di Claudio Reale
Il blitz in commissione Bilancio porta la firma di Santi Formica. E provoca la reazione del presidente della Regione Rosario Crocetta, ma anche il sì di due esponenti della sua maggioranza, i dem Giovanni Panepinto e Mario Alloro. L’esercizio provvisorio che sta per andare in Aula all’Ars passa in commissione con una sorpresa: una norma, proposta appunto dal capogruppo della lista Musumeci, che anticipa il “semestre bianco” e blocca da subito le nomine nella sanità.
Sulle poltrone-chiave di ospedali e aziende sanitarie è in corso una guerra sottotraccia: il 28 giugno, infatti, scadono i contratti dei manager delle Asp di Agrigento (Salvatore Lucio Ficarra), Messina (Gaetano Sirna), Palermo (Antonio Candela), Ragusa (Maurizio Aricò), Siracusa (Salvatore Brugaletta) e Trapani (Fabrizio De Nicola), del Civico di Palermo (Giovanni Migliore), del Garibaldi di Catania (Giorgio Giulio Santonocito), di Villa Sofia-Cervello (Gervasio Venuti) e del Papardo-Piemonte (Michele Vullo), ai quali si aggiunge il posto lasciato libero da Marco Restuccia al Policlinico di Messina, oggi retto dal commissario Giuseppe Laganga Senzio, e l’incarico affidato provvisoriamente allo stesso De Nicola al Policlinico di Palermo dopo le dimissioni di Renato Li Donni.
Il timore dell’opposizione, espresso esplicitamente negli scorsi giorni, è una raffica di nomine nell’ultimo scorcio di legislatura. Sulla carta, infatti, gli incarichi non possono essere affidati a sei mesi dalle elezioni, previste a ottobre: su questa norma, però, c’è una guerra di interpretazioni, con la giunta che ha anche chiesto un parere all’ufficio legale per capire se piuttosto non sia il caso di nominare solo commissari. Intanto, però, l’assessore alla Sanità Baldo Gucciardi ha accelerato sulle valutazioni di tutti i manager, le “pagelle” stilate con l’Agenas, l’agenzia ministeriale che controlla i servizi sanitari regionali. La norma approvata in commissione, che però deve passare ancora dall'Aula, prevede invece lo stop immediato.
In commissione, così, Crocetta è saltato sulla sedia. Al momento della votazione, il presidente della Regione ha accusato Formica di aver proposto una norma che nulla c’entra con l’esercizio provvisorio, la legge che oggi in Aula dovrebbe concedere a governo e Parlamento un altro mese di proroga per varare la Finanziaria. Tutto inutile: con l’opposizione, alla fine, hanno votato anche due deputati del Pd. L’antipasto di una giornata che si preannuncia all’insegna della tensione è servito.(repubblica.it)