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Salina - I biologi del "Delphis Aeolian Dolphin Center" che ha sede nella seconda isola delle Eolie, durante le consuete uscite di monitoraggio di cetacei e tartarughe, stanno registrando un aumento delle osservazioni di tartarughe marine. In questo periodo, il mare delle Eolie appare particolarmente popolato, ed ogni volta che le condizioni meteo marine lo consentono, si osservamo decine di individui fermi in superficie.

In un recente studio realizzato dallo stesso centro i Salina, è emerso che negli ultimi sei anni, vi è stato un aumento della presenza dei cetacei, e soprattutto delle tartarughe marine nelle acque che circondano l'Arcipelago. Tra gli esemplari segnalati figurano delfini, capodogli, balenottere e tartarughe marine. Il centro Delphis, studia la biologia, l'etologia, la genetica, e salvaguardare il loro stato. Fino agli anni Sessanta gli studiosi pensavano che la tartaruga fosse un animale sordo e silenzioso, poi è stato dimostrato che almeno 47 specie di testuggine emettono suoni con funzioni sociali e riproduttive. A sostegno del ruolo importante che i versi hanno nella vita di questi animali, un team di ricercatori messicani e brasiliani ha registrato sulle spiagge di Oaxaca, in Messico, i suoni provenienti da 12 nidi di uova di tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). Le registrazioni sono iniziate il 51esimo giorno dall'incubazione, quando le orecchie sarebbero già in grado di percepire i rumori, e hanno messo in luce che i piccoli, fin dal loro stato embrionale, emettono quattro tipi diversi di suono. Questi versi si alternano attraverso i gusci e perdurano fino alla schiusa, dimostrando che i cuccioli si "parlerebbero" coordinandosi sul momento della nascita. Innanzitutto scavare tutti insieme nella sabbia facilita l'uscita in superficie dal nido, evitando ai cuccioli di sprecare preziose energie. In secondo luogo, il fatto di muoversi in gruppo sulla spiaggia diminuisce notevolmente la probabilità di essere cacciati dai predatori. Infine, la schiusa collettiva richiamerebbe l'attenzione degli adulti, che possono così condurre i piccoli in blocco durante la migrazione.

 

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