PRIMA PAGINA: “RIFIUTANDO"
L’Italia che funziona cerca di scovare i furbetti dei rifiuti. Alcuni Comuni hanno deciso di chiudere le isole ecologiche e di consegnare sì la chiave ai gestori di bar, ristoranti, stabilimenti balneari e discoteche. Ogni isola ecologica potrà essere utilizzata solo da cinque operatori. Questi input arrivano dalle amministrazioni comunali dopo le segnalazioni della stesse aziende di raccolta rifiuti che dopo aver incrementato il giro di raccolta della differenziata (tutti i giorni e nell’emergenza anche di sera) si è trovano spesso costrette a dover raccogliere rifiuti in mezzo alle passeggiate a mare e in orari impensabili. Rifiuti che provocano anche problemi dal punto di vista igienico-sanitario. La polizie municipali hanno elevato diverse contravvenzioni, ma i responsabili del settore, hanno deciso di rimettere mano nella questione soprattutto ora che è iniziata la stagione estiva e i fruitori delle varie attività raddoppiano. Gli stessi operatori hanno sottolineato la necessità di ottenere più opportunità per smaltire umido, carta, plastica, lattine e vetro. I Comuni hanno così acquistato diverse paratìe, alte due metri e 20 centimetri, verdi, nelle quali chiudere le isole ecologiche. Le ditte continueranno ad effettuare il porta a porta ogni giorno per i rifiuti differenziabili: «ma nell’eventualità che i gestori ne producessero altri dopo la raccolta dei netturbini, potranno sistemarli nelle isole ecologiche. Lo potranno fare a gruppi di cinque e in questo modo sarà più facile individuare, qualora si verificasse, chi non ottempera».
ISOLA CASSONETTO
Il genio parla e raccoglie,
l’altro versa e si scioglie
tutto in un mucchio disperato
mentre l’odore viene inalato.
L’isola rifiuta il rifiuto
ed accetta nel mucchio
il solo contenuto fuori dal contenitore.
Tu chiamalo, se vuoi, cassonetto.
Chiuso o aperto, pieno o vuoto
oppure sfondato e senza ruote ribaltato.
Il futuro senza domani,
il passato dei consumi umiliati
e semplicemente abbandonati.
VERO&FALSO