di Sergio Rame
Un allarmante resoconto dei debiti contratti dall'esecutivo regionale negli anni piomba addosso alla Giunta e all'assemblea regionale proprio quando si trovano alle prese con le intricatissime questioni della legge di stabilità e soprattutto con il bilancio che il governatore Rosario Crocetta non si è ancora degnato di presentare anche se manca poco alla conclusione dell'esercizio provvisorio fissata per fine mese.
Quelli che gravano sulla Regione siciliana sono mutui accesi nel passato. Al 31 dicembre 2013 il debito si aggirava sui 5 miliardi. Successivamente, nel novembre 2014 per finanziare la spesa corrente è stato necessario un indebitamento per 606 milioni 97mila euro. L'ultimo finanziamento è stato contratto per saldare il debito della pubblica amministrazione con le imprese nel settore sanitario: un ulteriore debito da un miliardo 776 milioni 547 mila euro. A questo punto la Regione siciliana potrebbe essere costretta a contrarre un nuovo mutuo per portare il bilancio al pareggio, se le trattative con Roma, dalla quale la Sicilia attende le principali risorse a copertura del documento contabile, non dovessero nelle prossime ore andare in porto.
Oggi le opposizioni all'assemblea regionale hanno chiesto a Crocetta "un'operazione trasparenza" invitandolo a riferire in Aula sullo stato reale dei conti pubblici e dichiarare se la Sicilia sia o meno in default tecnico.