tassa soggiornoIn Sicilia sono 40 i Comuni che hanno istituito la tassa di soggiorno o quella di sbarco. Secondo la legge, nell’Isola, sono 313, cioè l'80% del totale, i comuni ad aver i requisiti necessari per applicare la tassa ma alla fine sono solo 40, quindi appena il 10% quelli che lo fanno. Da Favignana e Taormina, ma anche capoluoghi come Palermo, Catania, Ragusa e Siracusa. Un numero che però basta alla Sicilia per classificarsi come la prima regione del Meridione con più centri che fanno pagare la tassa ai turisti, anche se ben lontana dai 116 centri del Trentino, i 114 del Piemonte e i 109 della Toscana che occupano le prime tre posizioni.

Il problema, però, anche in Sicilia è dove va a finire il gettito di queste imposte. A sottolineare l'esigenza di monitorare l'utilizzo delle tasse di soggiorno e di sbarco, è l'assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Cleo Li Calzi. “Sono strumenti importanti a disposizione delle amministrazioni locali – dice Li Calzi a MeridioNews - che però vanno utilizzati per gli obiettivi per cui sono stati ideati. Abbiamo invece la sensazione che ci sia chi faccia affidamento a tali entrate per coprire carenze di bilancio”. Per questo motivo, l’assessore intedne approfondire la questione anche se si tratta di una materia di competenza dei Comuni. “Ho scritto agli uffici regionali – spiega - affinché si creino le condizioni per avere una fotografia complessiva della spesa proveniente dalle tasse di soggiorno e di sbarco così da poter interloquire con l'Anci sul tema”.

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