Da dieci mesi guida l’assessorato di via Petrarca. Chiamata a dare regole nuove ad un assessorato più volte finito nell’occhio del ciclone, tra inchieste, “mala gestio”, e la sensazione di un atteggiamento consolidato ed immutabile, giudicato all’esterno tra clientele ed approssimazione. L’assessore Michela Stancheris presenta a Siciliainformazioni il nuovo Piano Regionale di propaganda Turistica 2014, “in armonia con le indicazioni proposte dal Piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia”. Quattro milioni che racchiuderanno marketing – un milione e mezzo lo stanziamento – borse e fiere, di pari importo, Expo 2015, web, duecentomila euro, ed educational, trecentomila. Gocce forse nell’oceano delle cifre di ieri in cui ci si è persi. Senza grande profitto.
Assessore, la gente in Sicilia ha perso fiducia nelle istituzioni, inchieste come “Grandi Eventi” hanno scoperchiato un mondo che va al di là di ogni aspettativa per la gente comune. Cosa può dire a loro?
“Mi sforzo di avere una marcia in più per fare capire che le cose stanno cambiando. Da una lato la mala gestio: è avvenuta in maniera folle, quando riguardo le carte, ripeto, mi sembra follia. Se uno ci pensasse con la mentalità della casalinga, o comunque in modo da attribuire un valore reale ai soldi, non riesce a farsene una ragione. È stata una follia che soprattutto non ha portato alcun benessere o valore aggiunto alla Sicilia. Il mio assessorato deve ancora gestire un debito di quasi novanta milioni”.
Ci sono elementi di rottura in questo senso?
“C’è un nuovo modo di accedere agli eventi che prevede un cofinanziamento, quindi non si finanzia più integralmente e vengono creati meccanismi sani e virtuosi sulla base della qualità, intanto questo”.
Cosa presenta di diverso il Piano di Propaganda 2014 dai precedenti?
“Contiene i punti fondamentali relativi alla promozione del territorio. Presenta un quadro economico di massima di quattro milioni e si divide in diverse azioni, supportate. I due punti su cui ho voluto insistere sono stati quello di valorizzare l’internazionalizzazione, e lavorare per ristrutturare il marketing della Regione Siciliana. Ci sarà anche spazio all’organizzazione di workshop, cultura dell’accoglienza e del bene comune, e naturalmente materiale editoriale e multimediale”.
La comunicazione digitale ed il web sono al centro di una riflessione più specifica, sembra.
“C’è una formazione degli operatori che soffrono il web come antagonista, occorre poi dare ai social media il giusto spazio di promozione dei territori, ho già chiesto la possibilità al Commissario Ingroia di Sicilia e Servizi, di sbloccare il lato informatico della vicenda in modo da avere un sito unico. Allo stesso modo la possibilità di utilizzare internet per l’organizzazione della Promozione coordinati nei nuovi nati distretti turistici”.
Questo piano in termini di risorse è dotato di per sé, e vista la situazione delle casse della Regione pare già una buona notizia.
“Il piano è totalmente finanziato dai fondi europei. La Bit ci costa un quinto rispetto al passato, tutto è conteggiato al millesimo, rimodulato in maniera virtuosa. Dobbiamo focalizzare l’attenzione sulle singole zone, la Regione diventa un po’ un’Agenzia di promozione”.
L’istituzione del Fores, Fondo regionale dello spettacolo, aveva riscontrato il favore di un po’ tutti, ma l’azione di ridimensionamento venuta fuori dopo l’impugnativa cambia tutto. Come si farà ad intervenire adesso ?
“L’emergenza è massima in questo momento per quanto riguarda teatri e cultura. L’ipotesi del Fores era un primo step, l’applicazione del decreto cultura in linea quindi con il governo nazionale. Possiamo ricrearlo, sui teatri dobbiamo garantire le somme per gli stipendi, ma ci attiveremo in tempi rapidi anche per garantire l’attività di funzionamento. Sul Fos abbiamo un problema di debito che incide molto sulle attività. Abbiamo iniziato un percorso virtuoso di risanamento. Oggi avremo giunta, porteremo avanti al questione, la soluzione e ristanziare le somme, il fondo era l’inizio di un percorso”.
Per la Bit di Milano c’è già uno slogan ?
“Stavo pensando a “Intensamente Sicilia”, quello che lascia la Sicilia è questo sapore intenso di tutto quello che c’è, un messaggio a tinte forti per le emozioni create da questa terra. Qui c’è veramente un’unicità complessiva straordinaria”.