cameracommercioL'addio alla Camera di Commercio è ormai a un passo. Il futuro è l'accorpamento a quella di Catania. E pare sia un futuro ormai prossimo. Sintomatico è l'esito del tavolo riunitosi alla presenza dell'assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri. Quest'ultima, fino a ieri sera, ha cercato di ricomporre la frattura tra Confindustria, da una parte, e categorie dei commercianti e degli artigiani, dall'altra. Ma niente da fare. E considerato che Enna ha deciso di andare con Palermo, la strada sembra ormai segnata.

Un'ulteriore conferma arriva da una serie di "cinguettii" del solito Beppe Picciolo. "#CCIAAMessina: prevarranno divisioni e antichi rancori, piccoli interessi prima di tutto. Strada tristemente segnata: accorpamento Catania!". scrive su Twitter, tra le altre cose, il capogruppo del Pdr, all'Ars.

Come evidenziano le dichiarazioni, sempre di ieri, di Alfredo Schipani e Carmelo Picciotto, non esiste la benché minima unione d'intenti. Per potere decidere in autonomia di che morte morire, occorrerebbe ricostituire gli organi collegiali dell'ente camerale. La prospettiva iniziale poteva essere quella di riunirsi a Enna, al fine di costituire il quorum necessario di 80mila imprese richiesto da Unioncamere. Sembra, tuttavia, che – alla luce della pressoché inesistenza di una vocazione industriale nel Messinese e di una conseguente condizione di minoranza rispetto ad artigiani e commercianti – Confindustria prediliga la strada etnea. Una soluzione che le conferirebbe maggiore potere di contrattazione anche a livello nazionale. In pratica, la Sicilia, in generale, e Messina, in particolare, si riducono ancora una volta a meri pedoni nella scacchiera degli equilibri romani.

Dall'altra parte, Confcommercio e le altre sigle tendono per la salvaguardia della Camera di commercio di Messina. Ma sembra, ormai, una battaglia persa. Come conferma, sempre su Twitter, lo stesso Picciolo, la Cciaa di Enna ha scelto Palermo: "#CCIAAMessina scelte Camerali definitive: accorpamento Enna con Palermo. #Messinadecidonoaltri". Poi, in linea puramente teorica, il tavolo regionale dovrebbe deliberare nel rispetto delle singole proposte degli enti. Ma Messina, stando così le cose, non offrirà mai una soluzione univoca, non essendo nemmeno capace di esprimere un nuovo consiglio camerale. Ed è così che si spalancano i caselli della A18, in direzione Catania.

LA REAZIONE.

di Luca Chiofalo

Associazioni di categoria e politici fermi al 900' preparano la "crociata" per salvare dall'accorpamento con Catania, (prevista a breve nell'ottica di una riduzione dei costi), la Camera di Commercio di Messina...
Nei fatti, i piccoli commercianti (stragrande maggioranza del settore) si accorgono della sua esistenza solo quando esige il tributo annuale, ma a qualcuno, evidentemente, torna ancora utile...
Domanda: codesti rappresentanti quali interessi difendono...?

virgona.jpg