Eventi e Comunicazioni

 

L’Istat é ancora affidabile oppure é un pupazzo in mano al governo di turno. Adesso l’Istat informa che nel terzo trimestre dello scorso anno  la pressione fiscale è diminuita dello 0,2% ed è arrivata ad incidere per il 40,8% del pil. Si tratta di un palese effetto ottico, come quei miraggi nel deserto. In più, quella diminuzione dello 0,2% deriva solo delle modifiche delle scadenze previste dal governo e delle agevolazioni tributarie per le imprese.Nel dato della pressione fiscale c’è di tutto e di più come tasse sulle aziende e sui singoli contribuenti. Visto che il governo non ha toccato l’Irpef, il calo è determinato essenzialmente dagli sconti sulle imposte fatte da Renzi alla Confindustria e in minima parte, dalle trasformazioni del mondo del lavoro innescate dal Jobs Act. Molti lavoratori sono stati costretti a dimettersi ed a trasformare il rapporto di lavoro con partita Iva. Con tempistiche di versamento ben diverse da quelle mensili. Indirettamente, tutto é confermato dal dato Istat sull’indebitamento delle pubbliche amministrazioni: il deficit. E’ peggiorato dello 0,1%: la metà dell’effetto ottico del calo della pressione fiscale.

Passioni per cani d’isola,

nudi e senza famiglia,

restano aggrovigliati nell’ammasso

di un branco che brancola nel buio della vita.

Tutti abbaiano al cibo,

alla solitudine umana figlia del deserto dei cuori

dove mancano amori e si consumano candele con fiamme virtuali.

Gente senza amici e conoscenti felici

si arrampicano fra carcasse che incidono nel profondo

di chi cerca di spegnere antichi modi di riconoscenza.

Ululano senza essere lupi dei nostri tempi.