Dopo un venerdì di passione, un sabato di festa. La settimana vissuta pericolosamente da Mario Vielmo (fratello di Lorenzo, comandante dell'elicottero dell'Air Panarea) è culminata con la conquista del Lhotse, 8516 metri, la quarta montagna più alta del mondo. La notizia ha impiegato parecchio per arrivare al campo base, le comunicazioni non sono sempre agevoli ma alla fine il successo è stato confermato. L'alpinista di Lonigo, sponsorizzato nel passato da Air Panarea e Hotel Raya di Panarea, ha così raggiunto il suo undicesimo ottomila, dopo una rincorsa durata ben tre anni. Una serie di contrattempi, per ultimo la terribile valanga che ha sconvolto il campo base dopo il terremoto che due anni fa ha messo in ginocchio il Nepal, ha reso vani i primi due tentativi.
Questa volta invece tutto è filato per il verso giusto. Non sono mancate le difficoltà, lo dimostra il fatto che uno dei tre componenti la spedizione ha rinunciato dopo essere arrivato a quota ottomila. Si tratta di Sebastiano Valentini, alpinista di Canazei. Il Lhotse è stato alla fine domato da Vielmo e dal padovano Nicola Bonaiti, il quale è riuscito a darne notizia con uno stringato messaggio inviato con il telefono satellitare alla moglie. Di Vielmo sulle prime nessuna notizia, tanto che si temeva che avesse dovuto rinunciare a sua volta. Invece è stato appurato che la guida alpina ha tagliato il traguardo. «È stato bravo a sfruttare nel migliore dei modi - spiega l'amico Claudio Tessarolo, il giornalista e alpinista giunto in Nepal per seguire le ultime fasi dell'impresa - la finestra di bel tempo che si è aperta, l'ultima di una stagione caratterizzata da periodi prolungati di maltempo in quota».
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