di Giusy Briguglio

23 milioni e 800 mila euro per i danni delle alluvioni. E' la somma che il Consiglio dei Ministri ha assegnato con Delibera del 19 febbraio a favore delle province siciliane di Messina, Catania ed Enna che lo scorso autunno hanno registrato ingenti danni a causa dei forti temporali che si sono abbattuti sull'isola. Una cifra destinata all'attuazione dei primi interventi, "nelle more della ricognizione in ordine agli effettivi e indispensabili fabbisogni". La somma stanziata fa parte del Fondo per le emergenze nazionali che dispone, per l'anno 2016, di euro 249.000.000, integrato di euro 50.0000.000 e di ulteriori 1.002.647, pari al residuo degli stanziamenti dell'esercizio 2015.

Sono 44 i comuni in provincia di Messina – Nella lista stilata dalla Regione Sicilia con il Dipartimento della Protezione Civile, che hanno subito varie criticità: Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Siculo, Barcellona Pozzo di Gotto, Castelmola, Castroreale, Condrò, Fiumedinisi, Francavilla di Sicilia, Forza d'Agrò, Furci Siculo, Gallodoro, Gaggi, Giardini Naxos, Graniti, Gualtieri Sicaminò, Itala, Letojanni, Librizzi, Lipari, Mandanici, Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Nizza di Sicilia, Pace del Mela, Pagliara, Roccalumera, Rodì Milici, San Filippo del Mela, Sant'Alessio Siculo, Sant'Angelo di Brolo, Santa Lucia del Mela, Santa Teresa di Riva, Savoca, Scaletta Zanclea, Sinagra, Taormina, Tortorici, Torregrotta, Tusa, Villafranca Tirrena. "Soltanto" undici i centri interessati sia a Catania che ad Enna.

«Il territorio delle Province di Catania, di Enna e di Messina – Si legge nella Delibera – è stato interessato da eventi meteorologici di elevata intensità che hanno provocato movimenti franosi, esondazioni di corsi d'acqua con conseguenti allagamenti di centri abitati, gravi danneggiamenti alle infrastrutture viarie, e a edifici pubblici e privati, nonché alle opere di difesa idraulica e del servizio idrico integrato» e ancora che è «necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario finalizzate al superamento della grave situazione determinatasi a seguito degli eventi meteorologici in rassegna».

Strade allagate, torrenti esondati, frane, famiglie evacuate, viabilità compromessa – L'autunno ha messo a dura prova il territorio messinese jonico e tirrenico. Settembre è stato un mese funesto soprattutto per Giardini Naxos, Taormina e gli altri comuni della Valle Alcantara: danni alle città e alle abitazioni, frane sulle linea ferroviaria Taormina-Alcantara, anche la funivia della Città del Centauro ha subìto moltissimi danni. Non è andata meglio nei mesi successivi, quando il maltempo ha proseguito la sua strada verso Messina: a ottobre tra Santa Teresa, Furci Siculo e Roccalumera, sono esondati tre torrenti. Situazione analoga nel versante opposto con l'esondazione del torrente Pace tra Milazzo e Barcellona. A ottobre l'imprevisto che scontiamo ancora oggi: la frana sull'a18 all'altezza dell'abitato di Letojanni. E poi il Capo Alì, le strade agricole, i guasti ai depuratori. Per non parlare dell'emergenza idrica che ha colpito la città di Messina. C'è questo e molto altro nel report inviato dalla Regione per la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza concesso insieme a 24 milioni di euro. Fin qui tutto bene, almeno fino al prossimo autunno.

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