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incidente2Bilancio pesantissimo di un incidente avvenuto sulla A-20, all'altezza di Cefalù. Quattro persone sono morte in un incidente stradale avvenuto poco prima delle ore 17, all'interno della galleria 'Battaglia' sull'autostrada A20 Palermo-Messina, tra Castebuono e Cefalù. Le vittime sono l'autista di un autocompattore, e altre tre persone, tra cui una bambina e i suoi genitori. Secondo le prime frammentarie notizie vi sarebbero anche alcuni feriti. Tre dei quattro morti sono messinesi: Guglielmo Di Maggio, la moglie e la loro bambina di sette anni che adesso si trova nella camera mortuaria dell'ospedale di Cefalù. Dello stesso nucleo familiare, che abitava a Patti (Messina) e viaggiava a bordo della station wagon, un bambino di due anni, trasportato in codice rosso al Di Cristina di Palermo: ha un trauma toracico-addominale e una frattura al femore. Di Maggio aveva una macelleria nel paese del Messinese ed era molto conosciuto.
L'incidente è avvenuto all'interno della galleria «Battaglia», tra Castelbuono e Cefalù, al chilometro 166. Secondo una prima ricostruzione l'autista dell'autocompattatore ha perso il controllo del mezzo all'interno della galleria, ostruendo la carreggiata. Due auto non sono riuscite ad evitare l'impatto e sono finite contro il mezzo della nettezza urbana. Nel frattempo sopraggiungeva un pullman che si è schiantato a sua volta contro le auto e l'autocompattatore. L'autista dell'autocompattatore, morto nell'incidente, si chiamava Rosario Sucato, 26 anni, di
Misilmeri.  Gli altri due feriti gravi sono una coppia che viaggiava sull'altro auto coinvolta nell'impatto: Amedeo Cattarinich, di 75 anni, e Rosa Insana, di 74. Entrambi sono ricoverati nell'ospedale "San Raffaele Giglio" di Cefalù.

aloverdefidanzatadi Antonio Lo Verde

Testimone, e non vittima, di una strage della strada che ti lascia ferite profonde nell´animo. Così mi sento, oggi, a distanza di poche ore da quel terribile incidente nella galleria Battaglia della Messina-Palermo. Ero a bordo dell'autobus di colore rosso che è sopraggiunto alle auto già incidentate e finite contro quell'autocompattore diventato diaframma in galleria. Ero in viaggio assieme alla mia compagna e a tanti passeggeri provenienti da Messina.
Ho capito immediatamente che la morte attendeva qualcuno in quella galleria. Ho sentito e visto scivolare sull'olio di cui era cosparso il manto stradale il nostro pullman. Inesorabile lo scontro con i mezzi già fermi dentro. Ho sentito grida e ho potuto solo abbracciare la mia ragazza per attenuare l´impatto di lei che mi farà padre tra due mesi.
Poi, ricordo il vetro del bus che si spaccava per lo scontro e tante voci terrorizzate. Il coraggio dell'autista della Sais che ci aveva salvati tutti e la sua preoccupazione per chi era rimasto sotto il suo mezzo. Da lì la corsa per uscire da quel bus, temendo un incendio, e poi la sensazione di libertà uscendo dalla galleria. Poi cento chiamate al 118 da parte di tutti noi passeggeri. L'arrivo della prima pattuglia della polizia stradale e la forza di alcuni passeggeri nell'aiutare chi stava dentro le auto fracassate. Il resto è cronaca terrificante.
Una famiglia distrutta e un ragazzo di 26 anni morto sul lavoro. Un povero bimbo, Antonino, sopravvissuto e ferito, trasportato di corsa in elisoccorso. Due anziani feriti gravemente. Ho lasciato per primo il luogo dell'incidente grazie all'agente di polizia Fiduccia del commissariato di Cefalù, che ha voluto accompagnare me e la mia compagna incinta all'ospedale di San Raffaele per controlli precauzionali.
Ma lì nel nosocomio ho visto arrivare i feriti e poi i cadaveri. Lo shock nel sentire che c'era anche una bimba tra i morti, Anna, di otto anni. La tristezza che mi assaliva quando gli infermieri cercavano un vestitino per bambina per comporre la salma di Anna. E poi il pensiero fisso a quel bimbo, Antonino, che mi tiene bloccata la mente anche adesso. La voglia di andarlo a trovare all'ospedale Di Cristina dov'è ricoverato e l'immedesimazione mia per la sua sfortunata vita. Ora spero di poterlo aiutare, anche con un sorriso. Prego Iddio perché gli dia tutta la forza per vivere e crescere anche senza gli affetti dei suoi genitori e della sorellina.

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(VD-FT)

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