di Michele Balistreri
Si avvicina l’estate e si susseguono i riconoscimenti per le località turistiche siciliane, stavolta è il “The Guardian“ ad inserire l’isola di Salina tra le 10 “gemme nascoste” da visitare in Italia.
La seconda isola delle Eolie è ormai nell’immaginario comune come una delle più belle del nostro Paese. Un piccolo paradiso immerso nella natura e circondato dalle acque cristalline del mar Tirreno, a pochi chilometri dalle coste siciliane. Il nome deriva da un laghetto dal quale si estraeva il sale (usato poi per la conservazione dei capperi e del pesce).
E’ la seconda isola piu’ popolata dell’arcipelago: conta infatti circa 2.300 abitanti. E’ suddivisa in tre comuni autonomi: S. Marina, Malfa e Leni. Le frazioni si chiamano: Lingua, Rinella, Val Di Chiesa, Pollara e Torricella. Nella parte orientale dell’isola, Santa Marina Salina è la città più grande e quella che più ha da offrire ai visitatori. Le sue bellissime spiagge sono molto frequentate durante il periodo estivo, e il centro storico è ricco di piccoli negozi dove dedicarsi a un po’ di shopping. Il villaggio è anche il polo principale per quanto riguarda la movida notturna, grazie ai suoi locali rinomati in cui ci si può divertire fino a tardi. Chi invece ama il vino, non può lasciarsi sfuggire l’occasione di visitare Malfa. Il piccolo paese, situato su una collina, accoglie numerosi vigneti da cui si produce la famosa Malvasia delle Lipari.
Infine, non può mancare una passeggiata a Lingua, piccola frazione di Santa Maria Salina dove si trova un laghetto di acqua salata separato dal mare da una sottile striscia di terra. Questa è oggi considerata una zona a Protezione Speciale, per la sua rilevanza storica e ambientalistica. Non solo è area di sosta per centinaia di specie diverse di uccelli migratori, ma vi trovano luogo alcune antiche vasche risalenti al periodo greco e un faro che rende unico il suo panorama.
L’isola tra spiagge bellissime e acque cristalline, custodisce piccoli segreti nell’entroterra e nelle coste, come antichi borghi di pescatori e riserve naturali. Un mare incontaminato, affascinanti tramonti, colori, profumi e sapori conferiscono a quest’isola la dimensione giusta per trascorrere una rilassante vacanza. Dalla costa siciliana, Salina si identifica facilmente per il profilo dei due monti che la costituiscono; fu per questo motivo che i greci la chiamarono Didyme (gemelle).
Salina, possiede un fascino che ammalia chiunque vi approdi. La sua natura rigogliosa, dovuta alle numerose sorgenti di acqua dolce che hanno fatto di questo fazzoletto di terra il più verde di tutto l’arcipelago, offre un panorama mozzafiato. Le colline che digradano dolcemente verso il mare permettono di ammirare il vulcano Stromboli che si erge a poca distanza, separato solamente da una striscia di acqua.
Salina e’ costituita da sei vulcani. I piu’ antichi, localizzabili a Pizzo di Corvo, Monte Rivi e in prossimita’ del Capo Faro, si sono sfaldati nel corso dei millenni, mentre i vulcani-strato gemelli di Fossa delle Felci e Monte dei Porri conservano la forma conica perfetta.
Salina è un’isola di terra prima che di mare. La vocazione contadina dei salinoti è riscontrabile nel territorio sapientemente plasmato e coltivato a vigneti di malvasia, arbusti di capperi, agrumeti e giardini in fiore, espressione profonda di un popolo che ha mantenuto la propria identità e i propri costumi. Il patrimonio enogastronomico dell’isola si arricchisce naturalmente del pesce appena pescato, uno dei capisaldi della cucina tradizionale, e dei famosi capperi di Salina.
Infatti tra i prodotti del territorio di qualità eccelsa, che grazie al terreno vulcanico crescono in un ambiente ottimale, il Cappero, vanta una tradizione secolare e grazie proprio alle condizioni climatiche, del territorio e a quelle di coltivazione (solo per Talea) è diventato un presidio Slow Food. Nella località di Pollara, famosa anche per il film premio Oscar, il Postino, la coltivaziona dei Capperi, rappresenta quasi la totalità delle colture presenti.Da Maggio a Agosto, alle prime luci dell’alba e nel tardo pomeriggio, mani esperte colgono ogni giorno decine di chili di Capperi che poi vengono subito dopo messi sotto sale: così ha inizio il processo che li renderà, dopo poche settimane, pronti per l’uso e la trasformazione. Da registrare il recente riconoscimento della DOP (Denominazione di Origine Protetta) per i capperi delle Eolie.
Salina è l’isola ideale per fare passeggiate a piedi nella natura.Tra fichi d’india, alberi di ulivo e filari di viti, si snodano sentieri che portano alle pendici della Fossa delle Felci (962 slm) e il monte Rivi (854 slm).
Tra le tante passeggiate panoramiche di Salina è opportuno sceglierne solo una: l’ascesa al monte Fossa delle Felci, un antico vulcano spento da secoli, ricoperto da una folta macchia mediterranea. Una rete di sentieri percorre tutta la riserva fino a raggiungere la vetta del monte Fossa (962 m s.l.m.), il tetto dell’isola, partendo da diversi punti dell’isola. Si parte dal santuario della Madonna del Terzito, a Valdichiesa, una fertile vallata che si trova al centro di Salina. Da lì il sentiero comincia a salire sul fianco della montagna offrendo incantevoli panorami sull’intero arcipelago delle Eolie, sui vigneti e sull’altra vetta dell’isola, il monte dei Porri. In un percorso di 3-4 ore dalla difficoltà medio- alta si guadagna la vetta. Alzando lo sguardo si avrà una vista mozzafiato sull’isola e sul mare, se si abbassa si può vedere il cratere del vulcano.
Per il quotidiano britannico 'The Guardian' l'isola Salina, nelle Eolie, è tra i 10 tesori nascosti in Italia da visitare. Tre Comuni - Malfa, Santa Marina e Leni - 2.400 residenti, ma nel periodo estivo l'isola arriva a circa 20 mila presenze, con la riserva naturale a Monte Fossa delle Felci e dei Porri con la cima più alta dell’Arcipelago di quasi mille metri.
Dopo 34 anni il commiato del generale dei Cc Roberto Fabiani nativo di Canneto
Dopo 34 anni di servizio, il Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri Roberto Fabiani ha lasciato il servizio attivo ed è transitato nella riserva.
Nato a Canneto, il 28 aprile del 1962, da Maria GIORGIANNI, anche lei nata a Canneto (nominata Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana il 27 dicembre 2002, mentre era dipendente dell’allora Ministero della Pubblica Istruzione), lascia l’isola sin da bambino al seguito della famiglia poiché il padre, Vittorio, Guardia di finanza in servizio a Canneto, viene trasferito in Piemonte, a Domodossola, a metà degli anni ’60.
Il successivo trasferimento del padre lo porta a Roma ove, negli anni 1975 - 1981, conseguirà il diploma di maturità al Liceo Scientifico Camillo Benso Conte di Cavour (lo stesso Liceo che, dal 1967 al 1973, aveva visto, fra i suoi banchi, la futura “Medaglia d’oro al valore civile” Capitano dell’Arma dei Carabinieri Mario D’ALEO, barbaramente trucidato, il 13 giugno del 1983, mentre comandava la Compagnia dei Carabinieri di Monreale, insieme ai Carabinieri Giuseppe Bommarito e Pietro Morici).
Nel 1988, durante gli studi universitari, il futuro Gen. B. FABIANI si arruola, e frequenta, presso al Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma il 133° Corso Tecnico – professionale per Ufficiali di Complemento dell’Arma.
Con il grado di Sotto Tenente viene destinato in Calabria, dove presta servizio di prima nomina, quale Comandante di Plotone della Compagnia Speciale di Vibo Valentia, in Locri.
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La Calabria è una terra che ricorrerà spesso nella carriera del Generale FABIANI e per le sedi di servizio e per le attività investigative svolte dall’Ufficiale..
Dopo il servizio di complemento, conclusosi nel 1992, vince, nello stesso anno, il concorso per il passaggio in servizio permanete e frequenta il 27° Corso Applicativo presso la Scuola Ufficiali.
Torna in Calabria al comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Scalea, in provincia di Cosenza, dal settembre 1933 al 1996, quando, con il grado di Tenente, assume il comando della stessa Compagnia.
Nell’anno 1998 il Comandante della Legione Carabinieri “Calabria” gli conferisce un “Encomio semplice” poiché, “avuta notizia che uno psicolabile, dopo aver aggredito e ferito con un bastone quattro persone, una delle quali (una donna di 80 anni) deceduta successivamente per le lesioni riportate, si era barricato nella propria abitazione, dall’interno della quale lanciava oggetti contundenti contro i passanti, interveniva sul posto e, con pronta e coraggiosa determinazione, si introduceva nello stabile riuscendo, dopo violenta colluttazione, ad immobilizzare l’energumeno ed a trarlo in arresto”, evento accaduto in Santa Domenica Talao (CS) il giorno 11 settembre 1998.
Nel settembre del 1999 lascia la Compagnia di Scalea per assumere, con il grado di Capitano, il comando di quella di Sanremo. Durante questo periodo si trova a gestire degli eventi calamitosi che colpiscono anche la Liguria e la zona di Sanremo in particolare, l’Alluvione nel Nord Italia del 2000, e, per il suo servizio, viene insignito della Medaglia Commemorativa per la partecipazione alle operazioni di soccorso in favore delle popolazioni liguri.
Nel 2001 viene nuovamente trasferito, questa volta in Sicilia, nella provincia d’origine, per assumere il comando della sua terza Compagnia, quella di Patti.
Nell’anno 2003 frequenta il 1° Corso di Perfezionamento in Polizia Giudiziaria presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Palermo e, l’anno seguente, il 20° Corso d'Istituto per Capitani dell'Arma dei Carabinieri, sempre presso la Scuola Ufficiali.
Permane nell’incarico sino al settembre del 2005, quando viene trasferito per assumere, con il grado di Maggiore, il comando del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Monza, quando la città non era ancora provincia.
Nell’anno 2006 consegue il Master di II livello in "Esperti in Scienze della Sicurezza e dell'Organizzazione" presso la Scuola Ufficiali CC di Roma, al termine del 4^ corso di Perfezionamento Universitario della "L.U.M.S.A." e frequenta il 12° corso di "Criminalistica" per Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, presso il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma.
Nel 2008, consegue il Diploma di Laurea di I° livello in Scienze della Sicurezza presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, con la votazione di 108/110, mentre nel 2009 frequenta il 1° corso di formazione in materia di atti persecutori presso l'Istituto Superiore di Tecniche Investigative in Velletri.
Nel corso del suo periodo di servizio, fra il 2006 ed il 2010, conduce, unitamente al personale dipendente, la più grande indagine sulla ‘ndrangheta, l’Operazione INFINITO (https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Crimine-Infinito), così come è stata definita dalla Magistratura, operante e non, mai condotta dall’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia (L. 20 gennaio 1992, n. 8).
Per l’attività investigativa svolta contro la ‘ndrangheta il Comandante Generale dell’Arma gli conferisce, nell’anno 2012, un “Encomio Solenne” poiché quale “Comandante di Nucleo Investigativo di Comando Gruppo, evidenziando altissimo senso del dovere, spiccata professionalità e straordinario intuito investigativo, coordinava e dirigeva, partecipandovi personalmente, complessa e prolungata attività d'indagine, che consentiva l'arresto in flagranza di reato di 52 persone appartenenti a organizzazione criminale di tipo mafioso e si concludeva con l'esecuzione di 160 provvedimenti restrittivi a carico di affiliati al medesimo sodalizio, nonché con il sequestro di beni per un valore di 65 milioni di euro. L'operazione riscuoteva il plauso unanime delle più alte autorità dello Stato e dell'intera popolazione, esaltando il prestigio e l'immagine dell’Istituzione”.
Nel 2010 frequenta, in Roma, il 17° Corso basico di Analisi Criminale presso la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.
Lasciate le terre lombarde, grazie alla competenza professionale acquisita in materia di ‘ndrangheta e di criminalità organizzata, giunge, nel settembre del 2011, a Roma, presso lo Stato Maggiore della Difesa, dove, con il grado di Tenente Colonnello, si occupa di informare / aggiornare i Comandanti, nonché i relativi Stati Maggiori, dei Reparti destinati all’estero, delle diverse forme di criminalità organizzata e delle diverse organizzazioni terroristiche presenti nei teatri operativi ove gli stessi andranno ad operare.
Nel 2011 viene decorato della Medaglia d'Oro al merito di lungo comando per i venti anni di comando. Nel settembre del 2012 viene trasferito al 5° Reggimento Carabinieri “Emilia Romagna” con l’incarico di Vice Comandante ove, nello stesso anno, consegue la Laurea in Giurisprudenza, con la votazione di 110 e lode.
Nel settembre del 2014 viene destinato, quale Comandante, al Comando Provinciale di Matera e , nello stesso anno, viene insignito della Croce d'Oro per i 25 anni di servizio militare.
Nell’anno 2015 viene insignito della Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare per il compimento di cinquant'anni di servizio militare.
Nel settembre 2017 è trasferito, con il grado di Colonnello, allo Stato Maggiore della Legione Carabinieri ”Puglia”, quale Capo Ufficio Logistico e, nello stesso anno,
Il 27 dicembre 2017, viene nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per ricompensare il lungo e segnalato servizio nella carriera militare.
In data 29 aprile 2022 viene promosso al grado di Generale di Brigata e richiamato in servizio.