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di Angela D'Amato Cantorio

Michael e Renate, tedeschi che vivono a Rotterdam, sono tornati a Lipari dopo vent’anni, erano venuti nel 1999, e vi hanno soggiornato per tutto il mese di giugno di quest’anno. Sono stati miei ospiti e mi hanno scritto una lettera in cui annotano quello che, secondo loro, è cambiato in questi ultimi vent’anni nella nostra bella isola. Ecco il testo:

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di Renate e Michael  Konrad

È cambiato. Non molto. È aumentato il numero degli alberghi, ristoranti e bar con aperitivi o cocktail, anche punti vendita per escursioni e servizio per le spiagge.
A giugno tuttavia non è affollata. Ci sono tanti gruppi turistici che arrivano in barca a Marina Corta, ma li si vedono solo all’arrivo e all’imbarco. Gli alberghi sono delle strutture ben inserite nel contesto (non sono grattacieli), la vita è tranquilla e l’atmosfera è buona. Il traffico e la raccolta dei rifiuti sono ben regolati. Secondo noi a Marina Lunga ci sono troppi noleggi di motorini. Quando abbiamo visitato il bel cimitero siamo rimasti delusi. La condizione era davvero pessima. Abbiamo notato che adesso ci sono meno navi e molti più aliscafi. Peccato per noi, perché ci piace viaggiare in nave e sederci all’aperto, questa è un’esperienza completamente diversa dal viaggiare all’interno di un aliscafo.

Cosa è migliorato: adesso il traffico è migliore di quello di vent’anni fa. A quel tempo i motorini e le macchine andavano in uno stile aggressivo e quasi tutti suonavano il clacson. Oggi ci sono le zone a traffico limitato ed al posto dei motorini ci sono i veicoli elettrici. Questi veicoli fanno la differenza soprattutto al corso e nel centro storico. Inoltre il centro di Lipari è diventato più verde. I vicoli pieni di piante, a sinistra e a destra del corso, sono belli. La incantevole piazza tra il bar Subba e la pizzeria “La piazzetta” ed anche la zona intorno la piazzetta degli “Artisti e mestieri “ora sono ben curate e ci sembrano più attraenti.

Come sarebbe potuta essere. Hotel e palazzi a dieci piani, spazzatura ovunque e traffico molto rumoroso. Solo negozi cinesi per abbigliamento, scarpe e apparecchiature elettroniche, dove si può comprare tutto a buon mercato, ma spesso senza parole e senza un sorriso. Le turbine elettriche per la produzione dell’energia pulita che rovinano il paesaggio, come in Olanda ed in Germania. Ancora qualche bar italiano, ma ci sono sempre di più bar di catene come Starbucks, snack bar come McDonald’s. Crescono quelle opzioni di fast food, anche in Italia, nel paese dove mangiare è una cosa sociale e dove è importante la qualità del cibo.

Conclusione le isole Eolie sono riuscite a conservare il loro proprio stile, nonostante quasi tutto sia cambiato dagli scorsi vent’anni. Lo scenario sopra descritto non è diventato realtà per le Eolie. Meno male! Speriamo dal cuore che le isole rimarranno come sono adesso e come le adoriamo.

DA STOCCOLMA IN LINEA ANTONIO FORMICA

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di Antonio Formica

Questa mattina, mentre avevo davanti un buon caffè espresso italiano seppur nel pieno centro di Stoccolma, apro come di consueto la pagina del Notiziario online del caro direttore Bartolino Leone e mi imbatto nella lettera che i coniugi Konrad hanno fatto recapitare alla signora D’amato Cantorio, la quale li ha ospitati lo scorso Giugno.
Ho apprezzato molto il contenuto della stessa in quanto a mio parere contiene un punto di vista oggettivo, non di parte né in positivo né in negativo, su quella che era la situazione sulla nostra bella isola almeno nel mese di Giugno.
Nella prima parte della lettera vi era riportata la situazione che hanno riscontrato, nella seconda come sarebbe potuta essere, come si è evoluta invece in giro per l’Italia.

Sono molto contento di ciò che ho letto, anche se consapevole che molto è ancora migliorabile, perché frutto dell’esperienza di gente che ha avuto l’onestà intellettuale di riportare obiettivamente ciò che hanno riscontrato e non mossi da pregiudizi o giudizi di meriti o demeriti. Il mio desiderio dunque, è che noi eoliani ripartiamo da qui, da questa lettera, consapevoli del bello che ci circonda e delle potenzialità che noi, prima come singoli individui e quindi come comunità tutta, siamo in grado di esprimere. Bisogna avere la lungimiranza di capire che non siamo meno di altri ma anche che non siamo l’unica meta nel mondo ad avere ciò che abbiamo. La sfida della concorrenza nel mercato unico globale la si può vincere solo restando eoliani, autentici, genuini ma in una concezione innovativa e moderna. Facciamo tesoro delle esperienze fatte dalle tante genti che da tutto il mondo vengono a trovarci e che le spingono anno dopo anno a tornare cosi come a non venire più.
Colgo l’occasione per porgere i migliori auguri di buone feste al Notiziario ed a agli eoliani tutti!

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