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di Ennio Fiocco

Marcello Aliprandi e le bellezze di Vulcano

Marcello Aliprandi, dopo aver conseguito il diploma all'accademia di arte drammatica inizia l'apprendistato in teatro come assistente del grande Luchino Visconti in opere drammatiche e liriche. E ciò anche durante le riprese del film “Il Gattopardo”, interessandosi agli inizi di teatro per quasi tutti gli anni sessanta. Torna al cinema coma aiuto regista di Albetto Lattuada nel 1968 e così inizia la sua carriera di regista. Il suo esordio avviene nel 1970 con la commedia fantastica “La ragazza di latta”, interpretata da Sidney Rome. Gira nel 1974 “Corruzione al palazzo di giustizia” con Franco Nero e l'anno successivo “Un sussurro nel buio”, che è un sofisticato triller che ha avuto un discreto successo anche da parte della critica.

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Nell'estate del 1979 realizza un film alle isole Eolie, di cui tratterò successivamente. Si accosta a programmi di televisione e alla realizzazione contestuale di altri importanti film, tra cui “Morte in Vaticano” del 1982. All'inizio degli anni novanta, dopo aver fondato la società di produzione “Movietone of Italy”, torna al cinema producendo e dirigendo “Prova della memoria”, thriller ambientato a Praga con Franco Nero e poi “Soldato ignoto” del 1995, dramma fantastico ambientato nel secondo conflitto mondiale, premiato in diversi festival. Muore a Roma nel 1997. Il regista, interrompendo il suo stile, decide ad un certo punto di cimentarsi sulla realizzazione della pellicola “Senza Buccia” che è una commedia sul nudismo, frutto di una coproduzione italo-spagnola, realizzata in maggior parte nell'isola di Vulcano e avvalendosi di comparse locali.

Va detto che la sceneggiatura dell'opera cinematografica è stata scritta da Cesare Ardavin e Ugo Liberatore. La Staller, come da notizie avute, arrivò alle Eolie con a seguito il proprio animale da compagnia e cioè un pitone, il quale ebbe un incidente proprio a Vulcano. Il film, vietato all'epoca ai minori di 14 anni e che ha avuto una critica mediocre, è ricco di scene girate in esterno che esaltano le straordinarie bellezze dei luoghi. L'opera vede riunite nella stessa pellicola ben tre bellezze del calibro di Lilli Carati, Ilona Staller (queste due non ancora passate ai ruoli delle sacerdotesse della pornografia italica negli anni successivi) e Olga Karlatos.

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Uno degli altri giovani attori, il Bruno Maurizio Interlandi (che interpreta Giuliano) morto successivamente nel 1986 a 27 anni in una tragica circostanza, sembra più adatto per la parte del classico attore da fotoromanzo, all'epoca di moda. Il film compone un inno all’amore libero e naturale sulla falsariga del suo vecchio Bora Bora del 1968 in cui si esaltano i temi del voyerismo e del “menage” a tre. L’azione però non si svolge su un’incontaminata isola tropicale, ma tra una villa e le spiagge deserte dell’isola di Vulcano dove un gruppo di giovani benestanti della borghesia meneghina si dedica al nudismo e agli scambi di coppia. Ilona Staller e Lilli Carati si mostrano in molteplici nudi integrali anticipando la loro futura scelta, obbligata per una Staller che pare negata per la recitazione, mentre un vero peccato per la Carati (venuta a mancare dal 2014) che nel cinema poteva fare di meglio.

L'attrice Olga Karlatos fa la parte di Adriana, esperta trentenne che sblocca l’imbranato Daniele (interpretato dallo spagnolo Juan Carlos Naya), mentre Lilli Carati è la fidanzata di Juan Carlos e si dedica al nudismo seguendo l’esempio di Ilona Staller (la seducente Trella) e del suo fidanzato Miki Vouk. In particolare, la sfida tra le due attrici a chi si spoglia di più rappresenta una delle cose migliori del film che ancora oggi si ammira con interesse. “Nudi, belli e innamorati”, recita la frase di lancio e il titolo spagnolo Vacaciones al desnudo calca l’accento sul fatto che il film che parla di nudisti ed è più indicato del pessimo Senza buccia. In sostanza il gruppo dei giovani milanesi in vacanza, avvinti dalla loro positiva espressione e pieni di entusiasmo, sono i protagonisti di un racconto estivo che anticipa alcuni temi che di lì a poco il nostro cinema espliciterà al meglio con altri registi nelle sale italiane, tra cui i fratelli Vanzina. In tutto questo il regista Aliprandi è stato, comunque, un anticipatore.

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L'effetto libertino è abbastanza edulcorato e i soli nudi non bastano a stupire. In particolare, la Carati, borghese snob, è sempre un bel vedere, mentre la biondissima Ilona appare fisicamente acerba pur essendo bella. Elegante, castigata e sensuale appare nella pellicola Olga Karlatos che supera le altre colleghe. A salvare la pellicola ci pensano una regia di mestiere, una ottima location e, soprattutto, una affascinante ambientazione delle Eolie di cui noi tutti siamo fieri.

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