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Dettagli...

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foto di Mario Marturano

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PRIMA PAGINA: APIANDO

Malattie, vespe e caldo. Gli apicoltori lanciano l’allarme: le api muoiono, fanno un decimo del miele rispetto a qualche anno fa: attenzione alla profezia di Einstein. Senza impollinatori non c’è vita, senza api all’uomo non resterebbero che pochi anni di vita. Quattro, per la precisione, secondo quanto profetizzato dal grande matematico Albert Einstein a cui si attribuisce una specifica frase sul tema. Le cause principali di questa riduzione sono ascrivibili a “distruzione, a degradazione e frammentazione degli habitat, inquinamento soprattutto da pesticidi, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive, parassiti e patogeni”.

Per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura l’obiettivo principale è quello di perseguire “buone pratiche agricole” che supportino e tutelino questi piccoli insetti che sono degli “agenti biologici fondamentali nella protezione della biodiversità” e nella produzione degli alimenti. Il 90% circa delle specie di piante da fiore selvatiche del mondo dipendono direttamente dai loro impollinatori, unitamente al 75% delle colture alimentarti mondiali e al 35% dei terreni agricoli globali. Percentuali, queste, che rendono quanto mai realistica e veritiera la frase di Einstein. Tra gli impollinatori si trovano le vespe, le farfalle, le falene e i coleotteri ma sono oltre 20 mila le specie che garantiscono questo servizio essenziale per il ciclo biologico della natura, umana e non solo.

ISOLA MISTERO  foto di Franca Munari

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Quando si sveglia il corpo

e il sole sorge mugugnando 

compaiono i gatti del mistero.

E scompaiono le strisce bianche sulla nera terra

vulcanica e ancora impestata di sapori falsi. 

L’ultima virtù e la prima chiamata 

lasciano scivolare i giorni col mestiere antico

connesso al nuovo mondo dell’isola 

ancora antica come un quadretto senza cornice

ma pieno di luce propria per donarla a d altri.

CONTROCORRENTEOLIANA: INFERMIERI

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In alcuni posti d’Italia avanza un servizio innovativo che avvicina l’assistenza sanitaria al territorio e ai pazienti, in particolare di persone anziane e fragili. E che al tempo stesso recupera quel rapporto e quelle conoscenze che una volta erano patrimonio del medico di paese. Gli infermieri di famiglia e di comunità, figure professionali sono sempre più essenziali per aiutare un sistema assistenziale troppo in affanno.

Il servizio è mirato appunto a portare l’assistenza sanitaria nelle case dei pazienti, in territori decentrati e disagiati abitati in prevalenza da anziani, evitando problematici spostamenti fuori dalle isole. L’infermiere di famiglia e di comunità può e deve essere il fulcro tra utente e servizi. Il ruolo dell’infermiere di comunità assume una valenza ancora maggiore a fronte della pesante carenza di medici.

VERO&FALSO

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