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di Maria Alessandra Sferrazza

I docenti del Sud denunciano ogni giorno, come da due anni a questa parte, i disagi creati dalla legge 107. Riporto le testimonianze di molti colleghi che dal Sud si trovano in zone più o meno disagiate del Nord Italia, spesso prive di collegamenti e ciò chiaramente si unisce al disagio maggiore, quello di esser stati sradicati dalla propria terra nonché dai propri affetti, dalla propria famiglia e cosa ancor più grave dai propri figli.

Una collega pendolare nei giorni scorsi ha perso anche la vita mentre alla stazione aspettava il treno per Roma. Il cielo ha una stella in più. Un saluto ed un abbraccio alla collega Enza Cerbone, di 42 anni, che venerdì ci ha lasciato improvvisamente. Alla stazione Tav di Afragola (Na) la collega che prestava servizio a Roma ha perso la vita, lascia marito e figli. Tutto questo nel silenzio delle istituzioni insensibili ai problemi che sta creando questa deportazione di massa della legge sulla buona scuola.

Una mia collega calabrese era costretta ogni venerdì a prendere il pullman da Brescia, ben 18 ore,per correre dai propri figli in provincia di Cosenza per poi ripartire la Domenica stessa. Potrei raccontarvi centinaia di storie per nulla facili. A queste si unisce anche la mia storia personale e quella della collega eoliana Maria Grazia Bonica,catapultata nel senese, mentre ad Alicudi le mamme reclamano il diritto allo studio per i propri figli rimasti senza maestre. È bene che si sappia che anche al Sud le cattedre rimangono scoperte,è bene che si sappia che molti posti di sostegno sono rimasti scoperti e,anziché darli ai docenti di ruolo che vantano professionalità e 15-20 anni di insegnamento,si preferisce portare avanti la cosiddetta "supplentite".

Nessuno ormai parla più di didattica,di pedagogia o di continuità educativa, che sono alla base della SCUOLA!
Poi,si cade pure nel paradosso:il collega leccese Federico Frisullo,professore di Storia dell'arte, viene spedito a Novara in un Istituto Nautico dove la sua materia non esiste minimamente.Mi informa che,nonostante i tentativi da lui fatti e le proposte progettuali avanzate nell'ottica del "potenziamento" e dell'arricchimento dell'offerta formativa, si ritrova a trascorrere il tempo in sala professori in attesa di qualche ora di supplenza.E parliamo di docenti di RUOLO!

Potrei riportare tanti casi analoghi,vorrei poter dar voce a tutti i miei colleghi che si ritrovano a dover svolgere la propria professione,un lavoro desiderato e conquistato a suon di sacrifici,in assenza di serenità.Forse al Governo sfugge che siamo anche noi esseri umani e che il "ruolo" non è stata una regalia bensì è stato duramente conquistato.Ripeto,siamo tutti vincitori di concorsi REGIONALI ed eravamo tutti iscritti regolarmente nelle GAE delle nostre regioni di appartenenza.
In attesa delle prossime procedure di mobilità,questi sono giorni decisivi, voglio augurarmi che il Governo si adoperi per trovare una soluzione con un piano di rientro anche perché c'è il rischio che questa diventi la peggior pagina della storia della scuola italiana e non solo...

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LIPARI - Continua la protesta delle maestre del Sud Italia costrette a insegnare al Nord Italia, mentre nelle isole minori delle Eolie scarseggiano. E' portata avanti dalla palermitana Maria Alessandra Sferrazza che si è dovuta trasferire in un paesino del bresciano con mamma malata.
"I docenti del Sud - dice - denunciano ogni giorno, come da due anni a questa parte, i disagi creati dalla legge 107, mentre ad Alicudi le mamme reclamano il diritto allo studio per i propri figli rimasti senza maestre".
"In attesa delle prossime procedure di mobilità, questi sono giorni decisivi - aggiunge - voglio augurarmi che il Governo si adoperi per trovare una soluzione con un piano di rientro anche perché c'è il rischio che questa diventi la peggior pagina della storia della scuola italiana".(ANSA)

L'INTERVENTO

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di Carlo D'Arrigo*

MA DI QUALE BUONA SCUOLA STIAMO PARLANDOMi permetto replicare alla professoressa Maria Alessandra Sferrazza e al suo pezzo pubblicato il 28 c.m. su queste pagine. La docente così scrive: "riporto le testimonianze di molti colleghi che dal Sud si trovano in zone più o meno disagiate del Nord Italia, spesso prive di collegamenti e ciò chiaramente si unisce al disagio maggiore, quello di esser stati sradicati dalla propria terra nonché dai propri affetti, dalla propria famiglia e cosa ancor più grave dai propri figli. Una collega pendolare nei giorni scorsi ha perso anche la vita mentre alla stazione aspettava il treno per Roma....". E poco importa che otto Eoliani insegnano al nord mentre a Filicudi mancano i Docenti. Vorrei evidenziare alla professoressa Sferrazza che, contrariamente a quanto alberga nel fantastico popolare, la Buona Scuola non nasce per migliorare ma per distruggere scientemente. Lo si osserva da tutto ciò che fa e prevede questa assurda legge riformistica n. 107. Tutto va visto con occhi ben differenti. Il regime capitalistico, divenuto pressante e sotto gli occhi di tutti a partire dal governo Monti dell'autunno 2011, deve rimuovere per definizione ogni forma di cultura borghese. La classe media è nemica del capitalismo economico e delle leggi sul massimo profitto. Per questo va rimosso ogni residuo di "classe media", compresa la scuola per ristrutturarla come fa comodo all'economia. Il fine è distruggere lo spirito critico del giovane e, allo stesso tempo, appiattire l'economia della famiglia media che contava sullo stipendio fisso. "In ruolo si, ma lontano da casa dove lo stipendio (misero) serve solo per sfamarti e, per la famiglia, i vaffa... di grillina memoria". La Buona Scuola nega la formazione, come invece predicava la riforma Gentile. Sconoscenza per accondiscendenza. La scuola è un'azienda; i Presidi diventano manager e come tali sono superpagati al contrario del "parco" Docenti che, tutto sommato, può anche lavorare...poco. L'obiettivo della scuola è, semmai, fornire competenze pratiche, esecutorie e frutto dell'esperienza e non del pensiero. L'alternanza scuola-lavoro voluto dalla Buona Scuola ne è conferma. In tutto ciò si inquadra la distruzione della famiglia e del posto di lavoro sicuro. Altro che posto di ruolo. "Che noia il posto fisso..." predicava Mario Monti durante il suo mandato. Il posto fisso, infatti, crea unione, crea famiglia, può farti avere un mutuo con cui avere un tetto che rafforza il senso di famiglia. Famiglia, invece, da distruggere. Il lavoro fisso va quindi distrutto e la formazione non interessa nessuno. E ancora la prof. Sferrazza scrive "forse al Governo sfugge che siamo anche noi esseri umani...", no! al Governo non sfugge nulla, tutto è fatto con coscienza e conoscenza. E non interessa nemmeno la morte dell'insegnante alla stazione in attesa del treno. I giovani, precari fino alla vecchiaia, non possono stabilizzare il loro rapporto familiare e, in quest'ottica, si innesta la mancanza di nascite. In fondo tutto ciò lo vuole l'UE a trazione tedesca, ma pochi lo hanno capito. Qualunque forma di governo (o quasi qualunque) vada al potere oggi non può far nulla. Forse è il caso dire "UE da rivedere".

*Fisico, Consulente di Acustica del Comune di Lipari
carlodarrigo47@gmail.com

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