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A pochi giorni dal disastro di Stromboli, il Festival del Documentario Narrativo ideato e diretto da Giovanna Taviani lancia dalle Eolie un appello al rispetto della natura. “Isole.Doc // Uniti per l’Ambiente” è il tema del Concorso Nazionale SDF 2022: un viaggio tra allegoria e realtà attraverso il Mediterraneo (e non solo) che mette al suo centro il rapporto tra uomo e ambiente. Tra gli ospiti che parteciperanno alle proiezioni e agli incontri, insieme ai documentaristi presenti, ricordiamo Ricky TognazziLaura Delli ColliMarco MorriconeValia SantellaAnna Maria PasettiFabio FerzettiGianmarco Diana.

Da giovedì 15 a domenica 18 settembre il SalinaDocFest lascia Roma e torna in Sicilia per raccontare la possibilità di un futuro diverso e migliore. I sette film in concorso selezionati su bando da Giovanna TavianiAntonio Pezzuto e Paola Cassano – con tre prime mondiali e quattro regionali – parlano di questo. Raccontano di isole vere e altre metaforiche, a volte immaginate, spesso sottintese, sempre terre di ossimori: centro e periferia insieme. Parlano di consapevolezza, ascolto e libertà, accompagnando il pubblico in un viaggio che alla fine sembra disegnare un arcipelago grande quanto l’Europa intera: dalla Sicilia di Stromboli e Bagheria alla Venezia inventata di Berlino e Zagabria, fino alle radici più antiche del mito, sulle tracce del periplo di Ulisse. La giuria che assegnerà il Premio Signum al Miglior Documentario in gara sarà composta dagli studenti dell’Istituto superiore Isa Conti Eller Vainicher di Lipari coordinati dalla professoressa Maria Antonietta Drago, con la presidenza di Roberto Andò.

Il viaggio comincia in tempo di lockdown, con Quello che conta” di Agnese Giovanardi (Italia, 2021, 45’), il ritratto intimo di un professore tornato per scelta da Roma a Bagheria, dove affronta i problemi quotidiani della didattica a distanza, fino alla gioia del ritorno in classe e al progetto futuro di una scuola nuova.

In Venezia altrove di Elia Romanelli (Italia 2021, 65’) – girato tra Germania, Romania, Croazia e Turchia nell’arco di quattro anni – è la città stessa a viaggiare: ormai luogo dell’immaginario collettivo, reinventato ogni volta in spazi sorprendentemente lontani.

Dal sud d’Italia di solito si parte, invece “Qui non c’è niente di speciale” di Davide Crudetti (Italia 2022, 65’ – prima mondiale) racconta la storia di cinque giovani pugliese che hanno deciso di restare e contribuire al futuro della propria comunità.

È anche questo un Sud ancora segnato dall’isolamento ma capace di sognare, come in “Pagine del sud di Alberto Bougleux (Italia 2021, 52’ – prima mondiale), dove perfino i libri possono avere le ruote e raggiungere i luoghi più sperduti.

Da Stromboli alla periferia di Palermo, da Foggia alla Basilicata, il film parla di chi, con le sue biblioteche ‘speciali’, si batte per offrire ai ragazzi un’opportunità di crescita anche nei contesti più difficili. “Fertile di Alessandro Quadretti (Italia 2022, 84’), realizzato da Officinemedia per l’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta, è il primo documentario italiano dedicato alle donne di questo settore, che in Italia rappresentano il 70% della forza lavoro ma non hanno mai voce: un’isola nell’isola. Qui raccontano le loro vite e la loro passione per la terra.

Si torna a Stromboli e a Ginostra con “Argonauti di Giancarmine Arena (Italia 2022, 60’ – prima mondiale) che, senza nessuna sceneggiatura, raccoglie immagini e pensieri di chi ha scelto di vivere in un posto così particolare e precario, per dare voce alle loro motivazioni più profonde.

Calypso di Mariangela Ciccarello (Italia – USA 2021, 47’) ci riporta al mito originario del viaggio verso Itaca. Navigando tra desiderio individuale e inconscio collettivo, il film segue il lavoro di due giovani attrici impegnate nella preparazione di uno spettacolo ispirato all’Odissea, un’esperienza che le porterà a dissolvere ogni distinzione tra identità e ruolo.

Il direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Palermo, Francesco Italiano, che sarà ospite del SalinaDocFest nella giornata finale, ha commentato i fatti di Stromboli con queste parole:

“Noi vulcanologi lavoriamo quotidianamente per capire il vulcano e cercare di proteggerci dalla sua attività. E invece il vero danno è stato causato ancora una volta dall’intervento umano, responsabile del grave incendio di maggio e delle variazioni climatiche a cui sono dovuti gli eventi metereologici estremi sempre più frequenti: due concomitanze che insieme hanno portato al disastro ambientale di oggi.”

Iddu – così gli abitanti chiamano la montagna di fuoco che li sovrasta – campeggia anche nell’immagine scelta dal Festival per la sua XVI edizione, tratta dal libro “Living With Volcanoes” del fotografo ecuadoriano Cris Toala Olivares, ospite del Festival a Roma, che ritrae sulla sua barca in mezzo al mare un pescatore dall’aspetto quasi vichingo.

“A luglio, con questa immagine, abbiamo portato metaforicamente nella capitale l’energia sottomarina dei vulcani e un nuovo concetto di Isola.”

– dichiara Giovanna Taviani –

“Ora torniamo in Sicilia, con sette film legati alle isole italiane. ‘ Isolani Sì Isolati No! ’ è stato da sempre il nostro motto. Ad indicare la condizione dell’insularità come un privilegio e non come una disgrazia. Luogo di “Fughe e approdi”, come diceva il titolo del film che nel 2010 ho dedicato alle Eolie, l’isola è metafora di eccellenza e di libertà, luogo dell’anima e simbolo di avventura. Il vichingo di Stromboli è il frutto di innesti di popoli eternamente in movimento nelle acque del Mediterraneo, un mare che favorisce gli incontri, mentre il vulcano dietro le sue spalle, muta e trasforma la conformazione delle coste. In fondo, come scriveva Vincenzo Consolo, uno dei nostri primi ospiti a Salina, la civiltà nasce dal viaggio, dallo spostamento dei popoli.

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