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di Ennio Fiocco

La sposa eoliana del XVIII secolo di Jacques Grasset de Saint-Sauveur.

Jacques Grasset de Saint-Sauveur (1757 +1810) è stato un uomo di spicco in Francia tra la fine del settecento e il primo ottocento. Nato a Montreal in Canada è stato editore, scrittore, incisore ed ha pubblicato una ventina di libri. La carriera del padre, nominato ambasciatore di Francia a Trieste e nell'arcipelago veneziano a Zante, ha determinato la scelta professionale di Jacques diventando viceconsole e incaricato d'affari in Ungheria.

Ritornato a Parigi iniziò nel 1784 a lavorare su un atlante etnografico dei popoli più importanti del mondo. Dopo il 1789, il cittadino Jacques Grasset si unì all'ala sinistra dei sanculotti, ma la rivoluzione divise la famiglia, tanto che il fratello minore fu destinato alla ghiottina, mentre lo scrittore sostenne giornalisticamente la rivoluzione. Continuò a scrivere e a pubblicare lavori, disegnando raffigurazioni di costumi antichi, uniformi e funzionari repubblicani nello stile del tempo, tanto che alcune opere del periodo del Direttorio furono commissionate dal Ministero degli Interni. Per tre anni si unì a una compagnia comica vagabonda e poi lavorò come incisore ad una pubblicazione botanica e a un volume di ritratti di famosi attori e attrici del teatro francese.

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Nell'opera“Costumes Civils actuels de tous les Peuples connus – 1784-1788”, si evince che lo stesso è stato “...A zonzo per il Regno di Sicilia, lungo tutto l'Arcipelago Siciliano, dopo aver visto ieri le mitiche Giubbe Rosse del "Sicilian Regiment", ammiriamo oggi un tipico abito da sposa eoliano del XVIII secolo”. L'artista ha sicuramente lasciato un segno indelebile nella cultura del tempo, tanto che le sue illustrazioni offrono una prospettiva unica dei popoli e delle culture che cominciavano a farsi conoscere in Europa. Afferma nel libro - che ho tradotto dal francese estrapolando dei passi - che “Se c’è un luogo più di ogni altro favorevole alla libertà, è la Sicilia. Sembra che la natura l'abbia staccata dal continente, per offrire asilo agli uomini stanchi del dispotismo: le dimensioni di quest'isola e la sua conformazione non richiedono mezzi di difesa straordinari; e la sua posizione gli permette facili comunicazioni con tutto il globo...

I Siciliani sono indipendenti quanto alle produzioni più utili all'esistenza. Se la natura, vista sul cratere dell'Etna, sembra una matrigna infuriata contro i suoi figli... Le dame siciliane si sposano solitamente tra i tredici e i quattordici anni; spesso prima del trentesimo anno vedono la loro seconda generazione...Gli sposi non toccano nessuna delle pietanze del banchetto nuziale. Vorremmo, attraverso questa cerimonia, dare loro una lezione di pazienza, di cui la maggior parte di loro difficilmente trae beneficio. Terminato il pasto, il padre della sposa presenta allo sposo un grosso osso che le dice di rosicchiare, aggiungendo: Non sarà la cosa più difficile che dovrai digerire. Le donne, testimoni di questo cerimoniale per loro piuttosto imbarazzante, ridono tranquillamente e promettono di prendere in parola le offese che non hanno paura di prendere contro di loro. Per una stranezza non peculiare della Sicilia, evitiamo di sposarci nel mese di maggio, cioè nel periodo più piacevole dell'anno, nella stagione dei fiori e dell'amore. Le donne siciliane hanno un aspetto piuttosto gradevole...

Amano sinceramente, ma con violenza... Le donne delle campagne hanno conservato qualcosa del costume greco, come lo hanno di profilo, nel velo che cinge loro il capo, e nell'ampia cintura di cui si cingono...Le ragazze non hanno alcuna difficoltà a fare il bagno nude; dopo essere uscite dal bagno, come gli antichi greci...”.
Lo scrittore dedica un apposito capitolo sulle isole Eolie di ben otto pagine, descrivendo lo Stromboli con le sue esplosioni, l'isola di Vulcano e Vulcanello, Lipari, oltre alle altre isole “coltivate ed abitate” ricche di uve e di buon vino, di malvasia e d'allume.
Precisa, infine, che “Per quanto riguarda la morale e il carattere dei Liparoti, vengono citati diversi aneddoti che dimostrano il loro attaccamento alla libertà, la loro fedeltà e il loro amore...Il costume di questi isolani è un po’ come quello dei greci moderni.

L'abito da sposa delle donne è più ricco, ma ha meno grazia e nobiltà rispetto al loro abbigliamento ordinario”.
Presento ai lettori i disegni contenuti nel libro di una ragazza isolana, nonché di una giovane sposa nella loro rara bellezza e nei caratteristici costumi del 1700. Indubbiamente, il primo nella sua eleganza ha molto di greco, mentre il secondo, a mio avviso, ha influenze spagnole tenuto conto l'isola fu ripopolata nel seicento. Con dovizia di particolari Jacques Grasset de Saint-Sauveur ci ha fornito un apporto di conoscenza e di rappresentazione della vita reale delle isole che ancor oggi, a distanza di quasi 250 anni dalla pubblicazione dell'opera, ci continuano ad emozionare.

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