di Enrico Martinet

«Conosci il paese dove fioriscono i limoni?», scriveva Goethe durante il primo viaggio in Italia, in fuga dall’aridità della politica. E in Sicilia, in una tempesta di vento, scalò l’Etna. Da Nicolosi, dove da oggi fino a giovedì si svolge il meeting mondiale dell’Uiagm (Unione guide di montagna). L’Etna sarà la meta dell’escursione di martedì. L’Italia è l’unico Paese che ha le guide vulcanologiche. Il loro presidente è Carmelo Ferlito, vulcanologo, professore all’Università di Catania. 

Queste guide dei «monti di fuoco» non possono portare clienti altrove, sono specialisti. Il bianco dei fiori dei limoni che ammaliò Goethe è ora negli arbusti fioriti tra massi di lava. «Qui l’alpinismo è legato all’Etna e chi abita le pendici del vulcano è simile ai montanari delle vallate alpine», dice Ferlito. Nel convegno si parlerà di scalare vulcani e del nuovo corso per patentare 20 guide vulcanologiche, oltre le 20 attuali. Ferlito sarà il docente: «Siamo pochi e la clientela è in crescita». Le mete sono Etna, Vesuvio e Stromboli. Crateri sempre attivi sono quelli siciliani. 

E a Stromboli c’è «Zazà», Mario Zaia, guida storica che viene da Lipari, altre isola delle Eolie. «Iddu», cioè il vulcano di Stromboli, fa parte del suo mondo di emozioni. «Spesso vado da solo. Ogni primo dell’anno, per esempio. Io e il vulcano, nessun altro. Un amore che si ripete: la montagna è così che devi sentirla, altrimenti è meglio che stai giù». Sono in 20 mila coloro che ogni anno, da aprile a ottobre, raggiungono i quasi mille metri della vetta di Stromboli. C’è stato anche Bill Gates. «Zazà» ha guidato lassù il presidente del Senato Pietro Grasso, Carolina di Monaco, i suoi figli. I vip sono di casa nell’isola. Ma «Zazà» parla soprattutto del gruppo di ciechi che da qualche anno guida in vetta. «Emozionante - dice -. Ti insegnano ciò che non hai mai saputo. Stanno in silenzio, ascoltano con i piedi, la pelle. “Respirano” il vulcano, la sua forza, il suo mistero. Una volta ho detto a un gruppo che eravamo in ritardo, che faceva notte. E mi hanno risposto, ridendo: “Non ti preoccupare, noi siamo sempre al buio”». 

Il vulcano è una montagna che offre il mondo sconosciuto della profondità terrestre. «È fantastica, non puoi stancarti - dice “Zazà”-. Ieri eravamo in piazza a vedere i voli degli stormi di falchi che giocano con le correnti calde e ora sono qui tra il bianco e il rosa dei cisti fioriti, il giallo delle ginestre. Scalata da sogno».

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