di Michele Bellamy Postiglione
Quando si guardano muri, stradine, vicoli, slarghi, anfratti, porte non più in uso, ingressi murati,
insomma a tutto quanto compone un tessuto urbano e che si riferisce al nostro habitat quotidiano, se lo facciamo non di corsa, non distrattamente e nemmeno con quella superficialità dovuta a un panorama per noi abituale e dato per scontato, potrebbe succedere di chiedersi il perché di tanto abbandono, di quanta incuria ci circonda e di avvertire un fastidioso disagio estetico.
Questo è quello che è successo a me e che mi ha portato a pensare a #portedartista, un progetto di arte urbana che si propone di trasformare porte fatiscenti e in disuso restituendoli a nuova vita, dignità e utilizzo. Manufatti artistici, non mere decorazioni, variopinte e diversificate tracce disseminate nel tessuto urbano come un racconto che si snoda fra citazioni e riferimenti.
Nel mio piccolo e in questo caso come gesto d’amore per Lipari, un contributo a generare interesse e a stimolare un dibattito critico sull’estetica del territorio, evidenziare problematiche, sottolineare criticità o più semplicemente recuperare la memoria storica attraverso citazioni e ricordi. La ricerca di un artista che avesse uno stile fresco, attuale, intrigante, acuto, elegante, che giocasse con il passato attualizzandolo con un messaggio critico di stimolo alla riflessione mi ha portato a scegliere Demetrio Di Grado.
Un artista di riferimento nel panorama della streetart nazionale, la punta di diamante della posterart siciliana, un fine utilizzatore della iconografia vintage che unitamente all’uso sapiente e mirato della parola crea personaggi che parlano con gli occhi al cospetto dei quali è impossibile non fermarsi per cercare un dialogo con gli stessi , strano ma vero, provare per credere!
Franco Scoglio dove c'era il Giallo e Rosso accanto la chiesa di San Cristoforo
Corrieri Corso dopo la chiesa di San Pietro
Di Perri via Maurolico
Isa Conti davanti albergo il giardino sul mare
Demetrio Di Grado Sono nato a Palermo nel 1976, dopo un periodo trascorso nella cultura Hip Hop dal 1994 al 2000, sono rimasto affascinato dall'arte e soprattutto dalla pittura. Nel mio percorso artistico da autodidatta, ho potuto esporre le mie opere in tutta l'isola con numerose mostre itineranti collettive e personali.
Dal 2012 ho iniziato un nuovo progetto artistico, costituendo l'associazione ManSourcing impegnata attivamente nella promozione dell'arte attraverso le sue varie forme: festival di arte urbana con la collaborazione di numerosi artisti nazionali e internazionali e vari eventi artistici che hanno dato il via alla gente comune godere l'arte contemporanea in luoghi non convenzionali e attività altamente artistiche all'interno di gallerie, edifici comunali e musei permettendo agli artisti e ai professionisti la possibilità di un confronto attivo collaborativo.Sempre interessato alla tecnica del collage, dal 2016 ho riscritto la mia biografia, partendo da zero tra l'Italia e l'estero. I miei collage nascono dall'assemblaggio di carta e colla vinilica, per creare poster introspettivi. Un viaggio tra coscienza e istinto.
La scelta precisa e decisiva dei soggetti sono principalmente figure umane. Cerco immagini su vecchie riviste e vecchi giornali, dagli anni '20 agli anni '50.Guerra, povertà, miseria furono anni cruciali, ma la successiva rinascita del dopoguerra, la forza di volontà, lo sviluppo economico, il desiderio di ricominciare con tenacia e costanza, di quell'epoca sono valori che oggi credo siano andati perduti o siano sbiadire e ingiallire come la vecchia carta che uso. Attraverso quelle immagini e parole che dall'ottimismo al cinismo tagliano il volto di quelli che ci sono pronuncia, rimane un messaggio da voler condividere in questo presente.Valore del passato contestualizzato e aggiornato ... #VINTAGEPOP quindi posso definirlo?
I miei progetti, le mie serie, nascono da questa idea. A volte catalogato, a volte libero da assurdità. La mia ricerca personale sul collage analogico è il mio bisogno di raccontarne uno con la storia della carta e fermarlo con la colla. In un'epoca in cui il digitale è sempre più veloce e la frenesia divora, l'analogico diventa per me un bisogno di fermarmi e mettere i punti, nel mio tempo libero.
Contatti:
https://mansourcing.wixsite.com/portedartista2018
www.instagram.com/demetriodigrado
LE SCUSE
di Michele Bellamy Postiglione
#portedartista 2018 – ricevo dal Centro Studi e condivido
“Caro Michele, ti scrivo su invito del Presidente del Centro Studi che si trova impegnato per motivi di lavoro, per manifestarti tutto il nostro rammarico per l'increscioso errore in cui sono incorsi alcuni dei ragazzi che si occupano dell'affissione dei manifesti e delle locandine degli avvenimenti del Centro Studi.
Ci scusiamo per aver contribuito, in maniera involontaria, a danneggiare una iniziativa brillante che ha vivacizzato la nostra estate sorprendendo positivamente sia gli isolani sia i turisti che si aggiravano per le vie ed i vicoli di Lipari. La cultura ha molteplici forme e la tua iniziativa ed idealizzazione ha rappresentato un ulteriore elemento di crescita della nostra popolazione; ho seguito con attenzione tutte le vicende legate a Porte d'Artista e spero che il prossimo anno sapremo fare tesoro degli errori di quest'anno e non mi riferisco solo alla vicenda che ci vede coinvolti ma a tutte le attività vandaliche che hanno danneggiate le creazioni nei giorni scorsi e che tu hai ironicamente evidenziato sui social.
Un carissimo saluto
Pino La Greca”
L'INTERVENTO
di Angelo Pajno
Street art ed imbrattamento
Ho letto il pianto greco di tale Bellamy Postiglione riguardo ad alcuni atti, ritenuti lesivi di una tal forma d'arte di strada, consistiti nella parziale copertura di alcune immagini "incollate" qua e là su alcuni portoni in quel di Lipari.
Ho letto altresì delle scuse che, a nome del Centro Studi, al suddetto signore sono state porte dall'amico La Greca.
Non entro nel merito della vicenda e non giudico certamente in negativo la iniziativa del mecenate ma vorrei far notare che sarebbe opportuno che il tal Di Grado, cui il Bellamy Postiglione mi par di capire ha affidato la realizzazione di tale iniziativa culturale, si facesse carico di verificare se la "superficie di affissione" delle sue opere costituisca effettivamente qualcosa di "abbandonato, degradato ed in disuso" e non piuttosto l'unico portone di accesso ( peraltro di recente integralmente restaurato mantenendone caratteristiche e peculiarità, come l'antico campanello a pulsante in ceramica bianca oramai qausi completamente scomparso dai portoni delle antiche dimore gentilizie dell'isola) ad una abitazione privata inserita nel contesto storico ambientale del centro urbano di Lipari ( e come tale bene tutelato).
Mi riferisco nello specifico al portone riprodotto nella foto di Via Maurolico n.22.
Ciò nonostante il sedicente artista si è fatto lecito imbrattare con prodotti collanti il suddetto portone applicandovi sopra un manifesto cartaceo.
Ora, che tale oggetto costituisca o meno un'opera d'arte non sta a me stabilirlo lasciando a chi legge avere una propria opinione, ma l'essere costretti (si tratta infatti di un immobile di famiglia inserito in un più ampio contesto architettonico risalente alla fine '800 per come può rilevarsi dalla targa apposta sulla facciata) a dover ripulire il portone con prodotti specifici onde evitare un suo danneggiamento, puranche solo estetico, credo non faccia piacere ad alcuno.
E ciò è tanto più irritante ove si consideri che il sedicente artista, invitato dallo scrivente ad astenersi dal continuare nella affissione, ha frapposto un indolente comportamento tanto che per poco non si è giunti al contatto fisico.
Farebbe bene il Di Grado, e mi permetto suggerirlo anche al Bellamy Postiglione, a dare, in futuro e prima di intraprendere ultetiori - comunque lodevoli - iniziative del genere,
un'occhiata all'art 639 del codice penale, in particolare al secondo comma.