di Enza Scalisi
La frattura della vetrina che esponeva i libri del Centro Studi di Lipari è abietto vandalismo. E che si sia accanito contro i libri è segno del livello culturale degli esecutori, cosi come i cori da stadio che imperversano nelle ore notturne. Accettabili nelle sedi preposte, lesivi del diritto alla quiete e al riposo dei cittadini, nel centro abitato. Sorvoliamo sulle ammucchiate sulle spiagge e nei luoghi di ritrovo.
Sconfortano l’insufficienza delle forze dell’ordine di fronte al dilagare incontenibile del fenomeno e l’impotenza dell’Amministrazione non supportata da disposizioni nazionali che regolamentino gli sbarchi sull’isola, meta privilegiata di un certo turismo giovanile. Così come suona retorica la riflessione sui limiti educativi della scuola e delle famiglie.
E’ questo il turismo che merita Lipari, ricca di bellezze naturalistiche, di specificità geologiche, di uno spessore di millenni di storia, con i suoi resti archeologici custoditi in un Museo di fama internazionale?
L’ aggravante è che quando l’orda sarà rientrata, le sue tracce in termini di danni materiali e soprattutto di rischio di contagio graveranno sulla cittadinanza, rischiando di vanificare i sacrifici che avevano risparmiato l’isola.
Nessun utile economico potrebbe risultare compensatorio.
Lipari, proseguono le visite guidate al castello
di Nunzia Bonica*
Gentilissimo direttore,
Il ragazzo con uno scatto di soddisfazione tira su la lenza.
- Ha abboccato, eccolo!
Lei accorre compassionevole, supplicando, mentre il pesce si dibatte in disperati guizzi di vita.
- Liberalo, ti prego, poverino!
- Perchè tu non lo mangi il pesce?
- Noo..be' qualche volta...ma è così piccolo!
- E le alici, allora?
- Ma sono tante..
Appunto. La pietà è questione di numeri. Come per i migranti. Ti puoi commuovere per uno.
Va così, male.
---Charlie, che tu possa aver pace...
Charlie, mi chiedo quanta sofferenza ci sia nella tua piccola vita forzata. Dolore che non puoi urlare al mondo, mentre l'orda mediatica imperversa con pareri scientifici, etici, religiosi, giuridici, per te insignificanti, come l'inutile gara di accoglienza.
Peggio della morte è la sofferenza, non lenita da un barlume di speranza, fine a se stessa.
Che tu possa aver pace.
In un mondo lacerato da violenza, odio, intolleranza il 25 Aprile dovrebbe essere l'occasione per ribadire i valori della pace, della libertà, della tolleranza.
La contrapposizione di simboli e bandiere, il senso distorto dell'appartenenza, alimentato da sacche di rigurgiti neonazisti, contaminano e distorcono il senso profondo della ricorrenza.
Il rifiuto della comunità ebraica,( che rivendica il ruolo della Brigata Ebraica nella lotta contro il nazifascismo), di sfilare con le associazioni palestinesi, cui rinfaccia il peccato originale della discendenza dal Gran Muftì, alleato di Hitler, rinfocola gli odi tra i popoli, che, fortunatamente, non si identificano con i simboli e i loro capi.
La bellezza della lotta partigiana è stata proprio nell'unione contro il "divisismo", l'accantonamento di differenze ideologiche e di bandiere in nome del comune obiettivo della libertà.
Il risultato è la nostra Costituzione, custode di valori, che la gente, all'occorrenza, sa difendere.
Senza traccia
E’ boom, con rialzi alle stelle, per l’app Snapchat, che cancella in breve tempo i messaggi.
Dagli albori, l’umanità ha cercato di lasciare tracce di sé, con grafiti, segni, pittogrammi, ideogrammi, scritture…fino a sofisticati sistemi di archiviazione.
Ma il peso della memoria è troppo oneroso per le fragili spalle degli umani del terzo millennio.
Ecco quindi lo strumento per rendere evanescente le poche tracce che lasciamo di noi, quei brandelli di scrittura che affidiamo al web, asfittica testimonianza di pensiero.
Quindi cancelliamo anche quella, in nome della libertà, della volatilità, disancoramento da ogni residuo superstite di noi.
Viviamo nel presente, nell’attimo, senza storia e, temo, senza futuro.
Ricordando Giulio
Sento sulla pelle, nelle fibre la tua devastazione.
L'urlo irrompe, si propaga come un'onda.
Terrore, orgoglio, dolore, maledizione di essere vivo.
Il cuore indomabile implora la fine.
Rosso, nero, poi, finalmente, il nulla.
Lo strazio di ogni creatura grida vendetta cosmica.
Possa l'abbraccio di tanti amici lenire le ferite del tuo corpo violato.
Possa il coraggio irriducibile della madre,
che ha osato guardare nell'abisso dell'orrore,
aiutare lo svelamento del crimine,
rendendo la pace, che solo la giustizia può dare.
---Ancora "rivoluzioni" nella scuola? Mi sembra di aver già sentito le novità del ministro Giannini. La carriera per merito mi ricorda il "concorsone" in cui è incappato Berlinguer (Luigi); sulle scuole private c'è stato un dibattito ventennale; di riforme dell'esame di stato abbiamo fatto tutti le spese; l'abolizione delle supplenze era già attuata di fatto con le sostituzioni da parte dei colleghi in servizio o con gli accorpamenti delle classi.
Dieci e lode per l'incremento delle ore di storia dell'arte e per lo studio della musica (finalmente!).
Spero che resti il tempo per imparare a pensare, compatibilmente con l'ideologia renziana della velocità.
---Il termine "isola" evoca spazi ovattati di pace, di serena vivibilità, ma non è così a Lipari.
In questi giorni, complice un timido inizio di estate, gruppi di turisti si aggirano impacciati nelle strade del centro, destreggiandosi smarriti tra automobili, motorini, furgoni...
Eppure un territorio tranquillo e fruibile è la prima offerta dell'accoglienza. Inoltre questi visitatori dal punto di vista anagrafico, sarebbero garantiti da una pensione (miraggio per nuove generazione), che li renderebbe disponibili a qualche acquisto, dando sollievo alle casse asfittiche di esercenti in crisi.
Il traffico caotico di Lipari mi richiama per contrapposizione Messina, dove l'Amministrazione è riuscita ad imporre a una città, recalcitrante e tradizionalmente conservatrice, un'isola pedonale di ampie dimensioni, che ha trasformato il centro in uno spazio felice, brulicante di famiglie, di bambini...adorno di fioriere e arredi, che fanno riscoprire il piacere di passeggiare e di incontrarsi.
Noi, purtroppo siamo tornati indietro.
IL COMMENTO.
di Aldo Natoli
Lipari & isola pedonale: un'eterna contraddizione. Dal "Giornale di Sicilia" apprendiamo che a Messina circa due mila cittadini con a capo il Sindaco Accorinti, hanno protestato in piazza con lo slogan "la vita è più bella... su un'isola", contro la decisione di 16 Consiglieri Comunali che hanno votato la riduzione dell'attuale isola pedonale nel centro della città. A Lipari, dove per mesi sbarcano migliaia di visitatori, l'isola pedonale non è molto gradita, in particolare dai titolari di attività che si affacciano sulle strade del centro storico, con motivazioni molto contradditori. Infatti: c'è chi vuole che il carico e scarico delle merci avvenga con mezzi sempre più grandi e dinanzi alla propria attività; chi vuole occupare i marciapiedi con mercanzie varie; chi vuole occupare la sede stradale con tavoli e sedie; chi vuole che dinanzi al proprio negozio non debbono posteggiarsi le auto; chi vuole che i tanti gitanti, impegnati a scanzarsi auto e moto, possano fermarsi per gustare qualche prodotto locale o per fare acquisti. In poche parole vogliono tutto ed il contrario di tutto. Cosichè mentre a Capri e Taormina, dove l'isola pedonale nel centro città è totale ed a carattere annuale, si registra in questi mesi il tutto esaurito con un aumento di circa il 4% di presenze rispetto al 2013, come ci informa la TV nazionale, da noi aspettiamo ancora oggi che arrivi il mese di Agosto...!