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A Vulcano, l’isola dal mare che bolle, con la pozza dei fanghi termali in attesa di riapertura, visto che i tecnici dell’Ingv hanno verificato che i valori del gas sono ritornati normali, e con un cratere in dormiveglia, saranno effettuate delle ricerche per risorse geotermiche. Il progetto è denominato “Pietre Cotte”. Ed è stato presentato dalla società “Geolog srl”, amministrata da Antonio Calleri di San Giuliano Milanese all’assessorato regionale per l’energia e dei servizi di pubblica utilità. Si tratta “di indagini geofisiche con approntamento di una postazione per perforazione pozzo geotermico”.

Non è la prima volta che nell’isola eoliana vengono fatte di queste ricerche. Lo studio pubblicato sulla rivista Global and Planetary Change ha gettato le basi per un concreto sfruttamento delle risorse geotermiche di bassa e alta entalpia. E le Isole Eolie sono state definite idonee. “Avere a disposizione studi del genere – hanno commentato gli studiosi Giovanni Floridia e Marco Viccaro del dipartimento di Scienze biologiche geologiche e ambientali dell’Università di Catania.- può solo accelerare la transizione verso l’utilizzo sostenibile di risorse energetiche green come il calore presente nel sottosuolo”.

Nel cono attivo di Vulcano (cono della Fossa) con il cratere storicamente attivo, che si trova a pochi passi dal’abitato del porto, si nota la lingua di lava riolitica conosciuta come "Pietre Cotte" che, traboccando dall'orlo craterico, si è arrestata appena raggiunta la base del cono, durante un'eruzione nel 1739. Inoltre è ben visibile, sul versante più basso del cono, il deposito piroclastico grigio scuro dell'ultima eruzione, nel 1888-1890.

La sua frequente attività nell'epoca classica ha ispirato i greci di supporre che il Dio di Fuoco, Efesto, lavorasse nella sua forgia all'interno del cono attivo, ora conosciuto come "cono della Fossa". L'isola di Vulcano consiste in tre diversi edifici vulcanici, parzialmente distrutti da collassi calderici. La parte meridionale dell'isola è costituita dal "vulcano Primordiale", troncato dalla caldera del Piano. Verso nord si trova l'edificio di Lentia-Mastro Minico, che è stato largamente distrutto dal collasso della caldera della Fossa, circa 14 mila anni fa.

Questa caldera contiene il cono della Fossa, formatosi negli ultimi 5500 anni. La parte più settentrionale dell'isola è la penisola di Vulcanello, la cui formazione comincia con un'eruzione sottomarina nel 2° sec. a.C., portando alla nascita di un'isola nello stretto fra Vulcano e Lipari. Le ripetute eruzioni di questa nuova isola la fanno crescere, e nel medioevo essa si unisce all'isola di Vulcano. L'ultima eruzione di Vulcanello risale al XVI secolo.

Dalla fine dell'ultima eruzione, Vulcano si trova in uno stato di quiete eruttiva, ma questo "sonno" è a volte disturbato da crisi di attività sismica e aumenti nelle emissioni di gas e temperature fumaroliche, la più recente è stata a fine 2021.

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