Gentile direttore,
Oggi parlo di scuola.
Ferragosto è andato, e tra poco meno di un mese si torna "tutti" sui banchi.
Vi coinvolgo, perché mi è stato da poco comunicato, da rappresentanti di due famiglie marocchine residenti, che sarebbe loro intenzione iscrivere i propri figli alla nostra scuola di Filicudi.
Tre alla primaria, due all infanzia e una alla media.
Certo, vorrebbero garanzie su organico, inclusione e potenziamento.
I bambini, ovviamente, non parlano l italiano.
Allora, mi chiedo e vi chiedo: cosa si può garantire sin da subito a questi possibili futuri alunni?
Lo chiedo, perché a fronte di ciò, altri ragazzini di Filicudi, al contrario, starebbero per lasciare lo stesso plesso, in favore di istituti Milazzesi. .
Questo non è un discorso che può essere rimandato, vista l imminente riapertura delle scuole.
Ho potuto verificare anche, che sull isola ci sono tanti bambini non ancora in età scolare, ma che presto lo saranno.
Questa circostanza, assieme a quella legata alla inclusione dei nuovi bambini stranieri i cui genitori si sono trasferiti da noi, pone e ripropone il solito problema legato alla Qualità Della offerta formativa nelle isole minori.
Quid iuris per noi, dunque??
Cosa bolle in pentola per il nostro arcipelago minore?
Attendiamo di sapere cosa avverrà nella nostra scuola, a breve.
Vogliamo una scuola uguale per tutti.
Una scuola che garantisca istruzione, formazione completa, attività laboratoriali, viaggi di istruzione, gite didattiche, lingua straniera e educazione motoria.
Per realizzare ciò occorrono docenti e volontà.
La scuola sembra dotata di strumenti multimediali che potrebbero essere di grande ausilio.
Rimbocchiamoci le maniche tutti.
Il futuro di queste isole si inizia a scrivere a scuola.
Ripartiamo dalla Qualità della nostra istruzione.
Grazie per ciò che anche voi farete.
Grazie
G.B. - Filicudi