loro viene concesso tutto. A noi pensionati, anziani e bisognosi, rapinano ogni mese, tre , cinque euro, sempre le nostre misere pensioni sono in diminuzione, derubandoci dei nostri sacrosanti, necessari euro ogni mese.
Tanto siamo anziani , destinati a crepare! Non serviamo a nulla. Bel governo, quello del geniale Mario Draghi. Tra pochi mesi, stipendi , salari e pensioni saranno insufficienti a coprire il continuo aumento del costo della vita.
Caro Gennaro,
stimolante, scottante la tua odierna intervista con le tue gentili ospiti : le Signore Bruna Rucci, Simona D’ Aquilio e Annunziata Pajno.
Si è discusso di un interessante saggio-inchiesta del belga Patric Jean : “La legge dei padri”, ( La loi des peres) tradotto in italiano da Simona d’Aquilio. Oggi viviamo in una società dove di rado si discute della “ Legge dei padri”. Argomento tabu’. Si preferisce tacere.
La “legge dei padri” si basa sul principio dell’esistenza del solo “ Padre”. Unico Capo, Duce, Zar. Ogni discussione sembra inutile. Abbiamo cancellato l’esistenza della donna, di ogni donna.
Meglio non esporsi. Il mondo femminile sta bene cosi come è, perché mai parlarne?
Principio condiviso da molti popoli , da molte religioni, come dalle “ sacre scritture” , che pongono a base del “ diritto” il dominio maschile sulla donna. La legge dei padri è una legge che serve a far transitare, con tutti gli onori, tutti gli uomini nel “ paradiso”, dove potranno godere liberamente, mentre le loro donne sono severamente “ escluse”. Che fine faranno?
Malgrado la Costituzione e caterve di leggi a protezione dei diritti “ femminili” sono in aumento le sentenze che condannano la donna.
Perché è “ donna”. Siamo una società dove poco o nulla si discute della violazione diffusa dei fondamentali diritti umani; decine di sentenze non hanno saputo individuare la violenza strutturale che segna ancora i rapporti fra i generi. Esiste una catena ininterrotta di soprusi che nessun tribunale intende sanare e ridurre.
Nessun codice riesce a bloccare le gravissime violazioni, perversioni, discriminazioni che brutalizzano i minori. Il mondo della pedo- pornografia ha invaso l’intero universo.
Tutto questo malessere aumenta nei conflitti armati .
Con grande difficoltà , sono state promulgate leggi che tutelano le donne contro il femminicidio, lo stalking, violenze domestiche, gli orrori di una vita coniugale.
Condanne sono state pronunciate contro la legge sul divorzio e ancora peggio ci sono fortissime opposizioni al diritto all’aborto. Insanabili conflitti. Siamo in forte ritardo sul tema parità di trattamento economico, una donna puo’ perdere il lavoro se in stato di gravidanza, difficile conciliare la vita professionale con quella familiare.
Segnalo per i tuoi lettori interessanti letture:
- Patric Jean: La domination masculine.
- Muriel Salmona -Psichiatra : Le livre noir des violences sexuelles.
-Edouard Durand- Magistrato : Defendre les enfants.
Caro Bartolino,
sempre piu’ dobbiamo fare i conti con la mancanza di una buona amministrazione. Chiudono i Tribunali, sono scomparsi i medici, ce li paghiamo- quando ci sono - con i nostri soldi, il Territorio è abbandonato a se stesso, tutto diventa invivibile, non ci si cura di nulla.
Il Covid è riesploso ovunque. Una notizia che dovrebbe allarmare il Comune di Lipari.
La Signora Paola Musico‘ , Lettrice del Notiziario, ci informa che suo marito, Edoardo con cui è volata da Sidney per acquistare una casa a Lipari, non manca giorno in cui il marito, a mani nude, ripulisca, da ogni schifezza abbandonata, continuamente un piccolo torrente sotto le finestre di casa sua ad Acquacalda. Una notizia da “ bollino rosso”.
Da far vergognare ogni Sindaco. E tutti aspettano i soldi dall’Europa , senza muovere un dito. Evidentemente non ci si rende conto del pericolo di nuove gravi malattie.
Caro Direttore,
crescono le temperature estive, le cronache politiche italiane , mostrano il loro volto peggiore, di orgogliosi partiti sempre piu’ avvelenati da faide tra oppositori e scissionisti , mentre il governo traballa . Come tante cicale, ci godiamo il mare, dimentichiamo la guerra, mentre s’incendia l’intero mondo, il futuro è incerto, è follia che ci sia tanta squallida arroganza , mentre i nostri amici ucraini lottano con ogni mezzo per sopravvivere, le loro strade e case sono ormai trincee, i coraggiosi soldati le difendono corpo a corpo, notte e giorno migliaia di missili fanno crollare interi palazzi.
Una mia cara amica, tra i bombardamenti, mi scrive: “ Che cosa vuol dire per noi felicità? Semplicemente si è felici quando siamo ancora vivi, e la nostra casa non è stata bombardata. Questo è la nostra felicità!”
Siamo stretti in una morsa mortale. Dobbiamo resistere o morire. La scorsa settimana siamo stati attaccati da 70 missili solo nel week –end. Su di noi sono caduti piu’ di 2800 missili dall’inizio della guerra. Siamo a rischio. Centinaia di migliaia di persone, non hanno pane e soffrono la sete, noi non vogliamo morire, si cerca di sopravvivere, molti ospedali sono stati distrutti. “
Caro Direttore,
i veri amici del Notiziario sono quelli che amano leggere le opinioni dei Lettori.
Avere proprie opinioni è la base della buona politica. Errore pensare che “ l’opinione” non conti nulla. Errore credere che il governo si formi senza la “ tua” opinione. Le varie opinioni sono la nostra ricchezza. Piu’ opinioni abbiamo piu’ si muove il mondo delle idee, della creazione, che innova, che sviluppa i cittadini verso il “ Buon Governo”. Ecco perché il Notiziario è ricco di opinioni. . Il Notiziario diventa “ centro” di riferimento di tante opinioni. Un faro che da Lipari illumina le isole, entra nelle nostre case, arriva ovunque nel mondo.
Un esempio per tutti è La Confederazione Svizzera , libera ed indipendente, dove l’opinione è fondamentale motore della politica, della cultura e della legge. Della vita di ogni giorno. La costituzione svizzera si alimenta grazie alle opinioni dei suoi cittadini. Ci convivono francesi, italiani, tedeschi e ladini e una marea di immigrati da ogni angolo della terra. Una straordinaria ricchezza lessicale. La Svizzera è il Paese europeo che ha dato vita ad una pluralità di “ opinioni” in virtù della presenza e l’apporto degli immigrati alla crescita dell’economia, all’evoluzione dei processi culturali, allo sviluppo della società. La Confederazione ha assorbito da sola i il 50% dell’emigrazione italiana dopo il secondo conflitto mondiale, oggi registra il tasso di immigrazione più alto del continente.
Ogni cittadino partecipa attivamente. Ci sono centinaia di giornali. Una marea di TV. Le opinioni liberamente espresse, circolano senza veti, in un continuo avvicendamento. Sono le opinioni dei cittadini , che fanno crescere il sistema democratico elvetico Non i partiti.
Il cittadino italiano soffre quando il governo non lo ascolta. Il cittadino italiano è spesso inascoltato, penalizzato. Il governo centralizzato, non ha cura della periferia. Scarsa è l’attenzione di chi governa in Italia. S’incrina il rapporto tra i cittadini. La democrazia ne soffre. In una vera democrazia, ogni cittadino ha diritto alle proprie opinioni. Il “ buon governo” ascolta il cittadino. Se il cittadino si sente defraudato di questo diritto, non partecipa al processo democratico. Diventa passivo. Improduttivo. Si formano le Sette . Nascono i Populismi. Scoppiano tumulti. Ne soffre la costituzione. Si i forma il pericoloso “ Partito Unico” e l’ideologia della guerra. Il “ cittadino” diventa “ massa”.
Nasce il Partito dell’Uomo forte. E immediatamente tu non puoi esprimere le tue “ opinioni.” Il gioco è fatto. Il Partito Unico ti toglie ogni tuo diritto. Sei stato tu a farlo, con la tua poca, scarsa “ opinione”. Non ti sei messo in gioco. Hai rinunciato ai tuoi diritti. Ti sei fregato con le tue mani. Tu , caro amico, non conti nulla. Tu stesso hai causato il tuo male. Tu non esisti, se non partecipi. Se non hai opinioni. E con te finisce la libertà, la democrazia.
Caro Bartolino,
Come campa una normale famiglia , con figli giovani, se i costi giornalieri ti strangolano? Come puo’ studiare un giovane se non ha mezzi? Come puo’ funzionare una moderna amministrazione, di assai pregiata storia , protetta da leggi dell’Unione Europea, di altissimo valore scientifico, di rarissima antica cultura, se le spese per il suo funzionamento sono assai pesanti?
Come attinge il Comune il denaro, se i suoi contribuenti sono tanto penalizzati da altissimi costi della vita, che non riescono a versare il loro “ tributo”?
Perché i cittadini vengono privati di ogni assistenza sanitaria, anche dell’Ospedale? Per quale ragione un intero arcipelago è abbandonato senza medici, privando i cittadini delle immediate cure necessarie , violando tutti i principi costituzionali? Perché il cittadino delle Eolie, deve recarsi a sue spese in altri lontani ospedali? Rischiando la vita! Perché non si viene curati subito? E quante vite si perdono? Tutto questo è criminale! Chi cura i piu’ deboli, i vecchi, gli anziani, umiliati, indifesi, spesso abbandonati ? Chi ne assicura la sopravvivenza? Con quale assistenza, se manca ogni cosa, ogni servizio?
Perché si chiudono i Tribunali? Perché tutto diventa invivibile. Desertificato. Chi assicura la buona qualità dell’acqua e dell’aria, della vasta, importantissima, rarissima area marittima? Di chi ci campa e ne ha cura?
Chi salvaguarda lo straordinario, unico territorio vulcanico , le operose popolazioni, che lo difendono dalla disattenzione di tanti governi. Chi allerta, assicura la sopravvivenza di chi ci vive e sgobba? Chi ha cura della vita del mare, della sua ricchezza, contro ogni illecita attività, contro ogni crimine? Come si preservano le coltivazioni, dei rari prodotti locali, curando piante ed animali? Quale è la nuova moderna politica dei “ trasporti via mare”? Quali sono gli investimenti in nuove attività? Chi controlla l’efficienza, la qualità , il servizio, le tariffe, la regolarità, chi ne ha responsabilità? Esiste un moderno efficiente piano trasporti ?
Come funzione il sistema tributario, se i suoi pochi uffici sono stati soppressi? E non si rispettano i diritti del cittadino. Perché tanta inefficienza per risolvere rapidamente una qualsiasi pratica, a quanti innumerevoli “Enti”… ed “ Autorità” deve rivolgersi il “ cittadino”, oberato da continui costi per raggiungere Milazzo, Messina, o Palermo.. dove gli uffici sono spesso “ fuori servizio”?
Perché da ogni parte del mondo arrivano proteste di tanti nostri concittadini esasperati da tanti governi inefficienti? Perché il cittadino Eoliano, al suo ritorno in Patria deve subire tanta ingiustizia? Perché tanti ritardi, difficoltà, costi? In quale Repubblica democratica viviamo? Odioso sentirsi privati dei nostri diritti in Patria, in casa propria! Invece di salvaguardare la vita, il lavoro di chi ha storiche, antiche radici eoliane!!
Odioso essere costretti a subire, come spesso accade, tanta scarsa educazione. Dove, ogni capo e capetto, fa di tutto per rovinarti la giornata. E questo lo si legge quotidianamente. Odiosa burocrazia italiana. Nessuna autorità in Europa, da Tromso, fino a Ceuta e Melilla ti chiede con arroganza “ Favorisca i documenti“. Brutto modo di conoscere l’Italia. Ogni cittadino ha sacrosanti diritti, deve essere accolto con il massimo rispetto.
Caro Direttore,
La Germania intera è oggi paralizzata per gli scioperi negli aeroporti. Saltano le prenotazioni. Vacanze a rischio ed Internet .Aumenta il numero della popolazione che usa il web, ancora piu’ elevato il numero di coloro che usano un telefono cellulare: 5,32 miliardi , più di due terzi degli abitanti della Terra. Tutto viaggia lungo i click della virtualità, scardinando le tradizionali regole dei buoni rapporti personali..
La “ rete” raccoglie di tutto. Crescono le truffe. Ogni nostro click puo’ comportare un rischio Andando in vacanza si acquista tra una sosta e l’altra negli aeroporti, navi, ristoranti ed hotels dove tutto va di fretta, per uno sfruttamento intensivo. Bisogna proteggersi dagli “hacker” per la rapidità con cui si infiltrano nelle nostre case, nei nostri conti bancari.
Questi malfattori sono pronti a trafugare e a registrare milioni di carte di credito, usando PC, telefono , guidati dai nostri click della tastiera. Una mega operazione di spionaggio, che ha permesso di estorcere milioni di username e password, e di tentare di ripulire i nostri conti bancari.
Caro Direttore,
si è conclusa il 20 giugno, con la partecipazione del Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, e con oltre duecento, ospiti la dodicesima edizione del Taobuk, il Taormina Book Festival. Premiati: Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica, gli scrittori Paul Auster e Michel Houellebecq. Non sono mancate le battute, tra il serio ed il faceto, tra ironia e sarcasmo dei due comici siciliani, Ficarra e Picone, tanto amati dal pubblico televisivo .
Dopo aver affermato che: “una sana politica di rilancio del turismo e del fatto che in Sicilia, per fortuna, sembra prospettarsi una stagione turistica con grandi numeri “..lo stesso Presidente Nello Musumeci si è trovato coinvolto , suo malgrado, da una raffica di “ commenti piccati” dei due scatenati attori siciliani, sempre spiritosi , assai pungenti, sarcastici “ sulla difficoltà di arrivare in Sicilia, … dove occorrono 3 ore da Palermo a Catania.”
Aumentando di volume i due comici hanno ancora una volta, in poche battute , rispondendo a tono al Presidente Musumeci, sul pesante disagio dei siciliani tutti : ”… Non si comprende di chi sia il merito, per la Regione è il suo, per altri operatori è legato piuttosto alla bellezza dell’isola che si autopromuove anche grazie a volo low-cost”.
E subito dopo, Musumeci favoleggia sul boom turistico in Sicilia ,: “Abbiamo tanti turisti che ormai li mandiamo in Calabria”, lo incalza ironicamente Ficarra, mentre Picone ha “ invitato i turisti a rallentare perché non c’è ancora il Ponte sullo stretto.”
Punto sul vivo il Presidente Musumeci ha peggiorato la situazione: ”vedo che sul ponte siamo tutti d’accordo”. Picone infastidito prontamente replica : ” infatti abbiamo pagato il pedaggio in sesterzi, c’erano le bighe”. A questo punto sono partiti molti fischi ed urla. Inutile la replica del Presidente Musumeci , chiuso in difesa: “ quell’autostrada è di competenza del Governo nazionale”.
Ancora una volta chi governa evita di assumersi le proprie responsabilità. Il pubblico , in un applauso liberatorio, ringrazia e saluta Ficarra e Picone, mentre raddoppiano i fischi all’indirizzo del Presidente Musumeci.
Caro Direttore,
tempi durissimi per l’informazione. Tempi difficili per il Tuo Notiziario. C’è chi lo odia al punto di farsi vittima. Lo si capisce dalle varie interviste del Notiziario delle Isole Eolie… tutte ” a caldo”. Magnifiche le interviste di Gennaro Leone, che aprono nuovi panorami, illuminano i lettori, combattono l’ignoranza, mettendo in comunicazione i continenti. Oggi siamo tutti sotto accusa. Per i tanti sospetti che minano l’informazione.
E per le tante lettere che le varie redazioni cestinano. Ovunque – nella stampa di regime, degli “Alti Comandi di Palazzo ” prevalgono “ interessi” che si mescolano con la falsità, con la logica dell'occultamento, che si oppone all'annuncio della verità.
Stromboli non è solo una rarissima, unica Isola vulcanica, straordinario bene dell’Umanità, è una giovanissima ragazza che ha subito uno stupro violentissimo, concepito e realizzato con rara ignoranza e feroce sadismo. Occorre sapere chi è stato . Ci sono nomi e cognomi, noti e meno noti Lo hanno mandato in onda.. in diretta… visto da milioni di spettatori, in tutto il mondo, fino nella Terra del Fuoco. Oggi Stromboli è distrutta. Non esiste. Senza vita. Sta ancora bruciando.
Chi sa non parla. Oggi tutto sembra essere “ rimosso”. .cancellato. Ma tutto è stato filmato, minuto per minuto. In prima fila la gente del posto, che ha salvato il salvabile, in assenza di “ Protezione Civile”. E di chi stava girando la “ fiction”. Una fuga precipitosa, nessuno ha visto nulla. Spettatori che non hanno mosso un dito. “ Non eravamo sul set”. Ma chi è stato?
Non facciamo nomi. Ci pensa il Magistrato. Noi denunciamo. La Legge fa il suo corso, ma le occorrono informazioni, dettagli, fatti , precisazioni, testimonianze, considerazioni, telefonate, lettere ed opinioni. Un dossiere completo. Che sia tutto alla luce del sole. Tutto verificato, parola per parola. Non abbiamo bisogno di nessun “ Buscetta”. Noi amiamo Stromboli, e amiamo chi lo abita e lo difende. Facciamo uscire la verità . Tutti insieme. Noi non vogliamo impiccare nessuno. Noi , lettori e commentatori del Notiziario delle Isole Eolie, da ogni continente, facciamo sentire le nostre opinioni, facciamo circolare l’informazione senza alterarla.
----Caro Direttore,
leggo dal tuo Notiziario una notizia terrificante…da ieri l’Isola brucia, Stromboli trasformata in inferno con danni incalcolabili, si cerca di salvare il salvabile, la popolazione è terrorizzata, in piena notte si fugge via, si rischia la vita, il fuoco divora boschi, case, ogni cosa,…” Il crepitio degli ulivi, delle ginestre, dei capperi, dei vigneti si mischia al dolore per la follia di chi avrebbe dovuto essere stato attento. Lo scirocco aumenta la forza del fuoco.....ci sono i canadair, continuano a buttare acqua.. e nessuno sa come è successo. Improvvisamente i cittadini, come i turisti, si trovano il fuoco in casa e non sanno a chi rivolgersi. Chi è stato? Oggi come ieri, ognuno scarica le proprie responsabilità.
Ieri tutta l’Isola festeggiava l’arrivo della “Rai Televisione italiana”. “ Che bello”! Arrivano da “ Roma”!... Girano una fiction sulla “ Protezione Civile”… Sai…..chi è arrivata a Stromboli! Una “ star della TV”! Che bella occasione per noi dell’Isola!!
Ci fanno “ Pubblicità”…. .è un ottimo richiamo per i turisti, ne abbiamo tanto bisogno, una buona occasione per l’economia dell’Isola, ben vengano…come ai tempi di Antonioni.. Rossellini… con la Magnani.. la Vitti..
Oggi, sono arrivati a Stromboli.. per una “ fiction”.. per “ simulazione”…per pura finzione.. teatrale…… non fanno sul serio… gli attori della “ fiction”.. sono prudentissimi.. appiccano un fuocherello, ma piccolo . Non fanno sul serio.. Quasi un fiammifero. La colpa è del vento, non di chi ha acceso il fiammifero. Solo per gioco, per far finta. Per normali esercitazioni di “protezione civile”!
Tutta l’Isola di Stromboli è a loro disposizione, o solo una precisa area? Esiste un “ contratto di lavoro”? Chi ha l’ autorizzazione? Che cosa intendono fare con il fuoco? Di che tipo è questa “ fiction”? Chi l’ha letto? Di chi è la firma? Chi risponde dei danni? Quali sono i costi a carico dell’Isola e chi li paga? Chi controlla chi? Esiste da Roma, un’ assicurazione sull’ intera produzione della “ Fiction”? Esiste un minimo contrattuale, per chi lavora? Chi è assicurato?
Leggo che “ Il personale inviato per la relativa assistenza non era sul luogo delle riprese in quanto non era ancora stato dato il nulla osta all'inizio delle attività" precisa il Dipartimento dei vigili del fuoco "ogni operazione eventualmente eseguita, sulla quale sono in corso accertamenti, non era autorizzata in assenza della squadra dei vigili del fuoco".
I danni, si stima, sono pesantissimi di decine di milioni di euro. Chi paga i danni? Esiste una assicurazione danni? Nessuno ha il coraggio di dire la verità? Nessuno parla? Ci sono interrogazioni in corso. Chi è il Responsabile? Ma non andiamo troppo a fondo, per prudenza, anche l’Isola ci rimette, se viene fuori la verità.. siamo in estate.. giornalisti state zitti.. cerchiamo di limitare i danni.. meglio non parlarne, altrimenti “ i turisti non tornano”! Ci rimette tutto l’Arcipelago. Per favore, acqua in bocca!
Ci sono decine di leggi sulla “ Protezione incendi”. Una caterva di norme che nessuno legge. Ecco il TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 8 settembre 2021, n. 120 . Testo del decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120 (in Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 216 del 9 settembre 2021), coordinato con la legge di conversione 8 novembre 2021, n. 155 (in questa stessa Gazzetta Ufficiale alla pag. 1), recante: «Disposizioni per il contrasto agli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile.». (21A06623) (GU Serie Generale n.266 del 08-11-2021)
Caro Direttore,
La gente urla il suo di dolore , “ tutti a Palermo”.. ricorda Il moto insurrezionale avvenuto il 31 marzo del 1282 passato alla storia con il nome di “ Vespri siciliani “ . Leggo dai Vespri: “Coraggio, su coraggio, Del mare audaci figli; Si sprezzino i perigli; È il gemere viltà! Al ciel fa grave offesa, Chi manca di coraggio; Osate! e l'alta impresa , Iddio proteggerà!
Nella confusione del parapiglia amministrativo, l’intero arcipelago abbandonato al suo destino, lamenta l’assenza di ogni cura, chiudono ospedali, fuggono via medici, i cittadini bisognosi sono disperati, crolla l’intero sistema sanitario. Un miliardo di “ promesse” e di continui rimpalli….” Stiamo attivando”…” si farà il possibile” .
Se non hai un “ Padrino” non ti salvi. Questo è il vero dato politico di una intera società che non è ancora diventata una democrazia. Mentre la maggior parte degli elettori vive una vita aliena dalla politica. Non ama i politici, non ne ha alcuna stima. Si reca a votare di poca voglia. Sa che “ tanto non serve a nulla”. Non conosce un solo articolo della Costituzione, tranne qualche buon Avvocato. Chiudono in Sicilia ospedali, fuggono via medici, i cittadini disperati, crolla l’intero sistema sanitario.
Questa mattina su Rai Tre, veniamo informati della triste vita di molti giovani medici che non sono valorizzati. Veniamo a sapere che i giovani medici italiani “ specializzandi”, spesso non riescono ad entrare in camera operatoria, sono tenuti lontani dalle principali attività mediche, rimangono in attesa, se prima non fanno “l’inchino” al loro Direttore Generale. Invece di essere subito messi a contatto diretto con il paziente, non sono guidati, istruiti a compiti manageriali, non vengono valorizzati, subiscono solo ricatti ed angherie. Sono costretti per mantenere il posto di lavoro ad accettare condizioni pesanti. Debbono sottomettersi ai capricci del loro “ Capo”, ad esempio, a guidare come semplici “ autisti privati” l’automobile del loro “ Primario”.
Prospera al contrario la sanità “ privata”, dove “ tutto funziona”. I servizi sono di qualità, con costi che succhiano il sangue ai cittadini. Paghi prima e paghi dopo
Il sistema statale, per i medici specializzandi non gira, non produce, non li fa crescere. Il “ Servizio Pubblico Sanitario è una costruzione centralizzata, governata male, di puro servizio “baronale”, inefficiente.
Molti nostri medici specializzandi, tra i migliori, cercano lavoro all’estero. Altri debbono fare doppi turni, mal pagati, sono soggetti ad ogni tipo di “ sottomissione” da parte dei “ Baroni “ della Medicina di Stato. Chi sta male a chi si affida? Sempre piu’ raro trovare medici e buone strutture sanitarie. Il sistema non funziona, non cura nessuno. Molti cittadini avvertono il disagio e degrado che si vive nelle corsie ospedaliere, spesso abbandonati , quando disgraziatamente hanno diretta esperienza della situazione in cui versa un parente malato o sono loro stessi ricoverati. Tutto è rimasto fermo come tanti anni fa. Con gli stessi effetti negativi. Non è cambiato nulla, malgrado i miliardi spesi per combattere il Covid e varianti. Miliardi buttati al vento.
I pochi ospedali non funzionano. Continua ogni giorno la folla di pazienti, di chi sta male, con code di ambulanze, barelle nei corridoi, confusione, mancano letti, masse di ammalati abbandonati nei corridoi strapieni, parenti infuriati, polizia, scarsità di infermieri professionisti, medici esausti, turni massacranti, poca assistenza: è quanto sta accadendo da mesi al pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, il più grande ospedale del Mezzogiorno.
Caro Direttore,
In Piemonte, il Canale Cavour, inizia sul Po a Chivasso, a poca distanza da Torino, e termina dopo 86 km. presso il comune di Galliate ( Cameri), collegando le acque dal Piemonte alla Lombardia. L’idea originale la dobbiamo al giovanissimo Conte Camillo Benso Conte di Cavour, abilissimo diplomatico, cultore del progresso, primo ministro di Casa Savoia.
Cavour si dedica ad un radicale rinnovamento dell'economia piemontese, innamorato della agricoltura, per migliorarne la produzione, vuole un canale che trasporti le acque per l’irrigazione di una vasta pianura, padana, comprendente il Vercellese, il Novarese, e la lomellina, attinge da due grandi fiumi, la Dora Baltea ed il Sesia
Lo scopo : irrigare una enorme fertilissima porzione di pianura padana, per una maggiore produzione di riso. Camillo Benso Conte di Cavour, Primo Ministro di Casa Savoia, intuì la potenzialità della ricaduta economica che la sua costruzione avrebbe potuto avere sul territorio irrigato per la risicoltura piemontese. Enormi benefici per tutti. Il Piemonte con Casa Savoia, era in guerra con la Casa d’Austria. I Savoia miravano alla conquista di Milano. Del suo ricco territorio agricolo .
L’ingegnere idraulico, Carlo Noè, ebbe il compito di realizzare il canale, grazie all’impegno di oltre 14.000 tra operai e tecnici, che lavorarono per oltre 3 anni lungo gli 86 chilometri del suo tracciato, assai difficile, complesso, usando la forza delle loro braccia, mani e pale , picconi e carriole, a mani nude. ll Canale Cavour con 101 ponti, 210 sifoni e 62 ponti-canale è ancora oggi una straordinaria opera non solo a livello ingegneristico, ma architettonico, Canale che fu inaugurato nel 1866, dopo la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861.
Grazie al canale Cavour la produzione italiana di riso, nel 2020, ha superato le 1.500 tonnellate , pari al 54% della produzione comunitaria, confermando l'Italia leader del settore in ambito europeo.
L'88% delle aziende risicole è localizzata tra il Piemonte e la Lombardia, dove la superficie coltivata a riso rappresenta il 93% del dato nazionale.
La superficie coltivata a riso biologico in Italia è aumentata di 7.500 ettari raggiungendo nel 2020 , oltre 16 mila ettari pari al 7% dell'intera superficie risicola nazionale.
L'Italia è il quarto paese a livello mondiale per superficie investita a riso biologico dietro a Cina (276 mila ettari), Thailandia (33 mila ettari), Pakistan (26 mila ettari) e il primo a livello Europeo (rappresenta il 62%). Importante il recente accordo tra Italia e Cina concluso nel 2020, per l'esportazione in Cina di riso italiano. (Fonte: Istituto di ricerca dell'agricoltura biologica - FIBL).
Caro Direttore,
il tuo Notiziario generosamente ci informa sui vari nuovi progetti politici ed amministrativi. Con l’occhio puntato sull’ arcipelago, mare e vulcani, scandaglia, indaga su chi arriva, chi parte , chi soffre, chi si agita per governare.
Si legge, ben in vista oggi, puntualmente, un paginone di belle notizie, un lungo ricco metraggio , un fiume di notizie, un Bramaputra lungo oltre 3100 km.. studiato con vigoroso impeto realizzativo.. ..”In dettaglio, questi sono i punti salienti del programma che intendo realizzare”…ma sarà tutto vero?
Domanda: perché chi scrive non fa sapere il costo a noi cittadini ? Un programma tanto robusto che a quantificarlo ci vogliono decine di milioni di euro. Chi paga? Chi ci mette il denaro? Da dove si attingono i mezzi?... per un opera “ colossale”? Quando e come? Ogni cittadino di Lipari sa bene che tutto costa..
Perché non informarlo bene su , investimenti, costi e tempistiche? Ancora una volta si tratta di un futuro Amministratore dotato di rari poteri miracolosi….come lo annuncia un tuo caro lettore.. …. nel primo fotogramma la Madonna essendo con le mani in alto, la ritrovo nella foto con le mani scese in giù e con lo sguardo un po' sollevato con gli occhi più aperti .”
Caro Bartolino,
L'Ucraina, con i suoi oltre 600mila km² di estensione è il secondo stato più grande d'Europa, dopo la Russia europea . L’Ucraina è piu’ vasta della Francia. Gli abitanti di Kiew sono oltre 3 milioni. Oggi sono in fuga milioni di persone, donne e bambini, in cerca di protezione nei paesi che possono ospitarli, anche nelle zone risparmiate dai combattimenti. Si sono rifugiati in alloggi provvisori, stazioni metro, hotel, case abbandonate, edifici pubblici. Sono fuggiti da casa con lo stretto necessario. Queste persone sono esauste, hanno perso tutto, infreddolite e impaurite di fronte ad un avvenire incerto.
Ecco, in breve, la spaventosa odissea di una coppia di miei amici ucraini, l’ho tradotta dal russo, per il tuo Notiziario.
“ Il 24 febbraio 2022, in piena notte erano le 4, 10 ci siamo svegliati improvvisamente, non capivamo nulla, si sentivano forti esplosioni. Tremava tutta la casa.
Mio marito è subito corso fuori, ha preso il telefono per informarsi , da noi non si sentiva nulla, corso in strada, finalmente ha potuto sapere che i russi stavano bombardando la città Eravamo tutti terrorizzati, increduli, impauriti.
Abbiamo saputo che altre città erano bombardate, la gente aveva paura, i bambini urlavano. Ci siamo resi conto che la guerra era iniziata. Dovevamo fare subito qualche cosa, ma cosa? Nella fretta abbiamo iniziato a raccogliere i nostri documenti e le poche cose in fretta e furia. E siamo fuggiti da casa. Abbiamo deciso di metterci in salvo , di andare nel villaggio di Dymerka a 15 minuti da casa nostra da una nostra parente.
Ci siamo andati, mentre le esplosioni continuavano. I nostri bambini erano terrorizzati, ci sfuggivano di mano. Piangevano. Per nostra fortuna abbiamo trovato, come rifugio, un seminterrato, ci siamo nascosti tutti dentro. Eravamo terrorizzati. Improvvisamente le bombe non cadevano.. Abbiamo potuto trovare un letto, una branda, e ci siamo messi al riparo, con i vestiti addosso, coperti di ogni cosa, giorno e notte, in modo da fuggire via, faceva molto freddo, era tutto gelato. I nostri parenti ci hanno aiutato, durante i bombardamenti scappavamo nel seminterrato, cosi abbiamo vissuto nel terrore per oltre nove giorni e notti. Non riuscivamo a far nulla.
Nella prima settimana di marzo, la situazione è peggiorata per tutti. Sono iniziati nuovi bombardamenti, molto pesanti, bruciavano le case, le strade, molte auto , eravamo sempre piu terrorizzati. I bambini erano disperati, non dormivano, urlavano dalla paura.
Abbiamo iniziato a cercare come uscirne vivi, trovare una via di uscita. Mancava l’acqua, mancava il cibo.
Ci siamo resi conto che non si poteva restare fermi, era possibile trovare una via di uscita. Ma dove? Come fare se cadevano le bombe, la città poteva essere occupata, in mano ai russi. Era rischioso muoversi, ma bisogna scappare.
A questo punto, molte persone avevano paura di andarsene, si sparava da tutte le parti. Poi abbiamo deciso di rischiare.
Il 9 ° giorno di guerra, siamo partiti per Kiev per tentare di arrivare da lì alla città di Leopoli che si trova a pochi chilometri dal confine polacco. Il rischio era grande. Il nostro governo ha cercato di aiutarci. I pochi treni di evacuazione sono partiti dalla nostra città fin dal mattino. Molti volevano salire sul treno, arrivavano da ogni parte, con le loro cose e molti bambini urlavano. c’erano pochi posti liberi, molta gente è rimasta terra. Per fortuna siamo saliti su questo treno e siamo arrivati a Kiev..
Orribile avventura sul treno per Leopoli, il treno sovraccarico di gente , ci sentivamo prigionieri, non si respirava, eravamo stretti gli uni agli altri, come tante bestie, non potevamo muoverci. Eravamo stanchi, morti. Chi era seduto ,ma molti sono rimasti in piedi, appesi come pesci, per oltre 13 ore di viaggio, con il rischio di mitragliamenti. Molti si sono sentiti male, ma non si poteva far nulla. Il freddo era intenso. Ci sono stati casi di svenimento per la fatica e la fame. Un orrore.
Finalmente siamo arrivati a Leopoli. La stazione era completamente affollata .Molti autobus scaricavano gente da ogni città, villaggio. Ogni treno era stracarico di migliaia di persone, stanche morte. Fa freddo. Notte. Per fortuna abbiamo trovato un posto sicuro per riscaldarci. Questo era una tenda in cui è stato possibile avere un boccone di pane, riscaldarci, con bevande calde, anche per i bambini che piangevano, durante l'attesa del nuovo treno. Poi abbiamo iniziato a cercare un treno per la Polonia. Abbiamo fatto una lunga coda per arrivare nella città di Przemysl (Polonia). Molta confusione ovunque, gente che cadeva per terra. Ma non potevamo fare nulla.
Si erano formate lunghe file di gente in fuga, per arrivare al treno. Abbiamo aspettato in piedi, al freddo, per oltre 6 ore. Poi c'è stata anche una vera corsa verso il treno. La gente è rimasta in piedi per oltre 15 ore , il treno è rimasto fermo per oltre 5 ore, prima di arrivare finalmente in Polonia.
Alla stazione, all’arrivo, molti polacchi hanno aiutato chi fuggiva con cibo e giocattoli. I polacchi ci davano da bere, le persone dal finestrino ci consegnavano del pane, del cibo e giocattoli per i bambini.
Arrivando a Przemysl siamo stati molto ben accolti. I Polacchi sono stati vicini a chi fuggiva, ci hanno aiutato molto. Alla stazione molti volontari ci hanno accolto, con cibo e bevande, ci hanno dato dei vestiti pesanti, coperte e ogni cosa possibile. La città di Przemsy in pochi giorni si è riempita di profughi, non si trovava posto da nessuna parte. Eravamo stanchi e impauriti..
Non si poteva rimanere. Allora abbiamo proseguito con il treno, siamo arrivati a Cracovia. Ci hanno portato in un albergo. Abbiamo fatto il check-in in un hotel dove siamo rimasti per 4 giorni. Sfortunatamente, c'erano ancora problemi con l'alloggio perché anche la città di Cracovia era traboccante di rifugiati, quindi abbiamo deciso di andare avanti. A piedi verso la stazione ferroviaria di nuovo, verso la salvezza, poi in treno verso Berlino, dove ci hanno caricato verso Minden e da Minden con il treno abbiamo raggiunto prima la Francia, poi l’Italia.
Caro Gennaro,
finalmente una Grande, prepotente.. Internazionale, ha spazzato via una inesistente Juventus. Complimenti, grande serata di calcio stratosferico. Abbiamo visto di nuovo come si deve giocare, una magnifica serata che ci ha riportato il piacere di “ gustare” il calcio di Herrera.
Helenio Herrera è stato uno degli allenatori i che il calcio abbia mai visto, per molti versi straordinario..
Gestiva le sue squadre con un mix di disciplina dittatoriale, regimi di allenamento esigentissimi, bizzarre abitudini psicologiche, campi di allenamento in stile militare e rigorosi piani alimentari. Nessuno aveva una voglia più feroce di vincere e nessuno andava oltre per raggiungerla.
I suoi metodi potevano essere crudeli e spietati. Durante i suoi due periodi di maggior successo, con il Barcellona dal 1958 al 1960, e con l’Inter dal 1960 al 1968, il suo personaggio eccentrico è stato manna dal cielo per la stampa. Le frasi colorate e gli affronti che gli sono stati attribuiti – a torto o a ragione – meritavano un dizionario tutto loro. Egocentrico, unico, mai contento, rimaneva sempre al centro dell’attenzione.
Come se i giornali non gli dedicassero già abbastanza attenzione! Come se le sue parole non invadessero già ogni casa, ogni ufficio, ogni laboratorio e ogni spazio pubblico! Come se non fosse già abbastanza ammirato! Come se non fosse già abbastanza odiato!»
Caro Gennaro,
in Svizzera, nel Cantone di Argovia , confinante con la Germania, ogni sentiero, ogni angolo della piccola comunità, viene rispettato. Prati verdi, strade pulite. Non esistono guardie o Carabinieri. Ogni cittadino si sente intimamente connesso , impegnato con la pulizia e l’ordine. Nella Confederazione Elvetica, ci convivono, senza contrasti, cinque diverse lingue, tutte perfettamente integrate. Politicamente non ci sono differenze, non esistono gruppi dominanti, culture superiori, vige la democrazia diretta, la legge è uguale per tutti. La libertà di ogni cittadino è sacra.
Ogni giorno posso fare una passeggiata nel bosco. Lungo i boschi, perfettamente tenuti, i ragazzi vanno a cavallo. Se voglio andare con il bus, ne trovo quanti ne voglio. Altrettanto con i treni. I sistemi di trasporto sono efficienti, puntuali. Puoi andare in montagna o verso l’Italia, la Francia o la Germania, ti senti libero.
Tutto questo preambolo per dire ancora una volta grazie a Te e Massimo Ristuccia. Adorabile storico, appassionato ricercatore, cultore delle nostre tradizioni, dei nostri mari, dei Vulcani, della gente che li abita, e delle nostre radici. Tutti i lettori del Notiziario sono affascinati dai suoi racconti, le sue ricerche sono bellissime e stimolanti, entusiasmano il lettore. Se non curiamo il nostro passato, il nostro presente, stiamo distruggendo il nostro futuro.
Palermo , una Città Imperiale,fino alla prima metà del ‘900 si adagiava sulla pianura della Conca d’Oro, una distesa verde e dorata di agrumeti, attraversata dal fiume Oreto, che si sviluppava lussureggiante , scendendo dolcemente dai monti che circondano la città fino al mare. Un grande, incantevole giardino di limoni, aranci, mandarini reso fertile e fecondo già dall’ingegnosa arte arabo-normanna. Un mare di limoni profumati.
Così quando Johann Wolfgang Von Goethe arrivò a Palermo il 2 aprile 1787 rimase incantato dalla bellezza della natura, tanto da raccontarne l’emozione con frasi ormai divenute famose . Ben poco è rimasto infatti delle “fresche verzure di gelsi, oleandri sempre verdi, spalliere di limoni…” Goethe, viaggio in Italia . Hanno distrutto un paradisiaco giardino , così venne definito dallo storico Fernand Braudel .Magnifiche produzioni agricole che avevano reso ricca e rinomata la città di Palermo.
Desidero ricordare Il saggio di Giuseppe Barbera - docente di Colture Arboree all’Università di Palermo - che ricostruisce le vicende storiche ed agricole della Conca d'oro, individuandola come luogo di "incontro tra le specie, le razze, le varietà e le forme originarie con quelle provenienti da luoghi lontani".
Lo scempio di un paesaggio frutto di un secolare ed eccezionale impegno agricolo dell'uomo si consumò dopo il 1950, in poco più di un trentennio. “un’esigua porzione di mondo che l’uomo, cogliendo nella natura le opportunità offerte dalla storia, ha reso laboratorio perenne di diversità biologiche, moltiplicandola in tutte le forme possibili, favorendo e guidando l’incontro tra le specie, le razze, le varietà e le forme originarie con quelle provenienti da luoghi lontani”.
Fra il 1955 ed il 1975 - scrive Barbera nel saggio edito da Sellerio - sulla Conca d'oro” vennero riversati "oltre trecento milioni di metri cubi di cemento e centinaia di chilogrammi di asfalto". Distruggendo una intera civiltà. Cancellando la storia dei nostri padri.
“L’importanza del limone, per la salute di chi va per mare, cresce dal 1795, quando la marina reale militare inglese ne rende obbligatorio l’uso come antiscorbutico e viene esportato sotto forma di frutto fresco o in salamoia o di derivati, come olii essenziali, scorze e agrocotto (succo concentrato)”. La Sicilia è la patria del limone.
Sorprendente è l’elencazione delle varietà indigena di piante da frutto che sono state quasi del tutto cancellate dalle ruspe dei cantieri edili e stradali, un enorme danno per la salute dell’uomo e degli animali, per egoistico profitto abbiamo distrutto la vita a : “il susino di Cuore, il Rapparino e l’Occhio di bue, la pesca Spaccarella, l’albicocco Majolino, i peri Iazzolo, Moscatello e Butirra, il ciliegio Cappuccia, il melo Limoncella, sorbi, mandorli e melograni, fichidindia Sanguigni, Sufrarini e Muscareddi”.
Caro Direttore,
“ Cercasi Schiavo? ….immediatamente scattano denunce, delazioni, querele,…anche la lobby degli Albergatori si sente infangata.. intona un coro di proteste..” offensivo, fazioso e inappropriato…..”? Perché fanno finta di non sapere cosa è il “ mondo del lavoro”?
È noto come già l’Antico Testamento conoscesse il precetto della giusta mercede all’operaio “Guai a chi ... fa lavorare il prossimo per nulla, senza dargli la paga”: Geremia, 22,13), anche straniero .
“Non defrauderai il salariato povero e bisognoso, sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese, nelle tue città...”; Deuteronomio, 24, 14 e del suo pagamento puntuale “... gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole”: ivi, 24,15).
Il giureconsulto Lanfranco Zacchia , già (nel 1664 : “Salarium minuitur diminuto labore; salarium augeri debet aucto labore”. “Merces laboris non patitur dilationem”,“Causae mercedis in pauperibus, dum sunt loco alimentorum ... celerem habent executionem”, “Pauperes velle sine salario longo tempore inservire est inverisimile”.
Ma chi sa il latino oggi? A che servono le leggi, se si possono aggirare a piacimento? In una Repubblica, la nostra, “ fondata sul lavoro”.. c’è chi si sente gravemente offeso, urla vendetta, imbraccia le armi, s’invocano Carabinieri e Polizia, c’è chi invece denuncia la persistente gravissima situazione di sfruttamento dei lavoratori.
Perché tanta ipocrisia, tenendo la testa sotto la sabbia? ? Vogliamo leggere insieme la triste storia dei poveri italiani / stranieri sfruttati? Chi emigra spesso è obbligato a pagare dai 3.000 ai 6.000 euro l’organizzazione per trovarsi in una condizione di irregolarità al momento del perfezionamento della procedura di assunzione, spesso il datore di lavoro risulta irreperibile Chi ha bisogno di lavorare deve farsi largo tra imbrogli, malafede, e tanti squali. Giovanni ha 21 anni studia ingegneria a Milano, ha lavorato durante l’estate al mare e mi descrive la sua ultima, esperienza di lavoratore “ stagionale”.
Giovanni non vuole fare nomi e cognomi, si limita a descrivere cosa è diventato il mondo del lavoro da noi. Molti sono costretti a fare di nuovo le valige e tornare a lavorare all’estero. Desertificando il territorio italiano, assai piu ricco, abbandonando gli amici e i genitori. Molti, anche di fronte all’ ottima qualità dell’offerta turistica italiana , delle migliori strutture turistiche preferiscono la sicurezza di cui godono all’estero.
Perché “se vivi in una giungla anche tu devi sopravvivere, devi adattarti, far finta di niente, tacere e tirare avanti , e non sei certo invogliata a dare il massimo e a sacrificarti, fai il meno possibile e nel peggiore dei modi”
” Posso assicurare che la maggioranza dei ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari in Italia sono diventati una giungla, dove non cercano lavoratori, ma giovani, da sfruttare ai limiti dello schiavismo. “Vogliamo andare a vedere le carte?
“Sono uno studente fuorisede, e per mantenermi faccio il cameriere, ma non sono mai riuscito a trovare un locale che mi facesse un contratto, ed ho continuato a lavorare in nero". “Sono barman, ma mi è stato fatto un contratto da “lavapiatti” . Ho uno stipendio di circa 1300 euro, ma in busta paga me ne arrivano 400.”
«Sono stata chiamata per una prova da cameriera in un locale , per due settimane ho lavorato tutte le sere, il gestore si rifiuta di formalizzare il mio contratto. Ho dovuto andarmene.
Pochissimi, fortunati, godono di un vero contratto ! Quasi nessuno sa come funziona un controllo ispettivo, sa a chi rivolgersi, a chi chiedere aiuto. Spesso chi deve indagare e proteggere, non ti crede, depista, sei mal visto, sei solo ed abbandonato.
Se chiedi il rispetto dei tuoi diritti, dei termini contrattuali, rischi il posto, ti chiudono la porta in faccia. Devi sottometterti. . Non ci sono alternative una semplice telefonata tra colleghi imprenditori ti compromette la possibilità di trovare lavoro .
Giovanni: l’ho scoperto lavorando in Germania, come molti miei colleghi che non sono più tornati in Italia . Dove sei malpagato e sfruttato. In Germania ci sono precise regole che sono rispettate. Al contrario dell’Italia, dove spesso ti raccontano tante favole, dove tutto è meraviglioso, alla fine ti trovi sulla strada, nudo e crudo.
Lo scrive Carla, laureata in lettere, lavora come cameriera 8/10 ore al giorno sette giorni su sette, ……se volessi far valere i miei diritti mi licenziano in tronco. La maggior parte di questi “ schiavi” , resiste alla ripetuta violazione dei propri diritti. Molti sono in regola per meno della metà delle ore di lavoro effettive, quasi tutti senza giorno libero, ovunque, si applica il lavoro nero, senza contributi pagati, senza assicurazione , esposto a tutti i pericoli, senza tredicesima, ferie non godute e tfr ( trattamento di fine lavoro).
Caro Direttore,
oggi primo maggio 2022 …….“ Festa del Lavoro“? Dove sono finite le belle manifestazioni del “ Primo Maggio”? Quando tutta l’Italia era imbandierata e fiumi di lavoratori festeggiavano con gioia questa bella giornata, in fraternità e gioia di vivere? La Repubblica Italiana è ancora fondata sul lavoro?
Governo dopo governo, persiste una politica di scarso interesse per il mondo del” lavoratore”. Il “ Profitto” è al primo posto, unica legge . In realtà , statistiche alla mano, il lavoro è praticamente scomparso dall’ agenda governativa. Si delocalizza, si chiudono gli stabilimenti, si mandano in cassa integrazione migliaia di dipendenti.
Leggo che : ” nel biennio 2020-2021 , le assunzioni a tempo determinato dalla durata inferiore ad una settimana !!!! rappresentavano circa il 29% delle assunzioni a tempo determinato totali. I contratti dalla durata compresa tra una settimana e un mese, sono in aumento: da circa 50mila a più di 80mila.
Molto spesso il “lavoratore fragile “, senza diritti, è un lavoratore” povero”. Il rischio dipende dal tipo di contratto: è circa il doppio per i lavori part-time (15,8%) rispetto a quelli a tempo pieno (7,8%) e quasi 3 volte superiore per i lavoratori con un lavoro temporaneo (16,2%) rispetto a quelli con contratti permanenti (5,8%). Allo stesso modo, i contratti dalla durata inferiore ad un anno sono ampiamente diffusi (18,3%) tra i lavoratori poveri, molto più di quelli con un anno o più di durata (9,1%). Vita infernale per chi ha bisogno di “ Lavoro”!
Si “ delocalizza” in Asia o in Africa ovunque e comunque, dove le imposizioni sono basse, i salari da fame. Tutto viene prodotto dove costa meno. Rimane solo il “ marchio”. Dove tutti i prodotti sono stati “ manipolati”, rimangono in circolazione solo i “ falsi”. Siamo invasi da tante “ patacche”. La contraffazione e la pirateria costituiscono una grave minaccia per l’innovazione e la crescita economica sia a livello dell’UE che a livello internazionale. L’aumento della quota di prodotti contraffatti e usurpativi nel commercio mondiale è in aumento.
C’è chi diventa ricco e chi precipita nella miseria. Molti emigrati, sfuggiti alle persecuzioni e alle guerre vengono sfruttati come schiavi. Le guerre sono “ nuova manna “ per il “ mercato della malavita”.
Si creano condizioni di vita brutali, non esistono leggi e regolamenti. Le condizioni di lavoro sono spaventose. Produrre a costi sempre piu bassi. Basta leggere le statistiche delle morti sul lavoro che continuano a crescere. Siamo in testa per la scarsità di investimenti a favore del mondo del lavoro. Manca ogni tutela. Continua la fuga di giovani, verso terre generose.
Caro Direttore,
una attenta lettrice del Notiziario assai preoccupata scrive: “ Mi domando, a questo punto, quanto costi la sanità alle Eolie, e quanto sia costato il covid a Stato e famiglie se questo è il modo di procedere nelle nostre isole minori”…. Anch’io mi chiedo come possiamo vivere senza un sistema sanitario moderno, efficiente, capillare, se ancora bisogna cercare soluzioni “ alternative” cercare aiuto grazie ad “ amici degli amici,” dato che non esiste modo di “ normali” mezzi sanitari “ normali”? A che punto siamo con gli investimenti pubblici nella “ Sanità”? Quanto costa l’enorme pachiderma sanitario Italiano?
Milioni di euro buttati al vento. A che punto sono le “ riforme”? Leggo di “Leggi e Leggine “, d’interventi di alto livello, proclami , discussioni infinite, interventi del Presidente del Consiglio, che sono come tante inutili fasciature sul corpo del bambino italiano venuto al mondo. Povero nudo e crudo. In quali condizioni vivrà questo bambino se non esiste un medico che lo aiuti a crescere? Come farà questo fragile esserino a camminare da solo?
Lo denuncia da tempo il nostro simpatico, solitario, infaticabile lottatore , Alessandro Ruotolo.
Una voce amica , sincera. Ammirevole. L’Italia è il centro culturale di eccellenza mondiale, possiede immensi mezzi intellettuali, mentre l’intera popolazione soffre le pene dell’inferno, oggi si trova senza medici decenti.” In Italia ci sono più di 800 isole, di cui circa 80 abitate. Ognuna di queste presenta proprie peculiarità e caratteristiche comuni che meritano di essere tenute in massima considerazione per preservare e sostenere le comunità che le vivono.”
Invece tutto funziona “centralmente”, gli ospedali migliori, ben curati si trovano solo a Roma e Milano. Il resto conta zero. le periferie italiane sono abbandonate. ? Con il covid, reparti chiusi, molte donne ammalate di cancro stanno attendendo un intervento chirurgico al seno per combattere il cancro che le sta divorando. Per legge avrebbero diritto a un’operazione entro trenta giorni, oggi ne sono già passati sessanta. Errore strategico. La nostra cara lettrice lo evidenzia: solo se lo permette il “ Sistema”.
Il “ buon” medico deve sottomettersi al sistema totalitario del management centralizzato e politicamente foraggiato della sanità italiana.
Il buon medico deve affrontare da solo ogni tipo di difficoltà. Bisogna arrangiarsi. Deve pagarsi tutto. E come è scarso lo stipendio! Poi ci sono gli attacchi ai medici. Sono soli, abbandonati. E si vive senza mezzi? Potrebbe, il buon medico, salvare le nostre vite, ma il “ Sistema” non gli fornisce cio’ di cui ha bisogno. Allora il malato deve essere trasportato in ospedale Tutto ha un costo enorme e si rischia la vita. Invece di “ prevenire” si cura “ in emergenza”. La nostra lettrice scrive: ” Ci siamo improvvisati dunque, anche medici e infermieri e chi il medico lo fa per passione e coscienza è arrivato a visitarci , con le dovute cautele, suo malgrado, solo il 26 Aprile.”
Interi territori sono senza medici. Un vero disastro anche per il “ Turismo”. E si perde tempo prezioso. All’ospedale, se ci si arriva, si viene scaricati e “ parcheggiati” nei corridoi. A che serve questo trasporto se è inutile e costoso ? Gli ospedali italiani sono in grado di affrontare epidemie come il Coronavirus.? Il Ministro Speranza non lo ha mai detto.
Lo abbiamo visto tutti in che condizione si sono ritrovati gli ospedali italiani . Che difficoltà per ottenere un letto! Con il Coronavirus i morti accatastati…come tanti pacchi alla rinfusa, trasportati via con i camion militari, senza nome, come cose inutili. Le case di cura per anziani abbandonate da tutti, la morte ha cancellato intere famiglie e generazioni di anziani. Il processo di Bergamo che fine ha fatto
Argomento chiuso, non se ne parli piu’. Mi domando: quale è il rapporto tra il medico ed il paziente ? Come si è trattati dalla sanità italiana? Oggi come opera l’Ospedale italiano? Lo si legge bene nella ultima relazione del dottor Mario Pajno, esperto manager di un importante ospedale. A parte le statistiche, con le varie curve in rosso o in verde. Quale è oggi in sostanza un ospedale “ normale” , come reagisce l’ospedale alle richieste di assistenza della popolazione? Se non ha mezzi come cura il malato? Non si legge alcuni riferimento al futuro dell’Ospedale messinese. Che fine farà? Non viene indicata alcuna “ medicina”, una ricetta nuova, un impegno futuro, una strategia che indichi la via da seguire, che migliori la vita dei cittadini. E ci sarebbe tanto da far conoscere. Invece ci si chiude nel silenzio. Quale abissale distanza corre tra il “ Papardo” e gli abitanti senza medici, senza ospedale, delle isole Eolie, Lampedusa , le Pelagie, le Egadi ? Perché da decenni queste popolazioni sono abbandonate, senza opportune misure sanitarie? Perché tante diseguaglianze? Tanta cattiva sanità?
Abbiamo ministri della Sanità che mentono ai cittadini, alle famiglie, agli studenti, agli ammalati. Quanti sono i cittadini bisognosi senza assistenza? Quanti medici non sono in grado di fare “ bene” il medico? Perché non hanno i giusti mezzi? E ci sono Ministri che scrivono libri, che sono pubblicati che in fretta e furia loro stessi ritirano dal mercato. Libri ricolmi di inesattezze, sanitarie e politiche. Perché ? Ministri che si sono arricchiti con i soldi della sanità. E poi mancano i macchinari, mancano i medici, mancano gli infermieri. Non ci sono letti. Manca tutto. Gli ospedali accatastano i macchinari ormai inutilizzabili nei corridoi .
Chi controlla i costi? Quale è la procedura di acquisto dei macchinari sanitari? Chi studia i miglioramenti? Ecco perché l’intero territorio italiano non ha mezzi per una buona medicina. E quanti sono coloro che non usufruiscono di un minimo servizio sanitario? Un enorme serbatoio di medici pilotati, ordinati secondo regole “ prefissate”. Medici “ togati” e medici “ non togati” che scioperano per un miglior stipendio, e siamo sempre alle solite. Guerra di classe. Tra chi ha e chi non ha. Tu medico “ non togato” sei un “ ospite” nella sanità italiana. Tu devi rispondere a “ noi togati ”, non al paziente. Ed ecco come si sfascia “ l’Unità d’Italia”, fatta a pezzi. Ogni Regione va per conto suo, secondo il sistema politico locale. Gli italiani adorano il “ Capo”. Lo cercano ovunque. Poi si lamentano. Mentre l’intero territorio frantumato è in tanti pezzi. Ci sono leggi di ogni tipo, per ogni stagione. Regionali, statali, locali.. Una marea di Regolamenti, uno contro l’altro. Dove vige il caos amministrativo.
Ci sono i “ Baroni” che dirigono la sanità a loro piacimento. Generali e soldati di truppa. I cittadini sono praticamente soli, abbandonati. Ecco perché il buon medico fugge via dall’Italia, non si trova. Spesso medici, personale e strutture pubbliche sono utilizzate per la libera professione e a scopo di lucro privato.
E allora il Parlamento si riunisce per fare nuove leggi. “Rinnoviamo la Sanità” . Continuiamo a sfornare leggi su leggi che non fanno funzionare nulla. Il “ Pachiderma romano centrico” , con tutta la sua pesante burocrazia ministeriale che soffoca l’innovazione e la ricerca, ha “ burocratizzato” il buon medico, e con lui l’intera struttura, impregnata di dipendenti, ad ogni livello, praticamente inefficienti e disattenti. Impotenti. La struttura del “ Potere”, che alimenta l’inefficienza, mentre si annienta la buona medicina. Lo denuncia a chiare lettere la nostra cara lettrice: “ ho inviato personalmente la mail di segnalazione, ma da quel momento nessuno si è visto, né sentito. Neanche per via telefonica!”
In Germania il sistema sanitario funziona essendo ben amministrato. Severamente. Ogni centesimo di euro è controllato. In Germania esiste l’assicurazione sanitaria. Le assicurazioni fanno il doppio controllo. Ogni medicina/ ogni intervento ha un costo/ ricavo amministrativo. Esistono poderosi investimenti sanitari, nuovi istituti , magnifici ospedali, efficienti sistemi tecnologici. Camere operatorie di altissimo livello, con equipe medica di alta professionalità. Rapide consultazioni e rapidi interventi. Rapporti ben scritti. Efficiente burocrazia. E si continua a migliorare ovunque il servizio di assistenza ai cittadini. Cittadini che non subiscono discriminazioni. Oggi ci sono milioni di cittadini rifugiati a causa della guerra in corso tra Ucraina e Russia. Tutti sono automaticamente protetti dalla sanità tedesca, pur privi di assicurazione. La Germania aiuta finanziariamente i rifugiati ucraini. Tutte le Tv tedesche sono impegnate giorno e notte a fornire ogni tipo di notizie alla popolazione . Si cerca con ogni mezzo di fermare la guerra in atto. Ho conosciuto una intera famiglia fuggita da Kiev . I cittadini siriani rifugiati in Germania oggi aiutano le popolazioni in fuga a causa della guerra in Ucraina. Questa è la sanita e la democrazia di Berlino.
Caro Direttore,
Perché si tenta di frantumare l’Unità Nazionale tanta amata dal nostro Presidente Mattarella? Dal 1925 al ’45 gli italiani hanno “ obbedito” a suon di “ Leggi Speciali”. Abolito lo “ Statuto Albertino” e d il “ Parlamento” come tanti schiavi sono stati comandati a suon di “ Leggi Speciali” dal governo di Benito Mussolini.
Leggo che oggi : “ Occorre una “ Legge speciale per le Isole Minori”! Lo scrive a chiare lettere l’ex Assessore alla Sanità del Comune di Lipari Signora Tiziana De Luca, che denuncia, riferendosi alla sanità di Lipari/ Eolie :” solo in una Legge Speciale dello Stato che metta la parola fine alle differenze di trattamento ormai divenute insopportabili.”
E quante “ speciali” sono necessarie per i piccoli comuni del Colle della Maddalena , semi abbandonati ? E altre ancora per i poveri pescatori dei laghi di Lecco, Trasimeno e Garda? E ancor altre per gli studenti/ profughi / famiglie non italiane in difficoltà? Perché ridurre il territorio nazionale come un colabrodo? Sono – contate male- 187.000 le leggi emanate dalla nascita dello Stato unitario a oggi. Quante sono valide? Ancora vive e vegete ci sono 21 leggi fasciste a firma, il Duce, Benito Mussolini .
In particolare circolano:
• 56.000 decreti dei vari Presidenti della Repubblica;
• 18.000 leggi del Parlamento ;
• 7.736 regi decreti Regi di ex Casa Savoia. ;
• 2.042 decreti legislativi;
• Oltre 4.000 decreti regionali .
Ringraziamo l’ex ministro per la Semplificazione normativa Calderoli che era riuscito – nel 2010- a” tagliare “ 375.000 leggi che sono state “ cassate”..
Parliamoci chiaro: aumenta la disparità dei livelli di vita nel mondo , ci sono popoli con governi attenti alla salute dei cittadini e quelli che non lo sono. Aumentano i debiti, le pessime amministrazioni, le discriminazioni, in calo le nascite, crescono le malattie i decessi. Aumenta lo squilibrio tra chi ha mezzi e chi soffre la povertà. La miseria sta colpendo larghi strati della popolazione, oltre 16 milioni di italiani non sono in grado di accedere alle cure mediche . La Costituzione della Repubblica del 1946 è l’unica legge in vigore.
Caro Direttore,
Bombe e missili su Odessa. La città è stata colpita questa mattina dopo che le sirene hanno suonato ininterrottamente per quasi tutta la notte.
Dal 1794 Odessa la "cittа piu’ italiana" è strettamente legata all'attività dell'ammiraglio napoletano Giuseppe De Ribas, cui ancor oggi gli è dedicata la via centrale della citta: la celebre Deribasivska. De Ribas invito i suoi connazionali, a partecipare al suo progetto di costruzione di grande porto sulle sponde del Mar Nero. L’italiano Vittorio Amadeo Poggio con il viceconsole napoletano Pietro Scanzio si occupo’ della fornitura di materiali edili dall’Italia. All’inizio del XIX secolo un abitante di Odessa su dieci era italiano. La canzone napoletana più famosa del mondo, “O’ Sole Mio” fu scritta dal giornalista Giovanni Capurro proprio ad Odessa nel 1898.
Nella seconda meta del XIX secolo oltre Odessa si formarono comunità italiane a Kerc, Feodosija, Berdjans'k, Mykolajiv, Simferopol’, Katerynoslav, Mariupol’, Kyjiv, Ismajil , nuove grandi e stabili comunitа italiane.
Sia dal regno delle Due Sicilie e dalla Liguria gli italiani trovarono modo di essere apprezzati coloni. Nel porto di Tangrog vi approdò nel 1833 il giovane Mozzo Giuseppe Garibaldi, dove conobbe il patriota Giovanbattista Cuneo, della “Giovine Italia” fondata a Marsiglia da Giuseppe Mazzini. Un ramo della famiglia di Garibaldi, risiedette in Crimea, nella citta di Feodosija.
Le radici dei legami storici tra l’Italia e l'Ucraina risalgono ai tempi delle conquiste di Roma.. La vita e l’architettura di Tira, Chersoneo ed Olbia si arricchirono di elementi romani, l’aristocrazia locale fece proprie le usanze della nobilita romana, mentre i re del Bosforo, la cui capitale fu Panticapeo (l’odierna Kerc), adottarono, passando sotto il protettorato di Roma, il nome dinastico di Tiberio. Da questi luoghi giungono le prime notizie storiche e geografiche sulla proto-Ucraina, citate nelle opere di Tacito e di Plinio il Vecchio.
A Kyjiv (Kiev), capitale dell’antica Rus’ che fu il primo stato slavo il piu potente dopo l’impero di Carlo Magno nell’Europa medievale. “Il canto della schiera di Igor” (1185-1187), importantre documento della letteratura medievale degli slavi orientali, testimonia, l’attività dei mercanti veneziani in Kyjiv. Nel 1248 con i mercanti compatrioti residenti a Kyjiv ebbe modo di incontrarsi Giovanni da Pian del Carpine, Legato di papa Innocenzo IV, che scrisse i loro nomi nella sua relazione: tra cui Michele Genovese, Bartolomeo, Manuele Veneziano, Nicola Pisano.
Tra il XII e il XIII secolo i veneziani, con il controllo del commercio dominarono i rapporti con la Rus’ di Kyjiv, in particolare nelle regioni meridionali, e fecero della citta di Suroz (Crimea), il cui nome venne da loro stessi trasformato in Soldaia (l’odierna Sudak) il centro della loro attività. Durante i secoli XIIJ-XV le colonie genovesi si svilupparono in grossi centri di commercio, artigianato e sedi di importanti cantieri navali, diventando vie di transito per le merci provenienti dall’Europa e dall’Asia: grano, seta, pellicce, legno, pesce, spezie, miele, sale, pellame.
5 APRILE 2022
Caro Direttore,,
perché continua la fuga dei nostri migliori cervelli? Gli esempi non mancano. Ascoltando Gennaro Leone che intervista l’ingegnere Giovanni Rappa, viene spontaneo chiedersi il perché i nostri giovani non sono aiutati a restare e a lavorare per il bene di tutti noi?
Ne sentiamo l’importanza ed il bisogno, ma il loro destino è sempre piu nero. Ecco un italiano, un siciliano doc, originario di Lipari, di Acquacalda, ricchissimo di umanità, che ha saputo trovare la sua strada, grazie alle sue capacità. Un esempio per tutti noi. Coraggioso, intraprendente oggi occupa una posizione di alta responsabilità nel Regno Unito. Le sue conoscenze come la sua esperienza sono molto importanti anche per le Isole Eolie. Sono sicuro che il suo esempio sarà seguito da molti altri.
Oggi occorrono sempre piu’ conoscenze, capacità , impegno, solida preparazione universitaria, lavoro sul campo, conoscere il mondo, non solo nell’ingegneria/ medica ma in ogni campo delle attività. Enormi sono i progressi per salvare vite umane, grazie alle applicazioni delle risonanze magnetiche.
Sono vivo perché in Germania la risonanza magnetica è uno strumento di “ base” per ogni medico tedesco. Tutto è difficile in Italia. Si perde tempo. Troppa burocrazia e tanti inutili passaggi, che ostacolano le cure. Bisogna cambiare radicalmente politica sanitaria. Snellire e investire in salute. Tutti gli studi medici debbono essere riammodernati con le nuove tecnologie. Altrimenti non si va da nessuna parte.
Ci vogliono tecnici capaci con nuove tecnologie, e nuovi medici di base preparati, che sanno il loro mestiere. Tragica è la storia di chi ha bisogno di assistenza. Intere popolazioni sono senza cure mediche. Esistono opedali enormi, lontani, senza collegamenti, strutture pachidermiche, costosi ed inefficienti, e mancano le strutture di base, come nelle Isole Eolie, dove invece il bisogno di cure mediche di ogni tipo è fortissimo. Brutta politica sanitaria .
In Italia bisogna andare , se ti va bene, in Ospedale. Spesso per l’esame si aspettano mesi.
Occorre intervenire subito. In Germania il 100% degli Studi medici sono attrezzati con questa semplice, ma importante tecnologia. In Germania s’ investe il doppio dell’Italia in salute. Mentre ancora oggi oltre il 90 % della popolazione non viene curata tramite la risonanza magnetica.
Cresce il bisogno di buone teste. E di una buona politica. Lavoro, formazione, sana democrazia, redditi, qualità della vita, salute , innovazione sono l’obiettivo. Bisogna investire nei giovani. Per non bruciare le possibilità di un’intera nuova generazione . Si fa triste il futuro in Italia. Mentre continua la “fuga dei cervelli”, con numeri crescenti anno dopo anno. Secondo dati della Fondazione Altagamma oggi si avverte la mancanza del 40% delle nuove, moderne professionalità e del 50% dei profili tecnici di qualità...
Capitol Hill Joe Biden è il 46° Presidente degli Stati Uniti d’America.
La formula del giuramento “Giuro solennemente di adempiere con fedeltà all’ufficio di presidente degli Stati Uniti, e di preservare, proteggere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti al meglio delle mie capacità.
“Gli Usa hanno molto da fare , molto da riparare e da risanare. Chiedo a tutti gli americani di aiutarmi nell’unire il Paese. Metterò tutta la mia anima per riunire la nazione. Vinceremo sul suprematismo bianco e sui terroristi interni». Sono le parole che Joe Biden ha pronunciato alla presenza del giudice capo della Corte Suprema, John Roberts. La formula è quella prevista all’articolo II, sezione 1 della Costituzione americana.
Poco prima ha giurato anche Kamala Harris, 54 anni, la prima donna afroamericana, a diventare vicepresidente degli Stati Uniti.
Caro Direttore,
come puo’ funzionare bene la Magistratura se in ballo ci sono molti interessi di cui i cittadini sono completamente ignari? Dove è finita la chiarezza del diritto come garanzia della democrazia? Chi alla fine ha ragione? Chi ha subito un danno o chi lo ha procurato?
-1 Il caso Luca Palamara, oggi ex- componente il Consiglio Superiore della Magistratura dal 2014 al 2018,nel 2019 viene indagato per corruzione concernente compravendite di sentenze e per fuga di informazioni .Sono tanti i Pubblici Ministeri collegati a Palamara, le loro chat, sms, telefonate, ora “insabbiate dalla Procura”, perché?. “Sono spariti tutti gli sms. Forse una maledetta distrazione?´”, mentre s’ingrossano le pesanti accuse. Palamara distributore d’incarichi a pagamento? Diventano pubbliche le sue comunicazioni: uno scandalo nello scandalo che sconvolge i vertici della magistratura. Il “ mercato degli incarichi.” Mi sembra di capire che oggi 1 8 gennaio 2021, il caso “ Palamara” , si sia “ improvvisamente spompato” da solo . Non se ne parli piu’. E’ ordinaria amministrazione. Abbiamo scherzato. Nessun criminale giro di accordi e scambi di favori, tra più magistrati per concordare a tavolino i nomi dei vertici di alcune importanti procure, in particolare quella di Roma, tra favori, raccomandazioni e regali di lusso. Scusate: abbiamo scherzato.
Luca Palamara noto come “ufficio di collocamento”? Dopo attenta lettura di centinaia di documenti ,intercettazioni, interviste, denunce, etc.. magistrati, giudici, giornalisti, opinionisti, radio e televisione, sono tutti d’accordo: “ Il caso non sussiste”. Tutto “ si normalizza”. Anche i vari testimoni, sono d’accordo. Prove e controprove, tutto censurato. Lo scandalo Palamara si minimizza, sparisce dai radar, cala il sipario, tutti a casa, la farsa si conclude, non ci siamo mai visti, nessuna nomina è penalmente contestata».
2- Il crollo del Ponte Morandi, 14 agosto 2018, Genova, 43 morti . Oggi 18 gennaio 2021, tutto è rimasto come prima. Non è successo nulla. I contorti rottami, una immensa struttura portante in cemento armato, arruginita, fatiscente, ha travolto tante vite umane. Decenni di totale incuria. Nessuna manutenzione. Autostrade per l’Italia rischia un massimo di dodici anni contro i cinque del reato colposo». «Ovviamente le formalizzazioni della Procura potrebbero essere poi cambiate dai giudici in sede di processo». Potrebbe darsi che il fatto “ non sussista”: nessun crollo.
Altrettanto , tutto regolare con i "Controlli mancanti" e "verbali falsificati”, sensori rimossi, mai controllati, ponte transitabile salati pedaggi. Da Autostrade "nessun intervento per arrestare il degrado" e "la riparazione dei gravi difetti", ignorate le "carenze progettuali e difetti costruttivi .Chi parla, rischia il licenziamento. Bocche chiuse. Silenzio su omicidio colposo plurimo, disastro, attentato alla sicurezza dei trasporti, e crollo doloso. Per contestare il crollo, preannunciato, non basta cosa è avvenuto. E a maggior ragione nessun dirigente è colpevole. Tutto è da sempre stato regolare. Non ci sono prove definitive
Il sistema giuridico italiano ha una ottima reputazione. Sa ben distinguere il vero dal falso. Una saggia disinformazione tranquillizza l’opinione pubblica. Facciamo opportunamente cessare tutte le indagini. Non inquiniamo i “ fatti”. Basta addormentare il “ paziente”. Non è successo niente. Il governo ha fin troppe grane. Urgono cautela e ripensamento Se il crollo c’è stato, “ la cosa” non ha nulla a che vedere con la mancata manutenzione e gli atti falsificati, di Autostrade per l’Italia, bisogna avere cautela, sono “ materia delicata”. La giustizia trionfa su ogni delitto.
Caro Direttore,
Dal primo gennaio 2021 a Milano il Consiglio Comunale ha imposto il divieto di fumare alla fermata del bus, allo stadio, al parco, lungo i i marciapiedi, ovunque. No smoking. . Esiste un rapporto diretto tra Coronavirus e qualità dell’aria che entra nei nostri polmoni.
Milano e Torino : città inquinate. Smog e nuvole di polveri sottili che bruciano i nostri polmoni . Via libera al Coronavirus. Gran parte dell’Italia soffre per la scarsa qualità dell’aria. Una persona respira circa 15.000 litri o l'equivalente di 15 chilogrammi d'aria al giorno. Ma cosa respiriamo? Bisogna respirare bene.. L'aria è il nostro alimento più importante.
Denuncia Legambiente: anche Palermo e Como tra 2014 e 2019 non hanno mai rispettato nemmeno per uno solo dei parametri il limite di tutela della salute previsto dalla OMS. Italia ultima in classifica . Il Coronavirus si combatte con l’aria pulita . Se si tiene tutto molto pulito. Con massima cura. Il Coronavirus non ama la pulizia. Coronavirus alligna e procrea ovunque c’è sporco. Soprattutto i bagni delle abitazioni debbono essere molto puliti.
Regola numero uno: rispettate l’ambiente .Non usare il territorio delle Eolie come discarica personale!!! Orrore. Amare l’ambiente, e l’aria che ci ha dato la vita.. Leggo che molti cittadini continuano a inquinare. Il Coronavirus lo sviluppiamo noi con le nostre stesse mani. Isole Eolie inquinate dagli stessi abitanti. Territorio di altissima qualità, assai trascurato. Un vero disastro ambientale.
Il Consiglio Comunale di Verona – una città ricchissima di storia- ha votato a maggioranza la proposta di delibera per la revoca della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano concessa nel dicembre del 2008. Saviano scrive: ‘’ Verona è molto meglio dei guitti che la rappresentano ora in Consiglio comunale: esiste una città che so essere aperta e plurale, contrariamente a come certe amministrazioni si sforzino di rappresentarla.’’
Mentre Saviano è cacciato da Verona, Dante Alighieri, siamo nel 1303, vi soggiorna per molti anni. Verona fu la sua prima destinazione dopo l'esilio da Firenze. Vi rimase almeno sette anni, scrivendovi parte della Divina Commedia nella quale sono molti i riferimenti alla città e ai suoi personaggi storici. Gli eredi di Dante tuttora vivono a Verona.
Lo primo tuo refugio e 'l primo ostello
sarà la cortesia del gran Lombardo
che 'n su la scala porta il santo uccello;
ch'in te avrà sí benigno riguardo
che del fare e del chieder, tra voi due,
fia primo quel che, tra li altri, è più tardo.
Paradiso - XVII, v. 70
Sono le parole di Cacciaguida, antenato di Dante, che gli profetizza l'esilio e l'ospitalità che troverà a Verona. Il poeta lo incontra in Paradiso, nel Cielo di Marte o degli Spiriti combattenti per la fede. Il gran Lombardo è Bartolomeo. La scala è lo stemma degli scaligeri che ancora oggi si vede sui monumenti della città, affiancato alle ali d'aquila simbolo del vicariato imperiale degli Scaligeri.
Verona è città “imperiale” conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza, la sua arte, la sua architettura.
Verona non merita di avere una amministrazione che non sappia distinguere il bene dal male.
Caro Direttore,
L’Ospedale della Clinica universitaria di Friburgo in Germania è la più antica istituzione medica multidisciplinare tedesca con più di 50 moderni dipartimenti, cliniche ed istituti. Una intera città lavora e prospera grazie alla clinica universitaria. Verso il futuro di una medicina che si rinnova nella ricerca. Si studia e si lavora sul campo. Si preparano i nuovi medici e infermieri ad alta specializzazione plurilingue. Si rinnovano i sistemi di controllo. Molti gli italiani che vi lavorano. Il governo tedesco investe molto nella salute. I pazienti arrivano da ogni parte del mondo. Friburgo con i suoi centri di ricerca è riconosciuta tra i piu’ importanti centri scientifici in molti campi della medicina, chirurgia, basati sull'uso di metodi innovativi, tecnologie di diagnosi e trattamento.
A Natale mi ritenevo sanissimo. Nel mese di febbraio i chirurghi di Friburgo mi hanno salvato la vita. Grazie agli esami in Germania ho scoperto di essere in pericolo imminente di morte. Avevo un doppio aneurisma in entrambe le arterie aorta iliaca destra e sinistra.
Nel mese di luglio mi hanno nuovamente salvato la vita: trombosi ed embolia , la circolazione arteriosa era bloccata, non potevo muovermi.. non potevo piu’ camminare. Mi ha salvato due volte la vita il sistema sanitario tedesco.
Tutto diventa difficile in Italia per chi ha seri problemi. Fortunato chi fa gli esami. Ogni giorno vengono alla luce mancanze ed omissioni. Chi è il responsabile? Scoppiano polemiche. Tante chiacchere. Poi tutto finisce . Si dimenticano i lutti. Ognuno scarica sugli altri. Il sistema sanità “ non si tocca”. A che cosa servono le ASL? Quanto costano le ASL ? E che cosa fanno le ASL? Se gli ospedali italiani non operano, causa il covid 19? . A che serve il medico, se non usa gli ultrasuoni? Il mio medico della mutua, oberato di ammalati, l’ambulatorio sempre pieno, non dispone di un sistema di ultrasuoni, che salvano la vita.
Il mio medico manda il suo paziente in Ospedale per l’esame. Ti da in mano un foglietto e tu devi arrangiarti. Anche se hai 84 anni. L’ospedale italiano ha tempi lunghi ci sono liste prioritarie, e si perde tempo prezioso. C’è sempre ressa per le prenotazioni. Quanto tempo ci vuole? Tu che fai con la trombosi che uccide? Aspetti di morire a casa? Le visite di solito molto brevi, spesso al telefono, manca il tempo, non si va quasi mai a fondo. Oggi le liste sono chiuse, ripassi domani. Ci sono pazienti in quarantena. Spesso non si va a fondo con gli esami, non vengono ripetuti, non abbiamo tempo, ritorni con una nuovo foglietto “ l’impegnativa”. E ritorni in ambulatorio. Devi ri-prenotare. “Si metta in coda”, oggi non si puo’. Ti trovi abbandonato. In un ambiente ostile.
Con il coronavirus tutto diventa difficile, tra tamponi e test sierologici. Arrivano ambulanze e gli Ospedali si riempiono. Tutti hanno fretta. Interi reparti sono chiusi. Gli ammalati in Ospedale hanno priorità rispetto agli “ esterni”. Gli anziani sono abbandonati. Se non hai la badante resti per ore al freddo. Sempre nuovi ritardi. Devi aspettare. Manca lo stock di mascherine e dei tracciatori pochi i letti per la terapia intensiva. Non ci sono medici. Oggi il computer non funziona. Manca la stampante. Se vuole un esame immediato venga da noi. Il dottore riceve al mattino, venga presto, questo è l’indirizzo, bastano dieci minuti, guardi che costa 350 euro.
Caro Direttore,
A che cosa servono le ASL? A che serve la Sanità ? Dove trovare un buon chirurgo che ti salva la vita, se i nostri ospedali ti rimandano a casa se hai la febbre? Fortunato se trovi un medico. Altrimenti non c’è posto. Arrangiati. Gli interventi ospedalieri non si fanno, causa la curva crescente di Coronavirus, sono rimandati. Da marzo 2020 ad oggi decine di migliaia sono le prestazioni ambulatoriali, diagnostiche e di ricovero ospedaliero programmato non erogate? Una lunga agonia. E tu crepi. Il Coronavirus trova nuove vittime. A che servono i tamponi? Esiste o no il diritto di scegliere in quale Paese farsi curare, trovare un buon chirurgo, se gli ospedali sono oggi off limits…“ oberati da lunghe liste di attesa”.. Crescono gli ammalati. Se cerchi un buon medico, che ti ascolti, trovi solo ostacoli.
Vogliamo parlarne? Quale sarebbe “l’ assistenza”? La situazione sanitaria, con la seconda ondata da Coronavirus, mostra una crescente disuguaglianza tra le Regioni, disarmante e drammatica. C’è tanta confusione. C’è chi ci guadagna. Ci sono ospedali minori, dove tutto è problematico, dove mancano i medici, siamo abbandonati, non ci sono ambulanze, mancano i regolamenti, chi ti assiste? La gente sta male.. Ma chi ti cura? Paradossalmente, più il medico è incapace di effettuare serie diagnosi o terapie, mancano mezzi diagnostici che salvano la vita, maggiore è il numero di terapie “ a naso”….fatte senza analisi, la telefono, senza nemmeno visitarti, con grande soddisfazione delle amministrazioni sanitarie che guardano “ altrove”, non si interessano per nulla della tua “ salute”. Chi rispetta i “ Diritti del malato”? . .
Ogni diagnosi errata ha un costo enorme.
Un danno per la collettività. Milioni di euro buttati via. Perché non s’indaga a fondo? Ci sono ospedali utili solo a foraggiare i boss della medicina, di partito, nomi prestigiosi, quelli che vanno “ di moda” in Tv, certi primari, lobby di partito, nomi “ intoccabili”, solo per raccattare consensi elettorali, managers della sanità, ottengono, tramite loro parenti, ricche tangenti sugli appalti, sfruttano il Coronavirus, crescono gli imbrogli e malaffare tra dirigenti, case farmaceutiche cercano dottori compiacenti, per piazzare i medicinali che costano il triplo del normale. Mancano medici. Mancano infermieri. Manca tutto. E i continui "tagli" del "fondo sanitario nazionale" sempre più insufficiente, hanno prodotto solo crescenti problemi. Ci hanno guadagnato solo “ i privati”, pronti , a pagamento. Per contro si paga per ammorbidire le liste lunghe d'attesa, per “ ungere” le visite mediche, si saldano in nero le prestazioni ambulatoriali, si evade, tutto regolare. Spesso si eseguono esami ed interventi inutili prescritti solo per far soldi; tutto in bella mostra, ricoveri e dimissioni sono decisi spesso con criteri di “ ritorno” economico. Ma non per i “ boss della politica”. Il trattamento sanitario è super lusso per loro.
Oggi tutto è “ regolato” dal business di strutture sanitarie lobbistiche. Paradossalmente, più il medico è incapace di effettuare diagnosi o terapie, mancano basilari mezzi diagnostici che salvano la vita, gli ambulatori sono solo luoghi per ottenere “ ricette”. Gli esami diagnostici e terapie sono fatte “ a naso”,.senza esatte diagnosi, con grande soddisfazione delle amministrazioni sanitarie che non s’interessano della nostra salute, come se noi non esistessimo.
Invito i lettori del Tuo Notiziario ad una lettura interessante: "Viaggio nella sanità malata" è un'inchiesta operata scavando nei meandri della malasanità sia delle strutture private e religiose che di quelle pubbliche. Un quadro degli sprechi, delle corruzioni, degli errori , degli orrori che mette in luce, illustrano un sistema, falso, ipocrita, distorto, insano che guida molte delle logiche di gestione della nostra salute. Conoscere questo sistema è indispensabile per capire che cosa stanno combinando sulla nostra pelle tutti coloro che sembrano aver dimenticato cosa vuol dire sanità, i sacri principi costituzionali, i nostri sacrosanti diritti, persino il "giuramento di Ippocrate".
Scopro dopo mesi che Il mio medico della mutua è andato in pensione, senza nemmeno avvertirmi, sono forse un cane?
Caro Direttore,
il dr.Angelo Sidoti, che leggo sempre con interesse, viene spesso inascoltato,
interpreta il pensiero di Luigi Einuadi con nuovo vigoroso impeto giornalistico.
Il dr.Sidoti merita tutta la nostra stima. Raro esempio di straordinario Osservatore delle tante discrepanze che ogni giorno ci tocca di leggere.
Le sue precise analisi denunciano "cattivo tempo", " allarme rosso" per chi usa senza criterio il denaro pubblico.
L'intera penisola è in "rosso".
Da uno studio pubblicato il 21 settembre 2018 dalla Commissione europea, è emerso che, nel 2016, l’Unione Europea abbia perso un valore pari a quasi 150 miliardi di euro derivante dal mancato pagamento delle imposte sul valore aggiunto (IVA).
E le altre imposte? L’Italia, oltre ad essere il terzo Paese con la maggiore deficit tra gettito previsto e gettito effettivamente riscosso (pari al 25,9%), preceduta solo da Romania (35,88%) e Grecia (29,2%), si è aggiudicata il primato per l’evasione dell’IVA in valore nominale, che ha raggiunto il tetto di 35,9 miliardi di euro.
Il trend è in netto peggioramento .Buchi di bilancio sono incolmabili. Le perdite di entrate fiscali sono in continuo aumento.
Chi paga sono sempre i soliti noti, che non sono in grado di evadere un solo centesimo.
Che calvario per ottenere cio’ che è sacrosanto..” la farmacia ne è sempre sprovvista”..
Invece di snellire, curare, intervenire, provvedere, si continua a soffrire. Il diabete è una malattia mortale. Secondo Diabete Italia, la rete delle Comunità Scientifiche e delle Associazioni tra persone con diabete, 3 milioni di italiani hanno il diabete e sono diagnosticati e seguiti: si tratta del 4,9% della popolazione. Si stima anche che 1 milione di persone (1,6% della popolazione) abbia il diabete, ma non sia stato diagnosticato.
Ci sono poi 2,6 milioni di persone che hanno difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione. Nel 2030 si prevede che in Italia le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni.
In circa un decimo dei casi il diabete è di tipo 1, con 84 diagnosi ogni milione di persone in Italia (poco meno di 5 mila casi).
Il numero di persone con questo tipo di malattia rara cresce anche perché ormai è possibile garantire a chi segue le cure un’attesa di vita simile a quella della popolazione generale.
Cosa ci stanno a fare i “ Distretti”?. Chi sono i diretti Responsabili, e di che cosa? Perché tanti ritardi? Tutto resta nel vago, senza logistica, in contraddizione, non aiuta il malato ,peggiora la sua vita ,come se il diabete fosse un semplice raffreddore. Guai a segnalare !
Leggo una assai vaga risposta, evasiva e contorta.
Assai poco professionale. In Italia basta scrivere: “Sembra che le criticità siano state superate. Noi come distretto stiamo curando in contatto diretto con il centro di riferimento del Policlinico per ridurre al massimo i disagi per l’utenza che ha pure l’opportunità di essere seguita da un centro di eccellenza.”
Io di eccellenza, gentilissimo Direttore Distretto Sanitario Natale Bruno, pur in pieno coronavirus.. ne vedo assai poca, quasi niente.
Ps: Cari fratelli miei, grazie delle vostre care parole, tanto care.... del vostro affetto, tanto mi fanno bene..quello che vedo mi rattrista... Usano il Coronavirus per fare i " loro affari sporchi".
Al centro del Circo, il domatore usa la frusta, sa "girare la frittata"..chiaccherare bene.. e noi come tante pecorelle chiediamo..pane..pane....pane..
Reddito di Cittadinanza per il pluriassassino Pietro Maso? Ma chi è Pietro Maso?
Aiutato da tre amici, il 17 aprile 1991, nella sua casa di Montecchia di Crosara ( Verona) Pietro uccise, con premeditazione, entrambi i suoi genitori, Antonio Maso e Mariarosa Tessari al fine di appropriarsi della sua parte di eredità. Rosa e Antonio non morirono subito, come si vede nei film. Il padre rantolava, Pietro e gli altri si diedero il cambio a schiacciargli la testa con un piede finché non smise di respirare. Pietro finì con due sprangate Rosa,mentre un altro provava a soffocare con un sacchetto di plastica. Finito il "lavoro", si cambiarono d'abito e andarono in
discoteca: non li fecero entrare perché era una serata a inviti. In casa di Giorgio i carabinieri trovarono quel che restava della "bella vita": un telefonino, qualche anello d'oro, un orologio Rolex. Pietro sognava una Bmw nera con interni in pelle bianca, da 47 milioni di lire. Giorgio voleva una Lancia Delta integrale. Calcolavano di dividersi un'eredità di un miliardo, forse un miliardo e mezzo. La casa, undici campi coltivati, la vigna, i conti in banca.
Venne arrestato il 19 aprile 1991 e poi condannato definitivamente a trent'anni di carcere, con il riconoscimento della seminfermità mentale al momento del fatto. Dopo averne trascorsi ventidue da detenuto, è stato rimesso in libertà nel 2013; successivamente è stato ricoverato in clinica psichiatrica dal marzo 2016. Ai suoi complici, Giorgio Carbognin e Paolo Cavazza, è stata inflitta una pena di ventisei anni, mentre al minorenne Damiano Burato è stata inflitta una pena di tredici anni.
"Io voglio uscire di qui, fra qualche anno. E voglio sposarmi e avere dei figli, e averne uno maschio. Si chiamerà Pietro, anche lui. Così ci sarà ancora, di nuovo, un altro Pietro Maso". Martedì prossimo saranno dieci anni giusti, da quel 17 febbraio a Montecchìa di Crosara, quando un diciannovenne che voleva "la bella vita" trascinò tre amici a "fare un lavoro": "Ghemo de copare gente". …dobbiamo andare ad ammazzare della gente..
Pietro Maso massacrò i genitori per mettere le mani sull'eredità. Fu un delitto epocale. Squarciò un mondo di ipocrisia cattolica/ perbenista, casa e chiesa, la laboriosissima e disanimata provincia veneta, mettendo a nudo uno scenario che faceva paura. Lo chiamarono "terrorismo consumista". Abbiamo chiesto a Pietro Maso, che sta nel carcere milanese di Opera, se voleva - dieci anni dopo - venire allo scoperto e spiegarci che cos'era cambiato. Non ha risposto. Le istituzioni carcerarie e il suo assistente spirituale - don Guido Todeschini - accudiscono questo silenzio. Pensano che il silenzio dei colpevoli sia la migliore delle soluzioni.
"Io voglio uscire di qui, fra qualche anno...": Maso lo disse parecchi anni fa a Gianfranco Bettin che su di lui stava scrivendo il libro "L'erede". Da allora, silenzio. Prima o poi, però, ce la farà ad uscire, magari senza che si sappia in giro. Due mesi fa l'ufficio di sorveglianza di Milano ha incaricato due psichiatri - Franco Martelli e Mario Mantero - di una nuova perizia. A suo tempo Maso evitò l'ergastolo grazie a una sentenza che, disattendendo la perizia d'ufficio di Vittorino Andreoli, lo dichiarò seminfermo di mente: deve scontare trent'anni. Ha chiesto di uscire in permesso, ma gliel'hanno negato. Per la semilibertà deve passare ancora qualche anno.
Potrebbe fare richiesta di accedere al lavoro esterno: in carcere si occupa di informatica. Don Todeschini dice: "Sta camminando". Nel senso che un percorso ce l'ha. Lui Maso una volta ha detto: "A un ragazzo che ha fatto una cazzata bisogna dare un'altra possibilità. Bisogna cercare di capirlo".
In questi tempi di nuove, terrificanti e incomprensibili stragi familiari come quella di Erika, si discute di delitto e castigo. Ci si chiede in che misura espiazione e recupero vadano commisurati, intorno alla vita di un adolescente. Pietro Maso - che aveva allora meno di vent'anni, ma un quoziente d’ intelligenza e una maturità molto al di sotto della norma - è stato giudicato e punito come un adulto. Poi, scardinando la perizia d'ufficio e anche qualche snodo della vicenda, si è stabilito che fosse mezzo matto, e che le aggravanti fossero pareggiate dalle attenuanti.
Che quella strage fosse opera di uno squilibrato ha tranquillizzato un’ intera società - quella della provincia veronese - dove nessuno voleva dover pensare che invece il movente fosse assolutamente "normale", e in qualche modo giustificato: i soldi, la voglia di comprarsi auto di lusso e oggetti firmati. "Nel mese di novembre del 1990 - fu l'inizio della confessione di Maso ai carabinieri - mi è venuto in mente di condurre una vita brillante, e quindi mi servivano molti soldi. Per avere questo denaro, l'unica soluzione possibile era quella di aver subito l'eredità che mi spettava dai genitori qualora fossero morti, nonché mi sarebbe piaciuto di averla intera dovendo così essere costretto ad uccidere anche le mie sorelle".
Era questo il "lavoro" che per cinque mesi andò progettando ai tavoli del bar John di Montecchìa, reclutando complici fra gli amici. Una prima volta apprestarono con due bombole di gas una specie di bomba, per far saltare in aria tutta la famiglia riunita nella villetta di via San Pietro 42. I genitori di Maso trovarono quelle due bombole, Pietro inventò una bugia poco credibile per giustificarle. Da quel momento Rosa, sua madre, non fu più la stessa. Forse cominciò a sospettare. Una seconda volta, dovevano uccidere per prima proprio lei: Pietro guidava, Rosa accanto, e dietro Giorgio Carbognin con un pestacarne in mano. Rosa stava per scoprire che il figlio aveva falsificato un suo assegno: 25 milioni spesi per la "bella vita", un anticipo dell'eredità. Carbognin non ebbe il coraggio di calare il pestacarne. Fino alla sera del 17 aprile, quella del massacro.
Don Guido Todeschini - il prete che da allora assiste Maso - sostiene che bisogna lasciarlo al suo silenzio. Dice anche che il silenzio è per Pietro una parte della pena, ma probabilmente teme che tornare a parlare di lui possa danneggiare "il percorso". Chi ha visto di recente Pietro Maso nel carcere di Opera racconta che ha ancora una attenzione maniacale per il proprio aspetto: mai in tuta da ginnastica, fisico bel allenato. Al processo arrivò a cambiarsi d'abito tre volte nel corso della stessa udienza, aveva un debole per le camicie portate con il "cachecol". Si vestirono così anche i dementi che organizzarono un paio di serate "a tema" in discoteca. Gli ultras del Verona cantavano: "Nella vecchia Montecchìa, iaiaoh/ Maso copa anca so zia, iaiaoh". “ Maso ammazza anche la zia”…
Dieci anni dopo, il silenzio dei colpevoli come Pietro Maso serve a dimenticare. Dimenticare è stata per molti la parola d'ordine fin dal primo momento. Ora Pietro procede sul suo "percorso". La nuova perizia psichiatrica è servita a verificare le sue condizioni, in vista delle prossime tappe. Il permesso di uscita è stato negato. Fra un po' di tempo si dovrà decidere se ammetterlo al lavoro esterno, e fra qualche anno eventualmente alla semilibertà. E il tutto si farà in un ben sorvegliato silenzio. Pietro Maso, il veronese che nel 1991 uccise i genitori a colpi di spranga, ha ricevuto il reddito di cittadinanza, il sussidio riservato dallo Stato a chi guadagna meno di 9.360 euro l’anno. La notizia è contenuta in un articolo del settimanale Oggi, in edicola giovedì. La lista in cui compare Maso, spiega il settimanale, risale alla fine del 2019 e, secondo li suo legale, Marco De Giorgio, se fosse stato concesso, stando alla Legge, il sussidio dovrebbe essere stato sospeso nei mesi corsi. Sarà vero?
Cosa dice la legge? Secondo la Legge gli unici condannati che non possono godere di «pensioni, assegni e stipendi a carico dello Stato» sono quelli che hanno precedenti penali per reati legati alla criminalità organizzata, al terrorismo o per truffa ai danni dello Stato, e Maso non rientra in nessuna di queste categorie. A causa della gravità del reato è interdetto dai pubblici uffici «in perpetuo», conferma il suo avvocato Marco De Giorgio.
Caro Direttore,
Con il Coronavirus si è arrestato il flusso turistico di milioni di visitatori, la miseria incombe su tanti operatori che non hanno ricevuto alcun aiuto, tanto promesso.
Dopo anni di crescita impetuosa, siamo in seria difficoltà. Bisogna che finalmente le autorità territoriali sappiano interpretare e sviluppare le economie locali e le loro basi di consenso. Dobbiamo sviluppare ” progettualità”. Il Turismo ha bisogno di “ propria organizzazione”, di ottime strutture, di operatori competenti. Maggiori investimenti . Si avverte il bisogno di una seria visione globale.
Abbiamo bisogno di sistema intelligente per definire la strategia da seguire e le attività da implementare in un settore trainante. Spesso si criticano le amministrazioni , a che serve l’Assessore al Turismo? Si colpevolizza chi non lo merita. Analizzando la situazione legislativa del turismo italiano, si resta sgomenti di fronte agli ondeggiamenti, alle insicurezze, ai cambi di rotta di governi incompetenti, litigiosi, egoisti, privi di una seria visione politica. Ci sono troppe disfunzioni. Si spende troppo senza ottenere buoni risultati : è come se mancasse una seria, oggettiva condivisione degli obiettivi.
Abbiamo bisogno di una innovativa “ strategia economica e finanziaria”, che rilanci ed attragga forti investimenti e nuovo turismo.
Nella Confederazione Svizzera il Governo sta attuando una serie di aiuti economici e finanziari ai vari operatori del turismo. Istituita da subito “ L'Alleanza del turismo" che difende gli interessi del comparto. Raggruppa la Federazione svizzera del turismo, Gastro Suisse, Hotellerie Suisse, Parahotellerie Suisse, Associazione svizzera dei manager del turismo, Associazione delle aziende svizzere di navigazione, Rete dei parchi svizzeri, Funivie Svizzere, Unione dei trasporti pubblici, Swiss Snowsports e Conferenza dei direttori degli enti regionali svizzeri del turismo.
Nel Canton Ticino, ad Ascona, la nota località turistica sul lago Maggiore si sono ridotte le tasse sui rifiuti e elettricità. Per i ristoratori è stato deciso di raddoppiare le aree per le terrazze di bar e ristoranti, senza dover sborsare un franco in più. Questo permette una maggiore capacità di spazio con le distanze di sicurezza. Inoltre sono disponibili buoni di vario valore ai residenti per attirare turisti e incoraggiare i consumi.
Caro Direttore,
a proposito di Turismo eoliano : mi soffermo su questa affermazione: “E’ ovvio che in questo periodo di pandemia bisogna pensare alla ripartenza e quindi bisogna programmare, coinvolgendo gli albergatori associati alla Federalberghi e non, una intensa promozione turistica per l’anno 2021! Bisogna anche mettere ordine nel settore interno!”
A) Cosa s’intende per “ una intensa promozione”??-Chi paga? Chi investe?
B) Che cosa vuol dire “ mettere ordine nel settore interno”? A cosa si allude? Alle strade? Ai porti? Alle alluvioni? All’Ospedale? Agli insegnanti? Ai trasporti? Ai ristoranti chiusi?
Caro Direttore, che fine hanno fatto le varie intercettazioni telefoniche a carico di alti magistrati e il gran baccano che ne è seguito? Perché tanto silenzio? Bastano le magnifiche imprese delle “ Frecce Tricolori “ deliziosamente su e giu’ per i cieli d’Italia, per cancellare il “ malaffare italiano” che impesta i massimi organi della magistratura?
Le conversazioni telefoniche sono state intercettate e rese pubbliche. Il loro contenuto è “ angosciante”. Sono brutte notizie che fanno male. Emerge una vasta rete di collusioni, di “interessi privati” , dove gruppi di “ pressione” offrono, in cambio di amichevoli “ favori “ alte cariche amministrative” in posizioni chiave. Una “ Giustizia “ azzoppata, soggiogata , “ prodotto inquinato”, che opera in un sottobosco di stratificazioni storiche ,partitocrazia di famiglie di clan, che risponde a “interessi privati” di certe lobby, fazioni che si intrecciano con interessi pubblici di pura bottega politica. Nei concorsi pubblici vale la formula “ Ti favorisco”, e tu mi ripaghi con il tuo “ assenso”. Una storia che si perde nella notte dei tempi. Di quale magistrato mi dovrei fidare? Di quale “ Giustizia” stiamo parlando? Anche certa “ stampa”, a trazione governativa, disposta ad ogni trattativa, non è immune, e l’informazione spesso viene opportunamente “deviata”.
Il cittadino non è informato. Viene “ depistato”. Di quale spaventoso virus è affetta la magistratura italiana? Tutta l’informazione ne soffre. Ne soffre il senso di responsabilità dell’intera società civile. Ne subisce pesanti conseguenze il cittadino schiacciato dalla menzogna ipocrita degli illeciti comportamenti amministrativi, della silenziosa corruzione di “ Palazzo” che tace su chi si arricchisce a spese nostre.
Una storia infinita , un cancro che ci divora. Il cittadino è totalmente disarmato di fronte a tali notizie. Leggo che “ L’Associazione Nazionale Magistrati è un’associazione che riunisce oltre il 90% dei magistrati italiani e che al suo interno è divisa in correnti, che a loro volta fanno riferimento ad aree politiche ben precise. Tutta la società che sputa sangue e lacrime da mattina a sera ne soffre. Ci sono state delle intercettazioni telefoniche che hanno messo a nudo il triste mercato delle cariche. Perché ancora oggi tanti segreti? Perché tanta inerzia?
Dicono che il “ Presidente” Presieda. Egli è il Direttore d’Orchestra , con la bacchetta in mano. Il Pubblico assiste impotente. Tutti noi aspettiamo il suo intervento. Per ora la “ Seduta” è stata prudentemente rinviata, si aspetta che tutto venga al piu’ presto dimenticato. Mi chiedo il motivo per il quale il verbale della riunione del Consiglio Superiore della Magistratura tenutasi il 19 gennaio 1988, si concluse con il voto contrario a Giovanni Falcone. Fu scelto il giudice Antonino Meli. Perché tanto “ odioso risentimento” contro Falcone? Nel faldone relativo di 50 pagine è riportata l’esatta trascrizione degli interventi fatti dagli allora componenti dell’organo di autogoverno dei magistrati, che si pronunziarono contro la scelta di Giovanni Falcone. Quanti lenzuoli bianchi alle finestre di Palermo, in ricordo di due eroici magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e quanti lenzuoli bianchi mai visti alle finestre nel resto d’Italia?
Caro Direttore,
apprendo dal tuo Notiziario quanto denunciano alcune docenti delle Eolie 'prigioniere' al Nord: "Vogliamo tornare nella nostra terra". Questo è l’appello al governo di sette insegnanti che lavorano ” fuori sede”. Leggo anche: "In esilio da più di cinque anni e nelle nostre scuole le cattedre restano vuote". Altri giornali titolano:” Troppi insegnanti fuori sede sono bloccati e divisi dalle proprie famiglie.
”Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani intende ricordare, come tutti gli anni, l’importanza storica del 2 giugno Festa della Repubblica per tutti gli italiani. Soprattutto per la scuola settore strategico d’ importanza fondamentale per la società e per le insegnanti di ruolo che hanno il diritto di ricongiungersi con i propri familiari dopo tanti anni di sacrifici. Ancora una volta la scuola ne soffre, con forti penalizzazioni, contrasti, e costi crescenti. Dimenticati! Costrette a centinaia di chilometri lontani dai loro affetti più cari. Vittime di strani algoritmi , di confusa mobilità straordinaria, di leggi e regolamenti da rivedere. A questi insegnanti, da troppo tempo viene negata la possibilità di dare ordine e trovare serenità .
A molti di loro è stato impedito di accompagnare nella crescita i propri figli, sacrificandoli alla scuola. Come è capitato molto spesso in questi anni con le assunzioni per la Buona Scuola, sono migliaia di insegnanti rimasti intrappolati dal divieto di spostamento ordinato dal Governo. Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, vista la pubblicazione dell’Ordinanza che disciplina la mobilità del personale docente, educativo ed A.T.A. per l’anno scolastico 2020/21 ha inoltrato una richiesta in cui si chiede al ministro Lucia Azzolina e al premier Giuseppe Conte, in considerazione della situazione di grave emergenza in cui versa il nostro Paese. Si auspica di mettere in campo azioni concrete per permettere il rientro nel proprio comune di residenza dei tanti docenti assunti dalla Buona Scuola e già da cinque anni sparsi senza alcuna logica nelle varie regioni italiane.
Molti insegnanti già da un mese sono completamente divisi, lontani dai propri cari, vivendo situazioni drammatiche .Il CNDDU ritiene fondamentale il superamento dei meri valori numerici determinati dalle percentuali della normativa e in ragione della critica situazione sanitaria.. Che le insegnanti eoliane possano ricongiungersi finalmente con i propri famigliari..
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Caro Direttore
In piena pandemia di coronavirus, la criminalità cresce e trova sempre nuove vittime. Europol segnala un notevole aumento di attacchi cibernetici al fine di impossessarsi dei nostri dati sensibili, sia personali che aziendali. Inoltre, è stato registrato un incremento di criminali attività nel dark web, la proliferazione di autentiche campagne di phishing e la diffusione più ampia di malware. Segnalo di una giovane donna di Reggio Calabria che ieri , si è vista prosciugare il suo conto bancario tramite pochi e rapidi messaggi online.
Le arriva un messaggio proveniente dalla Banca Intesa San Paolo. Il messaggio avverte la proprietaria del conto che “ qualcuno “ da Lugano sta cercando di accedere alla sua carta per prelevare. Passano pochi minuti e, come da manuale, arriva puntuale la telefonata della truffa; una voce distinta di uomo che dice di essere un funzionario di Banca Intesa le chiede se sia stata lei a tentare di prelevare i soldi dal proprio conto. La donna ovviamente, ignara di tutto, dice di no e le viene intimato di cambiare in fretta le sue credenziali e che tutta la procedura sarà conclusa con un codice inviatole sul telefono da comunicare immediatamente al “presunto funzionario” per bloccare ogni nuovo tentativo dei male intenzionati
Ecco la truffa….
La donna, come avrebbero fatto centinaia di persone, ovviamente ignara, presa di sorpresa e nel più grande sconforto e confusione riaggancia il telefono ma è ormai troppo tardi .È un attimo, un flash e il gioco è fatto: quando la donna comincia a sospettare qualcosa e mette giù il telefono per contattare la sede di Bagnara Calabra della Banca Intesa, alla quale allarmata denuncia l’accaduto, da qui ha inizio l’odissea dei giri e dei rimpalli tra Banca e Carabinieri. Nella più totale confusione, quando finalmente la donna riuscirà a denunciare il fatto e di conseguenza poter ricevere i necessari accertamenti dalla banca, sarà già troppo tardi. Il suo conto corrente è stato prosciugato. Fatto sta’ che il numero verde che ha contattato la donna è il numero verde della banca stessa. Gli haker erano già dentro , all’interno del sistema informativo .Gravissimo. . Fonte: Tempostretto di Messina
Caro Direttore,
Lipari- Leggo dal tuo Notiziario che dall’8 maggio, la ditta Loveral ha licenziato- senza chiara ragione- tre suoi rappresentanti sindacali: Gianni Cappadona, Bartolo Giunta e Bartolo Mandarano. Sono continui gli attacchi contro i lavoratori. Troppe ingiustizie Mi sento impotente come cittadino della Repubblica Italiana. Quanti medici ed infermieri sono stati mandati a mani nude contro il “ coronavirus”. Senza la minima protezione. Mi sento frustrato. Chi lavora ha bisogno della massima attenzione per il delicato, pesante, rischioso, pericoloso compito. Gli incidenti sul lavoro sono quotidiani. Mi sembra di capire che questi onesti lavoratori, malgrado i loro appelli e segnalazioni, sono stati licenziati solo per il fatto di aver chiesto “ quello chi spetta loro di legge”. Trattati peggio degli schiavi. Confido nella magistratura. Chi lavora ha diritto a tutta la protezione di legge. Ovunque e comunque.
I lavoratori hanno l’obbligo di:
• contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
• osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
• utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;
• utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
• segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi, nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l'obbligo di eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
• non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
• non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori
• partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro, ricevendone apposito attestato;
• sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente.
Caro direttore,
Dalla Stampa.
Chi amministra la Giustizia in Italia? “Di Matteo contro Bonafede: “Mi ha offerto la direzione del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) ma dopo minacciose reazioni vertici dei clan mafiosi ha cambiato idea”.
”Il mafioso è come un ragno. Costruisce ragnatele di amicizie, di conoscenze, di obbligazioni.”
Lo afferma Antonino Calderone collaboratore di giustizia di Cosa Nostra.
Caro Direttore,
si è sperato che i virus, a forza di “ Decreti governativi” rapidamente si dileguassero. In realtà sono sempre piu’ aggressivi. Per bloccarli occorrono molti investimenti in studi, per laboratori di ricerca, personale medico. Il nostro modello di “ Sviluppo” è in grave difficoltà.. Milioni di persone sono senza futuro. Il sistema produttivo è bloccato. Stiamo tentando chiusi in casa, di sopravvivere. Senza costante controllo, massima attenzione, evitando ogni contatto, siamo condannati. Nessuno si salva. I virus sono devastanti , si modificano e la maggior parte di noi non è immune .Chi puo’ prevedere l'arrivo di una pandemia?
Nel recente passato:
La più severa è stata l’ «influenza spagnola» nel 1918/1919, generata da un virus del sotto-tipo A/H1N1%).Il virus contagiò mezzo miliardo di persone uccidendone almeno 25 milioni, anche se alcune stime parlano di 50-100 milioni di morti. Si calcola che morì dal 3 al 6% della popolazione mondiale. Ancora nel 1957finimo sotto attacco con cosiddetta influenza “Asiatica”, un virus A H2N2.Fortunatamente venne messo a punto in tempi record un vaccino che permise di frenare e poi di spegnere del tutto la pandemia, dichiarata conclusa solo nel 1960. Nel frattempo, però, erano morte due milioni di persone. Sempre dall’Asia, caratterizzata da aree densamente popolate, un’igiene non sempre appropriata e - almeno fino alla fine del secolo scorso - uno scarso livello di strutture sanitarie, nel 1968 arrivò l’influenza di Hong Kong, un tipo di influenza aviaria, abbastanza simile all’Asiatica, che in due anni uccise dalle 750mila ai 2 milioni di persone, di cui 34mila solo negli Stati Uniti.
Nel 2000- Pandemia Sars e “suina”
Nel nuovo millennio il primo allarme mondiale è scattato già nel 2003 per la Sars, acronimo di “Sindrome acuta respiratoria grave”, una forma atipica di polmonite apparsa per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong in Cina. In un anno la Sars uccise 800 persone, tra cui il medico italiano Carlo Urbani, il primo a identificare il virus che lo ha poi stroncato. Risale invece al 2009 l’impropriamente detta “influenza suina”, causato da un virus A H1N1. Enorme l’allarme anche in Italia, dove furono oltre un milione e mezzo le persone contagiate. La paura rientrò quando fu chiaro che il tasso di mortalità era inferiore anche a quello della normale influenza.
Dal dicembre del 2019 siamo nuovamente sotto attacco: il nemico ora si chiama Covid-19. Ci siamo trovati impreparati. Scoppia una spaventosa pandemia in Cina, dilaga un nuovo devastante virus nella città di Wuhan: si tratta di un nuovo coronavirus, che provoca la malattia gravissima rinominata Covid-19 (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata. Non cessano nel mondo i decessi e nuovi ricoveri.
Il nostro futuro : La variabilità genetica dei virus del tipo A (antigen-shift), genererà in futuro nuove varianti virali, contro le quali la maggior parte della popolazione non è immune. Prevedere il momento dell'apparizione di un tale virus non è possibile e di conseguenza anche l'arrivo della prossima pandemia d'influenza.
Attraverso l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i governi mirano a raccogliere una somma iniziale di 7,5 miliardi di euro per sopperire alla carenza globale di finanziamenti.
Si lotta contro il tempo alla ricerca del vaccino. L’acceleratore “Access to Covid-19 Tools (Act)”, è una piattaforma di cooperazione globale che intende dare impulso e potenziare la ricerca, lo sviluppo, l’accesso e la distribuzione equa del vaccino e di altri strumenti diagnostici e terapeutici in grado di salvare le nostre vite. Sosteniamo l’appello all’azione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Caro Direttore ,
le incursioni contro il Tuo Notiziario, alterano la verità, spesso dicono il falso, anche in piena pandemia. Noi lettori siamo impotenti quando leggiamo l’“ excusatio non petita ”dell'assessore” Max Taranto* che assai risentito, rimproverando scrive:
“Premesso che l’articolo è stato creato dal direttore sicuramente perché non porta firma ed io personalmente non ho dato alcuna comunicazione al giornale, ma ringrazio comunque l’autore per l’informazione data, vorrei riferire al consigliere Pellegrino scherzosamente che il teatro concretizza l’esecuzione di un evento spettacolare dal vivo, una rappresentazione teatrale si svolge davanti ad un pubblico ed in passato quando lei e persone vicine sull’argomento eravate attori protagonisti ed io uno degli spettatori la COMMEDIA era davvero DRAMMATICA. “
La vera “ accusatio manifesta”, come rettificato dallo stesso Consigliere Max Taranto ( che continua non scusarsi ), in realtà tutta la colpa è del Covid 19.
---Leggo con interesse quanto segnala l’avvocato Salvatore Leone che denuncia “ le motivazioni ridicole che un professore di diritto censura con la bocciatura del candidato, allora si intravede la stupidità della motivazione. Le relative conseguenze diventano due: o non si è in grado di espletare i compiti del proprio ufficio per sospetta stupidità nell'applicare le norme di diritto oppure esiste la colpa grave o il dolo.”
Chi mai indagherà su questo tristissimo versante degli infiniti abusi di “ Potere”!? E quanti di noi hanno subito pesanti violazioni, persecuzioni, maltrattamenti e violenze?.
In Svizzera ci sono pochi Avvocati. Il sistema svizzero- tedesco da quanto conosco- non è una bilancia “ truccata”. La “ Legge” non è “ strattonata”! Una mia amica tedesca recentemente ha avuto seri problemi con il suo datore di lavoro svizzero che ogni giorno la maltrattava, l’umiliava, la costringeva a subire odiose osservazioni., malvagi commenti.. Per mesi la mia amica ha subito ogni tipo di insulti. “Sei incapace.. non capisci nulla, non sai lavorare, non vali nulla.” Una vita infernale.
Ebbene, la mia amica, al limite di un collasso, si è rivolta alla Autorità Svizzere del comune , gli Uffici sono aperti tutto il giorno, non esistono code, non esistono guardie armate, tutto è aperto, senza obblighi di prenotazioni, si telefona, rispondono subito, si mandano e mail, si è subito ricontattati, non solo in Svizzera, ma in tutta la Germania. Gli uffici funzionano, in parallelo, rapidamente, senza odiosi ritardi, senza lo “ scarica barile”, pur con orari limitati, in presenza di Coronavirus, tutto via telematica. Ebbene, la mia amica , in base alla analisi e alla documentazione medica , ha avuto l’autorizzazione a rimanere a casa, dove si cura, ha diritto al riposo, ha diritto alla protezione di Legge.
Mantiene il posto di lavoro, il suo datore di lavoro è obbligato a versarle per tutto il periodo di cure lo stipendio completo , la mia amica è ora tutelata e mantiene tutti i suoi diritti, come gli obblighi, continua a percepire lo stipendio per altri 5 mesi. Alla fine potrà rescindere dal contratto, senza subire umiliazioni e ricatti, e senza nuove penalità. Attualmente sta contattando chi la potrebbe aiutarla nei prossimi mesi. Il Comune è pronto a versarle una somma per le sue necessità di sopravvivenza. Nessun cittadino rimane abbandonato. Ma qui siamo in Svizzera.
---Vittorino Andreoli e il “ Coronavirus”. ( Il testo qui riprodotto è a firma di Maurizio Battista )
Professor Andreoli, : sta dilagando in tutto il mondo la paura del coronavirus, chiusi in casa, bloccati aerei, strade deserte in Cina, cadaveri lasciati in strada...
Siamo nel XXI secolo ma dal punto di vista della nostra mentalità e delle nostre reazioni siamo nelle stesse condizioni delle pesti manzoniane e questo rinforza quanto sostengo nel mio libro: la paura è il tema di grande attualità. Torna la sindrome del “ noli me tangere” , ci si chiude in casa, c’è il terrore della contaminazione, si vuole scappare. C’è la paralisi. Il momento che stiamo vivendo è quello della peste medioevale.
Professor Andreoli, perché oggi abbiamo più paura di ieri? Che cosa è accaduto?
Oggi non esistono più punti di sicurezza, quelli che ci facevano sentire bene, al riparo, difesi. Oggi non c’è più neppure un luogo che riteniamo sicuro, non ci sono nemmeno gli affetti, sembra non esserci più nulla che tenga. «Il coraggio non mi manca, è la paura che mi frega», diceva Totò. Battuta fulminante, che conferma come la paura cosiddetta difensiva sia in realtà quella che ci dà coraggio, che ci fa agire. Ma oggi la paura è diventata paranoia, anzi «panico»
Si registrano anche gesti violenti, insulti, atti vandalici.....
La paura genera violenza. Quando la paura diventa vero panico, non c’è ragione che tenga, la ragione viene azzerata. La nostra civiltà è riuscita ad evolversi passando dalle pulsioni alle regole civili ed etiche.
Ma istinti e pulsioni prendono il sopravvento, ritornano in primo piano se non sono controllati e la ragione non serve più. C’è da aspettarsi di tutto. Stiamo attenti, perché questo ci può portare a un ritorno all’uomo selvaggio. Di fronte alla paura o si scappa o si attacca.
Ieri ci davano sicurezza la proprietà, il denaro e gli affetti: oggi?
Non bastano più. Prendiamo ad esempio la classe media, che è sparita, siamo diventati invisibili : c’è la paura di un impoverimento generale, basta scendere un po’ nel tenore di vita e ti ritrovi nella povertà. Non ci sono sicurezze. Una volta si faceva un’assicurazione o si mettevano i soldi in banca, ora non ti senti più protetto neppure lì; una volta la sicurezza erano gli affetti, la moglie o il marito, o i figli. Oggi consumiamo gli affetti.. Si buttano via, se ne prendono di nuovi.
La gente ha paura, perché?
Il panico paralizza l’uomo, lo immobilizza, lo rende fermo. Senza spinta». E da qui parte il celebre psichiatra veronese per un’analisi profonda del nuovo male di vivere del nostro tempo: la psicosi del coronavirus è solo l’ultimo esempio di come la paura quando diventa globale è paranoia, panico. Nell’ultimo libro Homo incertus (Rizzoli) lancia un grido di allarme su quello che la nostra società sta diventando, una volta che si sono via via perdute le certezze.
La sua è solo nostalgia o intima osservazione del reale?
No, non è un discorso nostalgico il mio, è l’osservazione di quello che vedo, registro, sento dai miei pazienti che l’uomo di oggi si è rotto. Non ha più appigli.
L’uomo contemporaneo è molto più fragile rispetto a 30, 40 anni fa. Il mondo digitale forse ha aiutato questa evoluzione?
C’è una fragilità enorme, si rompe tutto e non c’è un’area nella quale uno si possa rifugiare per dire: mi sento bene. Parliamo del digitale: tra password, virus, furto di identità furto nei conti correnti: quale fede si può avere nella sicurezza digitale? Uno dei grandi business è la cybersecurity, il che dimostra che se vogliono possono entrare nel tuo mondo digitale. Ti dà sicurezza il fatto che la schermata del tuo pc cambia ogni giorno? O ti fa pensare che qualcuno sappia entrare nel tuo pc?
E la fede religiosa?
Non c’è più neppure quella. Nelle chiese è più facile che si entri per ammirare le opere d’arte che per ascoltare la messa. La sicurezza che dava la fede è venuta meno: una volta a messa andava il 95-96% delle famiglie, oggi il 14%, forse.
L’uomo impaurito, l’uomo incerto che cosa diventa? Che società costruisce?
Diventa paralizzato. Dal punto di vista psicologico l’uomo incerto non fa nulla. E se lo fa, agisce solo perché deve e quindi senza motivazioni e senza passioni. Che non ci sono più. Andiamo quindi verso una
società passiva, ferma, che per paura non prende più iniziative. C’è la paura che se sbagli vieni licenziato, che resti disoccupato e non trovi più lavoro, che ci sia qualcuno che ti giudica.
E il futuro allora?
Ecco, questo è il punto. Si resta concentrati sull’oggi per cercare di migliorare il proprio presente ma si perde di vista il domani. Ti concentri sul presente per cercare di superare la paura, non cadere di nuovo in depressione, stare un po’ meglio. Non è la paura difensiva, questa, ma è una paralisi che toglie il futuro. È panico.
Come gestire questa insicurezza, questa paura?
Sul piano individuale è possibile rassicurare le singole persone, puoi condividere le paure di chi ha attacchi di panico, ma si deve capire che soltanto l’uomo può aiutare l’altro. Qui invece c’è una società spaventata. Una società bombardata da una politica che non lancia messaggi rassicuranti ma di continua contrapposizione. Oggi prevale la cultura del nemico e invece si deve tornare a credere negli altri. Perché l’uomo impaurito, paralizzato, ha bisogno di credere nell’altro, di tornare a fidarsi. Siamo invece senza dialogo e rispetto, quando quello che ci serve è un nuovo Umanesimo, che permette a una comunità di vivere insieme.
La paura è stata cavalcata da molti, è un’arma molto forte...
Certo, la paura è stata un business, è stata cavalcata perché più diffondi la paura, più c’è bisogno poi di un potere forte. E quindi la paura della povertà, la paura della crisi aiuta chi ha il potere, perché è a loro che ti rivolgi quando sei insicuro; una volta ci si rivolgeva al Padre eterno, no? Invece la forza dell’uomo risiede nel bisogno dell’altro. Dobbiamo fare i conti con la nostra fragilità che non è debolezza ma una necessità di sentire i propri limiti, capirli e rivolgersi agli altri: senza gli altri non puoi stare bene.
Lei nel libro usa la parola per-donare, perché?
Perché dobbiamo rivalutare l’economia della gratificazione, facendo del bene, e il per-donare, se si riesce a farlo, significa stare bene. Non si tratta di fare un regalo, ma anzi di dare qualcosa di sè. E senza il rispetto dell’altro viviamo nella nostra chiusura e nell’egocentrismo tanto è vero che anche le città, se viene a mancare questa fiducia, non hanno futuro e vanno in degrado, retrocedono.
Se vogliamo ripartire, dunque?
Ripartiamo dall’uomo che deve aiutare l’uomo. È un errore pensare che separandosi, restando soli, ci si difenda meglio. Non si può vivere senza una società e quindi dobbiamo ragionare come comunità e volare alto. Osservo purtroppo una regressione che ci spinge e ci chiude dentro l’io. Invece o ci riapriamo al noi o andiamo a finire male.
N:B: •Vittorino Andreoli, veronese, psichiatra di fama mondiale, è stato direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona - Soave ed è membro della New York Academy of Sciences. Tra le sue ultime opere pubblicate in BUR: Le nostre paure (2011), Elogio dell’errore (2012, con Giancarlo Provasi), Il denaro in testa (2012). Con Rizzoli ha pubblicato decine di saggi. Tra gli ultimi compare L'educazione (im)possibile (2014)
---Caro direttore, riporto un concetto generale della Ue, che supera ogni altra legge nazionale,
interpretazioni superate, .in materia di " difesa della salute":
La salute dei cittadini è una priorità fondamentale dell’Unione europea (UE).
La politica sanitaria dell’UE integra le politiche nazionali per garantire che chiunque vive nell’UE abbia accesso a un’assistenza sanitaria di qualità. I principali obiettivi della politica dell’UE in materia di salute sono: prevenire le malattie, promuovere stili di vita più sani, promuovere il benessere, proteggere le persone dalle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria, promuovere l’informazione e l’educazione in materia...I pazienti non dovrebbero essere privati dei diritti più vantaggiosi garantiti dai regolamenti dell’Unione sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale qualora le condizioni siano soddisfatte.
Pertanto, ad un paziente che chieda l’autorizzazione di ricevere in un altro Stato membro cure sanitarie adatte alle sue condizioni di salute dovrebbe essere sempre concessa l’autorizzazione alle condizioni previste dai regolamenti dell’Unione, qualora le cure in questione siano comprese tra le prestazioni previste dalla legislazione dello Stato membro in cui il paziente risiede e il paziente non possa ricevere tali cure entro un termine giustificabile da un punto di vista clinico, tenuto conto del suo stato di salute e della probabile evoluzione delle sue condizioni di salute.
Caro direttore,
la firma dell'articolo, assai triste, INPGI 2020 è di Aldo Garzia.
Perché tanta scarsa collaborazione, tanti nefasti, odiosi, ignobili, egoismi tra gli stessi " giornalisti" ?
Ma come possiamo chiamarci " cittadini"? cittadini di che cosa?
Dove l'informazione è tutta sotto tutela, non deve far nulla, nessuna critica.. solo starsene, zitta , prona al governo..
invece di denunciare deve starsene a " cuccia"....
Ma quale libertà esiste se si pagano solo i " pennivendoli".. tipo Sanremo, accozzaglia della pessima musica, degenerata, tanto ben pagata.
Ma di quale Stampa stiamo parlando?
Dove si uccidono le voci che ci fanno aprire gli occhi, svelano le tante porcherie del governo,
collegato ai bassifondi del Male, del peggio del peggio, la melma in cui si rotolano , un pieno di gente di pessima morale,
Il Popolo è diventato " Bue".... soggetto passivo.. che non conta nulla...guai a chi alza la voce e denuncia..che mette in guardia..
e allora si " castrano"..., si avviliscono, si puniscono,s' incarcerano..e si uccidono i giornalisti che danno fastidio..ovunque essi siano.
Il magnifico pezzo di Aldo Garzia dovrebbe essere pubblicato su tutti i giornali.
Invece è relegato, invisibile tra gli ultimi. Come cosa da " non pubblicare".
di Aldo Garzia
Che malinconia! Sabato mattina, disciplinatamente, sono andato a votare per il rinnovo degli organismi direttivi dell’Inpgi (l’Istituto di previdenza autonomo dei giornalisti). Ho evitato di votare online: volevo rincontrare colleghi e amici.
Seggio in via Lucina, a un passo dalla Camera dei deputati. File lunghissime per “attivi” e “passivi”, così c’invitavano a fare la fila dividendoci tra chi lavora e chi è pensionato (non c’era un modo più cortese di farlo?). Colleghi sparsi che volantinavano come ai vecchi tempi in cerca di preferenze, spiegando le motivazioni di ognuno. Capannelli animati di discussione lungo la stradina. Particolarmente animati, perché in ballo c’è l’autonomia dell’Istituto o la sua processuale confluenza nell’Inps: gli eletti dovranno provare a fare l’una o l’altra cosa. Altro problema sullo sfondo è pure il destino della Casagit e la sua riforma (la Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti).
Per entrare nel merito, ci vorrebbe spazio e bisognerebbe avere dati e documenti: non è questa la sede. Mi limito ad annotare che la confluenza nell’Inps è probabilmente inevitabile. Però non è questo lo scopo di questa breve nota. Mi limito a segnalare impressioni ricavate dopo due ore di chiacchierate con colleghi e amici in una sorta di rimpatriata elettorale.
La categoria è al collasso. Il lavoro giornalistico è diventato sempre più altro rispetto al passato: precario, sottopagato, a metà tra esperti di grafica e computer. Chi ha un lavoro garantito si sente sott’attacco, ha paura ed è ricattato. Ho incontrato solo amici che mi parlavano delle ristrutturazioni in atto per l’ennesima volta nelle loro testate: stati di crisi, casse integrazioni, prepensionamenti, uso di tutti gli strumenti pubblici previsti come ammortizzatori sociali.
È così per tutti: quotidiani nazionali e locali, tv, agenzie, eccetera. Unici garantiti: gli assunti (non i precari) in Rai e Fininvest, che finiscono per essere tra i pochi le cui aziende pagano puntualmente i contributi all’Inpgi. I racconti sono stati tutti univoci e senza speranza. Eppure c’era ancora chi, tra i capannelli, parlava di come recuperare la “fissa”, la clausola contrattuale che gli editori dicono di aver usato per rendere più dolce la crisi e che i giornalisti hanno visto evaporare.
Nella fila dei pensionati “passivi”, ci si consolava ascoltando i colleghi più giovani: “Forse noi l’abbiamo sfangata. Non possono toglierci la pensione”. “Questo mestiere è morto”, il coro unanime che si sollevava tra gli “attivi”. Tra quest’ultimi, sembrava di ascoltare i commenti di vittime designate al plotone d’esecuzione: licenziamenti minacciati quasi dappertutto con l’unica speranza di trovare soluzioni individuali o di rinvio.
Nei capannelli, riconoscevo a fatica – solo nei colleghi più anziani – la categoria che fino a dieci/quindici anni fa si considerava la più coccolata e privilegiata d’Italia per status e salari. Ricordo ancora le riunioni dopo il 2008 – anno dell’arrivo della drammatica crisi economica che permane – in cui, quasi isolato, segnalavo il pericolo di una decadenza/trasformazione del settore per via delle innovazioni tecnologiche e del tendenziale ridursi al lumicino dei sostegni pubblici all’editoria.
Facevo notare pure le tendenze internazionali: negli Stati Uniti e in Francia i giornali erano in affanno e iniziavano a chiudere sotto i colpi di internet, dovevano cambiare e stavano cambiando. Mi sforzavo di spiegare come i giornalisti erano organizzati in altri paesi (ordine o non ordine di categoria?). Mi sentivo ripetere:
Ma in Italia la politica ha sempre avuto bisogno di giornali e giornalisti, vedrai che alla fine una soluzione si trova. Non drammatizzare.
E così si è andati avanti senza riforma dell’accesso alla professione, con scuole di giornalismo di varia entità, senza prevedere le conseguenze di Internet su giornali e fonti di informazione. Si è lasciato tutto com’era mentre c’era bisogno di una rivoluzione nelle teste e nel lavoro per non morire. Si è confidato in privilegi e tran tran. Il risultato è ora davanti agli occhi di tutti: le edicole chiudono, ogni editore licenzia o minaccia o ristruttura. Al seggio di via in Lucina c’era dunque molta malinconia. E anch’io – pur “passivo” – non mi sento troppo bene, per dirla alla Woody Allen.
---Referendum costituzionale del 29 marzo 2020: la guida al voto domiciliare!
Caro Direttore, per permettere a chi non puo’ recarsi al seggio –per gravi motivi di salute- esiste la possibilità di poter esprimere il proprio voto. Sta di fatto che occorre dimostrare di non poterci andare al seggio ”
Leggo, infatti, che “ In vista del referendum costituzionale del 29 marzo, sulla riduzione del numero dei parlamentari, è ammessa la possibilità di voto domiciliare per gli elettori affetti da grave infermità o in dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali.
a) Le domande possono essere inoltrate dal 18 febbraio ( da oggi) al 9 marzo all'Ufficio elettorale del Comune, allegando, fate attenzione:
b) una dichiarazione che attesti la volontà di esprimere il voto in casa, indicandone il completo indirizzo e un recapito telefonico;
c) il certificato medico rilasciato dal funzionario designato dai competenti organi dell'Azienda sanitaria locale, da cui risulti l'esistenza di una gravissima infermità con prognosi di almeno 60 giorni ovvero la dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali, tale da impedire all'elettore di recarsi al seggio.
Ma non basta ancora: “ il certificato medico deve essere rilasciato in data non anteriore al 45esimo giorno antecedente la data delle elezioni; bisogna allegare la fotocopia della tessera elettorale e di un documento di riconoscimento.“ La testimonianza cartacea , ti riporto l’affermazione di un esperto in materia di voto, “è infatti l’unico mezzo possibile per la verifica dei voti in un eventuale conteggio manuale. E in tutti questi casi di possibili contestazioni, si è sempre e comunque all’interno di un seggio elettorale.”
Caro Direttore,
leggo tra le molte lettere disperate dei tuoi lettori, un interessante, recente reportage statistico-scientifico sul “ bene prezioso acqua potabile” in Italia , da cui emerge un “ preoccupante quadro di inefficienze”, sprechi e cattiva amministrazione.
• La disponibilità d'acqua diminuisce ogni anno, le località in emergenza idrica crescono di numero, i costi ed i prezzi dell'acqua sono in rapido aumento.
• La corsa alla cementificazione, all’abusivismo, la corruzione, hanno profondamente alterato l'ecosistema fluviale, come dei mari, impedito il deflusso regolare delle acque, con violente alterazioni del territorio e la scarsa cura delle Amministrazioni, hanno avuto effetti devastanti sugli equilibri del sistema idrogeologico e del ciclo naturale dell'acqua.
• Il 15% della popolazione italiana, circa otto milioni di persone per quattro mesi l'anno (giugno settembre) è sotto la soglia del fabbisogno idrico minimo di 50 litri di acqua al giorno a persona ( come si lavano i turisti?) .
• Il 30% dell'acqua potabile che entra nelle condotte idriche si perde per strada, causa scarsa manutenzione, tubature obsolete, rotture, perdite, scarsi controlli, irresponsabilità, l’acqua non arriva nelle case, e si paga salato lo stesso. .
• Il 40% dell'acqua per irrigazione (pari al 70% medio dei consumi totali) si perde lungo le tubazioni dalle sorgenti, dagli invasi alle prese e agli idranti.
• Il riciclo e il riutilizzo dell'acqua in Italia non sono praticati o se lo sono spesso in modo dispersivo..
• In tutto il Bacino del Mediterraneo, Italia compresa, nell'ultimo secolo si è verificata una diminuzione delle precipitazioni estive pari a circa il 20%, accompagnata da un aumento delle temperature di 1,5 gradi C.
• Da anni l’acqua è gestita da una miriade, circa 7 mila enti pubblici e da soggetti diversi attraverso 13 mila acquedotti. Una gestione che fa “acqua.”
• Nonostante la tentata riforma del sistema idrico, soffriamo tutti dii questa assurda frammentazione: non ci siamo dotati di una struttura centrale, ben efficiente, moderna, controllata, permangono gravi diseconomie, soprattutto nei territori delle piccole isole con gravissime conseguenze per la popolazione, penalizzate le attività turistiche/ alberghiere, siamo dipendenti da una gestione/ distribuzione tecnologica/ economica/ finanziaria in continua perdita.
Caro Direttore,
se non leggo male, e siamo verso l’estate, con il pienone dei turisti, come vi “ docciate” a Lipari? L’intero sistema idrico delle isole Eolie come funziona, se ognuno fa a modo suo?. Rimane un mistero l’uso / l’abuso dell’acqua. Come state ad “ igiene”, se manca l’acqua? Leggo di continue perdite, tubature vecchie corrose, lavori infiniti, lamentele, ritardi, costi alle stelle, viaggi in Australia, feste e ricompense, banchetti e medaglie, mentre le vecchie fognature eoliane scoppiano , le strade sono piene di buche, il mare ha divelto i muraglioni, si salvi chi puo’ il “ coronavirus” è già pronto, gente che si lamenta, siamo a secco. Mi domando: ci sono dati ufficiali, dettagliati, sui consumi medi mensili, invernali ed estivi e sui costi? Chi paga e chi evade? Chi è responsabile di tanta inerzia?
Perché nessuno ne parla? Il 97% della popolazione è servito da società pubbliche. Leggo che “ per investimenti e ammodernamento delle infrastrutture, oggi obsolete, per la riduzione delle perdite dell’acqua, sono necessari oltre 60 miliardi di euro. Oggi gli investimenti si attestano a 34,4 € per abitante/anno. Sono sufficienti?
Un continuo braccio di ferro tra pubblico e privato: “ l’abbandono dell’attuale modello industriale –pubblico- comporterebbe la perdita di economie di scala e scopo per 40 milioni di euro e un maggior costo del reperimento delle risorse finanziarie per 10 milioni, con un incremento tariffario del 10-15 per cento”. Sarà vero?
Sta di fatto che ” La gestione del servizio idrico è un’attività di tipo industriale e deve essere affidata ad imprese efficienti, tecnologicamente avanzate, ben controllate, con attenzione ai diversi aspetti della sostenibilità e, soprattutto, in grado di finanziare i consistenti piani di investimento necessari. Siamo preoccupati poiché riteniamo che le azioni identificate portino lontano dalle finalità per cui nascono, in un continuo scontro tra opposti interessi”.
Ergo: chi ci rimette è l’utente finale. Senza una goccia d’acqua.
---Caro Direttore,
a proposito di “ Dipendenze vecchie e nuove” , ti segnalo, per i tuoi gentili lettori e commentatori, un interessante documento, molto ben articolato, a livello nazionale, che esamina l’evoluzione delle” dipendenze e deii comportamenti a rischio”.
Non bisogna sottovalutare cio’ che vediamo. I nostri giovani sono le prime vittime. Un problema sociale che richiede la massima cura. Siamo tutti coinvolti.
La Strategia nazionale della Confederazione Svizzera contro le dipendenze, descrive l’orientamento multidisciplinare che caratterizzerà nei prossimi anni ( 2019-2023) la politica svizzera in materia di dipendenze e sostituisce, insieme alla Strategia nazionale sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili (strategia MNT), i programmi nazionali di prevenzione del consumo di alcol e tabacco (PNA e PNT), quelli relativi a nuovi “ media”, l’enorme abuso degli sms e dei selfi, del web, delle play –stations…..delle migliaia di ore insonni nella ricerca del favoloso ”partner”, delle infinite “ chats”..dei tanti falsi miti, che imperversano ovunque, delle trappole , dei “ fakes”..degli astuti “ rapinatori” che ti asciugano il tuo conto corrente, dove basta un “ clik” .e sei fottuto.. ..Con quali i misure vogliamo ridurre i problemi legati alle nuove tendenze verso diversi tipi di giochi e di droghe (PaMiDro)?.
Ma quante sono le “ dipendenze” nel mondo? Quali sono i valori che occorre difendere?
Come cambia la struttura della popolazione ? Con quali mezzi si combattono le “ dipendenze”? Come cambia la funzione educativa, punitiva/ discrezionale, attiva / passiva, quali mezzi si adottano, in relazione alla scolarizzazione/ inserimento dei nuovi flussi migratori? Quali sono i nuovi obiettivi le metodiche, per affrontare le “ dipendenze”? E come vanno affrontate? Nell’attuazione confluiscono inoltre anche le esperienze raccolte nell’ambito del “ Programma nazionale migrazione e salute 2014–2017.” Vengono pertanto create le basi per coordinare meglio, sul piano nazionale e internazionale, i numerosi sforzi e le iniziative comuni finalizzati alla prevenzione e alla riduzione delle dipendenze e dei
comportamenti a rischio.
Nel sistema federalistico della Svizzera operano molti attori nel settore della prevenzione e
dell’aiuto in caso di dipendenza.
Si interviene a livello comunale, cantonale e federale, dal piccolo al grande, comune dopo comune, nell’ambito del sistema sanitario e sociale, così come delle assicurazioni malattie e infortuni. L’intera società ne è coinvolta. Come e cosa fare?
Si occupano di queste problematiche in modo sistematico le importanti Associazioni federali di professionisti in ambito medico, psicologico e sociale, vengono dotate di investimenti e mezzi, strutture di aiuto, organizzazioni sociali, telefoni amico, consultori familiari e organizzazioni di auto-aiuto. Inoltre, si interviene particolarmente nelle scuole, di ogni ordine e grado, come nelle strutture per i migranti, nelle aziende dove esiste spesso uno psicologo, come in ambito famigliare..
Questa vasta, pluriforme molteplicità di attori, pubblici e privati, specialisti, come delle Associazioni culturali e religiose, richiede un tenace lavoro che renda efficace il coordinamento e la cooperazione.
In ultima analisi, oltre alla solidarietà sociale, alla funzione dei media, ai professionisti della cultura, psicologi, politici, giudici, sociologi, insegnanti, Presidi, ogni individuo, ogni cittadino, è tenuto ad assumersi la responsabilità del proprio comportamento. Tre svizzeri su quattro sono favorevoli alla creazione di incentivi che promuovano un comportamento salutare, ovunque possibile, soprattutto in ambito sportivo, società senza scrupoli, spesso coinvolte in gravi fatti di cronaca nera, dove la competizione per i migliori risultati è spinta al massimo.
In ambito sportivo dove si creano aspettative del tutto ingiustificate, sono i giovani le prime vittime di un sistema che li attira con facili promesse di successo e che poi in realtà li sfrutta e poi elimina.
Cio’ testimonia quanto è sentita l’importanza di mantenere un alto livello di vigilanza, anche come Stampa ed Informazione, per preservare la salute soprattutto dei giovani, molto spesso facili prede di pericolose associazioni, che mirano solo al loro profitto.
Attenzione che da anni viene indicata come una delle preoccupazioni principali dell’intera popolazione svizzera. Un’ utile lettura che analizza, indaga, e propone interessanti metodiche, nuovi spazi, di sicuro interesse per chi ha funzioni educative e di controllo.
Fonte: Ufficio federale della sanità pubblica-CH Per ogni informazione: Casella postale CH -3003 Berna sucht-addiction@bag.admin.ch www.bag.admin.ch/dipendenze
---“Dipendenze”….anche a Lipari e nelle altre Isole Eolie, siamo tutti allarmati , molto preoccupati per i crescenti casi di ”Dipendenze vecchie e nuove”, quali sono i rischi, le politiche, come affrontarle e combatterle?
Caro Direttore, leggo dall’” Arena di Verona” che continua –sulla pelle degli studenti- il braccio di ferro tra, genitori, la Scuola e la Regione Veneto. La droga” miete vittime, nelle scuole il tema è caldissimo.
Il Sindaco di Verona preoccupato, risponde: ” non posso che essere favorevole al “ Drug Test” nelle scuole, anzi, come amministratore della città e anche come genitore faccio un appello: mi auguro che il Protocollo sanitario disposto dal Dipartimento delle Dipendenze sia da tutti valutato come un aiuto nella battaglia alla droga, uno strumento “in più“ offerto in primis alle famiglie, e poi alla collettività, a tutela della salute dei nostri giovani».
Domanda . Sindaco ,lei come la pensa?
Sono contrario alla droga, anche allo spinello. Ripeto, resta comunque il mio più grande “no“ ad ogni tipo di stupefacente. Direi di più: quello che era Verona negli anni ’80, considerata una delle piazze più attive in Europa per lo spaccio e il consumo è stato effetto anche della disattenzione delle istituzioni: bisogna tenere le antenne sempre alte e collaborare, tutti, dalla politica alle forze dell’ordine, dalle famiglie alle scuole, per evitare che i venditori di morte tornino ad imporsi. Mai mettere la testa sotto alla sabbia.
Domanda: “ Sindaco , come padre, autorizzerebbe la scuola a fare il Drug Test ai suoi figli? Certo, anzi, dirò di più: i miei bambini sono ancora piccoli ma, quando arriveranno all’adolescenza, sarò ben contento di sapere che nelle loro scuole si faranno questi controlli. Anzi, ringrazierei presidi, insegnanti e medici per essere al mio fianco nella loro educazione: dove non posso arrivare io, è rassicurante sapere che c’è una squadra che lavora per il benessere dei miei figli. E’ una opportunità non un castigo. In classe non si studia solo ma si affronta anche la realtà di tutti i giorni, parlando ai ragazzi dei pericoli reali della vita, educandoli, facendo sensibilizzazione e anche test di questo tipo. Per aiutarli, per prenderli per tempo, per fare tutti insieme quadrato attorno a chi si è messo in grave pericolo.
Domanda: quali sono i rischi’? Risposta: “ecco che – in mancanza di un programma condiviso- ragazzini di 14, 15, 16 anni –nostri studenti- vengono praticamente abbandonati, schedati come tossici con il rischio di essere segnalati senza appello come assuntori, senza l’offerta di un percorso di cura e recupero. E a noi non andava bene. Il rischio è che secondo noi si correva era la punizione fine a sè stessa, un elenco di buoni e cattivi con la lista di quelli etichettati come drogati tout court. Non è così e siamo i primi, a questo punto, a fare un passo indietro. “
Come la pensano i Presidi? Risposta:
” Temono l’effetto negativo per i loro istituti: temono non sia tutelata la privacy dei dati, dei nomi, degli indirizzi, dei medici, con la perdita di attrattività, buon nome, sicurezza e controllo delle loro scuole. “Il tema è molto caldo. Il Protocollo chiarisce che gli eventuali casi positivi saranno comunicati solo ai genitori e ai ragazzi. Il preside non ne verrà mai a conoscenza. Sarà un “affare“ esclusivo tra Ulss e studente. L’iter è semplice: l’Ulss propone lo “screening” alle scuole, se il dirigente acconsente, si fa, a campione, sempre e solo dopo avere avuto il consenso della famiglia. Anzi, se mamma e papà acconsentono ma il figlio no, vale la sua parola, anche se minorenne. L’aspetto della volontarietà è garantito, così come quello dell’anonimato.”
Caro Direttore,
impressiona, spaventa, terrorizza venire a conoscenza di continui nuovi casi di “ coronavirus”. Come difenderci? I miei amici cinesi , una coppia , persone normalissime, sono i miei vicini di casa e sono appena arrivati dalla Cina. Come stiamo affrontando il “ Coronavirus”? Come possiamo difenderci se non investiamo in prevenzione? Quali rischi corriamo? Quale è la politica adottata dal governo in casi di nuove epidemie?
Come stiamo a spesa sanitaria pubblica ? Continua ad essere inferiore rispetto a quella dei principali Paesi europei (2.157 euro a parità di potere d’acquisto contro i 4.285 euro della Germania), sia nella componente pubblica che in quella privata e, negli anni, è cresciuta anche meno del PIL (+ 4,1% a valore nominali rispetto a +8,3%). Lo scenario oggi è caratterizzato da instabilità della programmazione delle risorse con continui tagli al finanziamento programmato, revisione, modificazione. I partiti politici usano la sanità come bandiera di battaglia. Ma non si curano della salute dei cittadini. Ne soffriamo tutti. Scarsa attenzione ai tetti di spesa farmaceutica in crescita ovunque, con l’inserimento del meccanismo del payback.
Carenza dei medici, carenza di assistenza una piaga nazionale, ambulatori stracarichi di persone in cerca di avere un minimo aiuto. Pochi medici . Poche cure. Molti malati e vecchi abbandonati, in netto contrasto con la domanda crescente di servizi sanitari. Condomini pieni di vecchi abbandonati. Si stima che nel 2025 mancheranno 16.700 medici di medicina generale e 22.400 specialisti. La classe medica italiana è anche caratterizzata da un’età media più elevata: il 54,4% dei medici ha più di 55 anni rispetto al 34,8% della media europea.
Disomogeneità regionali che hanno radici profonde e sono rilevabili in numerosi indicatori: livelli di reddito e d’istruzione, stili di vita e status sociale che si riflettono sullo stato di salute psicologico e mentale. Nella Provincia Autonoma di Trento, la percentuale di individui sedentari è minima nella Provincia Autonoma di Bolzano (11%) e massima in Basilicata (62,2%). Anche le risorse destinate alla sanità variano significativamente nel territorio nazionale: le Regioni più ricche del Nord, registrano livelli di spesa sanitaria pubblica e privata superiori alle altre (la spesa totale nella Provincia Autonoma di Bolzano è pari a 3.026 euro, 1.000 euro in più rispetto alla Calabria e alla Campania).
Come stiamo ad invecchiamento della popolazione? Aumentano i vecchi e le malattie dell’età, ed aumenta la spesa. Nel 2018 l’età media della popolazione è stata pari a 45,4 anni, e la percentuale di over 65 ha raggiunto il 22,8%..
Fattori di rischio?
Quali età, alimentazione scorretta, fumo, iperglicemia, alta pressione arteriosa e ipercolesterolemia, comuni a tutte le patologie ad alto impatto per il sistema. Sono soprattutto il sovrappeso/obesità infantile, e la sedentarietà (solo l’8,3% fra i bambini di età inferiore a 15 anni svolge attività fisica moderata contro il 12,5% della Germania).
Patologie croniche non trasmissibili?
Sono responsabili nel 2018 del 93,4% dei decessi e dell’88,4% ,con un’incidenza destinata a crescere con l’avanzare dell’età, essendo l’età media uno dei fattori di rischio più significativi. Nel 2018 le malattie cardiovascolari e i tumori sono state le maggiori cause di disabilità e mortalità. In particolare, le patologie cardiovascolari rappresentano la 1a causa di mortalità e la 2a causa per DALY.
Esitazione vaccinale? Gli italiani dimostrano scarsa confidenza con i vaccini, spesso li rifiutano, manca l’informazione, c’è molta ignoranza, solo 3 su 4 pensano siano efficaci, 1 su 2 ritiene che siano utili solo per i bambini e 1 su 4 pensa che le vaccinazioni raccomandate non siano importanti.
Antimicrobico-resistenza (AMR)? I livelli di resistenze batteriche sono tra i più alti in Europa con impatti sulla salute e sui costi: il nostro Paese è primo in Europa per decessi e DALY causati dall’AMR (rispettivamente pari a 18,2 e 489,2 per 100.000 abitanti all’anno rispetto a una media OCSE di 4,7 e 130,3 per 100.000 abitanti all’anno), ma anche per costi (663.000 dollari PPP per 100.000 abitanti all’anno rispetto alla media OCSE di 232.000).
Difficoltà di accesso all’innovazione. Nel nostro Paese permangono ritardi e disparità sia nella disponibilità che nell’accesso all’innovazione farmaceutica e tecnologica: si perdono 13,4 mesi tra l’approvazione di un farmaco e la prima vendita nel Paese contro i 6,3 del Regno Unito e i 4 della Germania.
Ritardi nella digitalizzazione del sistema sanitario, con un uso dei servizi digitali per la sanità inferiore alla media europea: ad esempio la diffusione dell’e-booking e dell’e-prescription risultano scarse, pari al 10% e al 9,2% rispetto a una media europea del 19,7% e del 38,5%. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è stato attivato molto poco: 2 cittadini su 10 e solo 12 Regioni stanno lavorando all’interoperabilità dei Fascicoli Sanitari Elettronici in uso.
Clima ed inquinamento atmosferico che è considerato dall’OMS come il maggior rischio ambientale per la salute , aumenta il caldo, si modifica l’ambiente, non si respira bene, cio’ causa ogni anno la morte prematura di 7 milioni di persone. L’Italia mostra valori abbastanza alti rispetto ad altri Paesi europei: nel nostro Paese nel 2017 le morti premature legate all’inquinamento sono state 60.600 mentre i DALY hanno raggiunto il valore di 870 per 100.000 abitanti.
L’evoluzione demografica ed epidemiologica sta avendo e avrà sempre maggiori impatti sulla sostenibilità dei sistemi sanitario e di welfare. Già oggi la spesa per sanità,” long term care” e per pensioni è pari al 23,4% e il modello previsionale di Meridiano Sanità sull’andamento della spesa sanitaria rispetto al PIL mostra come al 2050 la sola spesa sanitaria salirà all’8,5% (rispetto al 6,5% del 2018).
Caro Direttore, il Vincitore del Festival di Sanremo 2020 è
Antonio Diodato con “Fai rumore”: Si pregano i gentili lettori del Notiziario di ” Fare rumore”
Grazie - Il testo:
“Sai che cosa penso, Che non dovrei pensare. Che se poi penso sono un animale
E se ti penso tu sei un’anima. Ma forse è questo temporale. Che mi porta da te,
E lo so non dovrei farmi trovare. Senza un ombrello anche se
Ho capito che Per quanto io fugga. Torno sempre a te Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene, Se il tuo rumore mi conviene Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare. Questo silenzio innaturale.
Tra me e te. E me ne vado in giro senza parlare. Senza un posto a cui arrivare,
Consumo le mie scarpe E forse le mie scarpe Sanno bene dove andare,
Che mi ritrovo negli stessi posti, Proprio quei posti che dovevo evitare,
E faccio finta di non ricordare, E faccio finta di dimenticare.
Ma capisco che,
Per quanto io fugga, Torno sempre a te .Che fai rumore qui, E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene ,Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare. Questo silenzio innaturale tra me e te.
Ma fai rumore sì Che non lo posso sopportare. Questo silenzio innaturale,
E non ne voglio fare a meno oramai
Di quel bellissimo rumore che fai.”
Antonio Diodato, born 30 August 1981, is an Italian singer/songwriter born in Aosta and has lived in Taranto and Rome. After making his first music in Stockholm, Diodato came back to Italy where he has released 3 albums so far. Diodato has previous experience in the Italian Song Contest, as he participated in the newcomer's section of Sanremo in 2014, placing 2nd. In the same year, he also won 'Best Newcomer' at the MTV Italian Awards. The performer participated again in Sanremo in 2018 with trumpet player Roy Paci and the song Adesso, reaching 8th place among the Big artists.After working as an actor in the film Un'avventura in 2019, Diodato returned to Sanremo for the third time in 2020, winning first place, the Critics Award and the Press Award for his song Fai Rumore.Fai Rumore was written by Diodato and Edwyn Roberts and released on his fourth album, Che vita meravigliosa.
Caro Direttore,
oggi è un giorno assai triste per “ l’informazione”. Chi informa . chi ha coraggio di denunciare, è spesso messo al bando, come un criminale. Perché tanto odio contro “ l’informazione”? Noi tutti piangiamo la morte del dottor Li Wenliang . Questo giovane medico ha capito per primo che tutti eravamo in pericolo. E stato tra i primi in tutta la Cina che ha dato l’allarme. Nessuno lo ha voluto ascoltare. Chi comanda lo ha brutalmente “ eliminato”. Quanto è duro vivere in un sistema politico punitivo, brutale, orrendo che affossa “ l’ informazione”.!. Che punisce il giornalismo onesto, vero, la buona notizia , che avverte del pericolo, che salva le vite umane, mentre chi governa blocca e perseguita chi scrive.
E tutti noi a correre dietro questo ipocrita mondo pieno di falsità, tutti a leccare i piedi dei “ Boss che guidano il Mondo”, come tanti servi della gleba. Il dottor Li Wenliang è un eroe. Aveva notato già a dicembre sette casi di un virus che gli ricordavano la Sars all'ospedale di Wuhan, dove lavorava. Aveva tentato senza successo di avvertire i colleghi, di condividere l'allarme che quei casi sospetti avevano suscitato, ma le autorità locali gli avevano fatto capire che era il caso di non insistere, di smetterla. Li Wenliang è morto per salvare milioni di noi, anche quelli che pensano di non dover esser contagiati. Ma i virus sono potentissimi assassini, che nessuna sistema politico potrà mai sconfiggere. I virus non hanno confini. Wenliang faceva l'oculista, aveva 34 anni. Nell'annunciarne la morte l'edizione online del quotidiano di Pechino Global Times ne ripercorre i suoi ultimi giorni: "Il dottor Li Wenliang è uno degli otto medici che avevano cercato di avvertire i colleghi dell'epidemia di coronavirus ma erano stati redarguiti dalla polizia locale". Subito dopo il quotidiano ha cancellato il tweet sulla sua morte, mantenendo l'articolo sul sito che ne dava notizia, mentre altri media del regime hanno scritto che l'oculista sarebbe ancora vivo ricoverato in terapia intensiva. Quante false notizie di regime.
Li Wenliang aveva diffuso l'allarme in una chat condivisa con alcuni colleghi il 30 dicembre. In seguito era stato convocato dai responsabili dell'ufficio pubblico per la sicurezza, iscritto nel registro degli indagati e messo in guardia dal diffondere "interpretazioni false". Un vera e propria “ esecuzione”. Un mese dopo Li aveva riproposto la sua storia in un post, questa volta da un letto di ospedale dove era ricoverato dopo essere stato contagiato. La sua foto con la maschera dell'ossigeno e il tesserino d'identità erano su tutti i social in Cina. Vergogna per il governo Cinese. Ma era troppo tardi, l’epidemia sta ora investendo interi continenti. Ora tutta la Cina trema, intere città bloccate, regioni tagliate fuori, private di contatti, noi tutti siamo in pericolo, l’intero continente asiatico soffre con la Cina, milioni di uomini e donne bloccati in casa. L'oculista dopo aver dato l'allarme era stato fermato dalla polizia, minacciato. Screditato dalle autorità, arrestato insieme ai sette colleghi che avevano messo in guardia amici e conoscenti. Simbolo del silenzio del governo davanti all'emergenza, stroncato proprio dal virus che aveva cercato di denunciare e combattere.
“Chinese doctor Li Wenliang, one of the eight whistleblowers who tried to warn other medics of the #coronavirus outbreak but were reprimanded by local police, dies of coronavirus on Thursday in Wuhan, the Global Times has learned.February 6, 2020. We are deeply saddened by the passing of Dr Li Wenliang. We all need to celebrate work that he did on #2019nCoV - @DrMikeRyan— World Health Organization (WHO) (@WHO). L’umanità intera piange il coraggio e l’eroismo del dottor Li Wenliang , martire della “ informazione”.
Caro Direttore,
ogni italiano, che canti o non, si sente vincitore, finalista a Sanremo. Il maggior avvenimento dell’Anno 2020. La Rai , viva e vegeta, ha fatto centro, con il suo esercito la Tv incassa, grazie a Sanremo, un surplus di centinaia di milioni di pubblicità. Si brinda fino a Domenica.
Statistiche alla mano, non si contano i vincitori, e tanto meno i vinti. Sanremo non teme il “ coronavirus” che uccide uomini ed animali. . Gli italiani, popolo canoro, lo stanno combattendo. Grazie a Sanremo. L'effetto “coronavirus” , comincia a farsi sentire anche dal punto di vista economico. In un'Italia che non riesce a crescere, in netta recessione, ha archiviato il decennio 2009-2019 tutto, in negativo. Si stenta a respirare. Lo smog fa male.. Ora a preoccupare le nostre imprese è il possibile fermo del gigante cinese verso il quale ci lega un interscambio da 44 miliardi di euro/ anno. Non entra e non esce un cent. Banche a secco. Sanremo vince. I ristoranti italiani sono strapieni. Ovunque il mercato delle canzonette è targato Sanremo, a furor di popolo, invaso ogni bar, la gente balla, cresce musicalmente, milioni di giovanotti, senza futuro, sbraitano da mane a sera, tutti a far ressa per essere tra i primi. Impazziti? Ci siamo finalmente liberati da ogni problema economico. Si galoppa con Sanremo verso picchi di aumenti del PIL. Dei redditi.
Esplodono le pensioni, minime, raddoppiate. Si sta benone.
È evidente che se rallenta la Cina, Sanremo galoppa, e canta vittoria. A maggior ragione dobbiamo vincere in chiave musicale. Ogni cantante usa ogni mezzo , la metrica non esiste, manca l’originalità, il sentimento, i testi diventano incantabili. Non divertono nessuno. Si mescola il vecchio con il trapassato prossimo. Senza risparmio, la RAI spende e spande. Tanto sono soldi nostri. Boom di ascolti. Nessun dorma. Tutti incollati alla Tv. E tanta pubblicità. Una manna. Uno dei maggiori produttori di vaccini del mondo, GlaxoSmithKline, lavora giorno e notte per fermare le epidemie accelerando lo sviluppo dei vaccini con la creazione e la distribuzione di un potente vaccino. L'obiettivo è fornire rapidamente molte dosi appena questo sarà disponibile. Dobbiamo far presto. Quando finirà? Esami di maturità, solo se sai cantare. Non esiste “ coronavirus” che possa frenare l’impeto canoro di Sanremo. Sanremo impazza su ogni rete. Bloccate le strade. Tappeti rossi . Delirio. .Pioggia di fiori. Applausi . Una nuova pestilenza. Raddoppia la tassa di soggiorno. Insomma Sanremo “ tira”. Dal taglio dei Parlamentari al raddoppio degli addetti RAI TV di Sanremo. Non ci preoccupa questo devastante nuova pestilenza, musical-popolare, di chi canta vittoria. E se mancano i medici? In fuga milioni di persone. Interi continenti si svuotano. Aumentano gli scafisti. Mancano le “ mascherine? Vanno a ruba oltre 10 euro. I decessi sono stabili?
I redditi di ristoranti cinesi vanno in cenere. Si chiude. Non c’è da preoccuparsi. Sanremo vigila. Naturalmente ci sono elementi d’ incertezza. Alcuni importanti impatti già si vedono. Federalberghi lancia l'allarme con un quarto delle disdette delle cancellazioni, "i conti sono presto fatti", nel 2019 le reti italiane hanno registrato 4 milioni e mezzo di arrivi dalla Cina. In un solo mese come febbraio 2019, erano ben 4 500 mila. Invece quest'anno non è arrivato un solo cinese. In crisi intere flotte aeree. Tutti i servizi per i tour di gruppo all’estero forniti dalle agenzie di viaggio cinesi, comprese le prenotazioni alberghiere e dei biglietti aerei, sono sospesi. Lo riferito la tv di Stato Cctv, come i tour organizzati all’interno della Cina.
Sanremo ha reagito. Potenza di Sanremo, nessuna epidemia lo preoccupa. Si evita panico e allarmismo. Giovedì , vertice con tutte le categorie del settore al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo per affrontare questa fase di emergenza. Evitiamo allarmi. Colpi duri anche per lo shopping di lusso, della moda delle eccellenze del “made in Italy”, interi comparti in crisi nera, considerando che il turista cinese spende in media, 150 euro in “ shopping” , ed divertimenti al giorno durante la sua permanenza!
Dunque vendite non un calo, ma un totale azzeramento proprio durante il magnifico Capodanno cinese, quando i turisti ,ieri pieni di dollari, oggi non viaggiano . Crollano le prenotazioni, cala il personale. . Non si decolla. Intere regioni chiuse, non si esce. Case chiuse. Non si parte. Malgrado le loro poderose mascherine. Viaggiamo sicuri? Navi turistiche con a bordo migliaia di turisti in quarantena. Caccia al “malato”. Ti controllano la febbre . Il corona -virus non perdona. Ci sono previsioni a tinte fosche che tagliano fuori l'intero mercato della “ Via della seta”, almeno nel primo semestre. E poi, siamo in estate. Ancora più grave se l'Italia viene percepita come un Paese a rischio, in pieno sviluppo turistico, unica speranza di reddito ,con effetti a cascata anche dal resto del mondo. Attenti ai cinesi. L’Africa non ha coperture di nessun tipo. Sanremo è avvertito.
Ma dove è la vera musica italiana? Il bel canto, l’armonia, se gli ospedali non sono in grado di curarti?? Bisogna schermare il Paese. Bisogna “ blindarlo”. Sanremo ha tutta la sua potenza canora. Sanremo ce la mette tutta. Tutti aspettiamo la fine della pestilenza. Fino a Domenica. Sanremo vigila su tutti noi. Poi si vedrà.
---Caro Direttore, attenzione alle truffe telefoniche, e ai furti bancari.
L’Agenzia delle Entrate ha informato che in questi giorni stanno circolando delle mail fraudolente, relative alla fatturazione elettronica, con lo scopo di truffare i cittadini. Nel mirino ci sono soprattutto le caselle di posta elettronica certificata di strutture pubbliche, private e di soggetti iscritti a ordini professionali.
L’hacking dei conti bancari rappresenta una delle più grandi minacce del nuovo millennio. E ora sta emergendo una nuova generazione di cybercriminali sponsorizzati dai governi di Corea del Nord, Pakistan, Cina, Stati Uniti, Russia, Iran e Ucraina. Lo rivela Group-IB, fornitore di soluzioni per la cybersicurezza, nel suo ultimo rapporto annuale “Le tendenze del crimine hi-tech 2018”, presentato in occasione della conferenza CyberCrimeCon18.
Nel mirino, secondo Group-IB, ci sarebbero anche i funzionari statali. Tra le ultime tendenze dello spionaggio virtuale c’è infatti la manomissione di dispositivi domestici con i relativi dati personali. I gruppi di hacker più attivi sponsorizzati dallo Stato, fa sapere Group-IB, provengono da Cina, Corea del Nord e Iran. Nel 2019 sono stati individuati nuovi gruppi di hacker che hanno preso di mira vari istituti finanziari. Fra loro, anche il famigerato “Silence”.
“È uno dei più grandi gruppi di criminali informatici che minaccia le banche a livello globale insieme a MoneyTaker, Lazarus e Cobalt – riferisce Group-IB -. Questi hacker sono in grado di danneggiare istituti di credito, penetrare nei sistemi finanziari e prelevare denaro”.
Per i consumatori la minaccia maggiore è rappresentata dalla clonazione delle carte di credito. Ogni mese vengono scaricati i dati i circa 680.000 carte bancarie e oltre un milione di depositi bancari .Negli ultimi 18 mesi sono stati individuati 18 nuovi troiani per pc come IcedID, BackSwap, DanaBot, MnuBot, Osiris e Xbot.
Quasi l’80% dei siti web di phishing (un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso) si registra negli Stati Uniti. Seguono Francia e Germania.
Secondo il rapporto di Group-IB, i casi di phishing riguardano soprattutto il cloud storage (28%), la finanza (26%) e i servizi online (19%).
L’anno scorso i cripto-mercati sono stati tra i principali bersagli degli attacchi phishing: sono stati rubati 14 scambi di criptovalute, con perdite pari a 882 milioni di dollari. Almeno cinque di questi attacchi risalirebbero agli hacker nord coreani di Lazarus, un gruppo sostenuto dallo Stato.
All’inizio del 2018 è stata individuata una nuova minaccia per la sicurezza informatica globale, rappresentata dagli attacchi ai microprocessori di alcuni gadget. Si tratta di minacce attualmente quasi impossibili da rilevare.
“Nessun software antivirus può essere d’aiuto quando il problema si manifesta livello di hardware”, dice Dmitry Volkov, CTO di Group-IB. “Quando un dispositivo viene compromesso in tale maniera, anche reinstallare il dispositivo o eliminare il disco rigido non risolverebbe il problema.
Non appena ci si collega a internet, un criminale potrebbe avere il pieno controllo di quel dispositivo”. Non sono molti gli hacker in grado di realizzare simili attacchi, ma la situazione potrebbe presto peggiorare, ha fatto sapere Group IB.
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Ci sono truffe di ogni tipo Un modo semplice per difendersi è fare subito attenzione al numero che riceviamo.. Ci si ritrova iscritti, a propria insaputa, a servizi a pagamento attivati semplicemente dopo aver navigato su un sito o dopo aver cliccato, anche involontariamente, su un banner che impediva di vedere ciò che volevamo Lo schema è sempre lo stesso: non concludete nulla al telefono.
Con una email ci invitano, per un motivo o per un altro, a cliccare su un link per inserire dati privati o di pagamento. Lo stesso schema, però, oggi viaggia su un altro canale; i messaggi istantanei su telefono cellulare. Vi prosciugano il vostro conto bancario. Se si riceve una telefonata da un numero sconosciuto e, nel momento stesso in cui rispondiamo, il truffatore fa cadere la linea senza dire una sola parola. Gli hacker non smettono mai di truffare e ingannare le loro vittime.
Questa volta hanno deciso di colpire tutti i consumatori con un conto paypal attivo; le vittime in Italia sono tantissime e le segnalazioni continuano ad aumentare. Il truffatore vuole spingerci a richiamare e, a quel punto, mira al credito telefonico addebitando sul suo numero costi a dir poco esorbitanti per la chiamata. La sempre maggiore diffusione delle app per mobile banking fa sorgere molte preoccupazioni. Le applicazioni oggi presentano falle anche molto gravi.
Ciò permette ad hacker e cyber criminali di inserirsi nei circuiti bancari e trafugare denaro e informazioni sensibili dai nostri conti online.
Caro Direttore.
Il 2020 si apre con tre pessime notizie:
1 -Milioni di persone ovunque nel mondo sono a rischio di epidemia da “ coronavirus”. Siamo indifesi. Bloccati tutti i voli da e per la Cina. Il Governo ha dichiarato per sei mesi lo stato di emergenza sanitaria. «Una conseguenza dello stato di emergenza globale dichiarato ieri dall’Oms». Il colosso svedese Ikea ha annunciato che chiuderà metà dei suoi negozi in Cina. Saracinesche abbassate anche per Starbucks, che in Cina ha 4.300 coffee shop: “Attualmente abbiamo chiuso più della metà dei nostri negozi in Cina. Anche McDonald ha seguito il suo esempio: ristoranti chiusi in cinque città del Paese. Toyota ha deciso di sospendere fino al 9 febbraio la produzione dei propri modelli. La paura sale di ora in ora.
2- L’Australia oggi è un rogo: oltre alle 29 vittime confermate, milioni di danni, si stima 480 milioni di animali morti nelle fiamme, quelli rimasti uccisi, quelli feriti, quelli che hanno perduto il proprio habitat. Una media di 17,5 mammiferi, 20,7 uccelli e 129.5 rettali per ettaro e moltiplicato questo numero per il totale di terra bruciata. Kangaroo Island, l'isola dei canguri è stata evacuata per l'emergenza incendi. Gran parte della Tasmania è stata avvolta dal fumo degli incendi della costa orientale dell'Australia. La portata della devastazione è enorme e il vento ne porta la testimonianza fino in Nuova Zelanda”.Si viaggia a rischio.
3- L’Uk si separa da oggi dalla UE. I settori più colpiti dalla Brexit saranno quelli del consumer market e della health industry: il 70 e il 67% delle imprese operanti in queste aree affronteranno modifiche dell’assetto operativo e costi aggiuntivi dovuti agli adempimenti doganali. Spese crescenti. In pericolo “ Erasmus”, milioni di giovani perderanno tutto cio’ che abbiamo costruito in anni ed anni di sacrifici. La cultura ne soffrirà, e la Scuola. La percezione di rischio, un ritorno alle “ dogane”, di una Europa disunita, fragile, superata, antistorica, al calo della produzione, alla crescita della disoccupazione, investe l’intero ciclo produttivo delle aziende esportatrici, in parte legato alle merci prodotte in Uk, tanto che un terzo di loro dovrà riesaminare le policy, tutta in divenire, di attribuzione dell’origine dei beni ceduti all’estero.
Caro Direttore,
Le banche controllano la “ tracciabilità” dei pagamenti. Ma non nelle Eolie . Un mio amico mi chiede: grosso modo un viaggio in Australia di 2 settimane, quanto costa?
• 1.200€ a testa per i voli , tra i 1.500 e i 2.000€ per l’alloggio (in hotel di media categoria)
• 60€ al giorno / testa per mangiare (andando parecchio al risparmio ovviamente), fanno un altro migliaio di Euro abbondante
• Un 500€ per il noleggio auto (cifra assolutamente variabile in base al numero di giorni e alla zona)
• 150€ di assicurazione
• Spese varie in loco , regali etc…rinfreschi, obblighi di rappresentanza, costi fuori budget, situazioni improvvise, urgenze.. etc.. il cui ammontare è incalcolabile perché, di fatto, del tutto personale
Manca l’Acqua? Manca la Salute? Manca il Trasporto? Poveri noi. Dobbiamo pur sopravvivere, molti lo fanno contro la Legge. Impera l’egoismo… un’ autorevole voce dell’arcipelago si confessa”… . “Magari se ci sono mafiosi alle Eolie si potrebbero sfruttare con questi tour che diventerebbero un valore aggiunto per l’economia eoliana.” E tutti vanno a cena, un posto da favola, vi si mangia bene. Nessuno controlla la “ tracciabilità” se viene dal mare. Quanti sono gli euro “ non mafiosi”? Provenienti da attività commerciali lucrative, con tanto di “ licenza”? E chi non ha la stessa “ licenza”? Sembra un invito ben preciso alla mafia. Milano è tutta mafiosa. Roma lo è sempre stata. Con la mafia si campa bene, al sicuro. Si succhia il sangue degli altri. Ogni euro che circola in Italia contiene 95 centesimi di buoni, sani, onesti propositi mafiosi..
---Da Vulcano , grazie al tuo Notiziario, una voce urla il suo dolore, mi sento impotente, inutile : da tempo si assiste alla divaricazione morale, cancellate le norme, alla castrazione sistematica dei rapporti di “valore”, calpestata l’umanità, anche dei nostri sacri dogmi costituzionali. Che fine stiamo facendo?
L’intero territorio, non solo a Vulcano, si è desertificato, corrotto, talmente alienato , invivibile. Le nostre sane basi morali sono state cancellate. Quale è il nostro futuro? L’Italia è diventata, Dio non lo voglia, un contenitore di “ Sardine”? Quanto puzza ‘sto pesce! Di quali altri pesci vogliamo imitare la nostra infelice metamorfosi? Pur amando le sardine, non mi sento tranquillo se dovessi nutrirmi di me stesso.
La nullità dei nostri “ partiti politici”, la vuotezza dei loro programmi, dei loro continui baloccamenti, scempiaggini, con tutte le ridicolaggini dei loro Capi e Capetti, nei loro contorcimenti infantili e irrazionalità, la loro avidità, orrenda ipocrisia, nella loro immensa inutilità, tanto sconfinata, talmente vasta che non bastano gli oceani di Marte per contenerla.
Caro Direttore,
esiste una statistica ufficiale dei costi e dei finanziamenti, pur anche dei debiti, anno per anno, che indaga sulle “ Trasferte e dei Viaggi dei nostri Amministratori Pubblici per Lavoro e/o per pura Rappresentanza”?
Durante tutta una lunga infinita “ campagna elettorale” sono milioni di euro che vengono buttati via, per non concludere nulla. Peggio è con le “ Trasferte per Rappresentanza”, dove tutti cercano di farsi il loro “ posto al sole”. I Comuni italiani sono oberati da milioni di euro di debiti. E chi indaga?
Sarebbe molto utile mettere freno a tanti inutili debiti. Tema che raramente si affronta e si discute. Mi riferisco a quanto mi succede sui treni che giungono alla dogana di Chiasso. Senza tanti preamboli i nostri poliziotti di frontiera senza mezzi termini ti chiedono: “ Prego, mi faccia vedere quanto denaro ha”. “ Voglia farmi vedere il borsello’” Ha Carte di credito? ….Quanti euro trasporta, quanti euro ha, 10.000 ?”
Ogni viaggio costa molto. Anche quelli di “ Rappresentanza”. Alla fine i debiti aumentano. E chi paga? La tracciabilità non è dunque uno strumento di monitoraggio dei flussi finanziari, ma un mezzo a disposizione degli inquirenti nelle indagini per il contrasto delle infiltrazioni delle mafie nell’economia legale. Tutto il mercato è pieno di denaro “ sporco”. Ma chi controlla i controllori pubblici ?
Leggo che “ Il conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche viene costruito dall’Istat entro la fine del mese di febbraio di ciascun anno al fine di trasmettere alla Commissione UE le statistiche richieste in applicazione del protocollo sui deficit eccessivi annesso al patto di stabilità. Il conto economico consolidato viene redatto a partire dai beni di tutte le istituzioni che appartengono all’aggregato delle pubbliche amministrazioni e, fornisce una rappresentazione economica, consolidata e di competenza, delle principali voci di entrate e uscite.”
Mi sembra di capire che a Lipari non esiste una minima azione di controllo sui conti pubblici..
Tutto finisce nel “ calderone” che alimenta il dissesto? ? Esiste un minimo di “ tracciabilità” del “ viaggio privato” , con tanto di documentazione ? O tutto si trasforma in “ Ordinaria Rappresentanza”?
Caro Direttore,
colgo due notizie dal tuo “Notiziario” e cerco di capire, ma non ci riesco:
• Il viaggio del Sindaco in Australia con la sua famiglia, di 15 giorni... che non comporterà alcuna spesa per l’Ente Comunale, è stato organizzato in modo che coincidesse con diversi incontri volti a rinsaldare il legame con le numerosissime comunità presenti a Sidney e Melbourne.
• Angelo dr. Sidoti scrive preoccupatissimo: “TOTALE NON INCASSATO DAL 2014 COMPRESO STIMA DEL 2019 TRA IDRICO E RIFIUTI EURO CIRCA 20MLN!!!!!!!!!!!!!! RESTA DA COMPREDERE SE E’ STATO RECUPERATO L’ANNO 2013 IL CUI RESIDUO, DA PRECEDENTE RELAZIONE AMMONTAVA A CIRCA 1MLN.”
Ma chi amministra, con tanti milioni di debito,… sa cosa stia facendo?
Caro Direttore,
Non dimentichiamo che Isaac Newton (1642-1727) è stato anche un appassionato studioso del Cristianesimo, il suo” Trattato sull’Apocalisse” è stato tradotto da Bollati Boringhieri nel 1994. Isaac Newton, con accanimento, si oppose ad uno dei pilastri della fede cristiana, il dogma trinitario, che considero’ “un inganno diabolico. ”La decifrazione dei libri profetici lo impegno’ per tutta la vita. Tutti sanno l’importanza degli studi Isaac Newton. Una specie di “ Teologica Newtoniana”. Interprete della natura e delle profezie, in profonda antitesi con i dogmi della Chiesa d’Inghilterra.
Quanto abbia contribuito ad illuminare di nuova luce il cammino della fede e della scienza.” Con le ossessioni ed il metodo implacabile di un genio assoluto, come lo descrive Pier Giorgio Odifreddi” Desidero segnalare peri tuoi gentili lettori due articoli che rivelano la grandezza di Newton. Il primo, a firma di Vincenzo Barone si puo’ leggere sul Domenicale del 3 novembre 2019,”Einstein e l’ecclissi che illumino‘ il mondo“ e il secondo a firma di Massimo Bucciantini “ Il cristianesimo illuminato di Newton“ ,sempre sul Domenicale ( Il Sole 24 Ore) del 5 gennaio 2020.
Caro Domenico Palamara,
tu non devi "umiliarti“, quando scrivi che hai bisogno, tu hai tutti i diritti costituzionali, civili e politici . Tutti per te. Chi è stato eletto dal popolo deve fare di tutto per il popolo, non mentire, non tradire il mandato, ascoltare, fare, realizzare, muoversi, attivarsi, e anche umiliarsi. E non viceversa.
Se invece tu chiedi con “ umiltà”, come fosse un’ elemosina, pensando di non meritarti i tuoi sacrosanti diritti che sono tutti tuoi, che poi sono anche i nostri, di tutti, di tutto il popolo, senza esclusioni, isolani o non, ti ritrovi in pieno medioevo, dove chi comandava non solo ti bastonava a dovere, ti metteva alla gogna, ti espelleva dalla città a suon di calci nel sedere. Oggi è il popolo che ha il potere. Tu hai tutti i diritti di protestare, di esprimere le tue opinioni, di farlo sapere in ogni sede, di far conoscere quanto sei avvilito, quanto sei isolato, quanto soffri .... e che i tuoi diritti sono calpestati.
Caro Direttore,
spesso mi sono chiesto , perché molti anziani italiani, anche miei amici, scoraggiati dalle difficoltà, rinunciano a curarsi o a sottoporsi ad accertamenti clinici? Ci sono circa 3 milioni e 200mila (su 4 milioni di malati cronici) che hanno rinunciato a curarsi. Ogni anno nell'Unione Europea muoiono più di 1,2 milioni di persone prematuramente quando ciò potrebbe essere evitato attraverso una migliore prevenzione delle malattie e interventi di assistenza sanitaria più efficaci ", ha affermato Vytenis Andriukaitis , Commissario per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione Ue che con l'Ocse ha elaborato il Rapporto.
Il Sistema Sanitario italiano è, malgrado ogni governo quasi retaggio dell’Ancien Regime , basato sulle Caste dominanti. Oggi è inquinato, profondamente, dal virus della corruzione. Lo spreco, la cattiva amministrazione, l’incapacità, il disordine, la cattiva volontà, gli interessi “ privati”, calcolato nell’ordine dei oltre 6 miliardi di euro l’anno e pagato di fatto dai contribuenti, con i servizi scadenti, i malati in lista d’attesa abbandonati nelle barelle, le attese di mesi per un intervento, gli ospedali in cui ci si ammala .In Italia si ruba in una Asl su tre. E il 77 per cento dei manager della sanità pubblica ritengono che all’interno della loro struttura ci sia l’ombra delle tangenti. Non sono numeri estratti a sorte, ma arrivano dalla fonte più autorevole in materia: l’Autorità nazionale Anticorruzione, presieduta dal magistrato Raffaele Cantone.”« La Sanità in Italia è diventata il terreno di scorribande da parte di delinquenti di ogni risma». Il motivo è chiaro, visto che si tratta di una torta annuale di 110 miliardi di euro da spartirsi, tra appalti, forniture e prestazioni sanitarie. Una cifra pari al 7 per cento di tutto il pil, in linea con la spesa sanitaria dei paesi dell’Ocse.
Ho avuto la fortuna di essere curato ed assistito in Germania, dove siamo in un altro pianeta. Non si possono fare confronti. I tedeschi si pagano le cure mediche. Se voglio essere curato debbo pagare come tutti gli altri. Circa il 60% della disponibilità finanziaria deriva dai contributi obbligatori e volontari per le assicurazioni sanitarie di legge, circa il 21% deriva dal gettito fiscale generale, il 7% corrisponde alle assicurazioni private, mentre il restante 11% è dato dai pagamenti diretti .
Cosa fa il governo centrale tedesco per la sanità? Stabilisce l’inquadramento politico generale per le strutture ospedaliere, mentre i Läender ( le Regioni) hanno competenza della gestione, del funzionamento ed il finanziamento dei programmi ospedalieri.
Ci sono vari tipi di Ospedale: ospedali pubblici gestiti dallo Stato (41%), ospedali non a scopo di lucro gestiti da enti religiosi o organizzazioni come la Croce Rossa tedesca (31%) ed ospedali privati organizzati come imprese commerciali (28%).Il mio caso: ho scelto la clinica Universitaria di Friburgo , nel Baden, a circa 60 km a nord di Basilea, un ospedale moderno, efficiente, di alta tecnologia, aperto alla clientela internazionale, soprattutto dalla Russia. Mi debbo far operare di aneurisma femorale . Ho fatto tre diversi controlli, molti esami.
Prima si paga, poi si è assistiti. Ieri, su prenotazione che ho ricevuto direttamente a casa, ho incontrato il mio chirurgo, l’ho scelto io, mi ha fatto vedere dove esiste questa pericolosa alterazione, con tutta calma, mi ha spiegato come dovrà intervenire. Un’ incisione, poi una sorta di rete metallica inserita nell’arteria “ammalata”. Con essa si ripristina il flusso di sangue escludendo totalmente l’aneurisma. In aggiunta la rete metallica del flow-diverter agisce come substrato per ricostruire l’arteria. E il mio problema è risolto.
Il mio chirurgo mi manderà tra breve, d’accordo con l’Amministrazione ospedaliera, al mio indirizzo in Germania, ogni dettaglio sull’intervento, tempi, costi e pagamento. Prima ho dovuto compilare diversi formulari. Tutti li debbono fare. Poi ho firmato l’impegnativa. Tutti la debbono firmare.
Mi hanno detto che dovro’ rimanere in ospedale per 6 giorni. Per controllare la reazione del nuovo impianto. Gli ospedali tedeschi , nelle grandi città, hanno piani di sviluppo di svariati miliardi di euro, ovunque si vedono crescere enormi reparti dotati di ogni confort, con il massimo della tecnologia medica. Ci sono ristoranti, negozi, bar, biblioteche, conferenze. Ogni ambiente è a misura d’uomo.
Non ci sono aree depresse, non c’è confusione, non ci sono risse, attacchi ai medici. Il personale è , generalmente, altamente qualificato, plurilingue. S’incontra gente da ogni continente. Ci sono , I reparti di oncologia sono i piu’ avanzati, collegati con i migliori centri di ricerca, con il massimo livello di assistenza. I costi sono controllati al centesimo. Le amministrazioni, non hanno scampo, fanno quadrare i conti. La legge federale del 1989 impone un sistema di bilancio preventivo. Nulla è lasciato al caso. Non ci sono “ tagli”, accorpamenti, castrazioni, riduzioni, pasticci vari. La salute degli Italiani , ridotta ad arma elettorale, per non cambiare niente. La farsa della “ salute” sulla pelle di 60 milioni di italiani. Ed è sempre peggio. In Germania la salute viene al primo posto. In Italia chi ha bisogno, prega , spesso inascoltato. Da noi ci sono infiniti cortei di protesta. Ma si continua a mantenere tutte le disuguaglianze. In Germania non ci sono corsie preferenziali. Tutto calcolato sul flusso di denaro incassato e di quello speso. Cosa ritenuta odiosa dagli Italiani. Senza perdere i diritti di opinione. Tutto, in Germania viene tenuto in equilibrio. Ogni ospedale fa il massimo sforzo per aiutare chi ha bisogno. Non ci sono differenze che premiano tipologie di sesso, età, religione, status, o colore. Non ci sono attese. Non ci sono rinvii. Il personale si prodiga per chi ha bisogno, per non fargli perdere il dono prezioso della salute. I pazienti possono scegliere qualsiasi ospedale; l’ammissione avviene rigorosamente dietro prescrizione, tutto viene controllato.
---Caro Direttore, che pessimo argomento scrivere : si diffida...contro chi, anche per noi ignari, ci fa conoscere " l'altra faccia" della luna!...
i lettori del Notiziario hanno sete di " Verità". Leggono il giornale non per sbadigliare. Se ci sono delle " cose" che non vanno, se Tizio inventa balle, se Caio nasconde le cifre, se Tizio si arroga il diritto di " far tacere la libertà degli Altri" ai Lettori del Notiziario non sta bene.
L'amministrazione è chiarezza. l'Amministrazione è onestà. Ogni cittadino, anche il meno dotato, quello che magari non sa scrivere ha tutti i diritti di chiedere spiegazioni.
E chi amministra deve dargliele, senza offendere chi scrive. Perché chi scrive lo fa con coraggio, con dedizione, con un buon esempio, in piena buona fede, sempre per informare chi non sa.
Certamente c'è sempre la mala fede, convinti di essere nel giusto, lo si accusa di seminare "falsità°, lo si invita a "tacere". Lo hanno usato tutti i sistemi antidemocratici, e ancora oggi lo sta usando anche il più grande Paese della terra. Noi non lo accettiamo. Questo è un classico esempio di una visione assai poco efficiente, di chi si "protegge" le spalle, ed i "propri interessi".
A noi lettori non piacciono le cose nascoste, non piacciono le " protezioni".
L'unica cosa certa è di mettere sul tavolo tutte le carte, quelle vere, senza fare il gioco delle "quattro carte". Informiamo chi paga, informiamo chi pena, diamo il giusto compenso a chi lo merita, e non "inventiamo", diamo voce a chi chiede.
Senza togliere o dare nuovi Titoli, di Dottore, Avvocato, Presidente, di cui i lettori non sanno che cosa farsene, proviamo a ragionare sui "fatti". E non sulle "opinioni". Se le cifre "ballano" è perché c'è il nostro burattinaio che le fa "sballare".
Caro Direttore,
In Italia, cambiano i governi, ruotano capi e capetti, si vive di ogni espediente, pur di non far nulla. Continua la fuga dei giovani, si emigra per campare. Nei primi anni del’900 nelle fabbriche italiane lavoravano, a mani nude ,senza protezione, il marito , la moglie ed i loro figli, anche minorenni, pur per raggranellare un tozzo di pane nero e due fette di cipolla. Salari da fame. Niente ferie, niente Assicurazione, niente Bonus, niente TFR, niente sindacati, niente di niente. L’orario di lavoro era di 10 ore consecutive , senza sicurezza, polmoni avvelenati, incidenti senza rimborsi. Turni massacranti notturni, e nessun extra per gli straordinari. Oggi, la situazione è peggiorata, ci sono milioni di disoccupati, gente che fugge dalle guerre, la fame attanaglia interi popoli.
La notizia rimbalza anche in Italia. Dopo la Svezia, anche la Finlandia propone l’orario di lavoro che è di 6 ore/ giorno. L’ha deciso la giovane Capo del Governo Finlandese, Sanna Marin . “Credo che le persone meritino di trascorrere più tempo con le loro famiglie, con i propri cari, dedicandosi agli hobby e altri aspetti della vita, come la cultura”, ha detto la Marin. Magnifico: “Una settimana lavorativa di quattro giorni, di sei ore ciascuno, con lo stesso stipendio”!. La proposta, è arrivata in occasione del 120° anniversario dello Sdp, il partito socialdemocratico di cui è leader di fatto. «Perché non potrebbe essere il prossimo passo per la Finlandia.
Grazie alla tecnologia lo “ stress da lavoro” diminuisce, le aziende recuperano le ore non lavorate, si riduce il tempo in ufficio o in fabbrica, aumenta la produttività dei dipendenti. In un altro Paese scandinavo, la Svezia, la giornata lavorativa di 6 ore è già stata approvata nel 2015. In Finlandia si lavora, oggi, in media per 30 ore a settimana.
Secondo gli ultimi dati dell’Ocse, i Paesi europei dove si lavora più ore sono Italia, Grecia ed Estonia. Gli italiani lavorano in media 33 ore alla settimana,( qui in Svizzera sono assai stimati , benvoluti), sette ore in più rispetto alla Germania. In Germania il mondo del lavoro ha una dinamica completamente diversa sa quella adottata in Italia, con vaste zone d’ombra, illegali, di stampo mafioso. Sempre piu’ emerge , governo colpevole, una situazione di disagio, molte aziende sono a rischio, l’intero sistema produttivo è oberato da tasse e balzelli, scarsa produttività. Non ci sono investimenti, manca uno straccio di programma, il lavoro è un caos, sta peggiorando la vita del lavoratori. E' un’Italia operaia in affanno quella che emerge dai tavoli di crisi presso il Ministero dello Sviluppo, dove sono arrivate le ultime due pesantissime emergenze, l’Ilva e l’Alitalia.
La lista evidenzia una galassia di debiti e di cassa integrazioni, impressionante .
Ecco un primo elenco: Ex Alcoa (800 lavoratori a rischio). Whirlpool (430). Piaggio Aerospace (500 in cassintegrazione). E poi Aferpi-Jsw, ex Lucchini (2.000 licenziati in attesa di riassunzione). Bekaert (224 in cig). Mercatone Uno (1.860 licenziati). Manital (in 10mila da mesi senza stipendio). Blutech (700 senza cig). Iveco Defence (740 in cig dal 2016). Abb (annunciati 108 esuberi). Invatec Spa (314 posti a rischio). Semitec (350 dipendenti e commesse a rischio). Csp (130 senza stipendio). Porto Industriale Cagliari Spa (210 esuberi). Pernigotti (100 dipendenti e 150 interinali: raggiunto un accordo per la reindustrializzazione). Comital (cig per 120). Il 2020 , con la pericolosa dichiarazione di guerra del Presidente Trump nei confronti dell’Iran, sta registrando una impennata dei costi energetici, cresce l’ instabilità economico-politica in vari Paesi. Riemergono profondi contrasti nazional-religiosi, crescente disoccupazione, fame e miseria. Anche il terrorismo ha maggiore forza distruttrice, grazie al Presidente Trump ed ai suoi sostenitori di casa nostra siamo tutti esposti ad ogni attacco criminale.
Caro Direttore,
Come vengono “ interpretate le “ mareggiate” in Italia?
Sono forse “ qualitativamente/fiscalmente ” diverse le mareggiate in Liguria rispetto a quelle delle Isole Eolie, in particolare quella recente spaventosa di Acquacalda? Riporto il testo di quanto ha recentemente reso noto (3 gennaio 2020) il Comune di Santa Margherita Ligure: “ Dichiarazione del Vicesindaco di Santa Margherita Ligure Emanuele Cozzio con delega ai Servizi alla Persona, scrive:
“Nonostante il bilancio 2019 del Comune di Santa Margherita Ligure abbia patito le influenze negative dovute alla fortissima mareggiata del 29 / 30 ottobre 2018, che ha prodotto enormi danni, affondate oltre 410 imbarcazioni, divelto ponti, distrutto strade e litorali, inagibili interi quartieri, danneggiato il sistema ferroviario, con pesanti costi per il Comune e per i privati, siamo soddisfatti perché siamo riusciti a confermare il contributo affitti nella sua entità, di 60mila euro, una cifra importante sostenuta soltanto dal comune, per favorire e dare un aiuto alla residenzialità all’interno del nostro comune. La novità è che quest’anno 15mila euro dei 60mila saranno messi a disposizione delle giovani coppie sammargheritesi. “
Mi chiedo: quale manna, di quali straordinari poteri magici finanziari dispone il Comune di Santa Margherita Ligure, che da una immensa disgrazia, danni incalcolabili., sventrati litorali, uragano compreso, li sa , di botto, trasformare in un “ contributo alla residenzialità!?
Risulterebbe, che le “ mareggiate” liguri, non sono poi tanto “male, viste da vicino, sono “ improvvisamente “ positive attività , veicoli di iniziative comunali per rilanciare sostanziosi “ contributi affitti” ( gli affitti , in realtà, a Santa Margherita Ligure, in spopolamento progressivo, sono assai cari, tanto che le coppie da decenni si trasferiscono verso Rapallo abbandonando Santa, Rapallo molto piu economica).
Viene spontaneo chiedersi , perché mai l’amministrazione di Lipari, di valore commerciale incomparabilmente superiore a quello di Santa Margherita Ligure, dotata di una raffinata “ Hotellerie “ al top del massimo richiamo ambientale e paesaggistico, che attira le migliori iniziative, capitali da tutto il mondo, con le migliori Firme , anche in termini monetari non segua il buon esempio di Santa?
A maggior ragione, Lipari egoisticamente non aiuti, con gli stessi larghi criteri fiscali, tali felici “agevolazioni a pioggia”… per le giovani coppie delle Isole Eolie, flagellate da continue mareggiate, la cui popolazione stremata, invivibile inospitale e desertica landa abbandonata.
In sintesi : perché Lipari non intende seguire l’esempio sanmargheritese , la stessa politica di rilancio, agevolando lo stimolo in “ aiuto alla residenzialità, adottata in Liguria ”
Caro Direttore,
In Italia delle cose serie si cerca di parlarne poco o niente. Anche nel 2020 il bilancio dell’Inps
( Istituto della Previdenza Sociale) , malgrado cambi ai vertici, giri di poltrone, ristrutturazioni, alchimie, chiuderà ancora una volta in perdita. Il bilancio preventivo per il 2020 segnala un pesante deficit di 6,38 miliardi di squilibrio gestionale. Poche entrate e molte uscite.
Peggio per i futuri pensionati: si prospetta che nei prossimi mesi potrebbe scoppiare il caso del “fondo TFR in gestione”, ossia di quel fondo gestito dall’Inps nel quale finisce trattamento di fine rapporto di quei lavoratori impiegati per aziende con almeno 50 dipendenti. Anche questo “ fondo” se lo stanno mangiando: secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, infatti, questo fondo è ad un passo da disavanzo: su un totale di 36 miliardi di euro versati in questi anni, infatti, c’è un avanzo di appena 1,5 miliardi. Circa 34 miliardi di euro, quindi, sono “spariti”, dove sono finiti? Soldi pagati dai dipendenti, sudati risparmi, speranza di vita, con cui l’Inps avrebbe dovuto assicurare a fine rapporto, la buonuscita dei dipendenti interessati che accederanno alla pensione. Tristi presagi. E addio pensione.