Il M5S alla Camera e all'Ars: "Punto nascita subito o saremo costretti a denunciare il Ministro alla Procura per omicidio colposo
"L'effetto Lorenzin non ha tardato a farsi sentire. La salute non si baratta perché è un diritto inalienabile che deve essere garantito in tutte le regioni d'Italia. Evidentemente per i siciliani non è o non deve essere così secondo Roma. Si ripristini immediatamente il punto nascita di Lipari o saremo costretti a denunciare il Ministro alla Procura della Repubblica di Messina per omicidio colposo".
Mentre in Affari sociali alla Camera, proprio in queste ore, si discute la proposta di legge del Movimento 5 Stelle che assicura l'assistenza completa dei punti nascita nelle località disagiate, adesso, attraverso una nota congiunta, le deputate Di Vita e Grillo del Movimento 5 Stelle alla Camera e i Cinquestelle Cappello e Ciaccio a Palazzo dei Normanni intervengono sulla tragica vicenda accaduta ieri a Lipari dove un bimbo è morto a causa del distacco della placenta. Nella piccola isola il punto nascite è chiuso a causa della riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana.
"La logica dei tagli lineari – concludono i parlamentari M5S – sta mettendo in ginocchio i servizi sanitari ed è inaccettabile che oggi si dia più peso ad un decreto ministeriale o ad uno assessoriale e non alla vita di una donna e di suo figlio. Restiamo in attesa di conoscere l'esito dell'incontro fra l'assessore on. Gucciardi e il Ministro, sperando che si metta la parola fine ad uno degli aspetti più grave della Sanità siciliana".
Lipari – Oltre che ai carabinieri per la morte del bimbo indaga anche l'Asp 5 di Messina.
---All'indomani della morte del bimbo causata dal distacco della placenta, la madre migliora, dopo essere stata ricoverata in rianimazione in prognosi riservata.
Servizio del TGR Sicilia - Edizione del 18 02 2016 ore 14,00
Intanto i carabinieri hanno avviato una indagine dopo aver fotocopiato la cartella clinica (scheda e consulenza sottoscritta dalla ginecologa Valentina Giacobbe) della donna di 46 anni, K.M., dello Sri Lanka, e verificate tutte le chiamate fatte all'elisoccorso del 118. Quando la donna è giunta in ospedale, dopo gli esami di routine è stato accertato che non si sentiva più il battito fetale. La donna straniera, con gravidanza di 31 settimane, soffriva di un disturbo della coagulazione ed era in terapia. Sull'isola però cresce l'esasperazione degli isolani per il punto nascita ancora chiuso.(ANSA)
---Dopo la morte del bimbo in grembo, con la mamma che ha trascorso la nottata in rianimazione con prognosi riservata, ma adesso le sue codizioni sono migliorate ed è stata trasferita nel reparto di ginecologia, i carabinieri hanno avviato una indagine.
E' un atto dovuto. I militari dell'arma hanno fatto un "blitz" in ospedale, a Lipari. Fotocopiata la cartella clinica (scheda e consulenza sottoscritta dalla ginecologa Valentina Giacobbe) della donna di 46 anni, K.M., dello Sri Lanka, e verificate tutte le chiamate fatte all'elisoccorso del 118. Quando la donna è giunta in ospedale, dopo gli esami di routine è stato accertato che non si sentiva piu' il battito fetale.
La signora straniera, con gravidanza di 31 settimane, soffriva di un disturbo della coagulazione ed era in terapia con anti coagulanti. Sull'isola però cresce l'esasperazione degli isolani per il punto nascita ancora chiuso, mentre a Pantelleria (isola con meno abitanti delle Eolie è stato riaperto) e addirittura in altri due centri della terraferma, Bronte e Licata, è stata concessa la deroga dal ministro della salute Beatrice Lorenzin.
Le partorienti eoliane si chiedono "con un cesareo d'urgenza cosa sarebbe successo all'ospedale di Lipari, considerato che da sabato scorso invece di tre ginecologici in servizio è stato destinata solo una unità?".
---I carabinieri in ospedale. Visionata la scheda e la consulenza della ginecologa Valentina Giacobbe.
Ma per quel che è trapelato non ci sarebbero responsabilità: la donna soffriva di un disturbo della coagulazione ed era in terapia con anti-coagulanti. Dopo l'intervento chirurgico all'ospedale di Milazzo, le sue condizioni si possono ritenere buone.
---La donna con una gravidanza di 31 settimane è stata inviata a Milazzo perchè i medici dell'ospedale di Lipari non sentivamo il battito fetale. A Milazzo è stata operata, ma il feto era morto.
---Bimbo morto in grembo per il distacco della placenta. E' accaduto a Lipari, dove i medici hanno chiamato il 118 per trasferire la donna, una quarantenne straniera, all'ospedale di Milazzo. Nell'isola, infatti, tra le polemiche che durano da parecchi mesi, il centro nascita è chiuso a causa della riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana. (ANSA).
--- Una tragedia annunciata. Per il distacco di placenta, bimbo morto nell'utero. Lo hanno accertato i medici del pronto soccorso quando la donna straniera, una signora di 40 anni, K.M., dello Sri Lanka, si è presentata in ospedale. Inutili si sono rivelati i tentativi dei sanitari. Per salvare la vita della donna è stato richiesto l'intervento dell'elisoccorso ed è stata trasferita al nosocomio di Milazzo. Ora sull'isola esplodono le polemiche. La gente è allarmata per l'ospedale sempre piu' in agonia.
I COMMENTI
di Maria Giulia Romagnolo
VERGOGNA ! Vergogna non solo ai nostri miseri governanti ( regionali e Nazionali) ,ma anche a noi, noi cittadini di una vigliaccheria inaudita, noi che subiamo quasi in silenzio, che non riusciamo più a urlare il nostro sdegno,noi che abbiamo ciò che meritiamo!
Adesso vedremo i nostri politici con la solita faccia contrita “ esprimere il dolore” ,leggeremo il solito “ non dovrà succedere più “
VERGOGNA !
Da tanto tempo,da troppo tempo, si parla del nostro ospedale,della sua lenta agonia, si discute, si inviano lettere, si fanno “tavoli tecnici”., senza capire che tutto ciò,ormai, non serve a nulla.
Non serve perché questi nostri politici non ascoltano,vanno avanti per la loro strada,perché a loro interessa solo mantenere privilegi …questa la chiamate ancora democrazia ?
Svegliamoci !
Davanti alla morte di questo neonato,immaginando il dolore di una mamma,di un’intera famiglia, non possiamo più aspettare,non possiamo più chiedere “ per favore” !
La salute è un DIRITTO, l’ospedale di Lipari non deve essere una concessione,è un nostro diritto !
Siamo sette isole,tre comuni,possibile che noi dobbiamo essere cittadini italiani solo al momento di pagare le tasse ?
Salina tace,come se il problema non ci riguardasse.
Chiusi tutti nel nostro piccolo,piccolissimo, mondo.
Siamo EOLIANI, abbiamo ancora dignità e orgoglio ?
O dobbiamo pensare solo al flusso turistico che si prevede per l’Estate ?
Io non ho ricette,non ho soluzioni, non sono un politico, sono solo una cittadina Eoliana.
Troviamo insieme delle soluzioni,delle strategie da seguire, magari utilizzando il web.
Ma troviamole,senza perdere tempo,senza inutili chiacchiere. Facciamo sentire la nostra voce,in modo ben organizzato,INSIEME !
Cosa farei io, con la rabbia che provo questa sera ?
Organizzerei una grande manifestazione a Roma,farei un bel falò con i nostri certificati elettorali,occuperei,bloccherei la città,farei sentire la nostra presenza,il nostro peso …
Farei…
Per favore,FACCIAMO qualcosa !
di Maurizio Pagliaro
Ha ragione la signora Romagnolo a parlare di vigliaccheria comune. Scrivevo , subito dopo la chiusura del punto nascita dell'ospedale di Lipari:- Caro direttore, il suo " ControcorrenteEoliana" di oggi, mette il dito nella piaga. I politici colpiscono sempre con vigore il territorio dell'arcipelago che resta senza identita'.
Non abbiamo identita' di popolo unito. Abbiamo avuto l'occasione di dimostrare la nostra, quando, dopo poche settimane dalla cancellazione del punto nascita dell'ospedale di Lipari, ci sono state le elezioni per l'ARS. In quella occasione, anzichè accogliere i politici che hanno avuto il .....( stavo per dire coraggio ma è solo sfacciataggine ) di venire a fare incetta di voti, non dico di non permettere che gli stessi sbarcassero dai mezzi con cui sono giunti a Lipari, perchè oltre che fessi siamo anche civili, ma lasciarli girare per il corso come dei normali turisti nell'indifferenza totale. Invece (sic.) i nostri, e prendo in prestito un termine ben riuscito di una poesia dialettale del maestro Giardina che vorrei rileggere, "crastuni" sono andati ad accoglierli e ad accompagnarli a elemosinare voti.
Era l'occasione di dimostrare la nostra identita' con il non voto collettivo. Perchè, caro avvocato Ziino, non ci sono politici di destra intelligenti e onesti e politici di sinistra stupidi e ladri o viceversa, ci sono solo politici, è bisogna fare di tutta l'erba un fascio. L'unica ideologia, che li identifica e li accomuna, è la truffa continua e svergognata perpetrata ai danni del popolo, per loro "popolino".
Forse bisognerebbe istituire il reato di truffa al popolo. Hanno l'abilita' di mettere in pratica antichi detti: allunghiamo il brodo, giocare a scaricabarile, moviti femmu ( come dicono a Paterno' ), passarsi la patata bollente, l'acqua vagna e u ventu asciuga; Insomma non fanno nulla , a parte mantenere i loro privilegi, quindi ci derubano. Come dice la signora Romagnolo " MUOVIAMOCI ".
DA FACEBOOK GRUPPO "VOGLIO NASCERE A LIPARI".
di Santino Federico
Caro Saverio, si ricorda di me? Ho cercato di lavorare per ben 26 giorni a Lipari, ma poi, come Lei sa, sono stato dismesso per.....indegnita'!!! Rispondo ad alcuni dei suoi quesiti, in base alla mia esperienza di medico: sin da allora i chirurghi si ribellarono alla equipe mista sostenendo (giustamente) che la loro assicurazione non li copriva per rischi non connessi strettamente alla loro attivita. Inoltre, come è ovvio pensare può verificarsi l'urgenza mentre i chirurghi sono impegnati in altri interventi.
Per quanto riguarda la legalita' di questa disposizione, ahime', lo consente.Per quanto riguarda il continuo cambio di ginecologi presenti sull'isola, cmq, devo dirLe che l'assistenza alla gravidanza dovrebbe confluire , semmai , sulle strutture consultoriali e/o ambulatori per esterni, il medico ospedaliero dovrebbe gestire altre attivita'. Vi sarete accorti che per i medici, la permanenza a Lipari è in queste condizioni professionalmente penalizzante e frustrante, e che essi appena possono...scappano.
Tra l'altro lavorare ( ?) in queste condizioni diventa paradossalmente un pericolo specie per i meno esperti. Potreste proporre all'ASP la stipula con una equipe di ginecologi e pediatri ( ed eventualmente ostetriche)i di un contratto libero professionale per la gestione del punto nascite. Al nord ormai è prassi comune.Per esempio, mio fratello (cardiologo ad Imola) lavora in una associazione di professionisti che ha preso di recente in appalto tutta la cardiologia di un ospedale pubblico ( se non erro, Suzzara prov.Mantova)
Le aziende risparmiano un mare di denaro pubblico e non si vincolano con assunzioni, malattie, ferie, infortuni, TFR e quant'altro. Bisogna però sempre vedere la reale intenzione di chi gestisce il problema. Sono sempre a disposizione per scambi di idee e suggerimenti. Arrivederci ed in bocca al lupo per la Sua/Vostra battaglia
di Saverio Merlino
Mi ricordo ancora il suo intervento, sempre sul punto nascite, quando era in servizio presso l'ospedale di Lipari. L'ho riletto qualche giorno addietro.
NOTIZIARIO delle ISOLE EOLIE ONLINE 21 novembre 2011
Lipari&punto nascite. Botta e risposta tra Saverio Merlino e il ginecologo Santino Federico
Lipari – Dopo la nota di Saverio Merlino sulla situazione dell’ospedale e in particolare del punto nascite, si registra un botta e risposta con il nuovo ginecologo Santino Federico. Riportiamo il confronto:
di Santino Federico
I medici ginecologi garantiscono la loro presenza in doppio turno (con ovvi disagi familiar)i giorno e notte per fronteggiare qualsiasi situazione di emergenza. Per la routine, invece, chiedetevi, per favore come mai le gravide si facciano seguire altrove e rifiutino (come accaduto) il ricovero.
Saverio Merlino: Ne prendiamo atto e ne eravamo certi dell’impegno dei ginecologi (abbiamo fatto una una battaglia per avere la presenza di professionisti qualificati e di notevole esperienza). Sui disagi familiari, mi dispiace, ..li subiamo un po tutti per il proprio lavoro e per l’impegno professiomale e sociale. Mi domando però, come mai continuiamo a parlare di emergenza?
E i parti normali? Continuano a non essere assicurati? Per piacere ci spiegate perchè visto che il dott. Poli continua a dire che si può tranquillamente partorire? Su perchè poi le gravide si fanno seguire altrove mi viene una risposta ovvia: sino a 15 giorni fa chi li doveva seguire a Lipari?
Ritengo che ciò scaturisce dal fatto che le future mamme, ormai da mesi,non avendo riferimenti a Lipari, si sono fatte seguire da altri medici ginecologi. Del perchè hanno rifiutato il ricovero non so, penso, però, che questa situazione di incertezza non aiuta nessuno, tanto meno le partorienti. Diamo fiducia, parliamo con le mamme, rassicuriamole, facciamole capire che a Lipari si può nascere in tranquillità e in sicurezza senza ma e senza se…e sono convinto che le eoliane e gli eoliani ringrazieranno e saranno eternamente grati a chi si adopererà affinchè ciò accada.
Santino Federico: Noi non possiamo reclutare le donne in giro per l’isola! Fatele venire in ospedale a chiedere e dscutere. Noi possiamo mettere al loro servizio la nosta esperienza valutando assieme i casi da trattare qui e quellli,comunque rari, da inviare a strutture più attrezzate. Da quel po’ che ho visto, le gravide isolane sono state immesse in un circuito speculativo con continui viaggi, decine di ecografie e visite inutili!!!
IL PARTO NON E’ UNA MALATTIA!! Immaginate l’avvilimento di chi, abituato a lavorare, si trova costretto ad oziare ridotto al rango di usciere e telefonista degli elicotteri del 118!!
di Saverio Merlino
Mi fa piacere che il dott. Federico, che non ho il piacere di conoscere, si è inserito, nel dibattito e l’ha fatto in modo corretto, incisivo e nella giusta direzione. Leggere, da un professionista affermato, certe dichiarazioni ci fanno ben sperare ma, ritengo, non devono essere le sole e auspichiamo, tutti, che l’attuale triste momento del Centro Nascite di Lipari passi presto e che lo stesso dott. Federico non si scoraggi, non molli anzi diventi punto di riferimento delle partorienti eoliane.
Le mamme di Lipari e le famiglie in procinto di un lieto evento vogliono sentire parole rassicuranti e non parole preoccupanti o quanto meno dubbiose (forse l’atteggiamento peggiore). Non illudiamole. Che il parto non è una patologia l’ho scritto in diverse occasioni e l’ho detto, in primis, anche pubblicamente all’Ass. Russo e all’ex direttore Giuffrida.
Mi dichiaro disponibile a organizzare, magari fuori dall’ambiente ospedaliero, un incontro tra le future mamme che vorranno partecipare (sicuramente tutte) e il ginecologo dott. Federico se lo ritiene opportuno e dà la sua disponibilità. Sarebbe molto importante e un bel passo avanti…..