di Barbara Vergnano
SALINA isola green. L’isola di Salina è un green case history, interprete e anticipatrice di un turismo consapevole e sostenibile fin dai primi anni 90. La scelta del sindaco Riccardo Gullo di attrezzare il primo porto turistico per aumentare l’affluenza sull’isola invece che costruire strutture, i finanziamenti ben recepiti per il restauro di vecchi ruderi nell’ottica di migliorare l’accoglienza e le strutture ricettive, un rigido controllo pubblico e privato che ha evitato abusi edilizi e ristrutturazioni non filologiche ne hanno fatto un luogo magico che non ha perso il suo fascino antico. Sempre con Riccardo Gullo sindaco si fece l’ammodernanento della Centrale idrica per contrastare lo spreco e l’istituzione della Riserva ( 1986) a conservazione della natura. Era naturale e conseguente che l’isola recepisse le indicazioni regionali e le esigenze di atteggiamenti green in tutti i settori. Già alcuni anni fa fece da apripista un agricoltore appassionato ed esperto, Biagio Rantuccio, che comincio’ a coltivare terreni seguendo i dettami dell’agricoltura biologica, un metodo agricolo “volto a produrre alimenti con sostanze e processi naturali che tende ad avere un impatto ambientale limitato, in quanto incoraggia a usare l'energia e le risorse naturali in modo responsabile”. Oggi chi vive o passa le vacanze a Salina può contare su prodotti locali, ovviamente stagionali, provenienti dagli orti di Biagio. A lui va riconosciuto anche il merito di essere consulente tecnico degli orti gestiti dai bambini delle scuole elementari e medie.
“Meglio cominciare ad agire bene fin da piccoli” ci dice Biagio sorridendo, come fa sempre quando parla della sua terra. Ma ascoltiamo Giuseppe Siracusano, vicesindaco di Malfa con deleghe al turismo, commercio, beni culturali e trasporti e proprietario del Hotel Ravesi, presidente dell’Associazione degli albergatori Salina isola verde, su cosa di concreto è stato fatto su questi temi e com’è stato recepito dalla popolazione. “Già dal 2018 si organizzano i Green Salina Energy Days finalizzati alla transizione energetica dell’isola, in occasione della EUSEW - settimana europea dell’energia rinnovabile.Salina è una delle sei isole europee che nel 2019 sono state designate EU PILOT ISLAND – isole pilota! E nel 2022 Salina è stata sede di Green Salina Energy Days 2022: “Accelerare la transizione energetica nelle isole minori”. 15 Settembre 2022 , ci racconta Siracusano, tre giorni dedicati alla transizione energetica delle isole minori, con la presenza di Filippo Martines, energy manager dei Comuni dei Salina, dell’Associazione degli Albergatori “Salina Isola Verde” e dell’Associazione culturale “Didime ‘90” con il patrocinio e la sponsorizzazione di ENEA, Dipartimento Regionale dell’Energia, ENEL SpA, dei Comuni di Leni, Malfa e Santa Marina Salina, consorzio europeo NESOI, ed è stata inserita tra le iniziative di “Italia in Classe A”. Nel maggio 2023 ha avuto luogo la sesta edizione della manifestazione Green Salina Energy Days, la due giorni dedicata alla transizione energetica delle isole minori, con la novità, quest’anno, della prima edizione del Blue Island Day, realizzato in collaborazione con la Commissione Europea.
L’iniziativa organizzata dall’Associazione Isole Sostenibili e promossa da ENEA, Regione Siciliana ed ENEL, con il supporto dei Comuni di Leni, Malfa e Santa Marina Salina, consorzio europeo NESOI, Marevivo, Fondazione Messina, l’Assemblea Territoriale di Messina, gruppo Caronte/Siremar e Patto dei Sindaci, nasce nell’ambito del progetto Salina Isola Pilota UE per la Transizione Energetica e figura tra le attività di Italia in Classe A, la campagna nazionale di formazione e informazione sull’efficienza energetica promossa dal MASE e realizzata dall’ENEA”Dunque gli intenti sono chiari”. Ma cosa è stato fatto concretamente e qual’è la ricezione degli abitanti dell’isola? Quanti hanno colto o recepito l’ orientamento delle Amministrazioni? - chiediamo al vicesindaco Siracusano. “Abbiamo avuto molte soddisfazioni sia sul tema della spazzatura differenziata che sulla mobilità elettrica. Riguardo al primo tema il passo da compiere ora è il compostaggio domestico, che in un’isola come la nostra è facile e davvero doveroso perché tutte le famiglie hanno spazi esterni. In quanto al secondo, cioè ai motorini elettrici, l’Amministrazione ha destinato a questi mezzi molti fondi del PNRR e questo ha facilitato la transizione.
Oltre al buon esempio, e lo sottolineo”. Infatti molti imprenditori locali hanno scelto questa strada e i paesani si sono allineati. “Evitando l’ambientalismo salottiero e la cultura triviale - aggiunge Siracusano - ora bisogna che si faccia uno scatto culturale da parte dei privati sul tema degli impianti fotovoltaici, anche se il maggiore problema sono i ritardi nella produzione di energia pulita”. E questo non è da imputare ne’ alle Amministrazioni ne’ alle persone. Salina è molto “avanti” in questo campo ed il prossimo obbiettivo è la costituzione di una comunità energetica e solidale, che non lasci indietro nessuno”. Sentiamo anche le opinioni di un tecnico, Filippo Martines, energy manager dell’isola di Salina. A lui chiediamo notizie sugli impianti fotovoltaici, che attualmente non sono sufficientemente recepiti dalla popolazione “Il problema sono i costi da affrontare, per alcune famiglie troppi alti. È necessario avviare processi virtuosi per arrivare ad una comunità energetica solidale che non lasci indietro nessuno”. E che cosa è esattamente il biodiesel di cui si parla molto? “Si tratta di un prodotto di origine vegetale adatto ad essere utilizzato nei gruppi elettrogeni delle centrali Enel di Salina. Questi prodotti sono considerati fonti rinnovabili perché emettono la CO2 che hanno immagazzinato nel loro ciclo di vita. Quindi a bilancio nullo. Ora dipende dall’ Enel l’attuazione e confidiamo che avvenga entro il 2030. Anche noi!