Stromboli – “Ora basta!”. Nella vulcanica isola delle Eolie esplode la protesta. Gli isolani non ne possono piu’ di essere invasi giornalmente da circa 5 mila turisti “mordi e fuggi” con i barconi provenienti dalla Calabria e dalla Sicilia nel “Faro del Tirreno” che è a rischio per le continue eruzioni dello Stromboli (in passato vi fu anche lo “tsunami”, per fortuna in pieno inverno con ingenti danni a case, negozi ed alberghi). I vaporetti ogni giorno sono circa una trentina. Attraccano nel piccolo porto di Scari creando problemi anche ai mezzi di linea (aliscafi e traghetti). Sovente sono anche costretti a ritardare le operazioni di sbarco e imbarco passeggeri. Addirittura sulle spiagge, in barba alle leggi sulle navigazione mettendo anche a rischio i bagnanti.
Claudio Utano, coordinatore del Pd di Stromboli, ha inviato un dettagliato esposto al prefetto di Messina, al sindaco di Lipari e alla Capitaneria di Porto. “Questa situazione – ha denunciato Utano - non è piu’ sostenibile e al piu’ presto deve essere posto un rimedio. L’approdo e la movimentazione di migliaia di persone contemporaneamente, sia al pontile che lungo il litorale, soprattutto attraverso barche private, è nettamente superiore a qualsiasi norma di sicurezza dettata all’isola dalla Protezione civile dopo le situazioni eruttive e di maremoto di qualche anno fa. Avviene senza regole e senza controllo, contro un progressivo deterioramento delle condizioni igienico-sanitarie, di abitabilità, nonchè di sicurezza sull’isola”.
“Ricordiamo – puntualizza il coordinatore piddino – che negli ultimi anni si sono verificati tre eventi vulcanici di rilievo, non prevedibili e potenzialmente pericolosi, tali da tenere Stromboli in costante stato di “emergenza” e per tale motivo la comunità isolana, che ben conosce questo aspetto, si chiede con preoccupazione il perché di questa mancata regolamentazione e come possa reagire una moltitudine di persone non preparate (turisti occasionali), se non con l’incontrollabile panico collettivo. Le amministrazioni locali, ad oggi, non risulta abbiano predisposto un piano di gestione del turismo di massa sull’isola, trascurando il sempre piu’ intenso traffico privato dei barconi, e pertanto richiediamo a Voi quale organo debba farsi carico o essere obbligato a farsi carico della predisposizione delle contromisure adatte a mitigare, ordinare, prevenire, l’impatto di una quotidiana e ingestibile concentrazione di persone su di un territorio di piccole dimensioni e di alta criticità e l’altissimo rischio conseguente”. “E’ chiaro – conclude il coordinatore Utano – che una situazione del genere è sempre piu’ insostenibile e che useremo qualsiasi mezzo, affinchè sia ripristinata sull’isola una situazione di sicurezza e di corretta gestione”.
Il sindaco Marco Giorgianni per ridimensionare lo “sbarco selvaggio degli escursionisti”, oltre che a Stromboli, anche a Panarea, Vulcano e Lipari, ha richiesto anche al governo Renzi di aumentare a 5 euro (invece che un euro e 50) il ticket solo per questa tipologia di turismo. Fino ad ora però tutti hanno fatto “orecchie da mercante”.