L'ultimo a svegliarsi e a intimorire la popolazione con eruzioni di magma e lava incandescente, di lapilli colorati e cenere è il vulcano Villarica, 750 chilometri a sud di Santiago del Cile: dopo 15 anni di inattività lo scorso 2 marzo il grande vulcano, alto quasi 3mila metri, ha cominciato a sputare fuoco dal suo ventre, costringendo più di 4mila persone a evacuare per le frane e gli allagamenti, provocati dallo scioglimento della neve che lo ricopre. Ovunque nel mondo sono presenti numerosi vulcani attivi, alcuni dei quali particolarmente spettacolari; tra questi dieci sono in Italia e due, bellissimi, in attività persistente: l'Etna e lo Stromboli. Ecco un personale e, di conseguenza, limitato elenco delle montagne in eruzione più scenografiche, cominciando proprio dall'Italia.
1. Etna, Sicilia. E' il vulcano attivo più alto d'Europa con 3.350 metri d'altezza, un diametro di 45 chilometri e le pendici che arrivano fino al mare, a sud di Catania. L'ultima spettacolare eruzione dell'Etna risale all'estate del 2011 ma in realtà la lava incandescente zampilla con una certa continuità dal suo cratere sul fianco orientale mentre lapilli e cenere fuoriescono lungo la parete occidentale della valle del Bove, l'ampia conca sul versante orientale della montagna, a 1.600 metri di quota. A ogni eruzione il paesaggio dell'Etna cambia fisionomia, creando depressioni, gole più profonde e valli nuove; da lontano invece lo spettacolo della montagna, imponente con il suo cono fumante, regala sempre le stesse emozioni. D'inverno sul vulcano si scia su piste che regalano scorci sul mare di Taormina e, nei giorni più limpidi, sulle coste della Calabria; d'estate, invece, si sale in vetta su percorsi segnalati, sicuri e accessibili a tutti, da fare a piedi, in fuoristrada o in mountain bike, lungo vallate ricoperte di lava e sassi e tra foreste di castagni, faggi, pini e prati in fiore.
2. Stromboli, Sicilia. L'attività eruttiva dello Stromboli, il vulcano più attivo delle isole Eolie, regala spettacoli emozionanti e unici: la colata di lava solca la Sciara del fuoco, il ripido pendio di lapilli e scorie incandescenti, e sfrigola in mare che ribolle fino al largo. In anni di eruzioni nella parte alta della Sciara del fuoco si sono aperte molte bocche eruttive che hanno formato un ampio campo lavico, da dove si sono diramati diversi bracci di fuoco. Qui, lo spettacolo della lava incandescente è assicurato.
3. Eyjafjallajokull, Islanda. E' il vulcano islandese dal nome impronunciabile che cinque anni fa ha bloccato il traffico aereo di mezza Europa per le dense nubi di polvere e detriti che ricoprivano il cielo. E' il quinto dei ghiacciai islandesi per estensione - circa 100 chilometri quadrati – e sorge nella parte meridionale dell'isola, a nord del villaggio di Skógar. La parte terminale a sud del ghiacciaio-vulcano è ricoperta di cascate mentre due delle lingue del ghiacciaio, Gigjökull e Steinsholtsjökull, terminano in laghi glaciali dove si possono ammirare piccoli iceberg galleggianti.
4. Tavurvur, Papua Nuova Guinea. Si contano numerose eruzioni esplosive sull'isola della Nuova Britannia Est, in Papua Nuova Guinea: qui, nei pressi della città di Rabaul, il vulcano Tavurvur erutta ancora lava e cenere dal 2009, quando a causa di lava e magma incandescente vennero evacuati numerosi villaggi. L'eruzione più forte e spettacolare dell'ottobre del 2006 provocò la fuoriuscita di un pennacchio di ceneri che raggiunse una altezza di 18 chilometri e che ricadde in mare.
5. Kilauea, Hawaii. Nella lingua locale il nome del vulcano Kilauea, sull'isola di Hawaii, significa "nuvola di fumo che sale": a sud di Hilo, il Kilauea è uno dei 5 vulcani e il più attivo dell'isola di Hawaii, la più recente e grande dell'arcipelago. Le continue eruzioni del vulcano, basso e poco pendente, provocano fuoriuscite di fuoco e lava nelle acque bollenti del Pacifico, che si trasformano in immense nuvole di gas e di vapore. Fanno parte della grande caldera anche il Pu'uO'o, cono vulcanico attivo da trent'anni, e il cratere Halema'uma'u, perfettamente circolare.
6. Monte Merapi, Indonesia. Le eruzioni continue del monte Merapi, sull'isola di Giava, sono molto potenti e distruttive: è il vulcano più attivo dell'Indonesia e gli studiosi lo hanno catalogato come tra i più pericolosi al mondo, soprattutto per la presenza di numerosi villaggi sui pendii, coperti di vegetazione. Le fuoriuscite di magna e fuoco del vulcano conico sono, di conseguenza, spettacolari con colate di lava e, in molto tratti, di fango.
7. Krakatau, Indonesia. Anche le eruzioni del vulcano Krakatau, sull'isola indonesiana di Rakata, sono molto violente e pericolose. È stato documentato che l'eruzione del 27 agosto 1883 provocò quello che presumibilmente fu il rumore più forte mai udito sul pianeta, un boato avvertito a quasi a 5mila chilometri di distanza. Il vulcano da allora non ha mai smesso di sputare fuoco e cenere, liberando gas caldi, rocce e lava. L'ultima grande fuoriuscita risale al 2011 e la colonna di fumo non ha mai lasciato l'isola indonesiana.
8. Erta Ale, Etiopia. In Etiopia l'Erta Ale è il vulcano più attivo e spettacolare dell'omonima catena, nel triangolo africano di Afar. Le eruzioni sono continue e una spirale di fumo esce da un lago lavico all'interno del cratere. In realtà i laghi vulcanici sono due, a una profondità di 165 metri dal bordo del cratere: uno di cento metri di diametro molto attivo nel cratere settentrionale e un lago di 65 metri di diametro, meno attivo, in quello centrale. Dalle ultime eruzioni è ricomparso anche una lago dal cratere meridionale il cui livello cambia da un mese all'altro.
9. Tungurahua, Ecuador. Il suo nome in lingua quechua significa "gola ardente o di fuoco": nelle Ande dell'Ecuador, a 140 chilometri da Quito, il Tungurahua è uno dei vulcani più potenti e in continua attività dal 1999. Da allora esplosioni di cenere, roccia e magma hanno terrorizzato gli abitanti dei circostanti villaggi, causando vittime e danni. Nel luglio 2013 le esplosioni hanno provocato lanci di cenere fino a cinque chilometri d'altezza.
10. Popocatepetl, Messico. E' il gigante di fuoco, il grande vulcano messicano di 5.400 metri d'altezza, che sorge ad appena 70 chilometri a sudest di Città del Messico e che emette lava e cenere dall'età precolombiana. Il vulcano, che ha una forma conica con ghiacciai perenni vicino al cratere, è conosciuto soprattutto per gli antichi monasteri del XVI secolo costruiti sulle sue pendici, dichiarati nel 1994 Patrimonio dell'Umanità. L'ultima grande e spettacolare eruzione risale al 2011.
Dopo più di mezzo anno dal momento in cui il sindaco di Lipari Marco Giorgianni ha firmato l’ordinanza di divieto di accesso oltre quota mt 300, a causa della straordinaria colata lavica che ha interessato la Sciara del fuoco, si parla finalmente di una possibile riapertura dei sentieri in direzione del pizzo sopra la fossa. Infatti durante le ultime settimane, l’osservazione di emissioni di cenere proiettata dai crateri sommitali è stata accompagnata sporadicamente dalla fuoriuscita di materiale incandescente. Questa è la testimonianza riportata dagli abitanti e da i gruppi di escursionisti fuori stagione che si sono recati in zona Sciara del fuoco durante queste ultime settimane d’inverno. Questa serie di eventi, per un Vulcano come Stromboli, potrebbero significare un segnale di risalita del magma verso i crateri sommitali, con una conseguente ripresa della sua “normale” attività’ esplosiva e l’auspicata riapertura delle escursioni verso la cima di questo vulcano fra i più attivi del pianeta. In vista della stagione estiva, fra gli abitanti si auspica una nuova ripresa della normale attività Stromboliana, fulcro di grande attrazione turistica e attività economica dell’Isola, nonché di tutto l’arcipelago Eoliano.