di Carmelo Isgrò
Questa Tartaruga ha ingoiato un "palloncino di plastica" ed è morta. Ma come se non bastasse, fatto ancora più deplorevole è che qualcuno abbia addirittura rubato il cadavere! In foto si vede il filo di plastica del palloncino che fuoriesce dalla cloaca della povera tartaruga che dopo aver ingoiato il palloncino (scambiato certamente per cibo) è morta tra atroci sofferenze, dopo che il filo di plastica ne ha percorso tutto l’intestino. Fatto tristissimo che ci fa comprendere come il gesto di liberare palloncini di plastica in cielo, che potrebbe sembrare ingenuo, comporti gravi conseguenze in quanto questi palloncini ricadendo in mare (o in natura in generale) possono interferire gravemente con gli animali selvatici, fino addirittura ad ucciderli. Il "lancio dei palloncini" è diventata ormai una moda in feste, compleanni, matrimoni etc ma prima di liberarli dovremmo pensare alle conseguenze!
Dopo un’agonia che sarà durata giorni, il corpo della sfortunata tartaruga è stato trasportato dalla corrente del mare sulla spiaggia di Falcone (Me) ma prima che l’IZS potesse recuperare la carcassa per scopi scientifici qualcuno ha "rubato" la tartaruga, forse per recuperare il carapace (come macabro trofeo). Escludo che se la sia ripresa il mare, perché era lontana dalla battigia e comunque il mare era calmo. Chiediamo a chi ha preso la tartaruga di restituirla, per permettere di effettuare la necroscopia. Inoltre, se chi ha compiuto questo vergognoso gesto non lo sapesse lo informo che trafugare una tartaruga Caretta caretta è un reato penale che prevede anche una multa salatissima.
Ringrazio per la segnalazione Marisol Schepis, ragazza tredicenne con una grande sensibilità ambientale. Siamo molto dispiaciuti per l'accaduto.
“Una testuggine è morta per aver ingoiato un palloncino di plastica. La carcassa che era finita nella spiaggia di Falcone (Me) è stata rubata”. Lo dice Carmelo Isgrò, biologo marino. “Il filo di plastica del palloncino - aggiunge - è fuoriuscito dalla cloaca della povera tartaruga che dopo aver ingoiato il palloncino (scambiato certamente per cibo) è morta tra atroci sofferenze, dopo che il filo ne ha percorso tutto l’intestino. Fatto tristissimo che ci fa comprendere come il gesto di liberare palloncini di plastica in cielo, che potrebbe sembrare ingenuo, comporti gravi conseguenze in quanto ricadendo in mare (o in natura in generale) possono interferire gravemente con gli animali selvatici, fino addirittura ad ucciderli”.
"Dopo un’agonia che sarà durata giorni -prosegue - il corpo della sfortunata tartaruga è stato trasportato dalla corrente del mare sulla spiaggia, ma prima che si potesse recuperare la carcassa per scopi scientifici qualcuno ha "rubato" la tartaruga, forse per recuperare il carapace. Escludo che se la sia ripresa il mare, perché era lontana dalla battigia e comunque il mare era calmo. Chiediamo a chi ha preso la tartaruga di restituirla, per permettere di effettuare la necroscopia. Informo che trafugare una Caretta caretta è un reato penale che prevede anche una multa salatissima. Ringrazio per la segnalazione Marisol Schepis, ragazza tredicenne con una grande sensibilità ambientale”.(ANSA)
NOTIZIARIOEOLIE.IT
19 NOVEMBRE 2020
L’intervista del Notiziario al biologo Carmelo Isgrò
Prenotazioni esami e visite Asp Messina: basta un click con l’app della Regione “SovraCup”
AVVISO ALLA CITTADINANZA ISOLA DI VULCANO ALLERTA LEVANTE/SCIROCCO dal 14 al 20 MARZO 2022: NECESSARIO IL RISPETTO DELLE MISURE DI AUTOPROTEZIONE PER RISCHIO GAS VULCANICI
Arriva da Jersey! La mareggiata di questi giorni ha portato sulla spiaggia questo uccello marino morto che non è un gabbiano ma un animale molto meno comune qui in Mediterraneo: la "Sula" (Morus bassanus). In particolare questo esemplare ha una caratteristica speciale, è "inanellato", cioè se guardate bene nella sua zampa c’è un anello metallico con su scritto "Museo di Jersey", l'isola britannica situata nel Canale della Manica!
Questo anello è stato apposto all'animale probabilmente da pulcino per poterlo in seguito identificare e tracciarne gli spostamenti. Il ritrovamento è stato segnalato e il codice è stato inviato al museo di Jersey, responsabile del progetto, così potremo scoprire dove e quando è stato inanellato, nonché la sua età. Purtroppo non si conoscono le cause della morte, ma comunque dai colori si capisce che non era un giovane.
Questo uccello marino viene da così lontano qui a svernare, cioè a passare l'inverno, che è certamente più mite rispetto a quello del nord Europa.
La Sula si nutre di piccoli pesci e per prenderli fa dei tuffi spettacolari: volano in picchiata a 100 km/h, stringendo le ali al corpo e ripiegandole all'indietro assumendo la forma di una freccia.
L'inanellamento consente di ottenere importanti informazioni per la ricerca scientifica e per la gestione dell'ambiente, in quanto aiuta a tenere traccia dei movimenti degli uccelli.
Ringrazio per la segnalazione i volontari Marevivo che hanno ritrovato la Sula durante delle attività di educazione ambientale sulla spiaggia di Ponente della riviera di Milazzo.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
19 NOVEMBRE 2020
L’intervista del Notiziario al biologo Carmelo Isgrò
Pescata una specie aliena a Milazzo: si tratta del Pesce Coniglio.
Catturato stamani a Milazzo un esemplare di Siganus rivulatus, specie aliena lessepsiana, ovvero specie che dal Mar Rosso è entrata nelle acque del Mar Mediterraneo attraverso il Canale di Suez.
Ultimamente sta espandendo la sua presenza anche nelle acque italiane, sebbene sia meno comune ad oggi di Siganus luridus. La stabilizzazione in Mediterraneo di specie come questa è anche frutto del riscaldamento globale che porta all'innalzamneto delle temperature anche nel nostro mare.
Questo pesce possiede degli aculei veleniferi capaci di procurare dolorose ferite. Ringrazio per la segnalazione Leonardo Palazzolo e invito tutti a segnalare sempre questi e altri avvistamenti particolari. Consegnerò oggi stesso l'esemplare al Dr. Francesco Tiralongo dell’Università degli Studi di Catania, responsabile del progetto AlienFish, per studi scientifici più approfonditi.
"Nel mare di Milazzo, nel Messinese, è stata pescata una specie aliena: il pesce coniglio, che possiede degli aculei veleniferi capaci di procurare dolorose ferite". Lo rivela il biologo che guida il Museo del mare, Carmelo Isgrò, spiegando che è "un esemplare di Siganus rivulatus, specie che dal mar Rosso è entrata nelle acque del mar Mediterraneo attraverso il Canale di Suez". "Ultimamente - aggiunge - sta espandendo la sua presenza anche nelle acque italiane, sebbene sia meno comune ad oggi di Siganus luridus. La stabilizzazione nel Mediterraneo di specie come questa è anche frutto del riscaldamento globale che porta all'innalzamento delle temperature anche nel nostro mare. Consegnerò l'esemplare - annuncia Isgrò - al docente Francesco Tiralongo dell'università di Catania, responsabile del progetto AlienFish, per studi scientifici più approfonditi”.(ANSA)