Aidos, la Dea della vergogna. Opera del maestro Paolino Spada
Cari amici lontani e vicini,
la notte dei giornali di una volta è l’alba di oggi perché ormai conosciamo tutto, comprese le emozioni del giorno che nasce ereditate da quelli precedenti. Si può essere in giro preoccupati o eccitati perché ogni momento della vita del Notiziario é difficilmente ripetibile anche quando la testa è fra le nuvole dei pensieri da sembrare cannoli ripieni al massimo e pronti a litigare con la dieta. Nel giornalismo moderno i muscoli creano spazio al coraggio per muoversi d’anticipo senza offrire la schiena. L’idea conta più del talento, come il “pane e pumadoru” del mattino e “na vivuta to sicciu d’acqua da isterna”. Una piccola scienza che aumenta ulteriormente conoscenza e desiderio. Oggi che non esiste più il giornale in quanto tale, esistono marchi che hanno a disposizione network con dentro ogni cosa: il sito, la tv, il podcast, la radio e l’autorevolezza. Il vantaggio del Notiziario passa dal mestiere che dura da mezzo secolo senza invecchiare. Oggi le tempistiche dei quotidiani lasciano 2 secondi per riflettere e due per costruire le domande: "qual è la vera notizia di oggi? E quale libertà d'opinione avrà?”. I grandi tenori del giornalismo capiscono il presente ma non intuiscono il cambiamento. Quanto bisogna andare incontro alla gente che legge, che si fa propaganda da sola ma deve essere stimolata per dire cosa vuole con il proprio di più...in un ruolo in cui bisogna essere ambigui. Il Notiziario è l'amico della vita, è una poesia che sfocia nel risultato. Oggi i giornalisti badano alla convenienza, la sincerità è scomoda e divisiva. Solitamente, chi scrive per mestiere preferisce evitare problemi e incassare. La nostra verità ha colpito sempre noi ma il Notiziario resta il fedele amante della vita, un grande divertimento con il nostro linguaggio inimitabile da descrittori malpensanti…
Lipari, deceduti Pino Mandarano e la signora Angela Finocchiaro